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martedì 26 nov
  • “Il capo dei capi”, dibattito al cinema Imperia

    Oggi alle 10:00 al cinema Imperia (via E. Amari, 160) si svolgerà il dibattito Il capo dei capi – Oltre la fiction organizzato dall’associazione di volontariato Andromeda”.

    Introduce Giovanni La Bianca (responsabile regionale Andromeda). Interverranno Roberto Piscitello (magistrato Dda), Beppe Lumia (deputato PD), Felice Cavallaro (giornalista), Giampiero Cannella (assessore del Comune di Palermo), Carlo Marino (storico), Nino Iannazzo (sindaco di Corleone), Laura Brancato (direttrice del carcere Pagliarelli), Carmine Mancuso (ex presidente del coordinamento antimafia), Marina Castellese (Addiopizzo), Guido Di Stefano – (Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia), Francesco Scarpinato (Andromeda) (responsabile Andromeda) e Orazio Faramo (provveditore amministrazione penitenziaria Sicilia). Modera il giornalista Piero Cascio.

    “Il capo dei capi - Oltre la fiction”

    Palermo
  • 2 commenti a ““Il capo dei capi”, dibattito al cinema Imperia”

    1. avrei tanto piacere di sapere come è andato il dibattito e di cosa si è parlato, non avendo avuto la possibilità di partecipare.

    2. Mi sarebbe piaciuto tanto partecipare al dibattito, ma non avendo avuto la possibilità di farlo dico la mia da qui. Secondo me “Il capo dei capi” è stato un capolavoro da diversi punti di vista. Innanzitutto la scelta degli attori: impressionante la somiglianza della gestualità e della “retorica” di Claudio Gioè con quelle di Totò Riina, che negli anni passati in qualche occasione abbiamo avuto modo di osservare. In secondo luogo va dato il merito agli sceneggiatori del rigore storico nel racconto: sono stati citati molti episodi che per il grande pubblico erano sconosciuti (ne ho avuto esperienza diretta parlandone con amici e conoscenti). Quando si parla di mafia c’è sempre qualcuno che si sente in dovere di condannare a oltranza, senza nemmeno prendersi la briga di accertarsi su quale sia il reale argomento di discussione. Il nostro Ministro della Giustizia ha parlato di “celebrazione delle gesta di un criminale”. Personalmente credo che raccontare la vita di un uomo che inizia a uccidere da ragazzino e non si fa scrupolo di massacrare intere famiglie, bambini compresi, per realizzare il suo progetto politico, sia tutto tranne che una celebrazione. Forse è scomodo dover prendere atto che non è solo la storia di un crudele sanguinario, ma anche quella di chi l’ha sempre sostenuto: per dirla con le parole del film “gli amici di Palermo e quelli di Roma”..

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