Una giornata di Ivano Di Nuovo
La giornata di Ivano Di Nuovo è cominciata con uno starnuto. Ovunque la primavera reca luce e armonia. A lui tocca l’allergia. È la sintesi di una giornata, di ogni giornata, di Ivano Di Nuovo. Le cose si mettono naturalmente in controsenso. Una vita da istituto demoscopico: siculo, un lavoro precario nel call center, un amore a termine da lsu, la partita del Palermo in curva, telefonate continue con tono gentile e le persone che ti ricambiano con un “Vaffa”. Nel profondo, il terrore nascosto di scadere come una mozzarella e perdere il posto. L’esistenza di Ivano Di Nuovo è una prigione, anzi un gulag. Lui ha pure leggiucchiato un libro russo che parlava dell’argomento. Da allora dice ai suoi amici che la sua vita è un goulash. Quelli lo guardano, si scordano di essere amici e lo sfottono fino a fargli sanguinare il cuore. Il cuore di Ivano Di Nuovo non è troppo grande, come il suo cervello. Tuttavia, entrambi andrebbero protetti lo stesso – Costituzione alla mano – come quel Koala con la faccia da ebete che si ostina a penzolare da uno dei tanti alberi del globo.
Ma ora ci sono le elezioni. Le ha portate la primavera con l’allergia. Ivano ha sentito che l’aria è cambiata. Gli stramaledetti pollini ci sono sempre. Però, c’è pure qualcosa di diverso. Per esempio: il ragioniere del quarto piano del palazzo di Ivano che sta – Ivano, mica il ragioniere – in un sottoscala di viale Strasburgo, forse un po’ strettino. Anzi, diciamolo chiaramente che, in confronto, il salotto del villino abusivo dei sette nani nella foresta era un campo di calcio. La casa di Ivano Di Nuovo è condensata. Appena entri, sei già uscito. Comunque, non divaghiamo. Ecco il fatto. Il ragioniere del quarto piano con sette stanze, di cui una adibita a uso foresteria e falegnameria, per certi lavori di segheria notturni che egli stesso pratica, infischiandosene del sonno altrui, ecco, il ragioniere ha salutato Ivano per la prima volta. Di solito il contatto umano si limitava a una guardata sprezzantella, di passaggio, sul limitare dell’ascensore, con tamburellata nervosa della dita sulla plafoniera della chiamata. Poi, il ragioniere ha cominciato a pensare di “portarsi” alle elezioni. E sono state inaugurate a (s)vantaggio di Ivano calorose strette di mano, pacche sulle spalle e occhiate assassine quasi da fraintendimento sessuale. Quando il ragioniere è entrato ufficialmente in lista, si è arrivati perfino a un “Caro amico mio”, modulato con una vocina tenerella da colombone innamorato, in portineria. Adesso, nel giorno X delle votazioni, c’è l’ennesima novità: l’abbraccio stritolante con rincorsa di 127 metri e ululato incorporato. Pare una delle armi di Jeeg Robot è appena un corretto modo d’approccio tratto dalla manualistica di ogni candidato rispettabile. Dunque, per l’appunto, è il giorno X. Ivano Di Nuovo ha scelto: voterà per Walter Veltroni e Anna Finocchiaro. E non gli importa dei suggerimenti decisi, conditi da blandizie, del suo capo al call center. Non gli importa del ragioniere. Quando sbarca al seggio, non gli importa nemmeno dei quattro ceffi che lo scrutano minacciosi o di certi avanzi di galera e di sacrestia mafiosa messi a turno. Lui voterà Veltroni, semplicemente perché ha promesso che abolirà il precariato, o perlomeno che si occuperà del problema. Sono bastate queste semplici parole a socchiudere le sbarre della cella di Ivano Di Nuovo. Poi si sa che la sera dirada le illusioni della mattina. Ivano Di Nuovo accende la tv e scopre che ha vinto Berlusconi. Peccato, era stato bello crederci. Ha vinto Berlusconi e che gliene importa a quello dei precari? Loro la chiamano flessibilità. Per loro basta cambiare la terminologia e dimenticare la polvere sotto il tappeto. “Buongiorno Italia”, urla qualcuno in tv con un microfono sotto il naso. Domani la sveglia è alle sei. Buonanotte goulash.
(Ps. Ivano Di Nuovo è ovviamente un personaggio inventato di sana pianta, per assonanze visibilissime. Il resto, purtroppo, è tutto vero. Almeno per me)
Sono andata a votare …l’ho fatto con pochissima speranza tanta disillussione,ma l’ho fatto! Perchè,probabilmente per l’ultima volta,ho sentito in me quella meravigliosa sensazione d’esercitare un diritto fondamentale,quello di dire che esisti che partecipi che puoi ancora esprimere..
Gaber,Gaber: “la libertà non è star sopra un albero,non è neanche il volo d’un moscone,la libertà non è uno spazio libero…libertà è partecipazione.”
Io, oggi,mi sento imprigionata sul ramo più alto di quell’albero!!!
Bè, sono i rischi del mestiere dell’elettore, Vale. Io spero che nell’interesse di tutti il governo faccia bene. Però mica ci credo.
che peccato che una persona di talento impegni il suo tempo in queste storie.Gia’ il nome Ivano dice tutto.
Qui si sovvertono i valori di una Societa’.
Esistono un mare di persone che si sono fatte un mazzo,per non finire come il tuo Ivano.
Qui va a finire che tutto quello che e’
“SUCCESSO NELLA VITA” viene catalogato come mafia.
Questa volta mi hai deluso.
Vedi, supervisor, quello che conta di Ivano (non sappiamo nulla di lui a parte questo) è che, per un attimo, ha pensato di non essere più precario a vita. La mafia? In questo caso è appena una spennellata sullo sfondo. Né io penso che Veltroni sia l’unto dal Signore. Ma penso che una parte politica ha proposto una ricetta per uscire dal precariato e ha avviato una riflessione, con contributi anche impopolari come quello di Pietro Ichino che, nel principio, condivido (contratti a tempo indeterminato con licenziamenti più semplici e indennizzo per i licenziati). Dall’altra parte? Silenzio. Ed è un silenzio che fa rumore.
le formule possono essere tante,ma non e’ nella formula la risoluzione del problema.Il fatto e’ che qui il
Lavoro proprio non c’e’,ed in Italia scarseggia.
Qui ormai da tempo si assiste ad una specie di lamento delle troiane,anche se a lamentarsi saranno 10 o 20 persone al massimo,che non si vogliono arrendere all’evidenza,e ne fanno ancora una questione su base
ideologica (il che,a mio avviso,lascia il tempo che trova).
Non sarebbe meglio approfondire i numeri?
Addetti stabili e precari,emigrati ed immigrati,lavori
gradevoli e no,offerte di lavoro o imprese che chiudono.
E poi non sarebbe male esplorare le opportunita’ che anche una terra come la Sicilia potrebbe offrire solo se….
Io vedo che nei tanti blog la gente si impegna a perdere tempo prezioso a leggere e scrivere
“qualcosa che possa divertire gli altri”.
Non mi pare tempo.
guarda che Le Troiane sono una tragedia greca,
spesso di scena a Siracusa.
Infatti, io non volevo proprio divertire nessuno
Valentina DiBa
“sensazione d’esercitare un diritto fondamentale,quello di dire che esisti che partecipi che puoi ancora esprimere”
mi dici a che cosa hai partecipato?
e che cosa hai espresso?
Dopo quanto si e’ scritto,qui e altrove,sulle liste
propinateci (per non dire imposteci),come fai a dire quello che dici?
Tu,come tutti quelli andati a votare,(io compreso),
abbiamo consacrato una casta alla quale non apparteniamo
E l’ideologia non c’entra un bel niente con tutto questo
ma qui si continua ad esprimere ideologie(tra l’altro
abbastanza confuse,dato che quasi nessuno si e’ accorto che siamo entrati,finalmente,in un bipolarismo
che qualcuno definisce III repubblica)
Roberto
per la verita’ non e’ a te che mi riferivo.
E nemmeno voglio dire che bisogna solo scrivere di
cose serie.
Anche nelle tragedie,tra un atto e l’altro,
si introduceva qualche elemento di distensione.
Supervisor,
proprio questo è il punto..non sento più la partecipazione alla vita democratica che dovrebbero rappresentare le votazioni!!!
La “mia politica” -cioè principi,convinzioni, pensieri “viscerali” (ma sempre pronti ad arricchirsi ,a trasformarsi in meglio ,aperti alla critica) su ciò che ritengo di valore e ciò che mi fa ribrezzo ecc..)- La “mia politica”,dicevo, è quella che giornalmente attuo nel mio lavoro ,nelle relazioni con gli altri(il diverso da me!),con mia figlia , i miei alunni…e t’assicuro che non c’è niente di ideologico in tutto questo,ma è tutto molto molto pratico,reale! Non ho consacrato alcuna casta (figurati! Le persone per cui ho votato neanche sono in parlamento!),cercavo solo d’avviccinare alla gestione del mio paese, gente con un pensiero ,il più possibile ,simile al mio!
Mah! Bipolarismo? A me ricorda tanto il “-disturbo bipolare- tipico di chi a fasi depressive ,caratterizzate da un umore particolarmente basso, intercala fasi maniacali caratterizzate da un umore euforico, dalla sensazione che tutto sia possibile e da un ottimismo eccessivo. Le idee ed i pensieri si accavallano rapidamente nella mente ed a volte diventano così veloci che spesso diventa difficile seguirli. E Il comportamento diventa disorganizzato ed inconcludente.”
Insomma una persona(o partito politico,perchè no!)che appare,a seconda dei casi,in un modo o nell’esatto opposto…ma la cui testa(“u ciriveddu”) se ci pensi bene, sempre la stessa è !
“Lui voterà Veltroni, semplicemente perché ha promesso che abolirà il precariato, o perlomeno che si occuperà del problema.”!
Si, come fece Prodi, facendosi aiutare da Caruso e Bertinotti!.
🙂
Gentile Fantoni, si può ironizzare quanto si vuole. Era un problema sul tappeto, mentre dall’altra parte si parlava di fucili padani, inesistenti cordate e stallieri mafiosi assurti al rango di “eroi”…
Roberto
i fucili padani erano una metafora di un uomo che non riesce ad avere un linguaggio moderato,ma proprio in base a questo linguaggio ha raddoppiato il risultato elettorale trascinando dalla sua una miriade di piccoli imprenditori che si sono sentiti traditi e tartassati di tasse.
La cordata,vedremo se e’ inesistente.
Intanto si riparla di Lufthansa ed Airflot,
oltre che di Air One,e questo potra’ solo migliorare
il risultato anche con Air France.
Sullo stalliere non so dirti nulla perche’ non
ne so nulla.
Tornando al tuo post,posso dire che mi ha dato la sensazione di volere tornare indietro di 100 anni,
anni in cui si tentavano rivendicazioni verso
mondi grigi e fumosi.
Mentre tu ti cimenti a raccontare le storie di un improbabile Ivan,e,di mestiere sei giornalista,i nostri
Giovani Ingegneri,Medici,Economisti,Ricercatori,devono
cimentarsi nella ricerca di un posto di Lavoro,che qui non trovano ed ancora una volta ,pragmaticamente,preparano le valige e prendono la via dell’emigrazione.
Ahimè, Super, Ivano non è affatto immaginario. E’ il prototipo di una gioventù bruciata dal posto precario. Poi, certo, tutto è metafora, anche i fucili, finchè non sparano. Perché non ti informi su Mangano?
il “precario” e’ corretto confrontarlo con lo “stabile”
ma anche con il “disoccupato” e con chi non ha voglia di impegnarsi,perche’ ci sono pure i “fannulloni”.
Credo che nell’idea originaria,un precario non dovesse superare i 18 mesi di permanenza in questa situazione,
ma non ci sono dati,o meglio non ho dati,su Palermo.
Se ci fossero i dati,ognuno potrebbe capire meglio la realta’ in cui vive e “decidere”,piuttosto che aspettare
qualcosa che potrebbe non arrivare mai.
su Mangano e’ stato scritto di tutto ed il contrario di tutto,come su tante altre cose.
Ma gli Italiani hanno deciso cosi’,chi deve governare nei prossimi cinque anni,anche se in questo paese si e’
provato in tutti i modi a dileggiare,denigrare,
offendere, calunniare un uomo,che visto da me,
e’ nato vincente,come i fatti dimostrano.
LA COSA CHE PIU’ MI HA SORPRESO,E’ CHE HA AZZECCATO
I NUMERI,NELLA FASE PREELETTORALE.
La cosa che piu’ mi ha deluso di Veltroni,e’
l’incapacita’ di capire cosa stava succedendo.
Su Mangano sono state scritte anche delle sentenze. Ecco un estratto facilmente rintracciabile su Wiki, che ricalca altre fonti.
“Il nome di Mangano viene citato per la prima volta dal Procuratore della Repubblica Paolo Borsellino in una intervista rilasciata il 19 maggio 1992 riguardante i rapporti tra mafia, affari e politica, due mesi prima di essere ucciso nell’attentato di via d’Amelio. Borsellino affermò nell’intervista che Mangano era “uno di quei personaggi che ecco erano i ponti, le teste di ponte dell’organizzazione mafiosa nel Nord Italia”.
Il 19 luglio 2000 Mangano fu condannato all’ergastolo per il duplice omicidio di Giuseppe Pecoraro e Giovambattista Romano, quest’ultimo vittima della “lupara bianca” nel gennaio del 1995. Di questo secondo omicidio Mangano sarebbe stato l’esecutore materiale. Verrà inoltre sospettato di aver rapito il principe Luigi D’Angerio dopo una cena alla villa di Silvio Berlusconi, il 7 dicembre 1974.
Il pentito Salvatore Cancemi divulgò la notizia che la compagnia Fininvest di Berlusconi, attraverso Marcello Dell’Utri e Mangano, pagò a Cosa Nostra 200 milioni di lire (100.000 euro) annualmente e in base agli accordi presi con Cancemi.
Mangano, malato di tumore, morì pochi giorni dopo la sentenza, il 23 luglio 2000, in carcere, dov’era già da cinque anni per reati per cui era stato precedentemente condannato (traffico di stupefacenti, estorsione)”.
Ora, al di là delle dichiarazioni del pentito, carta canta, come si dice. Se Mangano è un eroe allora Paolo Borsellino diventa un bieco calunniatore. Poi vedi, Supervisor, la gente può votare come vuole: è la democrazia. Ma io, pur accettandolo – e ci mancherebbe altro – ho tutto il diritto di parlare dei risvolti inquietanti di questo voto che a me appaiono chiarissimi. A te no?
c’e’ un saggio:gli esami non finiscono mai.
Pero’ le elezioni sono appena finite e Berlusconi questo esame l’ha appena superato,
a giudizio del popolo italiano,
con un distacco che si aggira sui 4 milioni di voti.
Wikipedia,grazie a Dio,e’ a disposizione di tutti,anche
se le fonti non sono la Bibbia,e le revisioni sono
permanentemente open.
Io in questo grande e netto distacco nei risultati delle due coalizioni,di inquietante vedo poco,ma non trovo aggettivo per descrivere la posizione di uno che era convinto,e predicava, di avere colmato il divario.
egragio Puglisi, non c’era alcuna ironia da parte mia.
Volevo solo farLe notare che, la scusa di votare Valter perche si sarebbe preso a cuore del problema del precariato è, secondo me ridicola in quanto i signori summenzionati, della stessa parrocchia del Valter, o dalle piazze in cui scemavano per qualunque scusa gridando slogan contro il governo ( qualunque esso fosse ! ) o dai salotti di turno, hanno PER ANNI evidenziato il problema. ( senza parlare del welfare dell’immigrazione etc etc, ).
Gli Italiani hanno voluto credergli e gli hanno dato ( poca per la verità ) fiducia.
Se in due anni, DUE ANNI, in cui hanno avuto l’occasione di dare speranza ai precari, di fare una politica sociale, di fare, semplicemente, non l’hanno fatto, ci sarà un motivo. ( incapacità? altro? mi dica Lei!)
Hanno soltanto occupato le poltrone ( emblematico è il caso del capo dello Stato, un signore che, narrano, esultò all’ingresso dai carri sovietici a Budapest! 46.000 morti! http://www.tgcom.mediaset.it/politica/articoli/articolo324674.shtml Ma è un’altro discorso….).
Ed io avrei dovuto contunuare a dargli fiducia?
Per favore……
PS: che c’entra mangano in con ivano?
credo vada sottolineato che una cosa e’ essere precari a Milano,e ben altra cosa e’ esserlo a Palermo.
La regola dei 18 mesi puo’ essere ben valida in un ambito industriale dove la domanda e’ forte,piuttosto che a Palermo dove veramente se nasci precario rischi
di essere ancora pracario quando vai in pensione
(almeno se le cose perdurano come adesso).
se tutta questa storia di Ivano puo’ portare un minimo
di contributo a porre l’attenzione sulla condizione dei precari di Palermo,va bene.
Anche se, secondo me, certi riferimenti mi sembrano gratuiti ed intraducibili ,
e riemergono da qualche vecchia impronta sociale,
tipo:
“il salotto del villino abusivo dei sette nani nella foresta”.
La “roba” degli altri e’ sempre abusiva,impropria.
Ma che messaggio e’?
E chi sarebbero i sette nani?
E che dobbiamo essere tutti una societa’ di derelitti,
e vivere nei sottoscala
per non dispiacere ai tanti Ivano?
Intervengo solo per amore di verità.
1) @ supervisor: nessuno mette in dubbio la vittoria del PDL. Però i dati e i distacchi bisogna anche saperli leggere e interpretare. Nel Nord, il PDL del 2008 ha 800.000 voti in meno della somma di FI-AN del 2006. Quei voti, come anche molti altri venuti da sinistra, li ha presi la Lega, prima vincitrice di queste elezioni. Io in questo modo di votare del Nord ci vedo una volontà, ad un tempo, di “punire” il centrosx senza però voler dare una diretta fiducia a Silvio Berlusconi, preferendo darla ad un suo alleato che viene percepito come più “popolare” e “attento al territorio” rispetto al PDL. Sul voto del Sud, bastano e avanzano le pessime prove date in Campania e Calabria dal centro-sx per spiegare la débacle del PD. La Sicilia fa storia a sé.
2) @ manuel fantoni: mi dispiace, ma la presunta logica con cui cerchi di far passare l’argomento secondo il quale il Quirinale sarebbe “in quota” alla sinistra è solo una “logica d’accatto”. In primo luogo, ti ricordo che Napolitano fu il primo ministro dell’Interno proveniente dall’ex PCI e fu unanimente riconosciuto come un ottimo ministro, anche dagli avversari. In secondo luogo, vale la pena ricordare che alla sua elezione contribuì anche l’UDC. In terzo luogo, la posizione che tenne nel ’56 fu poi rinnegata e ripudiata già negli anni ’70. Tutto ciò per dire che le frasi e le posizioni espresse andrebbero sempre contestualizzate e non citate “selettivamente” per creare (insistenti) “scandali ad hoc”. E che il Quirinale, inteso come istituzione, andrebbe tenuto fuori da ogni logica di spoil system o sedicente tale.
a Il Leone
mettila come vuoi,vuol dire che Berlusconi ha saputo
fare le alleanze.Ti va bene cosi’?
In quanto ai numeri,io li ho riportati da un dibattito
su Omnibus,e nessuno dei presenti ha contestato il
numero.Ma non e’ questo il tema del post,se non erro.
Le analisi di dettaglio li lascerei a chi fa politica
in primo piano e si prepara alla prossima tornata.
Non credo sia il nostro caso.
Su Napolitano so che molti riconoscono che e’un signore
e non credo che le dx abbiano motivo e convenienza
per fargli le pulci,oggi,anche se c’e’ sempre pronto qualcuno capace di riesumare il cadavere dall’armadio.
Infine ho visto Putin ospite di Berlusconi.Se gli riesce
l’accordo con Aeroflot,mi pare un capolavoro di tessitura politica.
@ leone: no? e in quota di chi è: Strorace? E poi, fammi capire: tu puoi dire di persone REGOLARMENTE ELETTE PESTE E CORNA ( uno per tutti il tuo post https://www.rosalio.it/2008/04/16/le-mie-dimissioni/#comment-177835 ) ed io non posso ricordare che Napolitano appartiene storicamente al quel pci? ok, corrente destra del pci, ma sempre pci era!
ve bene che tu sei leone ed io pecorone ( E ME NE VANTO! ) ma applichi cmq una strana democrazia.
ps: rita borsellino è sorella, non vedova di Paolo! Neanche quelli della tua latata conosci……. 🙂
PS
a Il Leone
come fai a dire che la Lega e’ prima vincitrice?
Forse ti riferisci alle %.
Ma ti ricordo che una cosa e’ fare 10 partendo da 5
e ben altra cosa e’ fare 40 partendo da 20.
E poi l’idea (e la traduzione rapida in una reale
coalizione ) di chi e’ stata?
Sono d’accordo con te che i voti delle sx sono andati alla Lega.La Lega esiste da 25 anni e promette ancora
il federalismo fiscale,che ormai e’ un concetto che
e’ nella testa di tutti,al Nord,dove ritengono di trarne dei vantaggi.Non fanno che ripetere che i soldi
del nord devono tornare al nord,e che la Roma dei palazzi e’ Roma ladrona (nel senso degli sprechi).
(e non ,ovviamente,che i romani sono ladroni)
Questa volta mi trovo d’accordissimo con Mr 49/51 (scusami roberto ma da quando c’è stata quella discussione sul rosanero, ti abbiamo simpaticamente ribattezzato così)….
Io non ne faccio un discorso politico, ne tantomeno mi trovo in disaccordo con chi afferma che il uno status precario non sia meglio di uno status di disoccupato….
Ma il precariato andrebbe regolarizzato e sopratutto controllato, perchè non è di un paese democratico il fatto che es.
25 ragazzi lavorano 6 ore al giorno per 300 euro al mese e il titolare guadagna 5000 euro al mese…
Questa è la realtà…se lo si controllasse come le regole e le normative infondo prevedono, forse il precariato acquisirebbe equilibrio, ma questo non accade e sinceramente provo disgusto per chi riesce a fatturare migliaia e migliaia di euro lavorando meno dei propri dipendenti che tirano su meno di 400 euro al mese.