kultura
È stato nuovamente disdetto il programma (musicale) di Kals’art.
Non so davvero se adesso serva una disamina.
Di certo non serve nessuna scusa per l’impudicizia con cui è trattato quello che dovrebbe essere un necessario progetto Culturale per Palermo.
Non c’è nessuna strategia, nessun piano Culturale che le istituzioni hanno per il territorio della città. La lunga estate vuota che si sta suicidando è la triste e drammatica conferma dell’assenza di uno straccio di progetto Culturale da parte della amministrazione in carica. In forza di un mandato quinquennale che è stato peraltro rinnovato, la giunta Cammarata non è riuscita a creare un programma, non è riuscita a lavorare sul territorio, non è riuscita a dare continuità ad un proprio progetto.
Perché questo progetto Culturale, semplicemente, dolorosamente, non esiste (e richiedo qui uno sforzo di attenzione: non parlo di “spettacoli” e della logica di occupazione temporale di un territorio, ma di “Cultura”, cioè di inserimento in uno spazio e del seguente tentativo di trasformazione –in meglio- con una offerta che abbia le potenzialità di aumentare via via la domande di Cultura stessa).
E questa, ahimé, è l’ennesima stimmate dell’ignoranza.
Perché le istituzioni della Cultura, non sapendo cosa sia, se ne fottono.
Quando si capirà che il primo intervento necessario su un tessuto lacerato quale è Palermo oggi deve essere Culturale?
Quando si avrà l’onestà di ammettere che il cambio deve giocoforza essere nella mentalità degli abitanti?
Quando sarà possibile che chi amministra soldi pubblici abbia, in un impeto di decenza, il coraggio di vergognarsi per la porcilaia in cui versa la città? Continua »
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