I nati attorno al ’60 nel 2007
Andiamo per i 50 anni ma ci sentiamo di acchianare i mura lisci e di abballare sopra un mattone, siamo arrivati fin qui con l’entusiasmo di un ventenne, ma che dico di più, molto di più, almeno con due entusiasmi.
Le nostre assemblee di Istituto avevano 800/1000 partecipanti, oggi “costringono” i rappresentanti di classe a fare la presenza in assemblea , che viene concordata con la Presidenza per fare i ponti nel corso dell’anno.
Le assemblee di Istituto, conquiste nostre, sudate e tribolate, diventate vacanze istituzionalizzate, con buona pace e soddisfazione di tutti.
I sogni e le aspirazioni spesso velleitarie di tanti anni fa si sono a volte piegati “al peggio non c’è mai fine” e o’ “megghiu ‘u tintu appruvatu ca ‘u tintu ‘a pruvàri”.
Eppure quella tensione, bipartisan, diciamolo, di quegli anni ha prodotto di certo effetti positivi per la nostra democrazia e il vivere civile, tinto è che ci ha lasciato la vita per situazioni createsi per lotte di potere e che meritano tutto il nostro rispetto senza assurde distinzioni di colore politico. Poteri contrapposti, intrecciati con poteri di affari, con poteri politici sempre più avidi, sempre più ingordi. Questo è il passato, recente, sì, ma passato. Superato e vinto, con fatica, non sconfitto del tutto, vero, ma messo al tappeto da coloro che credono nella democrazia comunque, sia che il voto popolare ti mandi all’opposizione, sia che ti designi a governare.
Oggi, 2007, fiorisce una coscienza civile che dalle parti nostre pare pensiero novello, proprio come vino che non ha ancora visto botte e dal mosto vivacissimo, eppure messo in commercio, alla portata di tutti.
Ma solo la chiave strettamente politica oggi non apre le porte del vivere armonioso, civile e democratico. Occorre uno spirito particolare di concordia nazionale, slegata da vecchi lacci e laccioli, che superi divisioni spesso strumentali e crei un clima finalmente nuovo e veramente diverso.
Uomini di buona volontà, padri di famiglia, persone con sensibilità e maturità di uomini, e naturalmente donne, che solo nell’intento di lasciare ai nostri figli la nostra terra almeno così come i nostri genitori che si sono assuppati una guerra e per giunta mondiale, non dimentichiamolo, dicevo così come ce l’hanno lasciata.
Con lo spirito dei ragazzini che negli anni ‘70, appena spicàti, credevano di avere il mondo in mano e che comunque, in molti, hanno messo un mattoncino per contribuire alla costruzione. Oggi su quei pilastri lasciati per il primo e a volte per il secondo piano, dobbiamo costruire assieme ai nostri figli, con rinnovato entusiasmo e la consapevolezza di essere nel giusto, a prescindere dagli schieramenti politici, ma tenendo conto del nostro voler bene a Palermo, la Palermo di tutti.
I nostri amarcord, giustamente sanamente sfottuti dai picciuttieddri d’avannu, devono essere cemento negli anni a venire e se il giardiniere vuole impiantare sulla vostra palazzina di Borgo Ulivia un giardino degno di Beverly Hills, sentite a me mandatelo a casa e di comune accordo mettetecene uno più modesto ma bravo e onesto. Anzi cambiate l’intera squadra di giardinieri.
Scusate la lungaggine.
sempre bellissimi post!!
Francesca, la tua felice sintesi mi gratifica oltre il dovuto, sono d’accordo con te dicendo che qualcuno è grazioso, ma sempre tutti bellissimi….ma ho un dubbio, sei la Francesca sarda ? Se si, nara cixiri….( prova a pronunciare il lemma particolare cixiri, cece, solo un sardo lo pronuncerebbe con la dovuta particolarità, è un fatto storico relativo all’invasione pisana di Cagliari…)
Giuanni
Ma questo post è bellissimissimo.
E’ il post più bello che sia mai stato scritto su rosalio.
Anzi è più bello anche di quelli futuri.
Se Dante Alighieri avesse avuto un blog sicuramente avrebbe scritto un post come questo.
Credo che andrebbe letto ogni mattina nelle scuole, anzi dovrebbe essere vergato su carta pergamena, incorniciato, ed appeso vicino alla foto del Presidente della Repubblica.
Che persona triste che devi essere Violinista….
si litiga tra amici ce chi dice che la patente in italia negli anni 1960 si doveva aspettare il 21 esimo anno e vero ???