Quando lavori a Roma, in un giornale romanocentrico e romanistacentrico, e di sera, in concomitanza, la “maggica” si gioca contro l’Inter gli ultimi scampoli di speranze scudetto (secondo me non ha mai avuto speranze ma qui dicono che è la squadra più forte del mondo…) e il Palermo ospita al “Barbera” il piccolo Empoli, secondo voi su cosa sono sintonizzati il 100 per cento dei televisori? E quindi, amici miei, vi parlo “de relato” (ammazza quanto sono colto…) di questi tre punti che chiudono per quest’anno la questione salvezza.
Chi ha avuto la bontà di leggere i miei deliri dall’inizio della stagione, sa che questo tema è stato spesso ricorrente. L’obiettivo numero uno, quest’anno, era riconfermare la serie A. Molti mi hanno detto che ero eccessivamente pessimista, e forse avevano ragione. Il Palermo è un’ottima squadra, sicuramente molto al di sopra della media, ma quando finiscono i cicli bisogna stare molto attenti. Si rischia di rilassarsi troppo, di trovarsi invischiati nelle zone pericolose e di non avere la mentalità giusta per uscirne. È capitato spesso: ricordate Verona e Sampdoria dopo gli scudetti? Nel giro di qualche anno si ritrovarono in serie B. E quindi, con 11 punti di vantaggio sul terzultimo posto e appena sei o sette da conquistare per raggiungere la fatidica quota 40-41, mi pare che il più è fatto. Continua »
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