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sabato 23 nov
  • Ad Avola c’è tutto!

    Vero è che l’Inghilterra ce l’ho nel cuore…ma dopo 15 giorni trascorsi a guardare il mutevole cielo d’Irlanda, l’oceano, i laghi, i prati, le pecore, le pecore, i prati, i laghi, l’oceano,

    • e béviti la Guinness che è bella (in verità a me è sembrata cafè alcolico),
    • assaggia il salmone che come lo fanno qua manco in Norvegia,
    • e don’t forget your umbrella, ogni ghiuornu, nelle previsioni meteo sul giornale,
    • e dopo ‘na simanata di balli e piffero irlandese e piripipì-piripipì ra’ matina a’ sira,
    • e stùdiati la cartina dalla tube che Londra pare facile, ma a truvariti a Wimbledon ‘un ci stai niente,
    • e già che ci siamo un musical non ce lo vediamo?,
    • e sabato andiamo a Portobello che ci sono un sacco di cose,

    devo ammettere che rimettere piede in Sicilia e cominciare a sbarazzarmi di maglioni di lana, giubbotti e quasette appena scesa dall’aereo ha avuto un non so che di liberatorio. Avrei abbracciato pure le hostess se non fossero state così greviamente inglesi. E si che lo so che l’estate inglese praticamente non esiste, che piove sempre ma, botta ri sale, manco un giorno di temperatura umana? 15 giorni 15 di pioggia e gradi che oscillavano dai 13 ai 17…poi dice che uno ci dice parole alla Regina…
    Whatever…mi resterà comunque un ottimo ricordo dei luoghi visti (per sviluppare le 400 foto farò un mutuo…) e l’allegra compagnia delle mie quattro amiche così assortite:
    VALERIA (detta Giufà), quella che non parla inglese ma ci prova lo stesso. Alcuni semplici esempi: prima sera Dublino. Ci raggiunge all’esterno di un pub a fumare un ragazzo che ci saluta hey girls. Lei capisce I love you e risponde I love you, scambiandolo per il tipico saluto locale.
    Sul treno ad un tizio cade di tasca il biglietto, Valeria glielo porge dicendogli con naturalezza Is vù? E quello, ovviamente yes, thank you very much! Ma is vù che lingua è? Franco–inglese?
    In coda ad un supermarket nel cuore di Londra ci avvisano che cassa 2 (two) è disponibile. Io traduco. Valeria mi guarda e come per dire “andiamo” dice “two”.
    La più bella in un pub a Galway: si lancia al banco per ordinare due birre (manco ci voglio pensare…ancora ho la pancia gonfia!) e, rivolta al barista, con il palmo della mano rivolto verso se stessa, indice e medio ad indicare il numero 2, lo guarda e gli dice “tu biars”…peccato che quel gesto in tutti i paesi europei di lingua inglese significhi vafantoculu e, soprattutto, meno male che il barista si squarò che eravamo straniere.
    ANGELA, appartenente alla categoria degli entusiasti (n.d.r.: Compagni di viaggio), imperterrita e nonostante parli inglese molto bene, si è ostinata per tutto il viaggio a chiamare il pullman che riportava da un capo all’altro delll’isola CORRIERA…per un pelo non ci siamo imbattute nella diligenza! In realtà è rimasta un po’ disappointed perché, se vedevamo delle cave con stalattiti e stalagmiti, commentava “Belle. Però ad Avola ci sono pure”; per non parlare di prati, colline e pecore: a quanto pare Avola (che non conosco, ma dove, a sto punto, devo assolutamente andare al più presto) ne è fornitissima. Scogliere? A perdita d’occhio! Laghi? perché non lo sai che ad Avola ci sono i famosi laghetti? Le isole Aran? Precise sputate alla campagna di Avola. Hanno perfino una tomba preistorica (dolmen).
    A un certo punto tutte ci siamo chieste “Ma che minchia ci siamo venute a fare in Irlanda che ad Avola c’è tutto?”.
    ELENA e LAURA, le più tranquille e pacifiche della situazione. Elena a pranzo mangiava mele e banane sottratte al tavolo della colazione in hotel e, dato che neanche lei parla inglese, tuppuliava sulla spalla delle persone per farle spostare, accompagnando il gesto con soorri e tènchiu, con squisito accento siculo.
    Laura ha assaggiato tutte le più improbabili zuppe d’Irlanda e mi taliò con lo sguardo sgomento chi sta vedendo un alieno, una mattina a colazione, quando la cameriera ci chiese se gradivamo alle 7.30 c’a matinata, sasizza, fagioli e uovo fritto e, indicandola mi disse terrorizzata “mi parla” e certo! È irlandese mica un soprammobile! In compenso pure sotto la pioggia battente non ha mai rinunciato a gonna senza calze e alle infradito.
    Per quel che mi riguarda, ho difeso strenuamente la categoria di viaggiatrice a cui appartengo: l’intollerante, murmuriandomi dei 18 km in bicicletta, del tempo incostante, del cibo strano (carne fredda col cous cous, in uno sciccosissimo ristorante a Kengsinton Palace!), dei rubinetti senza miscelatore (praticamente, per 15 giorni, mi sono lavata la mano destra con l’acqua calda e l’altra con quella fredda), del B&B simil ostello carissimo tutte e cinque in una stanza (una sera, per ottimizzare i tempi di preparazione eravamo in 4 infilate in bagno: Elena si truccava, Laura si lavava i piedi nel lavandino, io seduta al water e Valeria sotto la doccia…fortuna che non hanno il bidet, altrimenti ci sarebbe stato posto pure per Angela!).
    Però lo rifarei anche domani mattina. Tempo a parte, buttana della Regina!

    Sicilia
  • 31 commenti a “Ad Avola c’è tutto!”

    1. la tua penultima frase sintetizza tutto il discorso: potremmo stare qui e trovare qualche motivo per criticare il regno unito, ma alla fine ci si ammala di “londrite acuta”. tornerei a londra per la terza volta domattina stessa. altro che avola o palermo…

    2. Un racconto stratosferico! Grandioso davvero. Complimenti scrivi molto bene!

    3. Bentornata Maria,
      it’s been a long hot lonely summer…
      🙂

    4. In viaggio in genere parlo l’inglese della Warner Bros, coioè quello imparato, leggendo i cartelli di Beep Beep a Willy il Coyote. Quest’estate, contrattando a Praga con un negoziante per tirare sul prezzo di una maglietta mi è uscito un improbabile: “Excuse, friend of the sun, but you say true?” (Trad: “Scusa, amico del sole, ma dici vero?”)

    5. haa,ha,ha, sempre così succede, non vediamo l’ora di partire per rimpiangere cosa abbiamo già.
      Riguardo alla lingua, bè non credo di andare oltre a ” the newspaper is on the table, the window is open e this is my book” ma anni fà all’ Avana feci un figurone grazie al..Calcio; Un’inglese di quasi 2 metri fottendosene del proverbiale stile, scavalcò la fila al ristorante tra gli improperi di un gruppo di romani ( a burino, stò fijo dè nà…) che però non ottennero niente, mi staccai dalla fila, lo presi per un braccio e l’unica cosa che mi venne in mente fù : ” THE TURN-OVER PLEASE! “.
      L’inglese mi mandò a quel paese mentre tornava indietro, io gli risposi ” curnutu tu e rà regina ” e dalla fila partì un’applauso condito da ” mortacci, hai visto er’piccoletto?”.
      Son piccole soddisfazioni. 🙂
      P.S. Bentornata Marì.
      (me lo portasti il quadrifoglio?) 😀

    6. eheheheheee che ridere e come è vero!!! comportamenti tipici, ma divertenti!

      bentornata!!!
      Baci baci

      Babs 8) 8) 8)

    7. Ma che ci andate a fare in inghilterra se non siete capaci di lasciare alle spalle le vostre borghesi abitudini.

    8. Stessi problemi di lingua, stessi imprevisti ma a Parigi, nonostante questa sia stata la quarta volta per me e la prima per la mia ragazza.
      Il giorno dell’arrivo, in metrò dall’aeroporto De Gaulle fino al Plessis-Trevise (il paesino, a qualche km dal centro della città, dove alloggiavamo): rimaniamo bloccati dentro l’inesorabile e precisissima rete metropolitana parisienne. Bloccati alla nostra fermata, il biglietto a quanto pare non era valido per quella zona un pò fuori Parigi e quindi potevamo gironzolare nella suburbe quanto volevamo ma senza poter uscire(SGOMENTO!).In tutto questo ho tentato di corrompere persino un poliziotto per farci uscire (ripetendo insistentemente “payè..payè…” e facendo il gesto dei soldini).Gruppetti di ragazzi che tentavano di scavalcare perchè senza biglietto venivano prontamente fermati dalla polizia e io mi sentivo per metà già in galera.Alla fine una gentile signorina dai tratti orientali è uscita e ha fatto i biglietti VALIDI per noi, avendo compreso la mini-tragedia che stavamo vivendo.
      EPISODIO 2: non mi dilungo, dico soltanto che all’Arcade, un enorme centro commerciale, decidiamo di comprare un pollo già pronto e messo in un contenitore di plastica.Alla cassa, nel prendere sto’ pollo, mi si apre il coperchio..cadendo il pennuto nel cestino di plastica con conseguente riversamento di olio a terra e nelle mani.Francesi attorno increduli, Alba (la mia ragazza) che non smette di ridere. Io con la voglia di urlare e/o scappare.

      Nonostante ciò…Mi manca troppo Paris e tutto ciò che riguarda questa fantastica città. Di sicuro non mi farò scappare la mia quinta volta lì. Au revoir!

    9. A Mont San Michel c’era una macchina targata GB. Stu grandissimo bretannico non mi va a tagliare la strada?
      Prontamente, memore dei celebrissimi giochi linguistici anglosassiculi, ci dico: va’ broken your horn on the wall.
      Oh! Stu curnutu capisce tutto e si ferma.
      Io puru e vado al suo sportello ma mi scordai che iddi hanno la guida dall’altro lato e accominciammo ad inseguirci.
      Nel frattempo iddu sbraitava cose attipo sex pistols e io:
      my wedding friend, why don’t you die?

    10. A Palma De Mallorca il mio amico Paolino salutava il mondo sano dicendo “Hasta Minchia”…per fortuna che nessuno lo capiva altrimenti sai chi vastunate!!!

    11. Grandiosa Maria, come sempre.
      Bentornata!

    12. grande Maria! W l’Inghilterra!!! Ma l’anno prossimo tutti ad Avola!

    13. my wedding friend, why don’t you die? = cumpà, picchì un muori?

    14. bel racconto davvero. Da oggi in poi seguirò questo blog||||

    15. Ogni volta entro in questo sito per leggere i pezzi di Enia….
      e ogni volta mi trovo a scompisciarmi dalle risate per quelli di Maria.
      Grandissima!

    16. Benvenuto raggio di sole…bentornata.
      Giuanni

    17. sono piegata in due dalle risate, grande Maria!
      e con l’occasione, faccio pure scuola di lingua…

    18. Volete venire ad Avola? Sono di Avola e conosco bene la mia terra, chiedete pure o visitate il mio sito http://www.viviavola.it
      Vi aspetto!!!
      Ciao

    19. Volete venire ad Avola? Sono di Avola, conosco bene la mia terra che amo tanto, chiedete pure o visitate il mio sito http://www.viviavola.it
      Vi aspetto!!!
      Ciao
      Nino

    20. In un centro commerciale di Parigi, tra gli scaffali, ho visto le confezioni di Confetti di Avola. Orgoglio siciliano (per una volta..) 🙂

    21. Solo per le mandorle che ci stanno dentro, per il confetto l’orgoglio può essere al più abruzzese… 🙂

    22. …prima che si scateni qualche polemica…è chiaro l’intento ironico? Anzi davvero aspetto che qualcuno (Angela per esempio)mi inviti ad Avola e nni livamu u pinzieru!

    23. Ceeeeeeeeeeeeeerto che è chiaro l’intento ironico, io non l’avevo manco messo in discussione!
      Pezzo troppo-troppo-troppo divertente!

    24. DA AVOLESE DOC ESPATRIATA A CATANIA E A LONDRA….BEH…POSSO DIRTI CHE I LONDINESI LA SANNO LUNGA…MA COME AVRAI NOTATO SONO UN PO’ FOTTUTI DI CERVELLO…LA LOGICA PER LORO NON ESISTE…AD AVOLA ABBIAMO TUTTO E NIENTE…CI LAMENTIAMO MA VIVIAMO IN PACE E STRAFOTTENZA…MANGIANDO FAGIOLI E UOVA FRITTE LA SERA…E A’ SAUSIZZA ARRUSTUTA A’ SKAMPAGNATA!!! AVOLA TI COMPRENDE…NON COME LONDON…ED IN COMPENSO C’E’ IL BIDET PER LA TUA IGIENE INTIMA E PERSONALE…ALTRIMENTI…BEH….VO’ LAVITI A CIUMARA!!! SALUTONSKY,,,,,CHIARA….(avola)

    25. Oh! quanti Avolesi alla riscossa!! …A questo punto, Maria, chiederò veramente al sindaco la percentuale sulla pubblicità o almeno lo inviterò a visitare il blog!
      Invito te, invece, già da adesso a visitarla.. ma poi come la mettiamo con il tuo spirito da viaggiatrice intollerante? Sarai costretta a scrivere cosa non c’è ad Avola (e t’assicuro potresti spenderci qualche pagina!),ma parlare di lacune e carenze, lo sai, a noi siciliani fa sempre un pò male al cuore e ogni tanto ci fa pure venire la voglia vera di espatriare…Meglio crederci allora che ci sia tutto tanto per quanto mi riguarda, il legame con la mia terra sarà sempre profondo, viscerale e autentico!

      P.S. Mi aspetta la solita “corriera” per Palermo sabato!!

      A presto.
      Angela (alias: l’entusiasta!!)

    26. La natura del palermitano e che tutto il mondo e’ paese , si parte per l’estremo polo sud con la certezza che ci si arrangiera con la nostra arte innata di mimo e poliglotta……Ma in fondo in fondo il divertimento e’ propio questo ordinare al ristorante indicando una riga nel menu’ sperando che sia buono.
      L’ inghilterra e’ terra molto interessante un po’ meno gli indigeni poco socievoli e scivolosi, il nostro altruismo e’ un grande pregio, tornare per scoprire sempre posti nuovi. Sono rimasto colpito dal sito ” Stonhege ” e delle scogliere in cornovaglia e il castello a Tintagel nel quale si narra sia nato Re Artù. Irlanda spettacolare, ho lavorato in inghilterra e non la dimentichero mai. Kiss a MARIA, ANGELA, ELENA e LAURA CON INVIDIA DA SALVO REX.

    27. Ehi, ragazzi un racconto tropo divertente!!! Che ridere!! Angela, sappi che sei in buona compagnia, nel senso che allo stesso modo tuo, andando in U.K. ad un certo punto ho iniziato a dire ma c’e’ anche ad Avola..in effetti abbiamo tante potenzialita’ ed e’ troppo bella!! Cmq ho incontrato avolesi in ogni dove(tipo la Gazzetta dello Sport)…un saluto a tutti!
      Piero.

    28. Ormai Maria è una garanzia…mi rilassa e diverte ogni volta!

    29. Ci fermiamo a Broadway, delizioso paesino con deliziose ville nell’entroterra inglese. Ristorante sciccosissimo con gente sciccosissima seduta ai tavoli. Ci sediamo. Io sfodero il mio amato ventaglio comprato alle bancarelle di Monreale con l’effigie di S.Rosalia e della Cattedrale e comincio a sciusciarmi per darmi un tono.
      Ma ecco che urto il bicchiere pieno d’acqua per una sventagliata un po’ maldestra. Manco a dirlo si capovolge versando il suo contenuto a mo’ di cascata per terra e spruzzando le lady del tavolo vicino. Gli “oooohhhhhhhh my goddddddd!” si sprecavano e intanto io morivo dalle risate dicendo a ripetizione “sorry sorry sorry sorry sorry…”

    30. scusami ma la Guinness non può essere paragonata a un caffè alcolico…!!!(un palermitano che in Irlanda ci ha vissuto 2 anni..)

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