“Corini? Un grande ex come però ce ne sono altri, ha dato tanto ma ora non è più qui. Del resto, le bandiere nel calcio non esistono”. Ipse dixit, anzi, Zampa dixit. Dunque un tizio che ha dato l’anima per quattro anni, che ha indossato con orgoglio una maglia, che ha riportato questa squadra in serie A dopo tempo immemorabile (assieme ad altri, per carità, ma il capitano era lui fino a prova contraria), un professionista serio e irreprensibile come pochi, un uomo di classe e di carisma, non è una bandiera. Non lo è Totti a Roma, e nemmeno Maldini a Milano. Non è una bandiera Del Piero alla Juve, e nemmeno lo stesso Materazzi all’Inter. E Piraccini, ve lo ricordate Piraccini? Giocò un fracco di anni a Cesena ed è difficile immaginarselo con un’altra maglia. Niente, dice il presidente che non è una bandiera nemmeno lui. Sapete che c’è? Io credo che non possa concepire l’esistenza di bandiere nel calcio soltanto chi ha fatto i soldi e per passare allegramente la vecchiaia va in giro per l’Italia a raccattare squadre di calcio. Chi aveva il Venezia e si è comprato il Palermo. Ma poteva prendersi il Napoli e, perché no, persino il Forlimpopoli. Questa gente qui di bandiere non ne ha più, anzi forse non ne ha mai avute. E non venite a dirmi che è stato Corini a mollare il Palermo perché sapete bene che non è così e che c’è stato chi fino al giorno prima della scadenza del suo contratto ha tirato la corda come se avesse a che fare con un ragazzino viziato della Beretti. Si meriterebbe, certa gente, che Corini segnasse al novantesimo il gol della vittoria e si mangiasse una bella fetta di carne per festeggiare. Ma siccome esiste solo il Palermo, come amano ripetere dagli spalti i tifosi (quelli veri, certo, perchè tutti gli altri sono solo merdacce), e allora Forza Palermo e speriamo di infilzare il Toro fregandocene allegramente di Corini e di quello che ha rappresentato. Continua »
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