Sorpresa!
Innanzitutto, l’assoluta incongruità della sorpresa. La prima volta trovai una collanina rosella che sarebbe stata disprezzata perfino da Candy Candy. Le due metà dell’uovo appena schiuso mi fissavano sogghignando, con una certa carica di cioccolatosa ironia. Il meccanismo della sorpresa era notoriamente crudele. L’uovo, dal canto suo, prometteva mirabilie. Figurava avvolto in una carta sgargiante che lasciava pregustare chissà quali incanti. Il guscio era di un ovale – infatti lo chiamano tuttora uovo – raffinato. Ti sembrava male violarlo con un colpo di karate alla Bruce Lee e conseguente urlo di Chen. Ti sentivi in colpa. Però era un’azione cruda e necessaria per passare all’involucro successivo. Sorpresa! A misfatto compiuto, appariva una sorta di bozzolo arancio, a metà tra i Lem di “Spazio 1999” mandati in missione sulla galassia Ravazzata I e una supposta dalle dimensioni terrificanti. Zakkete! Ecco la collanina che Candy avrebbe dismesso a quel fesso del procione.
Solo un’altra volta, un dono mi lasciò parimenti di stucco. Accadde quando uno zio mi regalò Jeeg Robot che pure avevo tanto amato in gioventù. Ma all’epoca del presente, avevo già sedici primavere, i baffetti, ed ero in stato di avanzata lettura dei “Fleurs du mal”. Ascoltavo musica classica, preferibilmente non oltre il Cinquecento e qualcosa. Era una scelta snobistica che mi impediva di avvicinarmi al popolare Baglioni e ai lenti delle feste. Che canticchio adesso un po’ ovunque, in pieno trip da rimbambimento senile, per rivalsa del tempo e del cuore.
Le uova, dicebamus. Dopo la collanina, andò via via a catafascio. La successiva sorpresa fu una specie di magnifica astronave di plastica da montare. Nel foglietto delle istruzioni – rigorosamente in giapponese – l’assemblaggio appariva lucente e semplice. Ma chiunque sia stato bambino a ridosso degli anni Ottanta conosce benissimo la perfida inclinazione alla menzogna dei foglietti delle istruzioni. Una trappola mortale. Lì, su carta, coincideva tutto. Poi, tra le dita febbrili e sudaticce, i pezzi scivolavano. Non si trovava mai il pertugio giusto per il piripicchio denominato KS1. E finiva che buttavi l’astronave ridotta a moncherino, in qualche angolo, assimilandola a un’opera pubblica incompiuta. La mia storia è costellata di “quasi astronavi”, mai portate a termine. Sarà per questo che ancora oggi mi risulta difficile allacciarmi le scarpe. Dice: che c’entra? Non lo so, tuttavia intuisco un qualche legame.
Poi c’era la Pasquetta in campagna, trascorsa a starnutire per l’allergia. Un lunedì dell’angelo, mia nonna sentenziò: “Vedi se ti devi rompere la testa!”, a mo’ di ammonimento contro gli ardori e le corse infantili, tra sassi aguzzi e sicule caprette orfane di Heidi. L’evento si verificò puntualmente tre minuti dopo la profezia. Tre punti, uno a minuto. La mia amatissima nonna, in una diversa occasione estiva, sbucò in soggiorno. La tv dava le Olimpiadi. A cento metri dal traguardo della staffetta c’era un poverocristo del Togo inaspettatamente in prima posizione, per una rarissima congiunzione astrale e di chiappe. Occhiata della dolce vecchietta e nuova profezia: “Chistu cari” (questo cade). Lo sventurato ruzzolò davvero. In Togo non hanno mai saputo la verità. Non farete mica gli spioni? Dite che mia nonna era un menagramo di un menagramo alla duca conte Semenzara? L’amore non guarda queste piccolezze. La chiamerei piuttosto “arte della divinazione”.
Morale di Pasquetta e dintorni (vale pure postuma): imbavagliate la nonna col nastro adesivo, se disponete di entrambi. Morale di Pasqua e più in generale: accontentatevi dell’uovo. La sorpresa è sempre peggio.
buona Pasqua a tutti i rosalini
ha hah ah ah ahah ah ah ah a ah ha a ha ha..
..ormai lo sai, quando scrivi così mi fai scialare, fantastico!
Purtuttavia…..non barare, le scarpe non le allacci per colpa di quei…” etti” in più,….ROBBE’..A’ DIETA 😀
Buona Pasqua a tutti.
beati voi che mi potete permetteri gli UOVI 🙂 di cioccolato. ku kuantu kustanu io i puozzu sulu taliari. alla Caritas ce le hanno??
quando la levate quella foto con i post-it gialli?
E’ notevole che non la sopporto più, basta, sempre la stessa minestra!!!!!!!!!
Lory questo tipo di comunicazioni andrebbero fatte per e-mail. I commenti dovrebbero essere in tema con i post. Grazie.
Hahaha divertentissimi per gli astanti (meno per lui) gli starnuti in falsetto di Robi! ihihih