Le occasioni perdute
Due pareggi e una sconfitta. Che dire, un bilancio poco lusinghiero per i nostri eroi rosanero nel periodo in cui, preso da impegni di lavoro e un briciolo di vacanze, ho abbandonato temporaneamente questi schermi per il tradizionale cazzeggio post pedatorio. Buono il pari a Reggio (avete visto Brienza? E avete visto Miccoli? Mi rassi pugni in tiesta…), così così quello con l’Udinese (ma il Palermo meritava di vincere), normale la sconfitta di San Siro con l’Inter dei miracoli (?).
Già, questo punto interrogativo tra parentesi significa che negli ultimi tempi l’Inter non è più la squadra schiacciasassi dei tempi andati. E dunque si doveva affrontare con più convinzione, con lo spirito di chi va a cercare l’impresa, quella della quale per giorni avrebbero parlato tutti i giornali. Alla vigilia della partita, un paio di radio mi avevano chiamato per chiedermi un pronostico. Avevo risposto pressappoco così: “Se perdi a Milano non c’è niente di male, tanto vale giocarsela alla pari e magari perdere 4-0. Tanto, 2-1 o 4-0 cosa cambia?”. Invece Guidolin ha preparato la solita gara di contenimento, ha rispolverato un inguardabile Miccoli e ha fatto dichiarazione di voto prima del fischio iniziale. È come se avesse detto a Mancini: “Ok, ti dò i tre punti, ma tu fammi stare in partita fino all’ultimo così in conferenza stampa posso dire che ce la siamo giocata fino al novantesimo”. Continua »
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