I love Sicilia: cilici e contenti
È in edicola il nuovo numero di I love Sicilia, mensile di stili, tendenze e consumi in Sicilia.
Si parla dell’Opus Dei con la mappa dei volti più illustri della prelatura in Sicilia e una testimonianza della vita alla residenza Segesta.
In questo numero anche un ampio servizio fotografico con gli scatti di Tony Gentile, il fotoreporter palermitano autore della celebre foto che ritrae Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sorridenti, la storia di padre Luigi Giacchetto, il sacerdote agrigentino che da anni è il telecronista delle partite dell’Akragas e il tradizionale appuntamento con Carissimo fratello Salvatore di Daniele Billitteri, alle prese in questo numero con lo “zucchero alto”, e Game over di Davide Enia, che traccia l’emozionante ritratto di un singolare personaggio palermitano.
Nel numero c’è anche una sezione di Perizona realizzata in collaborazione con Rosalio.
Ma Dell’Utri era o non era dell’Opus Dei?
http://it.youtube.com/watch?v=W280mveJSW4
Nell’articolo trovi la risposta, Cassiel.
Con la scusa mille complimenti a Eliana Marino che, oltre ad aver dato spazio a diverse voci, ha scritto uno dei pochi articoli equilibrati sull’argomento; capita spesso, infatti, di leggere apologie smisurate o invettive ingenerose. Pluralismo ed equilibrio, due virtù che l’informazione non dovrebbe mai smettere di ricercare.
è vero. Servizio equilibrato senza sensazionalismi, ma soprattutto si sentono tutte le “campane”.
più che altro direi un servizio come non se ne leggevano da tempo. speriamo di vederne degli altri così su questo giornale.
il pezzo di davide enia è stupendo
Interessante e da comprare. E’ giusto che il magazine sia equilibrato. Da cittadino semplice mi permetto però qualche libertà in più. Questi qua, con la scusa della religione, occupano cariche pubbliche e si favoriscono l’un l’altro. Andrebbero come minimo espulsi dalle università come minaccia al pluralismo. Io mi laureo con 110 e lode, faccio il dottorato e…mi avvicinano…sei dei nostri? diventerai ordinario. Non lo sei? va’ vuscat’u pani… Vi sembra normale che la nostra classe dirigente si formi così? E poi ce ne lamentiano… Mi pare che uno di quei professori citati nel servizio abbia piazzato ben due figli nei suo stesso dipartimento…Unti dal Signore anche loro? Ah se potesse scendere dalla Croce!
Per motivi di lavoro, conosco membri della Prelatura di città diverse che, pur potendo avere tutto l’interesse professionale a conoscersi, ignorano la reciproca appartenenza: ciò dimostra, a mio avviso, che le finalità -condivisibili o no- sono effettivamente spirituali. Del resto, se ci fossero delle motivazioni di convenienza ad appartenervi, non sarebbe così forte l’unità interna: gli interessi normalmente dividono, il “disinteresse” invece unisce. Gli stessi ex membri, pur critici su tanti aspetti dell’organizzazione, non hanno mai avallato l’immagine proposta da Dan Brown o dalla stampa laicista.
Cosa c’era di reprensibile nel mio post censurato?
Donato é abile nel contestare l’amministrazione palermitana e criticare i siciliani. Quando invece si tratta di chiarire le posizioni di certe lobby finanziarie racconta barzellette. Devo dedurne che i siciliani sono bersagli facili e innocui? Perché se é vero cio’ che scrive Donato sopra, che si occupano solo di temi spirituali, vuol dire che io sono Marushka Detmers.
Gigi mi chiedo quando riterrai opportuno usare a me e ai lettori la cortesia di comunicare le tue rimostranze per e-mail.
Bè, che l’Opus Dei sia un ente esclusivamente spirituale è veramente un’affermazione ingenua. Nel migliore dei casi. Ha ragione Gigi, altro che stampa laicista… Ma probabilmente ognuno è meglio disposto a criticare i giardinetti degli altri e fermare un’altrimenti furibonda voglia di pulizia etica sulla soglia del proprio. Ecco perchè diffido dei moralisti.
Gigi e Roberto, a differenza di voi, parlo e scrivo di cose di cui ho esperienza diretta e con l’onestà intellettuale di riconoscere i pregi oltre che i difetti di un popolo come di un’organizzazione. Ingenui sono coloro che, per conformismo intellettuale, sanno solo ripetere luoghi comuni fino a convincersene. 🙂
Rosalio, io sono convinto di aver scritto cose giuste su certe lobby, anzi avrei potuto postare una lunghissima documentazione, e non l’ho fatto, avrei potuto riferire qui certi dettagli per niente spirituali ma assolutamente economici che mi sono stati raccontati -oltre, ovviamente, a quelli conosciuti- proprio la settimana scorsa qui a Parigi da persone che hanno familiari e amici che sono stati vicini ai suddetti ambienti.
Se tu mi censuri qui perché vuoi togliermi il diritto di replicare alle favole che racconta Donato perché devo risponderti in segreto via mail?
Per me Donato finora ha recitato il ruolo del purificatore di tutti i mali siciliani, e per questo ha rivelato al popolo “ignorante” le sue formidabili ricette, ora, é la seconda volta che trattandosi di lobby finanziarie vorrebbe mistificare i fatti, forse non ha capito che nessuno é fesso, nemmeno i siciliani contro i quali si scaglia in continuazione -i fessi per necessità e perché vittime spesso di una storia malvagia, oltre al resto…- e non ha capito, Donato, che su certi temi da lobby finanziarie ci sono pure a Palermo persone informate almeno quanto lui.
Questo me lo copio, se me lo censuri glielo spedisco in privato, come in privato gli racconterei certe notizie di prima mano e gli spiegherei il fastidio che provocano la sua arroganza e le sue mistificazioni.
…per “i suddetti ambienti” ovviamente intendo l’Opus Dei.
Non credo che la tua esperienza diretta sia un valore assoluto, Donato. Visto che parli moltissimo – come noi comuni mortali – anche di cose che sai perché leggi, perché conosci internet, o perchè le hai viste in tv. E poi l’esperienza diretta non è sempre un discrimine di esattezza, quando significa coinvolgimento personale, o interesse. Ma sicuramente non sarà il tuo caso.
Gigi il post non è su Donato. Io ti chiedo di rispettare la policy e di rimanere in tema e non ti chiedo di commentare il post in privato. Ti chiedo di lamentarti, se proprio non puoi evitare (ti assicuro che metto molta cura nel monitoraggio dei commenti e non intervengo se non lo ritengo indispensabile…come spesso avviene sui tuoi), in privato perché qui è fuori tema. Qui non si pratica la censura e ti prego di non utilizzare questa parola perché la ritengo offensiva. Ulteriori commenti fuori tema saranno rimossi perché ora mi sto stancando. Grazie.
ma avete visto nel servizio di I love che belle foto? quella sulla porta con la serratura saldata è incredibile!
http://www.cdbchieri.it/rassegna_stampa_2007/san_mattone.htm
Per gli immobili di Parigi ti posso organizzare una visita, solo l’esterno pero’, perché le chiavi non sono alla portata di tutti.
Questo che segue é semplicemente per il dessert, spero che tu non faccia distinzione tra le diverse (due) organizzazioni, molto vicine per non dire unite.
http://www.resistenze.org/sito/te/cu/la/cula6b11.htm
Il bello di internet, come mezzo di informazione e di comunicazione interpersonale, a differenza dei quotidiani e della TV, è che si può scrivere ciò che se si vuole, ma, se si dicono sciocchezze, c’è sempre qualcuno che può replicare citando fatti od argomentazioni logiche.
Ciò che mi si rimprovera è di aver ferito l’orgoglio e l’intelligenza di tanti siciliani, avendo criticato aspetti della società e della politica isolana. Confermo: l’orgoglio siciliano sarebbe, a mio avviso, degno di miglior causa mentre la loro “autoreferenziale fama di intelligenza” mi porta a dire che un popolo veramente intelligente non si riduce in una permanente condizione di sottosviluppo economico, civile e morale. Parlo, ovviamente, della stragrande maggioranza del popolo siciliano, della sua imbarazzante ignoranza, del suo spirito odiosamente servile, della sua inciviltà diffusa e miopemente furbesca.
Rispetto, democraticamente, la rappresentanza politica che questa maggioranza esprime mentre riconosco, invece, il talento e la statura civile e morale di una minoranza di siciliani cui mi sforzo di somigliare.
E veniamo all’analogo scandalo che la mia presa di posizione, assolutamente gratuita, sta suscitando in due tipiche “anime belle” per il fatto di aver voluto riconoscere alcuni aspetti positivi dell’Opus Dei contro i triti e ritriti luoghi comuni.
Ho studiato dai Gesuiti al liceo a Bari e frequentato, durante il periodo universitario, centri dell’Opus Dei qui a Palermo. Due esperienze antitetiche, pur in una comune cornice di fede. Della prima non mi è rimasto nulla: non c’è più neanche la scuola per “estinzione” dei religiosi che lo gestivano. Ritengo invece di aver imparato delle cose molto importanti dalla seconda esperienza anche se ciò non mi ha impedito di seguire uno stile di vita “dissociato” rispetto alla fede e alla morale cristiana: non frequento da allora l’Opus Dei, ma l’ho conosciuta abbastanza bene dal di dentro, avendo persino conosciuto il suo Fondatore in alcuni degli incontri che teneva in occasione di convegni universitari a Roma. Quindi, parlo di ciò che conosco per diretta esperienza, ma senza conflitti di interesse. Se non frequento più questi ambienti è perchè riconosco in loro un rischio tipico di certe organizzazioni umane, ovvero quello di far prevalere le esigenze dell’organizzazione su quelle dell’individuo. Tutto ciò, tuttavia, non mi ha nemmeno impedito di fare propri aspetti del suo spirito: la mentalità laicale e anche un sano anticlericalismo (“servire la Chiesa, senza servirsi di essa”) o il valore del lavoro fatto con perfezione e responsabilità sociale che è, addirittura, partecipazione al potere creatore di Dio per i credenti.
Ho conosciuto, soprattutto, persone che affrontano una vita di autentico e non sbandierato sacrificio al servizio degli altri e della loro missione che non meritano i pregiudizi e le tante indimostrate sciocchezze e dicerie che vengono loro attribuite.
Le “consorterie” e le “fratellanze” varie, più o meno lecite, esistono nella società e nel mondo professionale, accademico, economico e finanziario, ma, a quanto pare, appassionano molto meno i giornalisti capaci di sparare solo alla Croce Rossa.
Mi dispiace, donato, ma tu che vanti tanto internet…ci siamo capiti. In ogni caso il tuo post seppure lungo non dice niente, a parte le tue offese gratuite che in questi ultimi tempi sono rituali. Se prima dicevi alcune cose giuste ora il tuo astio sa tanto di debolezza. Perché non contraddici sui fatti reali? Parlo della lobby finanziaria. Non divagare.
Vedi, io ho scelto la libertà secondo me meglio di te, ma non mi scaglierei mai, come fai tu, contro chi non vuole o non puo’, ma tra i sudditi che dici tu e quelli delle lobby finanziarie se c’é una differenza é, secondo me, a favore di quelli che tu definisci ignoranti.
Spero, almeno che quando li hai frequentati non ti hanno insegnato la pratica delle mortificazioni corporali.
ECCO:
“L’uso del cilicio e della disciplina è comune e regolare tra alcuni membri numerari dell’Opera (la scelta della mortificazione è stabilita da ciascun membro; l’eventuale frequenza è stabilita dal proprio direttore spirituale, a cui i numerari sono legati dal vincolo di obbedienza), ma vi sono anche altre pratiche saltuarie di mortificazione (per esempio docce fredde o dormire per terra). Per l’Opus Dei gli istinti del corpo sono da “ordinare”, non un nemico da combattere, e il loro contrario – il dolore, anzitutto spirituale – è considerato benedetto perché corredentore. È proprio il fondatore a chiarire il concetto in molti aforismi, tra cui: «Benedetto sia il dolore. Amato sia il dolore. Santificato sia il dolore… Glorificato sia il dolore!…Se sai che il tuo corpo è tuo nemico, e nemico della gloria di Dio, poiché lo è della tua santificazione, per quale motivo lo tratti con tante blandizie?”
Sicuramente conosci il rapporto del parlamento belga del 1997 sulle sette.
E con questo ho chiuso perché poi si superano i limiti…
Le pratiche di mortificazione corporale hanno una lunga tradizione nella Chiesa cattolica e non solo in essa. Il fratello di mio nonno, oggi beato, era vescovo e già missionario in Madagascar negli anni ’30 e portava uno di questi arnesi: per libera scelta e il fatto non mi scandalizza, nè mi appassiona.
Non ho mai negato l’esistenza di lobby finanziarie, anzi invitato chi dovrebbe farlo, per dovee professionale, come i giornalisti, a parlarne.
Perchè non si parla della Massoneria?
Caro Donato, nonostante il tuo preteso fair play, quando ti arrabbi perchè sei contraddetto – da te stesso, prima che dagli altri – ti vola via il monocolo dal naso e ti si slaccia financo il farfallino accuratamente annodato. E’ uno spettacolo che svela davvero tutto. Ed è anche divertente. Per questo contributo al buonumore la qui presente animaccia ti ringrazia assai. E ci metto anche la faccina 😀
Contraddetto da chi? Su cosa? Roberto, non vaneggiare: o sei in grado di provare ciò che affermi o dai prova di parlare di ciò che non sai 🙂
Commento bis. Perdi pure il controllo della tastiera. Ahi, ahi, ahi. Ciao Donà.
Tu perdi invece l’occasione di dimostrare di essere uno che sa quello che dice: è grave per un giornalista!
Prendo atto della ritirata strategica. Non infierisco oltre augurandomi, per il futuro, un maggiore rispetto della verità e della giustizia.
Non hai negato? Hai fatto peggio. hai scritto che poiché si occupano solo di cose dello Spirito non ci sono motivazioni di convenienza ad appartenervi, regna all’interno l’unità perfetta, senza interessi che dividerebbero.
Io ho postato fatti reali, opposti alle tue affermazioni, anzi ho postato i piu’ soft.
Il fatto che la perversione delle mortificazioni corporali dura da molto tempo non é che un’aggravante, non esalta per nulla la Creazione e l’Amore Divino.
La conclusione del rapporto del parlamento belga é chiara, oltre gli interessi economici.
Ora chiudo definitivamente, mi é piaciuto sottolineare l’ennesima contraddizione.
Un buon attore deve possedere, tra le altre qualità, spirito sintetico e memoria infallibile…
Bonne chance.
Gigi, confermo: le finalità sono spirituali e, senza scomodare quello belga, c’è un’indagine di 20 anni fa del parlamento italiano che non mi sembra abbia avallato i sospetti di certa stampa cui dai invece molto credito. Sei libero di credere quello che vuoi, ma se vuoi fare delle accuse hai l’onere della prova, se vuoi fare discorsi seri.
Ultimo. Donato poi ci fermiamo, se non ti dispiace. Ti ho proposto di farti visitare alcuni immobili parigini.
Vuoi forse dire che gli interessi finanziari sono un’invenzione mia, di chi li ha scritti, e di persone vicine all’organizzazione che me li hanno raccontati?
Io invece lo scomoderei quello belga, se non altro per…questioni geografiche.
Ciao.
P.S. Ripeto, ho postato solo gli elementi piu’ soft. E poi, il Dio delle mortificazioni corporali non ha nulla di Spirituale, quello si chiama delirio, neanche tanto mistico. Come non ha
nulla di Spirituale quello cattivo che punisce nè quello che fa le guerre, favole! Mi interessa quello vero che si occupa d’Amore.
Anche la tastiera ha subito strani fluidi.
Ciao.
lobby o non lobby….
ho letto un libro della casa editrice BURL e visto qualche trasmissione ..alla RAI (Minoli), (stiamo parlando quindi di voci autorevoli) e si criticavano pesantemente alcuni metodi dell’O.D.. Sono rimasto impressionato dalle testimonianze di persone che una volta entrate nell’O.D. sono riuscite ad uscirne con difficolta’ immense: in confronto le organizzazioni criminali sono da santificare.
Ci tengo a dire che sono cattolico e quindi non a-priori contro le organizzazioni confessionali.