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sabato 16 nov
  • Ludi cartacei

    Uno dei pregi del sistema elettorale vigente per le politiche è che ci ha risparmiato la vista di un bel po’ di manifesti – selvaggi o meno – così come di “santini” buttati per terra (unico esempio concessoci di politica dal…basso).

    Altro vantaggio è quello che, mancando il voto di preferenza, manca anche la compravendita del voto.

    I leader dei due principali schieramenti, assieme a quelli dei partiti minori, hanno infatti potuto decidere autonomamente la composizione del prossimo Parlamento, alla faccia del principio costituzionale di rappresentanza.

    I “signori delle tessere” pretendono di gestire il voto “inerziale”, quella rendita di posizione di cui godono sull’abitudine di molti ad andare a votare per…partito preso, comandati da una sorta di riflesso condizionato.

    Le elezioni gestite da costoro, un gioco di puro potere personale che mortifica lo spirito vero della democrazia, meritano davvero la sprezzante definizione mussoliniana di “ludi cartacei”.

    E veniamo alle regionali. Qui lo scempio dell’affissione selvaggia è quello di sempre, nell’indifferenza di chi dovrebbe vigilare. Il voto di scambio pure. Per essere eletti all’ARS non basta “vendersi” bene al partito: devi avere anche il consenso e, se non ce l’hai, te l’assicuri in tutti i modi, leciti o meno. Il ritorno dell’investimento, del resto, è assicurato dai redditi attesi: proprio come nella finanza di progetto!

    Basterebbe a moralizzare il voto regionale la misura invocata di tenere le tendine o lo sportello del seggio ben aperto? Qualcuno ha fatto notare che, per digitare in piena privacy il proprio PIN al bancomat, basta mostrare le spalle…

    Ad una settimana dal voto politico e amministrativo regionale, le campagne elettorali si trascinano stancamente: le piazze reali e quelle virtuali sono meno vivaci che in passato. Talvolta non sono bastati neanche i leader a riempirle. Cosa ne pensate?

    Palermo, Sicilia
  • 7 commenti a “Ludi cartacei”

    1. NON bastera togliere le tendine ma perchè non rendere le cose un pò più difficili?
      a proposito,novità?le tolgono o no?
      ciao
      pequod

    2. i politici non tirano più come una volta?
      ma che li ascoltiamo a fare se poi non possiamo decidere nulla.
      ti ringrazio per avermi ricordato i ludi cartacei, purtroppo è sempre attuale.

    3. Perchè il PDL o il PD non hanno fatto propria l’iniziativa “via le tendine dai seggi”?
      In TV il servizio è andato più volte ed è stato visto da non meno di 8 milioni di persone …

    4. che spostare le tendine o tenere aperte le porte dei seggi getti scompiglio e caos nei database dei galoppini e loro gestori politici ?
      eh eh

    5. Credo che tu abbia pienamente ragione.
      su http://www.sicilianews24.it, però ho trovato una serie di appuntamenti elettorali dei nostri amici candidati… perchè non gli andiamo a chiedere in faccia il perchè di tanta indifferenza?

    6. scusate ma ho riportato male l’indirizzo del sito http://www.sicilianews24.it 🙂

    7. Complimenti per il post, è un bel tema che meriterebbe più interventi. Compravendita del voto e voto di preferenza: non si può parlare di vantaggi. La prima è un reato e pertanto dovrebbe essere trattato sotto il profilo criminale. Il secondo è un diritto costituzionale, fondamento della democrazia e principio di libertà nella scelta dei rappresentanti della volontà popolare. La legge che ha cancellato il voto di preferenza è incostituzionale riguardo al suffragio diretto nell’elezione di deputati e senatori. Un enorme salto all’indietro in termini di civiltà giuridica. Una folta schiera di cultori del diritto pubblico (penso ad esempio al prof. Virga) staranno rigirandosi nelle rispettive tombe. L’autore (o gli autori)della malefatta è però un furbacchione che probabilmente sapeva dell’inattacabilità della stessa, perché la Corte Costituzionale non può pronunciarsi, perché nessun giudice può investirla della questione di costituzionalità in quanto nessun cittadino può promuovere un giudizio in merito non potendo dimostrare un interesse diretto e concreto: solo un’altra legge può ripristinarlo, oppure un referendum che abroghi la porcata. Non c’è alcun dubbio: davvero una bella porcata! Il referendum, come sappiamo, è stato messo in salamoia con il rinvio di un anno; la nuova legge elettorale non hanno potuto o voluto farla, e comunque nessuno ci può assicurare che avrebbero veramente eliminato il minuscolo inconveniente.
      Adesso vogliamo parlare di “santini” per terra e di spazzamento delle strade pubbliche, di tendine aperte e divieto di uso dei cellulari? Ma sono altrettanto importanti? A mio sommessissimo avviso, no! E perciò vi saluto.

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