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mercoledì 20 nov
  • FAI da te

    «Sono 212 i Beni che il FAI e Autostrade per l’Italia hanno scelto, dopo un’accurata ricerca sul campo, per l’edizione 2007 delle Giornate Europee del Patrimonio (European Heritage’s Days). Tra questi figurano anche 20 Beni di proprietà della Fondazione. Di seguito l’elenco completo diviso per Regioni, con l’indicazione del luogo, dell’Autostrada e dell’uscita da prendere per raggiungerli». Basta andare qui e ci si rende conto di cosa offre il FAI. Quasi tutta l’Italia: tranne Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna, Val D’Aosta e Trentino. Certo, ci saranno state scelte editoriali precise per organizzarla così. Oppure categorici rifiuti da parte delle regioni escluse, non lo so. Eppure, basta sfogliare Rosalio per vedere che il 25 e 26 marzo 2006 il tour FAI in Sicilia c’è stato. Il 26 novembre 2006 Palermo ha partecipato alla raccolta di fondi per il FAI e il 24 e 25 marzo del 2007 è tornato il FAI di Primavera. Il 21 maggio 2007 altra raccolta di fondi per il FAI, ricordate?, con Roberto Bolle al Teatro Massimo. E un mese dopo, al Premio Mondello, è stato assegnato un premio alla presidente del FAI Giulia Maria Crespi. Dunque, che la Sicilia venisse esclusa stava nelle corde dell’annata.

    Evidente, questo non vuol dire niente. In Sicilia ci sono tantissimi beni culturali e, nonostante l’euro (o l’aria) che tira, mandrie di turisti se ne vedranno continuamente. Ma i siciliani o, per allargare il campo, i meridiani dove sono? Oppure, riformulo: i siciliani lo sanno che le loro città hanno più beni culturali di tutte le terre dell’OltrePo? Forse sì, ma non se ne avvedono. Tanto, per dire una cosa, chi se lo può rubare Palazzo dei Normanni? Quello sta lì, prima o poi ci vado. Dunque, come ho già scritto altrove, io quest’estate ci sono andato, in giro, a fare il turista, e pure a Palazzo dei Normanni. Le mie impressioni? Di sciatterìa. Provate a farvi un giro, da emeriti turisti, e lo noterete pure voi. Le cose sono lì perché, tanto, sono lì. O, per dirla in maniera tecnica, non esiste una strategia museale efficiente che consenta di leggere in maniera chiara e unitaria i contenuti del Palazzo. Giusto giusto un itinerario, con qualche guida che fa quel che può ma che non riesce a cogliere l’attenzione, e la disattenzione, di chi l’ascolta perché il nastro è come se fosse registrato, e non ammette inflessioni, né slanci emotivi. Dopotutto, è un nastro registrato.

    La nostra guida ci ha anche portato nelle sale solitamente occupate dai deputati. Insomma, che dire? Sembra l’immagine decadente che Verga è riuscito a dare della casa di Mastro Don Gesualdo, dopo la morte della moglie. Oppure, una location di un b-movie appena girato e in attesa di venire smontata. Avrei apprezzato di più, forse, che la guida facesse solo immaginare quei luoghi dichiarando la loro inaccessibilità. E invece no, la pornografia è continuata fino a raggiungere la stanza del Presidente del Consiglio. I computers, il televisore a schermo piatto, le carte messe alla rinfusa sul tavolo, l’arredamento self-made con pezzi provenienti da varie collezioni, qualche carpetta colorata su un tavolino basso e un portacenere con un mozzicone di sigaretta non asportato. Forse per dare un’idea della memoria del presente. Insomma, niente male. Una bella immagine per la Sicilia da bere. Io, una volta fuori, sono tornato a casa mia, per quel che può valere. Spero che gli altri turisti itineranti siano tornati nel loro albergo, per apprezzare almeno una certa armonia dei mobili impiallacciati. Certo, se le prospettive date al FAI, meglio il FAI da te.

    Sicilia
  • 4 commenti a “FAI da te”

    1. credo che sia importante conoscere le ragioni di questa esclusione… se si tratta di una scelta del FAI allora occorre una motivazione, una giustificazione che credo non possa essere accettabile…ma se si tratta din un atto della Regione rappresenta un fatto gravissimo per lo sviluppo culturale dell’isola…

    2. @ Domenico
      allarmato per l’assenza della Sicilia, ho scritto al FAI che con puntualità e professionalità hanno comunicato che un pò di Sicilia vi sarà: La Sicilia, in realtà, non è del tutto assente:
      il Ministero (l’elenco completo degli eventi delle Giornate Europee è scaricabile dal sito http://www.beniculturali.it )organizza una tavola rotonda a Palermo, al Castello di Carini, il 29 settembre dalle 10 alle 18.
      Il FAI aprirà gratuitamente con un programma di visite guidate altrettanto gratuite il Giardino della Kolymbetra (nella Valle dei Templi ad Agrigento), in entrambe le Giornate (29 e 30 settembre) dalle 10 alle 19 con visite guidate ogni 30 minuti con gruppi di 50 persone. L’evento è visibile entrando nella sezione dedicata alle Giornate Europee sul sito del FAI (quella menzionata dal blog) e cliccando nella sottosezione dedicata alle proprietà.

    3. La società per azioni “Autostrade per l’Italia” che ha collaborato con il FAI alla citata iniziativa, non è presente in Sicilia le cui autostrade sono gestite dall’ANAS.
      Penso che sia semplicemente questo.

    4. La prossima volta eviterò i pretesti (o pre-testi) prima di scrivere, oppure mi atterrò al Codice Succinto: una botta e via. Ho capito, e lo avevo capito anche prima, che la Sicilia aveva uno spazio da contentino. Infatti, basta pesare le iniziative siciliane con quelle “italiane” che basta e avanza. Ma non è questo: non basta avere le strutture adeguate all’iniziativa per ospitare gente, bisogna saperlo fare. E il prosieguo del post intendeva andare verso questa direzione. Vabbé, fa niente…

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