Moggi, Foschi e l’allegra brigata
Repubblica ha pubblicato oggi ampi stralci delle conversazioni fra Luciano Moggi e personaggi del mondo del calcio. Risalgono all’autunno del 2006, quando Calciopoli era già deflagrata, le penalizzazioni inflitte, qualche arbitro squalificato. Eppure tutti continuavano a parlare al telefono con Moggi e tra questi il suo nuovo “pupillo”, il direttore sportivo del Palermo Rino Foschi. Ecco cosa scrive Corrado Zunino, cronista sportivo di Repubblica.
“Lo chiamano direttore, ancora direttore. È indagato per associazione a delinquere e frode sportiva, minacce e illecita concorrenza. In due procure diverse. Ed è stato squalificato per cinque anni dal calcio italiano. Niente. Il calcio italiano, un pezzo probabilmente irrecuperabile ma sicuramente importante, chiama ancora Luciano Moggi, ne ascolta i suggerimenti, gli fa relazioni su giovani talenti da smistare a squadre amiche. E torna a brigare con lui, non ha mai smesso. Lo dicono le 409 pagine di informativa dei carabinieri che hanno riaperto un istante prima del processo la Calciopoli 2.
Rino Foschi, direttore sportivo del Palermo, non si fa scrupolo di insultare il suo presidente (“non sa quel che dice poverino”) e il compagno di lavoro (“Sagramola e un def… non pericoloso”) pur di difendere Moggi. “Sei l’unica persona innocente”. I peggiori, secondo Foschi, sono ancora sul trono: “Galliani, Carraro, Petrucci, Agnolin”, li elenca. “Poi ti vengo a fare compagnia in spiaggia, ma prima faccio nomi e cognomi a reti unificate…”. Continua »
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