Inaugurato urban center virtuale al Politeama
È stato inaugurato ieri nei locali dell’ex caffetteria del Teatro Politeama l’urban center La città che cambia-PalermitAmo. Si tratta del primo urban center virtuale della Sicilia, realizzato dall’Assessorato al Turismo. Comunicazioni e Trasporti della Regione Siciliana, con il contributo dell’Assessorato Bilancio e Finanze, in collaborazione con il Comune di Palermo. La realizzazione tecnica è stata curata da Accenture.
Nel centro multimediale si potranno visitare le bellezze architettoniche di Palermo, le sue strade e i suoi palazzi ma si potrà anche ripercorrere il cammino di sviluppo compiuto dalla città in questi anni. Grandi carte e monitor, quindi, per rivivere, con una passeggiata virtuale, i cambiamenti della città. Nei prossimi mesi il progetto verrà esteso ad altre città siciliane.
La mostra multimediale La città che cambia – PalermitAmo rimarrà aperta per due mesi e può essere visitata tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:30 alle 19:00. L’esposizione sarà chiusa nei giorni 24, 25, 26, 31 dicembre e a Capodanno.
Ovvio, dato che il caos, lo smog e la sporcizia imperano a Palermo, il centro storico ce lo podremo godere solo viltualmente
Sono andata a vedere.L’allestimento é un tantino spoporzionato rispetto agli spazi che occupa ( ma questa é una notazione estetica). La cosa che invece ho trovato buffa, e che l’allestimento di tutto ciò che di buono é stato fatto (e per carità qualcosa é stato fatto, non sono disfattista), sia stato collocato negli spazi contigui del teatro Politeama, sull’ingresso laterale, con una visione interna del degrado dei soffitti e delle pitture delle pareti e dei locali che ospitavano, e direi contraddicevano in essere tale ‘rinnovamento’, quasi da ingenuità surrealista, di chi ne avesse lì deciso l’allestimento.
Buffa, decisamente, come scelta.
secondo me si chiacchiera soltanto a palermo, mentre le altre città siciliane fanno i fatti. ma per favore almeno non prendete in giro le persone, ormai non ci crede piu nessuno alle favole.