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sabato 23 nov
  • Kom-pa: nuovo spazio urbano virtuale

    Dai suoi creatori viene definito come “uno dei mostri che emerge dal sottosuolo”. Si chiama Kom-pa ed è un nuovo sito che nasce dall’osservazione dei cambiamenti in corso all’interno della nostra città. Il sito è stato generato da un nucleo redazionale molto ristretto poi ampliato grazie alla partecipazione di molti collaboratori diversi tra loro per formazione, attitudini e campi di interesse. Hanno contribuito alla nascita di Kom-Pa media, attivisti, lavoratori autonomi di seconda generazione, gente proveniente dai centri sociali, attivisti dei movimenti ecologisti, ricercatori, senza casa, precari di ogni sorta. Il sito abbraccia argomenti vari che riguardano la città, le sue trasformazioni, i flussi che l’attraversano, i conflitti che la compongono. L’obiettivo principale verso il quale si muove Kom-pa è la ricerca di una via di fuga dal vicolo cieco dentro il quale spesso i palermitani si trovano intrappolati, del tipo: “siccome nulla cambia, non faccio niente per cambiare le cose”. Lo scopo di Kom-pa è quello di aprire una nuova finestra per osservare la città che scorre e per cercare di capirla meglio mischiando anche linguaggi diversi: inchiesta, letteratura, analisi, produzione radiofonica (Radio Franca).

    Insomma nasce un nuovo spazio urbano virtuale da conoscere, scoprire, arricchire e perché no, anche criticare.

    Palermo
  • 3 commenti a “Kom-pa: nuovo spazio urbano virtuale”

    1. tra siti e associazioni, a Palermo non ci facciamo mancare nulla 🙂

    2. Pare interessante… linkato (…sul mio blog, dico!)

    3. Vorri una chiarificazione sul passaggio “dall’osservazione dei cambiamenti in corso all’interno della nostra città”: è ironico o davvero credete che ci siano cambiamenti a Palermo?
      Ogni volte che si muove una pietruzza sembra che stia venendo già la montagna, ma invece è solo la pietruzza che cade.

      Manco da Palermo da anni e ogni 3-4 mesi (l’ultima volta in realtà 1 anno e mezzo!) torno per far visita ad amici e parenti: mi aspetto sempre di trovare qualcosa di differente, di nuovo o cambiato. Mai una volta che sia stato sorpreso da qualcosa di nuovo, di cambiato.

      Tu affermi che i Palermitani sono schiavi del pensiero secondo il quale “siccome nulla cambia, non faccio niente per cambiare le cose”: la verità è che i Palermitani sono solo cinici e “lagnusi” e quelli che vogliono cambiare le cose e si sbattono per farlo, molte volte finisco contro un muro di indifferenza e menefreghismo, che nasce dalla nostra stessa cultura e non dallo stato attuale delle cose.

      Quando torno trovo sempre la stessa gente, fare le stesse cose, negli stessi posti e sempre senza una prospettiva di migliorare il proprio stato (per incapacità, mancanza di opportunità o contesto generale).

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