“Il capo dei capi” a Corleone
Oggi alle 19:00 al Cineteatro Martorana (via caduti in guerra, 42) a Corleone si terrà la proiezione della prima puntata della serie Il capo dei capi sulla vita del boss mafioso Totò Riina. La messa in onda sarà su Canale 5 da giovedì 25 alle 21:10.
Presenzieranno il sindaco di Corleone Antonino Iannazzo, gli attori Claudio Gioè, Daniele Liotti e Simona Cavallari, i registi Enzo Monteleone e Alexis Sweet e il giornalista di Repubblica Attilio Bolzoni.
e io riporto questa sorta di riflessione pubblicata in due versioni differenti su Repubblica e Giornale di Sicilia e per me sempre valida al momento perchè niente di nuovo e di buono sul fronte siciliano cinematografico.
_____________________________________
Il nuovo cinema in Sicilia ? “Vecchia storia”
Quale futuro ma anche quale il presente per il nuovo panorama cine-audiovisivo in Sicilia ? dal mio punto di vista, oggi, (nonostante l’entusiasmo e la buona volontà che io stesso ci metta per promuoverlo, quale direttore del Palermo Film Festival) poco di nuovo e spesso la “solita storia”: tra gli ultimi lavori visti (film, documentari, programmi tv, serial) e quelli previsti tra poco, se si fa eccezione per uno o due “casi isolani isolati”, troppo pochi per fornire termini di paragone, non ce ne è uno che non tratti anche con lontane citazioni il tema onnipre-potente-sente della Mafia. E perchè no in fondo ? Negare l’evidenza e gli episodi che hanno appestato la nostra terra sarebbe assurdo e qualunquista; d’altro canto come mai insistere ad oltranza con le “minestre riscaldate” ? La cosa buffa è che più che una mia considerazione è il prendere atto di una serie infinita di constatazioni che amici, colleghi ed estranei mi mettono davanti. A pregevoli lavori negli ultimi anni, realizzati per passione, per desiderio di libertà e coraggio di gridare la verità, si alternano opere su opere che stanno davvero inquinando e rendendo (senza ritorno) monotematica la produzione cinematografica siciliana.
Combattere, esorcizzare e sensibilizzare è giusto a mio avviso, ma adesso si tende davvero ad una febbre da spettacolarizzazione della Mafia, a trasformare pentiti e anche boss, se non in eroi o anti-eroi, almeno a celebrità, e con sarcasmo mi sembra a pietre miliari della nostra storia. La cosa che mi fa insistere su questo dubbio è che al momento la maggior parte delle opere previste saranno realizzate da registi, produttori ed altre figure “lontane” dalla Sicilia, certo geograficamente non so se anche moralmente; viene da chiedersi se queste persone credono davvero negli intenti da denuncia e da sensibilizzazione di queste opere oppure sono solo operazioni commerciali architettate ad hoc dato che l’argomento quì da noi, anche nel mondo del cinema, ha sempre promesso ottimi ritorni e comunque attirato l’attenzione: per non dire dolorosamente che sembra ormai l’unico passibile di attenzione quando si deve girare un film in Sicilia, argomento che vorrà temo ancora molto tempo prima di esaurirne la “curiosità”; perchè di credere ad una sensibilizzazione delle coscienze con opere filmiche che seguono la moda e la notizia di cronaca del momento,io almeno, ho smesso di crederci molto tempo fa. Un pensiero mi attraversa: Io del cinema Siciliano temo di avere sbagliato completamente tutto: ma la prossima volta aspetterò l’incriminazione o l’arresto eclatante di turno e ci scriverò sopra un documentario o un serial: magari mi darò anche alla promozione dei gadget, delle magliette e delle tazze da cappuccino.