Slitterà all’8 giugno l’obbligo del pass per le Ztl
Ci sarà un mese in più per munirsi del pass per le zone a traffico limitato che entreranno in vigore il 5 maggio. Un’ordinanza è in fase di definizione. Fino all’8 giugno resterà “congelato” l’obbligo di esporre il pass sul parabrezza o sul cruscotto dell’auto. Per chi ha già il pass l’esposizione del cartoncino è comunque opportuna anche durante il primo mese e consentirà agli interessati di evitare di essere fermati per i controlli dai Vigili urbani in servizio. In caso contrario verrà verificata l’omologazione antismog dalla carta di circolazione del veicolo.
Le telecamere installate nei varchi video-controllati saranno utilizzate soltanto per dei test di funzionamento, non per verbalizzare le infrazioni, e i varchi stessi saranno presidiati dai Vigili che all’ingresso dei perimetri non faranno multe ma fermeranno i veicoli privi dei requisiti invitando i rispettivi conducenti a tornare indietro e, quindi, a non entrare nella zona a traffico controllato.
All’interno dei perimetri saranno comunque multate, in caso di controllo da parte dei Vigili, le automobili che risulteranno prive dei requisiti per circolare nelle Ztl.
“La società Td Group non ha un valido titolo per rilasciare i pass della Ztl, acquisire documenti e riceverne il costo dai cittadini, infatti, non esiste alcun atto deliberativo di giunta municipale (unico soggetto per legge competente in materia) avente ad oggetto l’appalto e l’aggiudicazione del servizio rilascio pass e non esiste altresì nessun atto deliberativo di approvazione del contratto stipulato con la società”. Lo dicono le consigliere comunali di Altra Palermo Antonella Monastra e Nadia Spallitta. “Pertanto, – continuano – l’ordinanza del sindaco è nulla anche sotto questo aspetto. Inoltre, non è stata bandita alcuna gara comunitaria, obbligatoria per importi superiori ai 200 mila euro, come nella fattispecie, e tutti gli atti sono stati posti in essere da un dirigente amministrativo sprovvisto di poteri e competenze in materia. E’ indispensabile che intervenga la procura della Corte dei Conti per verificare la regolarità contabile del comportamento tenuto dall’amministrazione comunale e dagli uffici”.
Fonte: Ansa
“All’interno dei perimetri saranno comunque multate, in caso di controllo da parte dei Vigili, le automobili che risulteranno prive dei requisiti per circolare nelle Ztl.”
vuol dire che controllano dalla carta di circolazione se è euro 1 o superiore? Per esempio se circolo nel perimetro tra le due ZTL e ho una macchina euro2 non incontro problemi, vero? Controllano pure il bollino blu? A proposito, come si fa per ottenere il bollino blu?
Grazie e buon 1°maggio,
Marco
Il Comune di Palermo, prima di tagliare l’illuminazione pubblica per non dichiarato fallimento, tenta di recuperare un pò di quattrini con un provvedimento che anche un giudice inesperto giudicherebbe “fuorilegge”. Palermo non corrisponde ad alcuno standard europeo in materia di ambiente ed ecosostenibilità. Un AUTOBUS AMAT INQUINA PIU’ DI CENTO MACCHINE; IL CENTRO STORICO NON E’ STATO CHIUSO; NELLE ALTRE CITTA’ (INTENDO QUELLE CIVILI) SI USANO TRAM ELETTRICI CIRCOLARI A TASSO INQUINANTE ZERO. E SI POTREBBE CONTINUARE ALL’INFINITO. IL VERO PROBLEMA E’ DISINQUINARE PALERMO DALLA STUPIDITA’ DI QUESTI ATTUALI AMMINISTRATORI.
Marco, il bollino blu si ottiene presso le autofficine autorizzate allo scopo. Sono tante, almeno questo e’ abbastanza facile, quanto inutile sotto il profilo dell’inquinamento…
Comunque sia la proroga dimostra ancora, qualora ce ne fosse bisogno, la totale incapacità dell’Amministrazione dal punto di vista organizzativo.
ma bell’a verita’
Domanda: ma chi ha già fatto il pass, e considerato che ha una durata di un anno, l’anno prossimo avrà una proroga di un mese?
semplicemente ridicoli…a volte non capisco perché questi … non si dimettono…viviamo in paese ridicolo.
Me ne fotto della ztl!!
Non pago nessun pizzo legalizzato!!
bene, il centro storico non mi vedrà più!! godo come un riccio caxxo!
Ma l’avete ascoltata la pubblicità radiofonica della ztl sulle radio locali?? Fa sbellicareeee!!!
“Palermo sceglie di non inquinare..Palermo sceglie la ZTL..per aumentare la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti..” m… mm….mmm….MHUANAHIAHAHAHA!!!!
complimenti per le scelte ambientaliste dell’Amm.ne Comunale “ZTL , Targhe Alterne , isole pedonali etc..” ma una cosa la voglio dire “ma chi è stato lo scienziato a progettare le piste ciclabili in Via F. Crispi altezza Via F.Patti per intenderci lato Brancagel . Complimenti un genio ha tagliato in due la carreggiata lasciando ai ciclisti la metà di destra ed agli automobilisti il lato sinistro .Una curiosità ma i ciclisti a Palermo sono in quantità simile a quelli che circolano a Pechino visto l’enorme restringimento che è stato fatto e poi quanti sono i cittadini che percorrono in bici quel tratto viario? Di nuovo Complimenti tanto io pago !!!!
Ho come la sensazione che si sta viaggiando verso una classica fine “a babbiata”.
che buffoni!
E vai,la farsa continua.Sembra quasi una fiction.Che tristezza!
Amministrazione comunale?Figura ‘i m…..,come sempre.
La vocazione clownesca dei nostri amministratori si riconferma.COMPLIMENTI!!
Ma le targhe alterne sono rientrate in vigore?Cercasi risposta e non multa.
grazie Maurizio per la risposta… ma è ufficiale adesso il rinvio delle ztl oppure ancora no?
Ragazzi la colpa è tutta nostra, non la loro, e vi spiego anche il pechè:
C’è un detto che dice: chi è fesso carnevale o chi ci va dietro???
Il vero problema siamo noi, xkè loro continuano a rubarci soldi e non glieli diamo, questa della ZTL ha raggiunto il massimo del furto legale.
Perchè invece al posto di scrivere nei post nei forum che non gliene fotte un ca..o a nessuno non scendiamo tutti a palermo a fare scioperi a rivoluzionare?? perchè non facciamo proteste come fanno in spagna??
Pensiamocci bene perchè questi soldi sono un furto bello e buono, anche l’EURO4 paga, io compro una macchina ieri e già gli devo andare a lasciare 30€ al comune.
Che poi gli farei una domanda: quando pago 30€ la mia macchina ha finito d’inquinare???
Attendo risposte
Pasquale
quindi timpulate,calci pugni, urla e contusioni…non sono serviti a nulla!
per fortuna che noi manco ci abbiamo provato, consapevoli di quello che c’era.
ho dovuto comunque avere uno scontro in una autoscuola perchè dovevo rinnovare la patente, però ho affrontato la folla col coraggio e ho creato un varco tra i poverini lasciati fuori tra le urla che essi stessi lanciavano….dicendo : DEVO SOLAMENTE RINNOVARE LA PATENTE
Al danno anche la beffa per gli italiani onesti si invoca la legge sulla privacy ma perchè non ci fanno capire come mai de terzi degli italiani dichiarano 15.000 euro all’anno.
Non si sono ancora spente le polemiche intorno alla pubblicazione online dei redditi di tutti gli italiani. Ora siamo giunti davanti ad un paradosso tipicamente italiano, lo stesso Stato che ha messo sul web i redditi di tutti gli italiani, tra l’altro in ossequio ad una DPR del Presidente della Repubblica per alcuni seguito un po’ troppo alla lettera, ora minaccia i cittadini che sono venuti in possesso di tali dati paventando la possibilità dell’arresto per tutti coloro che continueranno a diffondere i redditi sul web. Che poi è unn po’ come salire su un palco, dichiarare i propri gusti sessuali, e poi pretendere che nessuno ne parli.
Le persone contrarie a questo provvedimento si trincerano principalmente dietro a due scuse. La prima è quella secondo cui i delinquenti potrebbero utilizzare le dichiarazioni dei redditi per perseguitare i più abbienti. Credo che questa scusa sia stata ampiamente sbugiardata, non solo da me, ma anche da Comandante Nebbia su Mentecritica e su tantissimi altri siti. Tra l’altro, visti gli infimi redditi dichiarati da certi personaggi famosi nonché da alcuni vostri vicini di casa fieri possessori di villoni e Mercedes, credo che i ladri fallirebbero miseramente se davvero sperassero di utilizzare le dichiarazione dei redditi degli italiani per perseguitare i più ricchi. La dichiarazione dei redditi è sicuramente il metodo meno efficace per misurare la reale ricchezza degli abitanti di questo paese, i ladri lo sanno perfettamente, se le dichiarazioni dei redditi fossero veritiere i ladri farebbero meglio ad emigrare in qualche paese più ricco, perché questo sarebbe un paese di morti di fame.
CONFRONTO DICHIARAZIONE DEI REDDITI IN ITALIA E STATI UNITI
Ma a proposito di evasione fiscale penso che sarebbe interessante effettuare un confronto tra l’Italia ed il paese più liberista del mondo, gli Stati Uniti. Queste erano le aliquote fiscali dell’imposta corrispondente all’irpef, relative ad un singolo individuo, negli Stati Uniti:
Fino a 7550 euro, 10% del reddito
Da 7550 a 30.650, 755$ + 15% sul reddito eccedente
Da 30.650 a 74.200, 4.220$ + 25% sul reddito eccedente
Da 74.200 a 154.800, 15.107,50$ + 28% sul reddito eccedente
Da 154.800 a 336.550, 37,675,50$ + 33% sul reddito eccedente
Oltre 336.550, 97.653$+ 35% sul reddito eccedente
Fonte
In Italia:
Fino a 15.000 23%
sul reddito da 15.001 a 28.000 27%
sul reddito da 28.001 a 55.000 38%
sul reddito da 55.001 a 75.000 41%
sul reddito da 75.001 43%
La “no tax area” è stata sostituita dalle detrazioni per tipo di reddito, una forma di detrazione progressiva che si annulla a 55.000 euro, e che rende di fatto esenti i lavoratori dipendenti fino a 8.000 euro, i pensionati fino a 7.500 euro e gli altri redditi fino a 4.800 euro.
Tenete conto che negli Stati Uniti la scuola è a pagamento, e costa cara. Esistono le scuole pubbliche ma accolgono solamente disperati e morti di fame ai quali non viene data alcuna possibilità di sbocco lavorativo. Lo stesso dicasi per la sanità, in quel paese la sanità pubblica sostanzialmente non esiste ed i risultati sono quelli descritti egregiamente da Michael Moore nel suo film “Sicko”. In generale quindi il livello d’assistenza offerto dagli USA non è paragonabile allo stato sociale a cui siamo abituati noi europei. Nonostante questo chi guadagna meno di 8000 euro l’anno paga meno irpef in Italia che non negli Stati Uniti. Chi guadagna fino a 15.000 euro ha un’imposta più alta rispetto ad un suo pari negli Stati Uniti, anche se la differenza in Italia viene attuata parzialmente dalle detrazioni fiscali che interessano i guadagni fino a 55.000 euro, quindi la differenza non è così marcata come molti fanno credere. Considerando che oltre il 54% degli italiani dichiara un reddito inferiore ai 15.000 euro, e considerando che lo stato italiano sostiene molte più spese di quello americano proprio perché offre una serie di servizi gratuiti ai cittadini, la pressione fiscale è si elevata, ma non insostenibile. Solo lo 0,8% dei contribuenti dichiara più di 100.000 euro l’anno, rientrando quindi nell’aliquota più alta del 43%. Attenzione poi, il 43% si applica sul reddito eccedente i 75.000 euro, quindi chi guadagna tale cifra non ne lascia il 43% allo stato, come molti credono.
Certo, la pressione fiscale in Italia è comunque alta, ma abbiamo un numero di evasori spaventosamente alto ed una tendenza diffusa all’omertà ed a guardare semplicemente nel nostro orticello. Non abbiamo più il senso del bene comune, l’interesse per gli altri si ferma, quando va bene, nell’ambito familiare, chi abita fuori dall’uscio della nostra porta “si fotta”. Con questo modo di ragionare abbiamo messo il paese in ginocchio, ora dobbiamo solo decidere se assestargli il colpo di grazia – e poi ognuno proceda al grido di si salvi chi può – oppure se aiutarlo, iniziando a ragionare per il bene comune e non solo per i nostri esclusivi interessi.
http://www.doxaliber.it/redditi-degli-italiani-la-vostra-privacy-vale-4000-euro-lanno/776