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sabato 21 dic
  • Se chiudo gli occhi

    Se chiudo gli occhi vedo i tuoi occhi seguirmi mentre il bus si allontana…quel bus che mi riporterà nell’isola che è anche la tua. O che era la tua. Quella che hai lasciato.
    O forse è lei che ha lasciato te.
    Certe volte penso che questa terra, questo mare, questo cielo e questo sole non ti volevano… non ti volevano, no. Ho l’impressione che ti abbiano sputato lontano lontano, dove sei adesso. Dove per vederti ci vuole per forza l’aereo. E dire che è un’isola pure quella…ma non c’è quasi mai il sole. Quasi mai.
    C’è tutta la vita dentro quello sguardo che mi segue, mentre la mano fa ciao e le lacrime scendono senza che io riesca a fermarle. La tua e la mia vita. È lo sguardo che mi accompagna per giorni, quando ritorno nell’isola che ormai per te è solo un posto dove vieni a fare le vacanze. Mi sono allontanata dagli altri, per consentire ale lacrime di scendere senza essere giudicata.
    Tu lo sai, non piango quasi mai io. Ho una faccia di balatone e a forza di prendere calci in culo pure il cuore forse è diventato una balata. Solo con te mi succede. Si vede che è vera. Quella cosa del sangue dico. Quella di avere lo stesso sangue che ti fa sentire cose che mai penseresti di potere provare. Tutta la vita c’è dentro i tuoi occhi:
    Quella che mi racconti ogni giorno al telefono
    Quella che cerco di inventarmi se mi mandi una foto
    Quella che immagino vissuta con comparse di cui conosco solo i nomi, ma non le facce
    Quella su cui tante volte ho fantasticato di vivere insieme a te, ma tanto so che non avrei il coraggio
    Quella che ti ha visto crescere qua e quella che ti ha fatto decidere di andartene lontano, perché sapevi che qua non ce l’avresti fatta
    Quella che ti ha visto solo in un posto in cui tutti parlano una lingua che non è la tua, la stessa che ora parli tanto bene che ai colloqui di lavoro (o le interviste, come le chiami tu…) ti chiedono se ne parli altre…
    Quella che, inevitabilmente ti avrà fatto pensare “ma cu m’u fici fare?” ma non l’hai detto mai
    Quella che ti ha fatto stringere i denti e andare avanti
    Quella che se ti volti indietro ti chiedi se è vero
    Quella di quando eri piccolo piccolo e già si capiva che saresti stato speciale
    Quella di io e te chiusi in una stanza a cantare What’s up e invertarci le parole e a ridere
    Quella della casa di nonna che tu ti sogni sempre
    Quella di te che pure se più nico, mille volte hai fatto quello più grande di me
    Quella di te che ci metti la buona sempre e mi fai ragionare
    Quella che ci ha visto condividere gioie fortissime da farci scoppiare il cuore e che ci ha fatto dormire nello stesso letto quando ce la siamo visti brutta assai
    Quella che pure se stiamo tutto il giorno insieme, il tempo sembra sempre sfuggirmi
    Quella che, nel bene o nel male ormai è la tua vita…quella che sogno che tu possa vivere davvero…mai ti chiederei di tornare. Resta là. Vengo io a trovarti. Presto. You’re the best brother…

    Palermo
  • 32 commenti a “Se chiudo gli occhi”

    1. CIAO MARIA,
      SEI GRANDE… ANCHE IO VIVO QUELLO CHE VIVI TU…
      OGNI VOLTA CHE MIO FRATELLO VIENE A TROVARMIA PALERMO.
      IO PASSO SEMPRE PER QUELLA MENEFREGHISTA, PER QUELLA CHE NON SOFFRE LA MANCANZA. MA OGNI SERA GUARDANDO IL LETTO DI MIO FRATELLO PENSO CHE MI PIACEREBBE TANTO RESTARE SVEGLIA TUTTA LA NOTTE A SENTIRLO RUSSARE COME UN TROMBONE…
      MI MANCA TANTO MA FACCIO FINTA DI NIENTE PERCHè ORMAI LUI HA LA SUA VITA A COSENZA NELL’ARMA… E NON è PIù PERIODO DI GIOCARE CON LA SUA SORELLINA PICCOLA

    2. ….e penso a quando era solo un bimbino paffuto e timido, che ci guardava giocare da un angolo della stanza e non osava “disturbare” le nostre chiacchere di ragazzine. Già allora era speciale, non come i fratellini piccoli che di solito rompono e basta, ma discreto, dolcissimo e già “grande”. Sono felice della persona speciale che sei diventato, perchè in questo mondo pieno di persone che si credono dei super uomini, tu sei davvero un uomo e lo sei diventato da solo, contando solo sulle tue forze e su una sorella speciale come te. Vi voglio bene. Tiziana

    3. scrivo il mio primo commento, dopo piu’ di un anno…anche se per tutti questi mesi sono stato il primo a leggere i tuoi post in anteprima e a darti magari qualche consiglio; li abbiamo commentati insieme al telefono con migliaia di chilometri che ci separavano.
      che dire, grazie and just to let u know you’re too the best sister a brother could ever get.
      ti voglio bene,
      to’frati

    4. Maria cara. Mi hai fatto piangere in ufficio!! Mi hai fatto vivere le emozioni che hai provato quella domenica mattina…
      L’affetto e la complicità che avete tu e tuo fratello è veramente un cosa preziosa, l’ho notata in tante piccole cose ma in particolare quel giorno in cui nel cielo grigio di Londra tu hai accesso un raggio di sole quando camminando ad un certo punto hai accarazzato con una mano la testa di tuo fratello dandogli un bacio, pieno d’amore, come solo una madre sa fare…E’ stata una cosa che mi ha colpito molto. Anche io ho una sorella che vive fuori della stessa età di tuo fratello, anche io so cosa significa vivere queste emozioni. Loro ci mancano tanto, soprattutto quando in certi momenti hai bisogno di persone vere che ti vogliono bene senza chiedere niente in cambio. Ma loro ci sono e pensare che esistono ti fa stare gia bene…

    5. P.S. Grazie Titti, un bacio grande!

    6. come sempre maria, sei grande :°)

    7. maria…mi chiedo come stu faccia sia che scrivi in modo serio o spiritoso a cadere sempre a fagiolo!
      Grazie…perchè semplicemente ti leggo e rido o mi commuovo nel momento giusto!

    8. solo una grande Donna come te sa emozionare anche con le parole scritte….
      un abbraccio forte forte

    9. “Quella di te che pure se più nico, mille volte hai fatto quello più grande di me
      Quella di te che ci metti la buona sempre e mi fai ragionare
      Quella che ci ha visto condividere gioie fortissime da farci scoppiare il cuore…”

      Maria, le tue emozioni sono le mie, ma io vivo di soli ricordi, perchè non potrò invecchiare col mio “fratellino”…
      Lui se n’è andato all’improvviso 4 anni fa, giovanissimo…
      Basta, non posso continuare, le lacrime non mi fanno vedere più i tasti…

    10. “Quella di te che pure se più nico, mille volte hai fatto quello più grande di me”…ma è MIO FRATELLO!
      Maria, mi hai fatto piangere, mannaggia a te e a mio fratello pure che è lontano da me!

    11. “Quella che pure se stiamo tutto il giorno insieme, il tempo sembra sempre sfuggirmi”.
      Ma come mi fa male leggere questo post!
      mi fittia(?) il cuore.
      Anche io sto così, con i miei fratelli che vivono lontano.
      Adesso non piango più ma fino a poco tempo fa lo facevo spesso quando lasciavo il fratellone all’aereoporto e la seconda emigrante dormiva ancora sotto il mio stesso tetto.
      Non so perchè, forse per lei ci sto meno male non perchè le voglia meno bene ma perche’ sono consapevole di avere vissuto tanto con lei ed è come se fossi tranquilla, abbiamo fatto tanto insieme ma con il fratellone no, ci siamo incontrati tardi…ha dieci anni piu’ di me.
      Spero si sia capito il concetto…presa dall’emozione magari scrivo con il mio 37…

    12. Sai bene, Maria,che anch’io c’ho pianto su. Ricordo il viso di mio padre dietro i vetri di casa ogni volta che tornavo a milano. Insopportabile. Non ti nascondo che provo rabbia nei confronti di coloro che ci hanno portato a vivere questi dolori. La gente è sempre più costretta a fuggire da qui ed è desolante la quantità di gente che deve subire questo trauma. Ridateci il nostro paese. Ridateci la possibilità di vivere dove siamo nati. Ridateci la speranza di potere costruire qui il nostro futuro e di vivere i nostri affetti. Un giorno, quando vi troverete faccia a faccia con la vostra coscienza forse risponderete anche di questo dolore. Mia nonna in punto di morte mi disse: “vogliatevi bene…nella vita non c’è altro”…

    13. Perchè piangere?
      Perchè non ricordare e vivere, di nuovo, i momenti divertenti trascorsi insieme.
      Cosa vi lascia l’esservi commossi?
      Non vi nutrite di risate, di mal di pancia da risate? di crampi alla faccia, da risate?
      Il post, che non mi si fraintenda, è davvero nmolto bello. Ma se non ci sono malattie per lo mezzo, se non si votano i rappresentati giusti affinchè la cosa pubblica possa cambiare… alla fine è solo un viaggio! è talmente tanto grande il mondo; per fortuna le distanze ormai non esistono più… e facciamocela ‘sta risata!

    14. Probabilmente hai ragione tu jessie…ma le lacrime, solo al momento del distacco, scendono senza comando…;-)risate grasse, con mal di pancia sempre, ma c’è un tempo per ogni cosa…

    15. carissimo/a Jessie,
      il problema qui sta diventando proprio questo…”ma si ridiamo, ridiamo sempre e comunque, makkinsenefotte”. prima si rideva e si rifletteva adesso si ride per non pensare, riflettere. quando nei pub canto una canzone più “seriosa” subito c’è qualcuno che fa il gesto sul braccio del “mifacciounapera”. la psiche è fatta di up and down altrimenti si diventa patologici…io ancora riesco a piangere di contentezza e ne vado fiero in barba alla mascolinità! e allora ridiamo, ridiamo pure ma con intelligenza altrimenti qualcuno ci dirà a ragion veduta “ma chicciriri ‘a M…..a?

    16. Manlio, intanto: femmina sono. 😀
      E poi, non sono sostenitrice della risata ebete e onnipresente; ritengo che la vita sia un soffio e per questo motivo vada -a volte anche forzatamente, anche se non è facile- riempita di gioia.
      Alla fine è ovvio che le assenze pesino, è naturale e straordinariamente umano… però se posso scegliere di ricordare qualcuno che per svariati motivi non posso avere vicino, preferisco focalizzare la mia attenzione su episodi che generino appunto allegria.
      Complimenti per la tua arte.

    17. Mi viene da piangere, bravissima Maria.
      Quanto amore si legge tra le tue parole.
      Mi hai fatto venire la pelle d’oca!
      Io una volta avevo un fidanzato, che se n’è andato lontano lontano, oltreoceano, nemmeno lui era fatto per l’isola. Anch’io ricordo l’ultimo sguardo triste che mi rivolse da lontano prima di imbarcarsi, e mi commuovo sempre.

    18. Ciao Mariuccia,

      Gracias por acuerdarte de mi cumpleaño, pero no tenia plata para responderte..

      Un forte abbraccio anche a Enzo che come me vive gioie e dolori di chi ha deciso di “fare sua” un` altra terra..
      Besos a los dos!!

    19. Mi sembra di leggere quello che provo io verso la mia migliore amica, mia sorella, che anche lei adesso vive lontano.Quasi mi scende la lacrimuccia!

    20. ciao Maria, ti ho appena letto.E grazie per avermi fatto vivere una bella emozione.I miei fratelli sono a Palermo ma, ahimè, li vedo molto poco anche se sono molto legato a loro.Sono semplicemente sposati, tutto qui.Vite diverse, così come la mia vita è diversa dalla loro.Ancora grazie per i tuoi suggerimenti sull’Irlanda…ho visto posti incantevoli. Vediamoci qualche volta.Un bacio grande.Maurizio (l’amico di Marco).

    21. Marì,
      li chiudo anch’io gli occhi…
      … vedo fratelli e sorelle che si adorano, nati già conoscendosi e che nessuna distanza potrà mai separare perché uniti dalla complementarietà delle loro anime e dai ricordi insostituibili che solo con un fratello puoi avere.
      Vedo amici che si vogliono davvero bene e per cui conta e vale ,identica e diversa, quell’unione di anime e ricordi.
      Vedo coppie che si amano e affrontano le difficoltà ,scegliendo d’intraprendere il cammino che è la vita con coraggio e insieme; coppie che m’insegnano come infinita,multiforme,imprevedibile sia la parola Amore.
      Li riapro gli occhi…ma continuo a vedervi .
      Siete lì ,imbambolati e commossi di fronte a un quadro o in confusione per la giusta linea “Tube”;malinconici per la troppa pioggia ed euforici per l’ultimo acquisto azzeccato!
      Ed ora ascolto… e mi arrivano risate e splendide riflessioni, il rumore del caffè che stenta ad uscire,un karaoke interminabile e stonato,l’immancabile:” Vi comunico che sono le 11 ”,una chitarra che parla e momenti di splendido silenzio,mai pesante o imbarazzante, perché tutti rispettosi della voglia di quiete e raccoglimento di ciascuno.
      Ho paura di sentire anche gli odori…Eh!.. L’olfatto e i suoi ricordi t’arrivano(zacchete!) a tradimento!… Sarei investita da profumi e sensazioni che mi catapulterebbero immediatamente in quella piccola e colorata casetta al 5° piano. Non ce la faccio!
      Oggi a scuola mi passa fra le mani una poesia di Gianni Rodari…era per voi ,ne son sicura:
      “ Seguendo le tue parole,
      come tracce sul sentiero,
      sono entrato nella tua testa,
      ho visto ogni tuo pensiero.
      Ho visto che pensavamo
      le cose che tu dici,
      segno che sei sincero,
      leale con gli amici.
      I miei pensieri e i tuoi
      si son stretti la mano,
      in due si pensa meglio
      E si va più lontano”.

      Un forte abbraccio,
      Vale

    22. Ciao Maria, ti apprezzo tantissimo! Per me sei tu LA VERA PALERMITANA, sei come deve essere un palermitano, sei l’essenza della palermitanità. Ti ho letto quando parlavi di bambini, dei tuoi genitori, di tuo fratello, con ironia e sentimento. Sei una grande e hai un gran cuore come tutti i Palermitani, ma molti, moltissimi il cuore non lo usano… se a Palermo fossero tutti come te…

    23. X Gabri: grazie è un bel complimento per una che è nata a Catania…a Vale dico solo “sa, sa, prova, prova”… 😉

    24. X Maria: non lo sapevo 😀 … allora allargo il complimento alla sicilianità intera. Un abbraccio! 😀

    25. 😉

    26. X minipuff….vero è! non è questione di fratelli o sorelle…. poi per chi non è ha… è solo questione delle persone lontane che ci mancano assai!….benedetta internet che ci tiene più vicini!!!! 😉

    27. Vero che non è questione di “fratelli e sorelle” perché io provo la stessa sensazione ogni volta che saluto la mia amica che ora vive a Londra. Abbiamo condiviso lo studio universitario: nottate e levatacce per ripetere, l’ansia dell’esame che tiene il cuore a duemila fino a quando senti pronunciare “approvato con…”; il primo bagno a mare ogni anno… e dalla condivisione delle nostre giornate siamo passate al rito dell’aperitivo nel solito bar ogni volta che “scende”… good luck cucì!!

    28. Senza parole. Forse perchè la stessa isola mi ha fatto perdere troppe ore di sonno, e troppe altre cose.
      Perla, lo sai che siamo unite dai fidanzati intercontinentali..

    29. ciao Maria
      mesi fa,per caso,lontano dalla mia isola,sei stata per me una piacevole scoperta e da allora ti ho sempre seguita aspettando che tu mi regalassi ancora un pezzo dopo l’altro del tuo mondo fantastico.
      Leggendo però quello che hai scritto adesso non ho potuto fare a meno di piangere perchè hai illuminato dei ricordi che sono sempre presenti dentro di me ma fanno parte di un passato che sembra irreale,come se non lo avessi mai vissuto davvero ma solo sognato tanto è stato speciale.
      Se chiudo gli occhi vedo tutto….la stazione di una città che non è la mia,il bus per catania che parte e il respiro che mi manca,si consuma l’ultimo atto eppure nei rumori di un pomeriggio di fine estate in pieno centro tutto continua a scorrere come se non fosse vero che non lo avrei rivisto mai più,e poi quegli occhi……fuori dal finestrino,che non dimenticherò mai,mi seguono fino a che la sua sagoma si confonde lontano,diventa sottile,scopare.
      Parli di un legame di sangue tanto forte da renderti fragile,io l’ho provato ed è stato come nascere una seconda volta perchè so che non potrò mai più condividere con nessuno la stessa felicità e anche se sono passati tanti anni e la mia isola è sempre più distante io rivedo ancora quegli occhi,la complicità che ci ha reso unici,il nostro segreto che si consuma nel silenzio……. e diventa ombra.
      Grazie Maria per aver parlato al mio cuore anche stavolta
      un bacio dalla lontana Cina

    30. Ti abbraccio forte forte Fabio…

    31. ….ragazzi….perdonatemi, è più forte di me, sò che sto rovinando un bel momento, ma……….. non ce la faccio, c’è un errore di battitura che……………
      😀 😀 😀 😀 😀 😀 😀

    32. Leggere il tuo post mi ha fatto tornare il magone, quelle stesse lacrime soffocate nella gola che ho provato mentre il pullman si allontanava e mia sorella mi salutava dal basso della fermata. Anche lei è andata a vivere all’estero, per studiare.
      In gola non sono rimaste solo le lacrime ma anche tutte le parole che non sono riuscita a dirle e che riportavo con me sull’aereo. Lei mi ha insegnato tutto, anche se forse non lo sa. Mi ha insegnato a credere in me stessa ad essere sempre più di quello che ero. E io avrei voluto essere come lei. E ho sempre avuto paura di non essere abbastanza per lei.
      Ma non proprio tutto ho riportato a casa con me, perchè quella notte dormendo abbracciate forse ci siamo dette molto più di quello che le parole avrebbero potuto esprimere. Di colpo siamo tornate piccole, come quando dormivamo abbracciate per la paura del buio. Stavolta avevamo paura di perderci.
      E’ vero, il sangue è sangue, e per quante amicizie io possa avere, solo lei sa tutto di me, solo lei ha vissuto ciò che io ho vissuto.
      Ora lei ha paura che io non la vada più a trovare, per la mia maledettissima paura dell’aereo. Ma ho preso quattro aerei per andare da lei, per vivere quello che lei stava vivendo e capire se era felice, se stava realmente bene. E ne prenderò altri pur di vederla. Voglio solo dirle di non avere paura. Io sono felice se lei è felice. Due ore di aereo non ci possono separare.

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