Cannoli e raccattapalle
Da ore, qui a Roma, i telegiornali delle tv locali mandano in onda interviste a un pacioso quattordicenne di nome Gianluca. Per un po’ mi sono chiesto chi fosse, poi finalmente ho capito. Gianluca è il match-winner della partita che ha regalato alla “maggica” tre punti fondamentali nella corsa per lo scudetto. Il gol che ha piegato la stoica resistenza del Palermo confermando Totti e compagni come gli unici autentici avversari dell’Inter in questo scontato e noioso campionato di serie A.
Possibile che un adolescente giochi già nel campionato più bello del mondo? Certo che no, miei cari amici di Rosalio. Ma Gianluca è il raccattapalle che con la sua furbizia ha messo il pallone sulla lunetta del calcio d’angolo mentre la nostra difesa, già distratta dall’espulsione di Rinaudo (e su questo parleremo tra un po’), si “annacava” alla ricerca di un giusto equilibrio. E invece lo scatto felino di Gianluca ha fatto sì che Pizarro (buono pure questo…) abbia battuto rapidamente il calcio d’angolo trovando Mancini solo davanti a Fontana. Il portierone ci ha pure messo del suo e il Palermo ha perso la quarta partita di fila (coppa Italia compresa).
Ora, premesso che forse i rosa avrebbero perso lo stesso, mi faccio un paio di domande. La prima, facile facile, è questa: possibile che Rinaudo andasse espulso e Pizarro (buono quello) che si tuffa in area non meriti nemmeno un cartellino giallo? Possibile che Cassetti, già ammonito, faccia un fallo da dietro e l’arbitro (buono pure quello) si volti dall’altra parte mentre uno dei nostri, al primo intervento duro, meriti di essere cacciato via? Vabbè, passo alla seconda domanda perché è notorio che prima gli arbitri erano tutti corrotti, ora invece sono soltanto scarsi. Continua »
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