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lunedì 25 nov
  • Questa è una storia vera…

    Mi siedo vicino la finestra, guardo fuori e mi sento come Claudio Amendola in Mery per sempre.
    Mi aspetto che da un momento all’altro si alzi il Natale di turno per coniugare il verbo “ciavare… ciavere”.
    Per fare passare velocemente le quattro ore di corso faccio di tutto: scelgo i mobili per la casa della tutor su Casabella, mi cimento nel sudoku, rileggo Bukowski e babbaluci.
    Il tipo che sta seduto vicino a me pensa che “corso di aggiornamento” significhi aggiornare la sua rubrica con i numeri di telefono delle corsiste.
    «Compa’, ‘un ci nnè una ‘i pigghiare…ma non si sa mai».
    Flavia è seduta alle mie spalle.
    Si lamenta del corso.
    Dice che è fatto male.
    Dice pure che la nostra bella terra di Sicilia è vessata da una politica basata sull’assistenzialismo…che è tutto un futti cumpari…che gli autobus non passano mai.
    Io credo di odiarla.
    La odio e mi annoio.
    Non riesco proprio a seguire quattro ore filate di lezione.
    Alle elementari avevo lo stesso problema, ma lì per fortuna c’era Daniele.
    Suo padre era fortissimo, alzava una cinquecento con una mano sola, prendendola dal parafanghi.
    Suo zio invece con i pezzi delle cinquecento vecchie aveva costruito una Ferrari.
    Daniele aveva una decina di storie che avevano per protagonisti i suoi parenti e le cinquecento.
    Daniele, non so se s’è capito, contava minchiate.
    Ma a me le fissarìe di Daniele mi facevano impazzire.
    Al ginnasio i parenti di Daniele incominciarono a diventare tutti nobili.
    Del resto chi a Palermo non vanta discendenze blasonate?
    Ad oggi ho conosciuto: il discendente diretto di Federico II, quattro principi di Carini, una baronessa di Torretta ed il marchese di Acqua dei Corsari.
    C’è stato un periodo, lo confesso, che il mio bisnonno, il barone, aveva il castello di San Nicola l’Arena.
    Ovviamente se l’era giocato a carte con l’autista.
    Ovviamente forse era rimasto solo il titolo.
    Ovviamente non abbiamo fatto ricerche perché “noi in famiglia non siamo di quelli che ci teniamo a queste cose”.
    Ovviamente il tutto lo raccontavo alla biondina di turno davanti la gelateria di Cicciuzzo al porticciolo di San Nicola.
    A volte penso che il cazzaro professionista segua delle mode.
    Ovviamente c’è l’evergreen politico, lo zio Ministro sta bene in ogni conversazione!
    Al momento credo sia molto cool avere l’amico artista, chessòio il cugino scrittore, l’amica che è andata ad Uomini e Donne o il cognato giornalista “che se ti serve qualcosa parliamo con lui”.
    Tre giorni fa, dopo due mesi di corso, inaspettato, per l’ennesima volta è successo:

    «Ou c’ho un sonno…ieri ho fatto le due?».
    «Femmine?».
    «Nooo sono stato al concerto della PFM».
    «Al Metropolitan?».
    «Sì…che poi ci sono dovuto andare perché…sai…il bassista ha battezzato mia cugina».
    «Ma che mi dici?».
    «Sì, lei è stata battezzata dal bassista della PFM e sua sorella da De Andrè. Del resto De Andrè andava sempre a villeggiare da mio zio. La conosci La canzone di Marinella?».
    «Certo! ».
    «Ecco…il testo l’ha scritto mio zio e gliel’ha dato a De André…così in amicizia, fai conto che mia zia si chiama Marinella…che poi…quando mio zio è morto gliel’hanno scritto pure sul giornale:

    SI È SPENTO IL VERO AUTORE DELLA CANZONE DI MARINELLA

    … a quest’ora sarebbe miliardario».

    Non so voi, ma io al mio collega ci credo…anche perché quella di Marinella è la storia vera.

    Colonna sonora: Veramente (Mario Venuti).

    Ospiti
  • 37 commenti a “Questa è una storia vera…”

    1. Hai ragione questa di Marinella è una storia vera..

    2. sei troppo un grande mimmo! di contapalle ne ho conosciuti a questo mondo… è troppo divertente…

    3. Il verbo ciavare…ciavere…lo coniugava Claudo…
      detto anche “Claudiaa…dove l’hai lasciata la pelliccia di pelle di topo che non la trovo più???”….
      😉
      bravo.
      il tuo racconto è lo specchio della nostra società..

      Apparire.
      Apparire.
      Apparire.

      p.s. ..ti saluta mio cugino Filibero…certo, è cugino di rispetto, mio padre e suo padre uscivano insieme da picciotti…però ci tengo..

    4. Mi ha detto mio cugino che da bambino una volta è morto…

    5. Questa me la rivendo!
      E’ una delle piu’ belle che abbia mai sentito.

    6. io raccontavo delle palle apocalittiche a mia sorella…
      ammuccalapuna! 😉

    7. Io ho conosciuto uno (davvero) che raccontava che suo zio possedeva gli immobili del Vaticano e avrebbe voluto ottimizzarli aprendo una pizzeria in loco. Purtroppo l’unico inquilino – un fissato che girava sempre vestito di bianco – non era d’accordo.

    8. Che dire…io mi emoziono, soprattutto perchè scrivi sempre di vera vita vissuta e fai venire ricordi……
      Come quando mio CuGGino che ha 60 anni elaborò la 500 e si “partì” con una ferrari dandogliele di santa ragione,…da quel giorno la sua vita è cambiata….ora vive a…Maranello credo..sarà..vicino a Bologna o Reggio Emilia…bò, mi manda sempre le foto CHE lui è abbracciato con Luca del prezzemolo….CREDO..

    9. @gigiottocrew: Hai perfettemente ragione. Natale era quello bravo in geografia, quello che sapeva alla perfezione “quanto è lungo il Beeeeeliceeeee!”.
      @isola81: Ma chi? Tuo cugino benvenuto nel mondo dell’aids?
      @ Roberto Puglisi: L’ha comprato mio cognato quell’immobile. Si è rivelata una fregatura: nel contratto c’era la clausola “morto un inquilino se ne fa un’altro”
      @ Goku: da fonte certa so che entrambi sono stati superati all’altezza di Tremonzelli dal cane da caccia del suocero del mio vicino di casa

    10. si ma l’amico il cui nonno aveva inventato i raggi X voi non lo avete avuto…
      e scommetto che non sapevate che prima si chiamassero Raggi Taschetti, e solo dopo è arrivata la X

    11. A proposito di raggi x io gli occhiali a raggi x vero li ho comprati e ho visto alla mia professoressa nuda.

    12. Ciao Mimmo bravo come sempre.;-)

    13. Ma chi ci trasi Tuning Sambuca?Bella trovata a pubblicizzare ste tasciate potresti pubblicizzarle da un’altra parte!

    14. che ti ri/leggevi intanto? senti, senti…un saluto affettuoso. ciauuu

    15. @danielagambino: “Abbi cura di te” nce stava ancora in libreria ai tempi. 😉
      @ mariacubito: 😀
      @Totò: Scommetto che li hai presi nello stesso giornalino in cui vendevano le scimmie di mare

    16. @bulgakov: le scimmie di mare esistono!
      io le ho sempre desiderate… ma poi ho preso una gatta, una gatta assassina per la precisione…
      e vabbè… voglio le scimmie di maaaareeee… e tra poco è il mio compleanno… broccolo!!!! 😀
      ehm chiedo scusa a tutti, ma mi scappava! 🙂

    17. @ bulgakov: visto che rispondi a tutti….mi spieghi che ci azzecca il blog di Partinico con la canzone di Marinella?
      Sarò un po’ tordona, ma io non l’ho capito! 🙁

    18. bulgakov: l’ho capito da sola… 🙂

    19. @chiara chiaramonte: tra un poco è anche il mio compleanno e voglio un soggiorno per due persone a New York, un’audi TT ed una mousse al cioccolato grande quanto un campo di calcio… datti una regolata 😀
      @ Maria Luisa: Se scorri in fondo al blog, troverai un post che racconta Fifo Costanzo e parte della sua vita

    20. che emozione la citazione del castello di san nicola e della gelateria cicciuzzo.. sono cose per me intime e familiari da morire, non è che potresti scrivere qualcosa anche sul lido la vetrana e il bar dell’ulivo??

    21. Certo che posso: storia di meduse e karaoke 😛

    22. una volta la sorella di una mia amica era zita con uno che era il figlio segreto di Vasco Rossi, vero però!

    23. una volta un mio amico ha raccontato che era uscito con la sorella di un autore di rosalio

    24. una sabato mattina ero in giro per negozi e ho incontrato mariacubito in persona che mi ha salutata e riconosciuta e mi ha fatto prio! : ) tummaggini?

    25. ci risiamo con le rimembranze

    26. look over!

    27. mi sembra di sentire i nonnetti del far west con la dentiera che fischia che raccontano “ai miei tempi….”

    28. @dnla:
      la “pizzeria beckers” – il green village – il golden hill, più recente il quadrivio – l’edicola sala da barba – il pescatore – “il toscano”…la zona piani….ah…..bei tempi…….e che pensieri avevo???mah….
      nostalgia canaglia!!!
      G.

    29. ….mi ricordo montagne verdi e le corse di una bambina,
      la città aveva mille sguardi io sognavo montagne verdi…

    30. Te ne conto una io, ora. Tempo fa avevo un corso a Siracusa, un corso ad architettura, mi avevano detto che dovevo insegnare una cosa che si chiamava cartografia ma poi invece io facevo altro e, soprattutto, mi sono fatto un sacco di amici, soprattutto tra gli studenti, tra cui Totò, che tu conosci. Insomma, non potevo pagare b&b ogni due settimane per tre anni e mi sono preso una casa in affitto con altri due, uno studente e un professore. Io dividevo la mia stanza con lo studente (per risparmiare ulteriormente), il professore stava nell’altra. Arrivavo a Siracusa il martedì e me ne andavo il giovedì, una settimana sì e una no. Arrivavo il pomeriggio, in autobus da Catania, dopo che avevo preso un autobus da Messina a Catania. Arrivavo strafatto, eppure dopo che arrivavo posavo la borsa del viaggio, mi mettevo in tuta e andavo a correre: periplo di Ortigia, uno spettacolo. Un martedì pomeriggio sono arrivato a casa, entro e Daniele, lo studente mi preannuncia che ha ospitato, sul mio letto un suo amico che la sera doveva lavorare a Siracusa e voleva riposarsi un attimo. Ovviamente, prima di entrare in camera gli ho detto “Ma non gli potevi dare il tuo, di letto?” e lui “No, il mio faceva schifo”. Già, perché ogni volta che ripartivo tendevo a rifare il letto ben benino. Insomma ero incazzato, ma poco perché tanto alla fine incazzarsi non aiuta. Entro in camera e c’era questo tizio calvo con baffetti e pizzetto che si stava leggendo un giornale, non l’avevo mai visto (che lavoro farà? mi sono chiesto). “Ciao”, “Ciao”, “Scusa se ho preso in prestito il tuo letto”, “Fa niente, riposati pure”, “Grazie”, “Per così poco?”, insomma il tono del colloquio è stato più o meno questo. Poi io mi sono cambiato e sono andato a correre. Sono tornato a casa che non c’era più nessuno. Doccia. E sono uscito perché, mi avevano detto, in piazza Duomo c’era un concerto. E io ci sono andato. Lì c’erano tutti i ragazzi del corso, il mio compagno di stanza e sul palco il tipo pelato, con baffetti e pizzetto che suonava la chitarra e cantava: era Mario Venuti. Veramente?

    31. …colpo basso di Domenico
      ..wow..
      ..anzi…Woz.
      🙂

    32. A distanza di alcuni mesi,ricercando su internet il nome di mio padre,”Fifo Costanzo” trovo una citazione sul vostro blog in “Questa è una storia vera”(e relativi commenti)datata 23 aprie 2008.Mi colpiscono subito l’ironia e la stranezza di questo testo,nato,probabilmente dalla lettura di un addio a mio padre,presente su un altro sito.Non so se realmente sia nato così,tuttavia,
      credo,sia opportuno fornire alcuni chiarimenti,principalmente per la memoria di un genitore scomparso,del quale rimangono tracce indelebili ed inconfutabili!A Partinico(e non soltanto) è nota,da più di trent’anni ,l’amicizia esistita tra papà e Fabrizio De Andrè(documentata da foto,testimoniata anche da due concerti,uno palermitano,uno catanese degli anni 80,in cui si è realizzata la collaborazione musicale:papà e F. De Andrè hanno cantato sullo stesso palco(a Palermo,il concerto si è tenuto allo Stadio Comunale)ed io,posso garantirvi di esserci stata;troverete strano ma,mi chiamo Marina,anche se da piccola ero per tutti “Marinella”!Sono cresciuta con la canzone di Marinella,quasi colonna sonora della mia esistenza e trovo sia una delle più belle canzoni mai scritte;sono cresciuta sentendo spesso raccontare alcune storie straordinarie,in cui si narra che la canzone fu donata all’artista De Andrè da mio padre;ci sono amici che giurerebbero sia così!Ma, quel che importa,come ha sempre sostenuto papà( il quale ha sempre steso un velo misteriosissimo sull’argomento) non è tanto sapere “chi”, quanto sentire il brivido che la canzone ti trasmette:da quando avevo circa 10 anni,questa domanda mi è ststa posta tantissime volte ma io ho sempre risposto:non credo,papà non lo ha mai detto..;anzi,ha sempre risposto”questa l’ha scritta mio compare Fabrizio”.Vi prego di non sorridere per quanto dettovi:mi assumo ogni responsabilità anche dinnanzi ai familiari del cantautore,verso i quali nutro incommensurabile rispetto.Se,pertanto Umberto il libertario ha scritto quelle parole,io mi sento di ringraziarlo per l’affetto e la fiducia nei confronti di papà ma,gli chiederei,con gentilezza di sottolineare che si tratta di una su affermazione,di una propria convinzione,e che papà,nemmeno oggi che non è più materialmente con noi vorrebbe che se ne parlasse.
      Preferisco,personalmente,pensare che Marinella l’abbia scritta De Andrè di cui ne apprezzo tutte le versioni.Chi conosce mio padre sa che ha scritto tanti bellissimi altri testi musicali che per me sono straordinari,unici;Ciao Pàpà,ti adoro!Grazie per la possibilità di potervi inviare il mio commento.

    33. Non è mai stata ricercata in vita nessuna forma pubblicitaria e non ci interessa nemmeno oggi!Uno dei principi ispiratori che muove la nostra famiglia è “correttezza” e parlare soltanto se si è sicuri di qualcosa.Pensiamo che per poter affermare che qualcosa non sia vera,si debbano avere prove.E’ giustissimo esprimere il proprio parere ma,sottolinendo che si tratta proprio di un parere fino a quando questo non si possa dimostrare.Comunque ci auguriamo che non si apra in vespaio attorno a questo argomento:ho scritto perchè credo che chiunque,leggendo qualcosa di errato su un proprio caro lo avrebbe fatto.Invito chiunque a documentarsi,ricordando che internet è recente,e che esistono altre fonti e materiali,qulora si fosse realmente alla ricerca del vero…

    34. In pratica noi con i soldi pubblici della formazione campiamo uno come a te o come a quello da cui hai preso spunto per questa storia…

    35. Un post di 4 annni e mezzo fà, come spessissimo accade, me ne dovevo accorgere, ma che succede, manca l’ossigeno vedo…

    36. ma come fai aa pensare ad amendola …. se fosse per lui i diversi andrebbero cancellati … RAGIONA CON LA TU DI TESTA

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