Petyx a Corleone…e voi?
È andato in onda l’altroieri a Striscia la notizia il servizio Petyx a Corleone in cui Stefania Petyx citofona a casa Riina a Corleone e dice che dovrebbero essere i siciliani a chiedere i danni ai Riina.
Stefania c’ha promesso che scriverà per noi un reportage completo del backstage del servizio.
Voi partecipereste a un’azione civile collettiva avverso l’ex capo dei capi per i danni arrecati all’immagine della Sicilia?
Certo!Ditemi soltanto dove devo firmare!
è il minimo che possiamo fare
accidenti che coraggio…
io non ci sarei riuscita…
altro che danni…
daniela
Beh…in linea teorica è giusto… ma in pratica, per ottenere cosa???
FINALMENTE lui è in carcere!
e adesso spetta alla giustizia fare il suo dovere! no?
Questi sono i danni quantificati dal CENSIS nel 2003:
http://www.censis.it/277/372/4976/384/2176/3237/content.asp
La zampata di Striscia alla signora Riina
Stefania Petyx tra i vicoli di Corleone per cercare di parlare con la moglie del boss
Non è facile andare sotto le finestre della signora Ninetta Bagarella e cantarle la serenata della vergogna. Ma l’inviata siciliana di Striscia la notizia, Stefania Petyx, lo ha fatto. Con la sua inconfondibile corazza, un impermeabile giallo, accompagnata dall’inseparabile bassotto, la ragazza è andata a Corleone, si è incamminata per il vicoli del paese, ha imboccato quello giusto, anche se non è stata la targa stradale a indicarglielo: il nome della via è illeggibile, cancellato, come i numeri civici. Le viene in soccorso il citofono, c’è scritto Riina. Le finestre sono chiuse, regna il silenzio, solo una anziana signora che sta rientrando in casa, le conferma che lì abita la moglie del boss mafioso.
L’inviata vorrebbe sapere direttamente da Ninetta Bagarella, perché lo sceneggiato Il capo dei capi ne avrebbe danneggiato l’immagine. Lo ha detto lei, la donna che ha accompagnato Riina in tutta la sua sanguinosa carriera. Dopo aver visto il film, senza pudore ha esternato la sua lamentela. Non si poteva lasciar perdere, non poteva farlo la brigata di Striscia, specialmente dopo che tutti i telegiornali avevano voltato le telecamere altrove. Stefania Petyx suona il campanello, chiama e, al silenzio di chi la sta osservando da dietro le persiane, rivolge il suo sfogo: “In un mondo che va all’incontrario è la signora Bagarella a sentirsi lesa nell’immagine. In un mondo che va al dritto la parte lesa siamo noi siciliani. Non avete idea di quante volte ci siamo sentiti dire mafiosi per il solo fatto di essere siciliani. Per non parlare del danno economico: la mafia ci costa 7 miliardi di euro l’anno, cioè non avremmo il sottosviluppo se non fosse per questi soldi. e, in ultimo, il danno morale: riflettiamo un attimo su quanto ci è costata moralmente la mafia per averci tolto, ucciso le persone migliori, le persone più grandi, quelle che hanno combattuto la mafia, cioè le vere vittime. Certe cose andavano dette e noi le abbiamo dette”.
La linea torna a Ezio Greggio che chiama l’applauso dallo studio, debole eco di quello risuonato nelle case dei telespettatori.
Portare le immagini di quel vicolo sulle tavole degli italiani, mostrare, in prima serata, di non aver paura di cantarle alla moglie di uno dei più sanguinari capi di Cosa Nostra, riconcilia con la tv. La zampata di Striscia risarcisce il pubblico dall’informazione negata delle corazzate a tutto servizio dei partiti (i telegiornali), solerti cuochi del fast-food della notizia, attenti impresari dello spettacolo serale scandito quotidianamente dalla litania delle voci di palazzo, dall’ultimo sopralluogo nella casa del delitto efferato, dalla nuova valletta del festival di Sanremo.
(di Norma Rangeri/il manifesto, 6 dicembre 2006)
la petix è una grande!!!!
e la signora bagarella poteva proprio risparmiarsela sta cosa dei danni all’immagine….
ma cn quale dignità???????
mah…una vita a star dietro ad un mostro ….si vede ke sn fatti della stessa pasta marito e moglie….
ciau picciotti!!!
Per adesso su la7 va in onda lo spot di una documentario sulla mafia che la stessa emittente trasmetterà tra qualche giorno.
Mi piace ricordarne il pezzo in cui Don Ciotti grida davanti ai ragazzi che “noi non dobbiamo combattere la mafia. Noi dobbiamo sconfiggerla!”
Il messaggio di chi diceva che dobbiamo evitare ogni compromesso con la mafia era esattamente coincidente. Non devi dare alcuna legittimazione a questi mafiosi sino alla loro definitiva eliminazione sociale.
Noi dobbiamo fare muro contro muro con i mafiosi. in un certo senso dobbiamo disprezzarli ed emarginarli perchè loro sono i nemici della nostra società.
Dr.Rosalìo ci spiega perchè i commenti erano stati inibiti?
Grazie
Daccordissimo sul chiedere un risarcimento danni ai mafiosi…e se chiedessimo anche i danni a tutti i Media che della Sicilia tendono a comunicare soltanto la stessa immagine mafiosa? Se chiedessimo i danni a tutti i registi che hanno fatto e faranno conoscere nel mondo la Sicilia solo per la mafia? Con gli stessi soldi si potrebbe costituire un fondo per incentivare grandi registi a raccontare la Sicilia in modo diverso e posisitivo (La Sicilia non è soltanto mafia)…registi come Wim Wenders che da poco ha “girato” a Palermo…
Credo che i commenti si siano disabilitati in seguito a un aggiornamento del database effettuato da Aruba.
Brava Stefania!
parteciperei sicuramente, ditemi solo come, dove e quando!!!
Sì, una class action…
Il primo dicembre, comunque, ho scritto nel mio blog personale (C’è Walter) questo: La domanda sorge spontanea: si può presentare una richiesta di risarcimento del danno a Riina per lesione agli interessi della Sicilia? La moglie del boss dovrebbe starsene rinchiusa in casa e vergognarsi di aver sposato un uomo così schifoso, la cui esistenza è indegna, anziché essere furente per come la fiction (che non ho visto) ha mostrato il mafioso. Queste sue dichiarazioni rappresentano una grave offesa nei riguardi di tutti coloro che hanno perso la vita a causa di suo marito.
La si pensa allo stesso modo, dunque…
Certo che parteciperei!
Visto che non si corre assolutamente alcun pericolo – di conseguenza mi sembra fuori luogo parlare di coraggio e simili – sarebbe un autentico plebiscito, roba da gazebi brambilliani!
molocharne
Amunì!
Presente!
Grande Stefania, una vera ed autentica giornalista …. pensavo che ai giorni nostri quella dei giornalisti fosse una razza estina!! Grazie Stefania.
ma i danni per cosa? per qualcosa di cui abbiamo sofferto per davvero per dialoghi che sono stati fatti da amici parenti ai tempi delle stragi (non credo che nessuno li faceva) io credo che i dialoghi del film sono stati presi dai fatti reali da persone reali.Per la frase “per questa terra non c’è più speranza”, chi non lo pensava e guardate dove siamo, Liggio Riina Brusca Provenzano Lo Piccolo arrestati, l’importante non è fermarsi per queste frasi ma saper combattere a modo nostro la mafia, chi non pagando il pizzo, chi non facendo finta di niente e via dicendo. Il capo dei capi come altri film sulla mafia riportano alla mente situazioni di una terra martoriata ma ai più giovani fanno capire cosa succede per davvero “la vita non è un film” armiamoci di buoni propositi e non di lingue avvelenate per qualcosa che sinceramente non credo cosi grave.
Leggendo i commenti credo che si vada sul pesante danni ai registi? certo ci mangiano un pò ma che vuol dire allora blocchiamo film sulle torri gemelle sulle guerre perchè danneggiano i paesi coinvolti? no andiamo avanti guardiamo film apprendiamo cose che i libri non riportano come le storie delle persone che hanno vissuto queste cose.
Non criticatemi sono palermitano vivo a palermo e opero per un associazione che come base ha la lotta alla mafia…
Palermo=Mafia assolutamente no Palermo libera!
complimenti alla petyx
mi sarebbe piaciuto commentare prima, purtroppo qui si cancellano senza motivo i commenti…
Rillos, forse non hai capito, non vogliamo chiedere i danni per il film ma per il danneggiamento dell’immagine dei Siciliani fatta dai mafiosi.
Cynaro scrivi il falso. I commenti vengono rimossi soltanto quando violano la policy dei commenti.
Ma perchè Rosalio fa la domanda e Tony Siino gli risponde dato che sono la “stessa entità”? Alla Marzullo.. Si faccia una domanda e si dia una risposta.. Ha senso?
Cacio e pepe ha senso perché Rosalio è un’identità collettiva; non è soltanto Tony Siino né le sue opinioni corrispondono necessariamente con quelle di Rosalio nel suo complesso.
La comunità ebraica chiede i danni ai Savoia …
Parte da Treviso la proposta di una class action da parte della comunità ebraica contro casa Savoia: Ilan Brauner, medico israeliano residente a Casale, ha chiesto all’Unione delle comunità ebraiche di querelare Vittorio Emanuele e il figlio Emanuele Filiberto per danni morali in quanto eredi del re Vittorio Emanuele III, che nel 1938 diede il via libera alle leggi razziali contro gli ebrei volute da Benito Mussolini.
I Savoia vogliono dallo Stato italiano un risarcimento. Prima morale, poi economico, per il lungo esilio trascorso in Svizzera. In prima battuta hanno annunciato una richiesta di risarcimento pari a 260 milioni di euro. Poi hanno in parte rettificato ventilando una cifra minima, simbolica.
Una presa di posizione, quella dei reali, che ha sollevato indignazione e polemiche. E a voler dare sostanza all’indignazione di un popolo, quello ebraico, è Ilan Brauner, 62 anni, israeliano, medico legale e imprenditore nato a Haifa, in Palestina. In Italia dal 1959, Brauner è uno dei membri di punta della comunità ebraica di Treviso: lunedì è partito alla volta di Roma per rivolgersi all’Unione della comunità ebraiche. Chiedendo di portare in tribunale i Savoia attraverso la formula della class action, azione legale collettiva all’americana prevista dalla nuova finanziaria.
“Il fulcro della denuncia saranno le leggi razziali contro gli ebrei del 1938 – dice Brauner – I Savoia sono eredi di un reale che ha siglato una legge crudele e assurda, che ha tolto libertà e dignità al popolo ebraico. I Savoia vogliono essere risarciti dallo Stato italiano per il loro esilio, chiedono i danni morali? Bene, noi vogliamo essere risarciti dai Savoia perché la casa reale ha cancellato la nostra libertà, i più elementari diritti civili provocando un enorme danno morale ed economico”.
La presa di posizione di Brauner ha il pieno sostegno di Elia Richetti, rabbino capo della comunità ebraica di Venezia: “I Savoia _ dice Richetti _ denotano quanto meno scarsa sensibilità e scarsa fedeltà alla parola data in precedenza: avevano detto che sarebbero rientrati in Italia dall’esilio senza accampare alcuna pretesa. Così non è stato”.
(07 dicembre 2007)
uno sdoppiamento di personalita` :-0
Comunque io ci sono!
LA MAFIA CHE PERDE LA FACCIA
Mario Cervi – Il Goirnale
Si dirà: ci vuol altro che una intemerata di Stefania Petyx – brillante inviata di Striscia la notizia con annesso bassotto – alla moglie di Totò Riina, per far sperare che la mafia abbia i giorni, o i mesi, o gli anni contati. Sì, ci vuole altro: ma questo intanto è un buon segnale. In una strada innominata e in una Corleone deserta – la scenografia era quella tradizionale dell’omertà siciliana – la Petyx s’è rivolta ad alta voce, davanti a una porta chiusa, a Ninetta Bagarella in Riina: che ha chiesto i danni agli autori della fiction Il capo dei capi per il danno arrecato all’immagine sua e della famiglia. «Dovremmo essere tutti noi – ha detto l’inviata mentre il bassotto annuiva – a chiedere i danni… Non avete idea quante volte nella vita ci siamo sentiti dire mafiosi per il fatto di essere siciliani». La scena sarebbe risultata ancora più bella se, come accade in qualche film, una piccola o grande folla si fosse pian piano raccolta attorno alla telecamera puntata, e avesse applaudito le parole di Stefania Petyx. Invece solo il bassotto. Pazienza.
D’accordo, niente sogni a occhi aperti nonostante la ribellione d’alcuni imprenditori al pizzo, nonostante le prese di posizione della Confindustria in sede nazionale e in sede locale, nonostante catture importanti (ma sembra che i vuoti siano presto colmati). La mafia è una struttura criminale, sociale, ambientale dalle radici robuste e per estirparla non basteranno né i cortei benintenzionati – che durano qualche ora – né gli spiegamenti di lenzuola bianche, né le fiere dichiarazioni delle Alte Autorità. Siamo stati troppe volte delusi nel vedere che, dopo un breve slancio anti-Cosa Nostra, tutto ripiombava nell’inerzia torpida e in fin dei conti complice di tanti, di troppi; e che i proclami annuncianti successi epocali nella lotta alle cosche ne ricalcavano altri susseguitisi nel corso di mezzo secolo e passa. Siamo vaccinati contro l’ottimismo.
Ma pur con tutto il possibile scetticismo, incentivato dalle indulgenze d’una giustizia che ha le porte girevoli come quelle d’un Grand Hotel, dobbiamo riconoscere che qualcosa si muove, che i sintomi d’una minore accettazione, in sede nazionale e in sede locale, del fenomeno mafioso come calamità naturale, sono sempre più evidenti. Sono trascorsi parecchi anni ed è stato versato tanto sangue, da quando politici e magistrati importanti negavano, a difesa del buon nome siculo, che la mafia esistesse. La televisione è onnipresente, incombente e con alcuni suoi squallidi personaggi devastante. Ma ben venga la tv se in un vicolo dell’emblematica Corleone sfida non una donna cui si deve rispetto, ma una Onorata Società che più disonorata non potrebbe essere.
Certo l’idea di intentare una causa a Riina e agli altri capimafia per il risarcimento dei danni cagionati all’immagine della Sicilia è affascinante. Per intenderci, non si tratterebbe dei danni chiesti in sede di costituzione di parte civile nell’ambito di un processo penale, in cui il dibattimento si incentra sull’analisi di fatti che sono qualificabili come reato.
Qui si tratterebbe di un processo civile volto a decidere se e in quale misura siano ipotizzabili dei danni non strettamente discendenti dalla commissione di reati, bensì riguardanti la lesione all’immagine della Sicilia (rectius: della Sicilia e di tutti noi siciliani) causata dalla mafia.
E’ di stamattina la notizia che la comunità ebraica starebbe valutando un’azione contro i Savoia per i danni patiti a seguito delle leggi razziali del ’38, quindi perchè una tale causa contro la mafia non potrebbe essere intentata?
Di seguito, tuttavia, vorrei porre all’attenzione dei rosaliani alcune pre-condizioni per l’attivazione di un’azione del genere, di carattere non strettamente giuridico, che a mio avviso però andrebbero tenute in considerazione:
1) l’ideale sarebbe una “copertura” politica da parte delle pubbliche autorità: perchè è evidente che se la Regione o il Comune di Palermo si facessero promotori di un’azione del genere, ciò permetterebbe alle associazioni di aderire ad una rivendicazione “più forte” e soprattutto senza esporsi troppo rimanendo isolati e abbandonati dalle istituzioni; comunque sia, non sarebbe peregrina anche un eventuale ruolo dello Stato, tramite la presidenza del consiglio;
2) in ogni caso, un’azione del genere deve ricevere la più vasta eco e partecipazione popolare possibile per non rischiare di esporre a ritorsioni chi se ne faccia promotore.
Proposta: ma non si potrebbe raccogliere un certo numero di firme anche tramite rosalio o addiopizzo e poi chiedere alla politica (vedi commissione antimafia nazionale e regionale) di dare sostegno e copertura politica?
amunì…
Leone
capisco i buoni propositi ma se si vuole imbarcare in questa avventura (che francamente mi convince poco..).. per favore già di firme ne avremo da raccogliere tante (parlo di addiopizzo)..e ricordo che non siamo in 1000 ,nè 100 e visto che forse questo ai più sfugge ..mi affiderei a rosaliani più che altro e forse ai meetup dove già qualcuno pensa ad una class action,,,
grazie comunque per il pensiero ,il problema è che tutti ci cercano per fare qualunque cosa ed aderire a qualunque “lotta”dimenticando chi siamo (volontari) ed abbiamo già un fronte molto caldo da seguire,oggi più di ieri..e a volte si risentono per i nostri no…
ciao
pequod
Nel mio piccolo ed insignificante blog ho segnalato il coraggio di Stefania e, ripetendo quello che dicevo nel mio post, dico anche qui: “GRAZIE STEFANIA”!
Per fare cosa? Riina è in carcere? E tutti gli altri 5000 che sono ancora a piede libero e che gestiscono ogni settore economico indisturbati e non solo quelli…. pure la nostra vita? Sì pure la nostra vita… il pizzo, la droga, i parcheggi, l’edilizia, i trasporti, tutto, tutto. Che coraggio ha avuto questa DONNA, questa Siciliana, questa giornalista coll’impermeabile giallo. Appena un’ora prima che saltasse in aria l’autostrada mi trovavo a passare da lì per ritornare a casa…felice…che bello… era il compleanno di mia sorella! MA quanti anni sono passati? Il ricordo è sempre vivo come fosse oggi. Peccato che i cortei si facciano una volta ogni tanto… E ogni tanto ci ricordiamo di ricordare….
Ma vi rendete conto di ciò che sono arrivati a fare? E’ ora di cominciare a dire BASTA. E’ ora di riprenderci le nostre vite, i nostri negozi, i nostri lavori, la nostra terra, la nostra DIGNITA’!
Alle spalle di ciascuno dei 5000 attivi ci sono gli amici e i parenti, da 50000 a 100000 persone, per non dire degli amici degli amici.
Vi ricordo che non è consentito commentare utilizzando indirizzi di posta elettronica fittizi.
teta
e quanti saranno mai?
1.000.000? Bene noi Siciliani siamo sicuramente di più.Levandoci i bambini, poi, tutto il resto fà numero ,direi non meno di 3.000.000 .Non c’è dubbio, siamo molto di più e quindi ..basta crederci! è solo una questione di ..numeri.
pequod
Quando saremo 1000000 determinati come loro controlleremo il nostro territorio, è il quando che non riesco a immaginare.
chiamiamo la strada dove abita la sig.ra Bagarella “Via vittime della mafia”… che ne pensate?
io..da corleonese…CI STO!!!
perchè la comunità di rosaliani ,che ho visto oggi in tanti non prova a “lavorare”per riuscire a far chiamare DAVVERO quella strada “vie vittime della mafia”credo che sarebbe un gesto simbolico importante , magari con tanto d’inaugurazione sul posto,…certo non è il montevergini ma sarebbe un modo vero e concreto di FARE qualcosa come comunità di questo blog.
pequod
Pequod ciascuno combatte a suo modo. Al momento stiamo battendo un’altra strada. Inoltre non vedo le serate di divertimento al Montevergini in contrapposizione con l’attività contro la mafia.
Comunità?
ma chi ha detto che è in contrapposizione? Ho solo detto anzi proposto un idea nata dal blog nien’altro.Quanto al fatto che si stia battendo un altra strada…può darsi .Personalmente oltre a fare una BUONA informazione ,sicuramente utile mi piacerebbe che questa comunità(?) lasciasse la tastiera per FARE qualcosa di più “visibile” e forse anche Utile.
ma è una mia idea…
nient’altro.
quanto al “divertimento”ognuno si diverte come può..io mi sono divertito poco ma è solo qualcosa di esclusivamente personale dove Rosalio e il montevergini c’antra molto poco.
ciao
PEQUOD
p.s.Grazie agli amici dell’intervista “tripla”…
La goccia scava la roccia…Nulla è impossibile…bisogna solo crederci veramente. Ma quando iniziare? Subito! Adesso. Che importanza hanno i numeri, 5.000, 1.000.000? Caro o cara theta, non ha importanza cercare di capire quando, perchè quando è adesso. E’ ADESSO. Non c’è molto da capire, non c’è niente da capire! Non ci sarà mai lavoro, nè serenità, nè turismo, nè arte, niente, niente per i siciliani fin quando la mafia controllerà il territorio.
Neanche l’ingegneria genetica può ibridare fiaba e realtà. In questo mondo il potere si fonda sul denaro e si consolida con la forza del numero. La goccia prima o poi scaverà la roccia, ciò è vero, ma hai pensato a quanta acqua è necessaria per far ciò? La potenza della fede produce risultati su un altro piano dell’esistenza e solo talvolta, per ragioni oscure, gli effetti sono percepibili nella sfera mondana, i miracoli. Sono d’accordo, per cambiare il mondo iniziamo subito a cambiare noi stessi e poi, forse, gli effetti del cambiamento si rifletteranno nel mondo. Sembra utopia? E’ per questo che sono scettico, è difficile cambiare se stessi, meno che meno gli altri, tutt’al più delle circostanze estreme dell’esistenza possono imporre dei cambiamenti radicali personali e collettivi, in Sicilia non siamo arrivati a ciò e francamente non so se augurarmelo perché il dolore è dolore comunque e sul bordo delle circostanze estreme aleggia sempre il caos.
…..CAOS CALMO!
ORA O MAI PIU’!
un pò ermetico ma…è cosi.
pequod
Caro mio, l’acqua c’è…e in Sicilia c’è n’è pure troppa…Il fatto è che c’è troppa gente che ha paura di aprire il rubinetto…perchè aspetta che sia il vicino ad aprirla per pulire il pianerottolo comune…E poi di quale fede, di quali miracoli parli? Non c’è bisogno di scomodare Dio, o forse sì…magari un nuovo Noè ed una bella alluvione di 40 giorni ininterrotti non farebbe male ai siciliani. Cambiare noi stessi…? Hai ragione, lasciamoci pure morire, lasciamo che i nostri figli crescano tra persone che non hanno più voglia di aprire il cassetto e avverare i loro sogni, che non vedono luce, che vedono sempre il bicchiere mezzo vuoto, che non vogliono far nulla per MIGLIORARSI, perchè cambiare è difficile…troppo comodo. L’IGNAVIA…che bella cosa!
I numeri? I numeri ci sono…eccome se ci sono.
Circostanze estreme? Hai ragione, forse per iniziare a cambiare è meglio se aspettiamo che ci uccidano un padre, un figlio, un amico, sì, forse è meglio che ciò avvenga prima di cominciare a scomodarci dalla nostra comoda poltrona per cambiarci. Che tristezza…Hai ragione, il siciliano aspetta la manna dal cielo! AMMAZZATECITUTTIALLORA…così abbiamo risolto il problema della SICILIA e la smettiamo di lamentarci.
secondo me non e giusto andare a rompere le palle alla moglie del capo e sempre una donna .vorrei vedere se la petrix avvrebbe il coraggio di andare da lui oppure lasciarlo libero un giorno e lei lo vede per strada