I Riina chiedono i danni per “Il capo dei capi”
I legali della famiglia Riina hanno presentato una richiesta di risarcimento danni ad Attilio Bolzoni e Giuseppe D’Avanzo per la il libro e la fiction Il capo dei capi. Secondo la famiglia la storia rappresenterebbe «una lesione all’immagine» del boss Salvatore Riina.
AGGIORNAMENTO: il legale di Riina ha precisato che la richiesta di risarcimento danni per lesioni dell’immagine riguarda soltanto la signora Ninetta Bagarella. In particolare, la signora Riina ritiene di essere stata danneggiata nel terzo episodio della fiction.
spassoso…
E’ chiaro che i Savoia ormai hanno fatto scuola…
Tra un po’ Binnu citerà lo Stato italiano per i danni che ha subito a causa della latitanza.
Fuor d’ironia, mi auguro e spero che Riina (e i suoi legali) si becchino una riconvenzionale miliardaria in euro: non sto scherzando.
Ahahahahahah!
Ma la finissero….
Carcere duro…
ahahahahahahhahahahahahahhahahahaah
Lettera a Michele Santoro:
Ciao Michele,
siamo dei ragazzi di Palermo, anche noi vittime di mafia.
Ti scriviamo perché siamo stanchi di essere ignorati… Come si è detto più volte, esistono vittime di serie A e vittime di serie B, ma quello che voi e molti non sanno e che purtroppo altri pur sapendo celano, è che esistono anche le vittime di “serie C”.
Già!!! Siamo i fratelli degli esclusi. Chi ha fatto queste leggi ha escluso i fratelli conviventi dai benefici, e ciò che abbiamo ottenuto è stato frutto della rinuncia in nostro favore da parte dei nostri genitori.
Forse chi ha fatto queste leggi ha pensato bene che i fratelli non meritano gli stessi trattamenti degli altri!! Che nella scala dei dolori noi siamo all’ultimo posto! Eppure immaginate cosa significhi crescere dove non esiste più una famiglia sana, dove un padre non ha più voglia di lavorare, e dove una madre non ha più voglia di vivere! Forse i politici non sanno che quando un nucleo familiare finisce, finisce soprattutto per chi resta, specie per i figli.
Onorevoli Forgione, Lumia, Presidente Napolitano e tutte le istituzioni: provate a immaginare cosa significhi vedere le lacrime di dolore di una madre a cui viene rubato e ucciso barbaramente un figlio innocente, crescere di colpo perché la tua vita è cambiata, piangere sia perché hai perso d’un tratto il tuo fratellino, sia perché senti sempre de mamma e papà che non vogliono più vivere!
C’è chi ha smesso di studiare. Perché qualcuno deve pur pensare a mandare avanti la casa e cercare di far forza alla madre e al padre! Pregare affinché anche a loro non succeda nulla per il forte dolore!
Nonostante tutto, come se non bastasse, qualche madre non ce l’ha fatta! La legge 407/98, così come tante altre, dice: a fratelli e sorelle delle vittime spettano i sussidi se conviventi e a carico!
Ebbene, praticamente tutti noi fratelli non eravamo a carico, essendo chi ancora piccolo e chi adolescente.
Ma perché ci hanno escluso? Eppure anche noi siamo delle VITTIME. Basta con la serie A, B e C, basta con le distinzioni tra vittime civili, del dovere, e del terrorismo. Siamo tutti uguali!!
Basta sentirsi dire: “No, in questa legge non ci entrate niente, i fratelli non sono inclusi…”
Anche noi siamo cresciuti diversamente dagli altri, quando tutti i nostri coetanei pensavano a divertirsi noi dovevamo pensare ad accudire i nostri genitori; prima di andare a letto dovevamo fare noi l’ultimo giro della casa e spegnere le luci che loro lasciavano accese di proposito per aspettare un figlio che non tornerà mai più.
Ti preghiamo, sig. Santoro, di pubblicare questa lettera perché tutti i nostri appelli fino ad oggi sono stati ignorati da tutti, messi da parte, riposti dentro un cassetto. Anche il nostro è un dolore incolmabile, e vederlo messo da parte da tutte le istituzioni continua a far sentire la nostra vita terribilmente diversa da quella degli altri.
Fratelli Li Muli
Fratelli Sole
Fratelli Siciliano
Commento personale: se i Riina otterranno un euro scateno un inferno !
non ho parole…
non riesco a pronunciare una sola parola!
un senso di nausea..una risata amara.. la convinzione e la paura che siamo in un mondo di matti.. dove ognuno fa… quello che gli pare!!
inconcepibile!
La fonte della notizia? Non ho ancora girato i siti di news… ma è davvero ridicolo se è realmente così.
Oltre il danno, la beffa.
Ciao,
Emanuele
Leggendo meglio (http://www.adnkronos.com/IGN/Cronaca/?id=1.0.1616984683) la storia è un pizzico diversa. La lesione all’immagine è vista nei confronti della moglie.
Bah, non conosco questa “santa donna” ma credo sia assurdo parlare di lesione d’immagine.
Ciao,
Emanuele
ehehehehehehe!!!ahahahahha!!!
scusate…. mi sto rotolando per terra!!!
ahahahahaha!!
Ma io non ho mai capito una cosa anche perchè di giurisprudenza non so un granchè…ma la moglie di riina non dovrebbero arrestarla anche lei per favoreggiamento nella latitanza del marito ????
Ma stiamo scherzando????
PS ha ragione Vincenzo, ma la moglie non dovrebbe essere arrestata per favoreggiamento è inverosimile che lei non sapesse dove si trovava il marito?
Se c’è qualcuno che ha studiato diritto penale può risponderci? grazie
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UAUHHHAAAAAAA
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Allora, nel caso di reato di favoreggiamento (e non solo) il codice penale prevede espressamente delle CAUSE di NON PUNIBILITA’ a favore dei congiunti più stretti del reo.
In altre parole, anche se Ninetta Bagarella Riina avesse avuto un ruolo attivo durante la latitanza di Totuccio Riina, per la legge penale vigente non sarebbe comunque punibile.
Naturalmente, ciò non toglie che la richiesta della Riina-Bagarella di chiedere danni (in sede civile) per “danni all’immagine” mi appare quanto di più moralmente inappropriato possibile. Non mi aspetto certo che una come Ninetta Bagarella ci venga a dare esempi di moralità ma, da avvocato, mi rattrista e non poco che un collega si sia prestato ad una manovra così spregiudicata. Roba che Marco Ahmetovic e il suo tentativo di fare soldi sfruttando la notorietà raggiunta per aver falcidiato da ubriaco 4 ragazzi sembra quasi normale.
Ma tant’è.
Interessante perché a questo punto qualsiasi siciliano o qualsiasi essere civile della terra creata potrebbe chiedere i danni morali a Riina.
La signora chiede i danni per lesione d’immagine? Solo? Ma no, io direi anche i diritti d’autore al marito e un ringraziamento speciale da parte del regista a tutto il ferocissimo clan per aver permesso di realizzare la “fiction”…
Vi invito a essere molto attenti a quello che scrivete. Ho dovuto rimuovere dei commenti da questo post perché violavano la policy.
Viddani e peri incritati 🙂
i savoia vogliono 260 mln dagli italiani..?? 260 mln:56 mln di italiani…è normale dare quasi 5 euro a testa a persone che sono fuggite quando il paese era senza remi nè regno…???e ora i Riina chiedono i danni morali…chissà chi li dovrebbe pagare???????????Le famiglie delle vittime di mafia????
Ho visto la fiction ma non riesco a ricordare quale episodio raccontato ne “Il capo dei capi” avrebbe dovuto “danneggiare” la moglie di Riina. Tra l’altro a me sembra che il film in questione al contrario tenda a costruire una fastidiosa aura di “storia di belli e maledetti” attorno alla coppia tutta televisiva (e perciò inverosimile) Ninetta-Totò. Con l’aggravante di aver scelto un volto di grande umanità come quello di Gioè per interpretare uno che di umanità nella sua “carriera” di boss ne ha avuta ben poca.
E’ proprio la repubblica delle banane, il “paese dell’incontrario” di Pinocchio, dove il derubato finiva in galera al posto del ladro. Lo scandalo non è che questa romantica donna tutta sola (il marito è ospite delle patrie galere) chieda i danni agli autori di una fiction, è che ha due avvocati che le danno corda. Ci vuole proprio coraggio.
La liberta’, per fortuna, funziona cosi’. La legge, poi, si occupera’ di decidere se procedere o meno. Uno Stato libero, quello che spesso sento invocare, garantisce la liberta’ a tutti cosi’ come la legge.
Mentre noi italiani stiamo sempre a parlare di sbirri e galera e siamo un popolo di servi.
Picaro va bene, siamo in un paese dove la libertà di tutelare i propri (sacrosanti) diritti è tutelata a tutti, ci mancherebbe. Ma qui non si tratta di mettere in discussione i principi di uno stato libero, nin è neanche una questione di opportunità, rispetto, buon gusto… è una questione morale. La signora Bagarella Ninetta in Riina ha sposato le scelte di vita di un marito protetto e accudito in una latitanza nella quale sono stati commessi delitti mostruosi? la legge, per i motivi sopra esposti da Il Leone, non contempla per lei il reato di favoreggiamento? Abbia almeno la decenza di stare zitta, di non avanzare pretese che, se da un punto di vista formale possono essere considerate, moralmente sono ripugnanti. “Un episodio della fiction mette in cattiva luce la signora Riina”, avrebbe dichiarato il duo di avvocati del marito. Ma diciamo vero? E che diamine, ma ci vuole coraggio.
http://www.corriere.it
IL BOSS – Nel caso del «Capo di capi» la rincorsa al potere è durata 50 anni, contrassegnati da una ferocia che la vecchia mafia non aveva mai mostrato. «Il signor Riina – ha detto l’avvocato Donzelli – avendo avuto modo di seguire la fiction, ha commentato positivamente la figura. Sicuramente ha apprezzato l’impegno che l’attore ha messo nel raffigurare la sua vita, le storie processuali che sono state narrate in questa fiction». E l’avvocato è arrivato persino a rivelare che in alcuni frangenti, gli occhi gli brillavano: «Diciamo che era evidente che avesse ripercorso, in occasione della messa in onda, parte della sua vita». E l’avvocato Cianferoni: «Ha visto la tv appassionatamente… Se questo è il punto, sì! Lo ha visto volentieri questo sceneggiato. Dell’attore che lo interpreta ha detto che è stato molto bravo: è stato portentoso».
mostruosamente spassoso e realmente drammatico, ti da piu che altro l’idea vera dello sbando della giustizia e della giurisprudenza (della giustizia perchè mi gioco dei soldi che queste persone riusciranno ad ottenere qualcosa) del mondo degli avvocati pacman, del sovvertimento delle verità, e dei giudici che non avranno nemmeno l’ardire di fare una pernacchia a questa causa pazzesca, ma invece “faranno il loro lavoro, dovere, quello che è”, come tutti, ognuno per se e la Sicilia terra di Nessuno.
Il 41bis prevede la tv in camera?chissà magari anche la colazione a letto,giornali,riviste e quant’altro!altro che carcere duro, questo è grandhotel!Circa i danni richiesti dalla Bagarella,richiesta quanto meno assurda, noi a questo punto dovremmo chiedere chissà quante migliaia di milioni di euro a tutti i mafiosi per danni di immagine alla nostra terra, per non parlare dei danni morali…
Si…davvero spassoso. Il problema è che in questa italietta tutto è possibile, persino che la famiglia di chi ha distrutto migliaia di famiglie ottenga un risarcimento per lesione di immagine. Spero soltanto che sia come noi tutti pensiamo e cioè che lo stato si faccia una grassa risata e che rispedisca al mittente. Se così non fosse, credo che dobbiamo intervenire noi tutti.
Domenico la tv non so…ma, cito wikipedia: “il 12 marzo del 2001 gli venne revocato l’isolamento, consentendogli di fatto la possibilità di vedere altre persone nell’ora di libertà.”
questo e’ un film che ha sfruttato la famiglia riina per trarne grandi profitti economici,se notiamo bene il film in maniera indiretta e a favore della mafia e ha fatto figurare toto’ come unidolo per noi giovani,questa e’ l’ipocrisia che vi e’ in italia e quindi e’ piu che giusto che la moglie di riina deve essere risarcita profumatemente per i danni morali subiti,come se la vita di ognuno di noi viene trasmessa in tv davanti a miliardi di spettatori.
nel sito castelvetrano-selinunte si spiegano i motivi della “lesione” all’immagine della signora Riina:
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secondo me questo episodio, tra l’altro, e’ anche stato mal interpretato dalla famiglia Riina ed i loro avvocati. perche’ nella fiction non si vede da nessuna parte che Schiro’ fa qualcosa per evitare il confino alla signora Riina. Anzi, lui non rivela a nessuno quello che sta accadendo e sta da solo ad aspettare mentre Giuliani e’ in tribunale.