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venerdì 22 nov
  • Sicilia: regione che cambia, regione che resta

    Sono stanca.
    Mi sento esausta di credere che qualcosa possa cambiare.
    Stanca di vedere nei giornali nazionali qualche stupido articolo su di me e la mafia.
    Ogni tanto qualcuno mi cita senza chiedermi il permesso e io ci rimango male perché scrivono solo cose già lette e rilette. Poi accendo la televisione e vedo me e ciò per cui sono diventata famosa: la mafia.
    Sono passata alla storia per questo e ne dovrei essere felice. Non è da tutti essere riconosciuti dovunque, perché paese che vai stessa frase che senti: vieni da Palermo? Allora sei mafiosa!
    E che fanno Loro? Ci ridono sopra e basta. Perché? Perché Loro si accontentano di questo: parlane bene o parlane male ma parlane…
    Io invece m’incazzo!
    Io m’infervoro!
    Loro invece sono felici, lo sono perché si vedono in televisione.
    Loro si accontentano che se ne parli male ma che se ne parli comunque.
    Io invece piuttosto che apparire in televisione per questo motivo preferirei essere ignorata e non essere nominata assolutamente.
    E invece no. Debbo sentire e vedere in tv Il capo dei capi. Sentire raccontare l’origine e l’evoluzione della nostra criminalità organizzata.
    È nostra la mafia, anzi no, io non l’ho mai voluta. La Mafia è Loro. La vogliamo e per questo se la tengono.
    Perché? Perché gli hanno sempre fatto credere che essa sia nata con Loro, con i siciliani.
    E perché tutti ci ricordano che è così: paese che vai stessa frase che senti…
    Se Loro vedessero la Loro Signora Mafia le stringerebbero la mano.
    E io invece piango, piango lacrime di rabbia e amarezza. Lacrime che ancora non sono state asciugate.
    La storia non insegna nulla.
    Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Peppino Impastato, Il Generale dalla Chiesa, Libero Grassi…io loro li ho conosciuti e a loro che ho stretto la mano, ringraziandoli per quello che volevano fare per me. Ma Loro devono rovinare sempre tutto e me li hanno portati via.
    Loro, Loro e ancora Loro. Io Loro talvolta li detesto. Io talvolta di Loro mi vergogno.
    A Loro hanno fatto sempre credere che l’omertà gli appartenga.
    Gli hanno fatto credere che avere paura è l’unica alternativa ad un sistema che non può e non deve trovare rivali. Gli hanno fatto credere che Loro sono solo bravi ad imitare e mitizzare le 3 scimmiette che non vedono, non sentono e non parlano.
    Gli hanno fatto credere che non parlare sia l’unica cosa giusta da fare e c’è chi ancora crede che farsi i fatti propri serva a campare cent’anni.
    Questo dicono da sempre, e Loro vivono e crescono con questa bugia che s’intrufola subdola nelle loro teste.
    Falcone, Borsellino, Impastato, Grassi sono solo alcuni che hanno voluto smentire quella convinzione, facendosi i fatti Loro e i fatti miei, quei fatti di cui nessuno vuole parlare, i fatti per cui mi avvilisco tanto.
    Chi sono Loro? Loro sono i siciliani.
    E scusatemi se ancora non mi sono presentata: Io mi chiamo Sicilia e sono una regione che cambia e una regione che resta. La colpa di questo è di Loro come sempre, che quelle lacrime che verso non me le vogliono ancora asciugare.

    Ospiti
  • 11 commenti a “Sicilia: regione che cambia, regione che resta”

    1. Cara Sicilia, quando a Loro sarà permesso di conoscere meglio la Tua Storia (che è pure la Loro Storia); quando a Loro sarà permesso di parlare la Tua Lingua (che è pure, anzi principalmente, la Loro Lingua); quando Loro sapranno ben usare le Tue immense risorse (che sono pure le Loro risorse) senza farsele rubare da chi viene da fuori; quando Loro avranno innanzitutto Te nel Cuore, allora Tu non piangerai più.
      E neppure Loro piangeranno; nè per la mafia, nè per la disoccupazione, nè per altro.
      Chi sono Loro?
      Loro siamo Noi, io e te che stai leggendo e tanti altri come te che prima di te hanno letto e dopo di te leggeranno.
      Sperando che “leggere” abbia voluto dire anche “capire”.

    2. cara sicilia, non tutti i “loro” sono uguali. dovresti saperlo e non solo perché hai citato falcone, borsellino, dalla chiesa e impastato.
      c’è gente poco buona in sicilia, come in tutto il mondo.
      c’è gente molto buona in sicilia, come in tutto il mondo.
      c’è gente che ogni giorno vive in maniera onesta e si batte per farlo capire agli altri.
      ci muoviamo o ci lamentiamo?

    3. ci sono Loro e ci siamo Noi.
      Ma fino a quando Loro saranno in maggioranza, Noi saremmo sempre in secondo piano. La Sicilia soffre ed è giusto prendersi le proprie colpe. Noi, siciliani, tutti nessuno escluso (chi per un motivo chi per un altro) siamo il malessere maggiore della nostra terra e non ce ne rendiamo conto!

    4. Perchè oltre a trasformare in parole la rabbia e la rassegnazione, non sorridiamo di più alla vita e alla gente, ai siciliani stessi? L’ingiustizia, la propotenza, la mafia si nutrono della nostra rassegnazione e tremano davanti ai visi sorridenti, fiduciosi e decisi della gente che per cambiare si arma ogni mattina di ottimismo, forza, onestà e gioia di vivere.

    5. Aymonia d’accordo con te..BRAVA….

    6. Grazie a te Antonio. Già da domani mattina, quando sorriderò a tutti quelli che giornalmente attentano alla mia stabilità mentale, mi ricorderò di non essere da sola!!

    7. Bisognerebbe conoscere di più, molto di più la Tua storia, Sicilia, senza le distorsioni che ci hanno proposto a scuola. Questo ci farebbe guardare con chiarezza al passato e con speranza al futuro.
      Comincio con tre link. Chi ha buona volontà e onestà intellettuale li legga, non come vangelo, ma come punto di partenza per infiniti dubbi sui pregiudizi esistenti su noi Siciliani e sulla nostra mancanza di onestà e dignità.

      Buona lettura:
      http://www.ilpiave.it:80/modules.php?name=News&file=print&sid=5261

      http://www.ars.sicilia.it/home/Statuto.pdf

      http://www.ilportaledelsud.org/sicilia1860.htm

    8. Anch’io con aymonia.
      La Sicilia è fatta anche di quelli che lottano contro i mafiosi con il sorriso e la forza della legalità.
      Esempio: TUTTI I RAGAZZI DI ADDIO PIZZO!!!

    9. Cara Sicilia,
      fa’ finta di essere dallo psicanalista. Mettiti nel lettino.
      Lui ti chiede: Da quand’è che piangi? Da quand’è che “loro” sono così? Da quand’è che ti identificano nel mondo con la mafia?
      Tu rispondi: m’hanno detto che non devo pensare più a quand’ero bambina, che ormai sono grande, che devo guardare al futuro.
      Lui ti chiede: lascia perdere questo pregiudizio: parlane; liberati:
      e tu ricordi che c’era un tempo non troppo lontano, né felice né infelice, in cui magari eri ricordata per altri mali, le ingiustizie, il latifondo, ma nessuno ti additava per questa infamia, eri una terra come le altre…
      Poi a un certo punto ti hanno detto che era giunto il momento della tua libertà, ti hanno rapita e stuprata, e quelli che ti hanno stuprata sono gli stessi che ti dicono “non pensare a quand’eri bambina, pensa al tuo futuro”.
      E “loro” sono rimasti a guardare, atterriti e attoniti, hanno capito subito chi comandava e hanno capito che non era più bene parlar bene di te, lavorare per te, perché il nuovo aguzzino non gradiva.
      E tu ancora piangi…

    10. Mah… a volte penso che nulla può cambiare..
      Poi dico “ma no dai… le cose cambiano”. Proprio in questa settimana nella mia città l’amministrazione comunale ha approvato una delibera con la quale le case abusive che hanno devastato la costa marsalese piuttosto che demolirle le hanno dato in comodato d’uso a chi? Agli stessi che li hanno costruite, ai proprietari!

      E’ come dire: tu hai sparato e hai ammazzato! Ti processiamo però non possiamo mantenerti nelle carceri. Quindi puoi stare fuori e ti ridiamo il fucile, perchè non possiamo pagare il magazzino.

      Poi però sento che la magistratura ha mandato 17 avvisi di garanzia a coloro i quali hanno dato il via per la costruzione di un albergo in piena riserva naturale.

      Siamo felici, anche perchè in questa battaglia abbiamo buttato il sangue…

      Ma restiamo sempre lì… facciamo un passo in avanti e uno indietro. E’ così che ci costringono a fuggire dalla Sicilia e dall’Italia! Perchè le cazzate non le fa solo la mafia ma anche la politica nazionale.

      E ditemi: uno che è stato abituato a non fottere il prossimo dov’è che deve andare a vivere?

    11. Cara Sicilia,

      Finché Loro avranno il complesso di inferiorità e vorranno spogliarsi della loro identità per abbracciarne un’altra, tu rimarrai una semplice espressione geografica – perché così ti considerano – e Loro rimarranno un popolino di individui anonimi pronti ad accogliere la prossima dominazione.

      Povera Patria Mia!

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