16 anni fa veniva ucciso Libero Grassi
Il 29 agosto 1991, alle 7:30, Libero Grassi veniva ucciso dalla mafia in via Alfieri per essersi rifiutato di pagare il pizzo e avere denunciato i propri estorsori.
Stamattina alle 7:30 verrà ripetuta sul luogo dell’omicidio la cerimonia con cui i familiari di Grassi rinnovano un manifesto affisso. Rappresenterà la Regione Sicilia l’assessore al Bilancio Guido Lo Porto. Alle 9:00 il presidente della Provincia Regionale di Palermo Francesco Musotto, deporrà una corona di alloro nello stesso luogo.
Alle 16:00 alla Camera di Commercio verrà presentato il progetto Istituzioni e società civile contro racket e usura per l’attuazione delle azioni a sostegno della lotta contro il racket e l’usura.
Stasera dalle 20:30 Addiopizzo, in collaborazione con le associazioni di volontariato del consorzio S.A.L.I. del rione Castellammare, organizza in piazza Tavola Tonda, alla Cala (di fronte al mercato ittico) Libero futuro. Ad aprire la serata un dibattito sui temi delle denunce, della mobilitazione dal basso e dei processi di mafia in corso con la partecipazione di giornalisti, rappresentanti delle forze dell’ordine, commercianti ed esponenti dell’associazionismo imprenditoriale e di quello antiracket. Al termine del dibattito gli attori Daria Castellini e Domenico Bravo ricorderanno Libero Grassi attraverso la lettura di alcuni brani. La serata si concluderà con l’esibizione dal vivo di Kaiorda. Ingresso libero.
Salvatore Cuffaro, presidente della Regione Sicilia ha dichiarato: «Nessuno di noi deve dimenticare che oggi scendere in piazza, urlare e discutere di mafia si può. E questo lo dobbiamo a chi, come Libero Grassi, spendendo la propria vita fino alla morte, è andato in giro a parlare di un male, non oscuro ma chiaro, che investe, non solo le forze dell’ordine, ma tutta la società civile che crede nei valori imprescindibili della democrazia: libertà e giustizia. […] Se oggi è avvenuto un cambiamento delle coscienze lo si deve a Grassi, che ha condotto con coraggio e comportamenti concreti una battaglia di civiltà dura e coerente».
Francesco Musotto, presidente della Provincia di Palermo ha dichiarato: «Prima della morte di Libero Grassi la piaga del pizzo era un tabù inespugnabile, un obbligo a cui si doveva assolvere senza opporre resistenza. Ma con il sacrificio estremo di Grassi si è cominciato per la prima volta a squarciare il velo di omertà e di sottomissione. […] Oggi ci sono istituzioni e associazioni di privati cittadini che combattono il racket. Una coscienza critica, libera dai condizionamenti, si è fatta strada fra tanti operatori economici del territorio e anche fra gente comune, prima del tutto estranea a questi temi. La morte di Grassi, per quanto tragica e dolorosa, non è stata inutile».
Diego Cammarata, sindaco di Palermo, ha dichiarato: «Palermo non dimentica la figura e il sacrificio di Libero Grassi, il suo impegno nella lotta al racket, la sua coerenza e il suo coraggio sono per tutti un esempio. […] Contro il racket oggi c’è una reazione forte e lo dimostrano le tante iniziative promosse dalle istituzioni e da varie associazioni. […] Anche il Comune di Palermo è in prima linea, è stato istituito un tavolo permanente e un contributo a favore di quanti denunciano tentativi circostanziati di estorsione. Ma la battaglia non è finita, c’è ancora molto da fare. Forze dell’ordine, rappresentanti delle istituzioni e cittadini, ciascuno per la propria parte, devono proseguire questa battaglia per affermare i valori del diritto e della legalità contro l’ingiustizia, la minaccia e il sopruso».
COMUNITA DI ROSALIO
VI INVITO stasera a P.zza tavola tonda ,potrebbe essere anche un modo d’incontrarsi….
ciao a tutti
pequod
http://www.google.com/trends?q=mafia%2C+pizzo&ctab=0&hl=en&geo=all&date=all&sort=0
copiando questo codice vi apparirà il google trend delle parole mafia e pizzo negli ultimi anni spiegandovi i picchi di ricerca.
cecilia
Caro libero
forse la colpa è di tuo padre
che con quel nome
ti segnò una strada dritta
e senza ritorno.
Poteva chiamarti Giuseppe,
Totò, Tanino.NO.!
Ti chiamò Libero,
per marchiarti a fuoco,
per non farti mai
indietreggiare.
Da uomo libero
non abbassasti mai gli occhi,
non ti sei mai piegato
alzasti la testa
fra le coscienze piegate,
costrette a guardare
sempre a terra.
Palermo libera?
Un sogno
già plasmato da bambino,
covato per tanti anni
e mai dimenticato.
Oggi forse alcuni
già hanno dimenticato
quel giorno d’agosto,
che tu non avevi scelto,
per incontrare altare sacrificale.
Se queste parole ti posson arrivare,
possono essere da Te ascoltate
volevo dirti che qua c’è sempre
il picciotto che si presta
ad incendiare e distruggere
il lavoro di tanti onesti,
ma anche che alcuni
hanno cominciato
a gridare,
a raccontare,
a guardarsi negli occhi
per moltiplicare un’idea:
PALERMO LIBERA!
p.s
siccome mi piace il gioco sleale
a questi bifolchi che ci voglion del male,
se il tuo fantasma ci potesse aiutare
una richiesta avrei da fare:
Falli cadere e fratturare.
Rompigli i denti!
Falli soffrire a più non posso,
che ossessioni ed infelicità
siano di ogni lor giorno
da qui fino all’eternità.