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sabato 23 nov
  • 16 anni fa l’attentato a Falcone

    Giovanni Falcone

    Sono passati 16 anni dall’attentato in cui hanno perso la vita Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani.

    Alle 8:00 sbarcheranno al porto di Palermo oltre 700 studenti.

    La Fondazione Falcone e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca hanno organizzato il convegno nazionale Dal maxi processo ad oggi che si svolgerà nell’aula bunker (via R. Sandron).

    Alle 10:30 inizierà la cerimonia commemorativa presso il monumento sull’A29 per cui è prevista la presenza del presidente del Senato Renato Schifani e del ministro dell’Interno Roberto Maroni. Il tratto verrà chiuso al traffico fino alle 12:30.

    Alle 17:00 è previsto il raduno in via Notarbartolo sotto l’Albero Falcone. Dovrebbe essere presente anche Jovanotti.

    Alle 17:58 si osserverà un momento di raccoglimento e di silenzio.

    Alle 18:30 alla Caserma Lungaro è previsto il picchetto d’onore e la deposizione di una corona d’alloro.

    Alle 21:00 a piazza Magione, che verrà intitolata a Falcone, si terrà il concerto Mille note per ricordare; ospiti Cisco, Frankie HI-NRG MC, John De Leo, Othello con i Combomastas (canteranno ‘U tagghiamu ‘stu palluni…?!) e Roy Paci & Aretuska. Presenta il Trio Medusa.

    Sono previste manifestazioni in tutta Italia.

    Rosalio ricorda Falcone e Paolo Borsellino con una testata speciale.

    Palermo, Rosalio
  • 39 commenti a “16 anni fa l’attentato a Falcone”

    1. ricordo benissimo quel giorno… Mi trovavo a ganci a fare un campo militare… Non lo dimenticherò mai.

    2. sono passati già 16 anni….mi sembra un momento fà.Madonna mia!!! agghiacciante l’autostrada per punta raisi letteralmente sventrata. Pazzesco e doloroso. Cri

    3. Apprendo che molto presto piazza Magione cambierà nome e si chiamerà piazza Giovanni Falcone.
      Analoga doverosa iniziativa verrà presa nei confronti di Paolo Borsellino.
      Siccome ho saputo che l’Amministrazione comunale sta valutando di dedicargli una via, propongo invece di intitolare anche a Lui una piazza, che potrebbe essere individuata nell’attuale largo, compreso nella via Principe di Paternò, esistente davanti l’istituto magistrale F. Aprile.
      Tra l’altro, si trova nelle immediate vicinanze della sua ultima residenza palermitana, in via Cilea, proprio là dove sorge una lapide che ricorda il sacrificio suo e della sua scorta.

    4. è curioso che in un parlamento come il nostro, formato da politici come i nostri(o perlomeno circa 70-71) si ostinino ad espropriare questi momenti di autentica sofferenza per la stragrande maggioranza delle persone oneste con la loro ingombrante e rivolatante presenza. Una volta tanto, statevene a Roma…

    5. Il nostro colore, l’arancio , agrodolce come questo ricordo.
      Ciao, giudice.

    6. Ah, i bei tempi andati. Ricordo che rimasi sorpreso dalla competenza e precisione tattica dell’attentato. Riuscire ad eliminare solo Falcone (e la scorta, ovviamente) in quelle condizioni e con tutto quell’esplosivo aveva dell’incredibile. Ricordo le conseguenze, di quell’attentato (e dell’altro, a Borsellino). I vespri siciliani, che per un certo periodo ci fecero davvero sentire in una città più sicura. Ricordo la sensazione quasi straniante che forse le cose sarebbero potute cambiare, dopo un affronto del genere.
      E poi, a poco poco, l’accorgersi del cambio di strategia della mafia. Invece che avere dei semplici referenti (non è singolare che nessuno consideri Salvo Lima una vittima della mafia?) comincia a muoversi a livelli più politici e meno militari.
      Fino ad arrivare ai giorni d’oggi, dove ogni speranza è ormai svanita, dove le uniche iniziative degne di nota sono quelle mosse dal basso, come Addiopizzo. Che però infastidiscono solo i piccoli boss di quartiere, non più le gerarchie, che ormai operano e prosperano a livelli molto più alti, in settori come l’alta finanza.

    7. Avevo 11 anni: ero un bimbo che frequentava le elementari all’Aristide Gabelli. Era una giornata come le altre ed ero sdraiato sul letto di mia nonna, mentre lei stava guardando Ok, il Prezzo è Giusto, trasmesso allora su Canale 5. Ad un certo punto la sento leggere ad alta voce qualcosa… c’è stato un attentato a Palermo, coinvolto il giudice Falcone… noto che è sbalordita, sorpresa, intimorita. Ed io, mosso dalla curiosità, leggo più volte quella scritta che scorreva in fondo allo schermo, mentre il gioco, condotto da Iva Zanicchi, era in corso. Poco dopo ci furono i telegiornali e la notizia della strage di Capaci e la morte del giudice Falcone. Quando vidi la sua fotografia, mi ricordai di quel giorno in cui incrociai il suo sguardo: io ero seduto dietro, a bordo dell’auto di mio padre; il giudice pure, in un’altra in cui c’era una sirena sopra. Il semaforo era rosso. Aveva la tempia appoggiata sul vetro e guardava senza guardare, cioé aveva il pensiero altrove. Non sapevo chi fosse ma lo fissai, perché mi mise tristezza. Si accorse di me, mi guardò e poi si accese la luce verde del semaforo e la sua auto accelerò. Ancora oggi è vivo il ricordo di quel momento, così come la sensazione che avvenne qualcosa di bruttissimo, quando lessi quella scritta in sovraimpressione. Avevo 11 anni.

      http://palermo.blogolandia.it/2008/05/21/23-maggio-1992-ore-1758-tu-doveri/

    8. In alcuni casi la figura di questi due giudici viene utilizzata a sproposito. Putroppo, è servito un 23 maggio per scuotere le istituzioni, quelle pulite, che hanno portato in questi 16 anni all’arresto di molti deliquenti.

    9. Chiariamoci però chi sono gli “eroi” e chi no: di questi tempi si sta facendo un po’ di confusione, sul significato del termine, tra campagne pubblicitarie del Comune di Palermo ed affermazioni di autorevoli esponenti politici nazionali non smentiti dai colleghi locali.

    10. Quest’ennesimo anniversario deve servire a tutti, per ricordarci che la battaglia contro la criminalità organizzata non è finita, e che per vincerla dipende da ognuno di noi, anche dalle piccole azioni di tutti i giorni, compreso il rispetto del codice della strada. Dipende da noi rendere la nostra Terra un luogo migliore.

    11. Mi ricordo come fosse ieri!
      Stavo con mio padre all’ingresso dell’autostrada e poi volanti, vigili del fuoco che sfrecciavano su viale regione siciliana. Pensavano un incendio, invece…

      ricordiamoci di ricordare sempre il sacrificio di questi eroi e tutte le scorte decedute (e sottopagate) per l’assolvimento del loro doveri

      salvatore

    12. Speriamo che il loro sacrificio non sia stato vano.
      Ricordiamoci di non farli dimenticare !!!!!!!!!!

    13. Ci sono stati anni dove l’orgoglio antimafia era forte, fortissimo oggi è sempre più debole. Ricordo i funerali di Paolo Borsellino, la rabbia, la rabbia di Palermo contro quei politici che in maggioranza sono ancora tutti lì tutti in Parlamento. Come da 15 anni a questa parte anche quest’anno sarò sotto l’albero per il minuto di silenzio e so già che tranne i mille sbarcati stamattina ed i soliti che ci sono sempre non ci sarà nessuno. Palermo dice “i nostri eori” ma questa città di quelle morti e di quella stagione che si mi ha resa fierissima della mia città, di quella stagione post stragi Palermo si è dimenticata. In quei giorni c’era la speranza oggi c’è solo fame, quella fame che ti fa dimenticare di avere un cervello. Quella fame che ti fa svendere per 700 euro al mese di lavoro precario il tuo voto. Ricordiamoci di non farli dimenticare, leggo, io dico che forse dovremmo invece rialzarci ed onorare sul serio un sacrificio, forse sarebbe ora che a distanza di 16 anni ci riprendessimo questa città, non si muore più di tritolo in questa città ma una città senza speranza è una città già morta.

    14. Onore ad un eroe dal coraggio leggendario!

    15. Ero a Bologna. Studiavo lì. Rimasi pietrificato.

      Ciao, giudice.

    16. Sedici anni fa ero un ragazzino di neanche dodici anni e quando appresi la notizia stavo giocando a calcio nel giardino di casa di un mio compagno.
      Non sapevo neanche chi fosse quel giudice. Sono cresciuto, poi, nella speranza che il suo sacrificio e quello di altre persone come lui non fosse vano.
      Io ci credo ancora.
      Grazie.
      Sarai sempre il più grande eroe del nostro paese.

    17. ..che tristezza, mi sono sentito come un centometrista che è primo ad un metro dal traguardo e……inciampa rovinando…..
      @ Rosalio grazie (credo a nome di molti) per l’omaggio. 😉

    18. ancora…dopo 16 anni,siete un motivo di vanto dell’esser PALERMITANI…Giovanni ,Francesca, Rocco , Antonio e Vito nn sarete MAI dimenticati.

    19. […] passati 16 anni dall’attentato in cui hanno perso la vita Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Di Cillo, Antonio Montinaro […]

    20. Ricordo…avevo 24 anni ed ero andato in gita a Taormina ed ho appreso in auto dalla radio insieme ai miei amici la terribile notizia. Ricordo lo sgomento, la paura, lo sdegno ed il senso di vomito per questa sicilia, per questa gente che abbiamo intorno dappertutto. Effettivamente è strano, non sembra siano passati 16 anni, e questo è un buon segnale in quanto significa che loro sono rimasti indelebili nei nostri cuori ed è l’unica speranza per tenere sempre vivida la lotta VERA al cancro siciliano ed italiano! Spero di esserci alla manifestazione e di vedervi numerosi davanti all’albero di Falcone.

    21. Avevo 21 anni e ricordo che ero al teatro Politeama, per l’Aida. Tra il primo e il secondo atto arrivò la notizia maledetta. Rimanemmo tutti impietriti e increduli, anche per le modalità dell’attentato. Pur di non sbagliare la Mafia era arrivata a pianificare un attentato in stile bellico, con sventramento di un’autostrada. Era una vera resa dei conti tra lo Stato e l’Antistato mafioso.
      Di lì a pochi mesi toccò al giudice Borsellino.
      In quel periodo la Sicilia toccò il fondo; le coscienze di molti però si risvegliarono.

    22. ognuno sceglie gli eroi che vuole, io ho scelto Falcone e Borsellino

    23. Vivo a Brescia per motivi di lavoro. La mia testa e il mio cuore sono lì in Via Notabartolo davanti l’albero Falcone, da quando ho aperto gli occhi stamattina, pensando che questa è una bellissima giornata perchè sono orgogliosa di essere siciliana

    24. torno dall’albero Falcone e come da anni ormai in via Notarbartolo ci sono solo i bambini portati in corteo da una grande Maria Falcone. La città dove sta? Dov’è questa città?? Questa città che dice di ricordare dov’è??? Dove siete??? Dove ci siamo persi??? Abbiamo fatto insieme le marce, insieme abbiamo messo le lenzuola alla finestra, insieme abbiamo passato una notte insonne quella del 23 maggio 1992, dove eravamo tutti per strada. Animati da una grinta, da una forza che non posso credere sia andata perduta per sempre. Dove siete? Perchè vi siete arresi? Ve lo chiedo con tutta l’amarezza profonda che ho in corpo. Perchè i giornali titoleranno in diecimila sotto l’albero ma chi c’era oggi sotto l’albero non può non aver provato l’amarezza di vedere la città assente.

    25. serena, perchè è una città saturno che ingoia i suoi figli e li defeca via, che alza eroi, tramuta presunti intoccabili e uccide cattivi insieme ai buoni senza sapere (tremendamente doloroso) il (tuo) “perchè”, nessuna altra risposta per me in una Palermo troppo uccisa dalla sua mancanza di coerenza (risparmio correttezza), visione nera la mia, ma…
      sarà che sono abbattuto da molte cose, ma…

    26. Palermo/Conca d’Oro/divora i suoi/e nutre il forestiero.

    27. Quella del 1992 era rabbia. Quella di oggi è coscienza. Non misuriamo l’antimafia dalle manifestazioni, perchè lo sappiamo tutti che non è antimafia andare alle manifestazione un giorno l’anno. Preferisco le manifestazioni vuote e le zucche piene.
      Poi se la manifestazione fosse stata gremita era meglio. Poi bisogna vedere se le zucche sono veramente piene.

    28. Ieri in piazza Giovanni Falcone eravamo in tanti…tante ”zucche piene”…tante mani alzate..per coinvolgere su di noi la volonta di riscatto…le nostre buone intenzioni devono farci respirare. Una rosa sulla stele di Falcone

    29. @ lisa ieri sotto l’albero Falcone la citta’ non c’era. C’erano i bambini delle elementari ed i ragazzi portati a Palermo da Maria Falcone. La citta’ e’ assente e non solo dalle manifestazioni.

      @Palolo, io non vedo nessuna spinta di cambiamento in questa citta’ da anni. Vedo arretratezza culturale, vedo indifferenza, vedo menefreghismo. Saro’ pessimista ma rispetto a dieci anni fa a me questa citta’ sembra essere tornata indietro e non avanti

    30. ieri piazza magione/falcone era traboccante di gente, ma purtroppo viene da chiedersi: erano li per ricordare falcone e ribadire il nostro orgoglio siciliano, oppure solo e solamente per trascorrere una serata con bella musica???
      meditate gente, meditate….

    31. Io il cambiamento lo vedo.
      Cerchiamo di essere un po’ obiettivi, ogni tanto.
      Palermo non è il posto più avanzato d’Europa e quando viaggio mi rendo conto di quanto siamo indietro, di quanti problemi abbiamo e di quanto i problemi siano pesantemente culturali.
      Tuttavia, proviamo a guardare le cose con distacco senza la passione rivoluzionaria che ogni tanto prende anche me: Palermo si sta evolvendo e lo ha fatto anche in questi sedici anni. Era naturale che accadesse perchè la storia va sempre avanti e le idee, per forza, alla fine penetrano anche le zucche più dure, però non dobbiamo essere per forza disfattisti.
      Alla lunga il disfattismo, smette di essere motore dell’indignazione e diventa alibi.
      A quel punto si rischia di diventare complici di quelli che, invece per interesse personale, non vogliono che la città cambi.

    32. Paolo non ha torto. Se penso al 92, lo poss dire con certezza, Palermo e la Sicilia sono cambiati, lentamanente, e si sono evoluti. Permane certamente un divario con la media europea, ma oggi ci sono minori ostacoli perchè questa tendenza prosegue.
      Inoltre, nonostante mi piacerebbe che ogni anno 1 milione di siciliani sfilassero in silenzio (senza bandiere e senza slogan) sino all’albero falcone, dico che l’antimafia non deve misurarsi dalle presenze alle manifestazioni, bensì dalle opere quotidiane di ciascuno di noi.

    33. @Giovanni/Paolo, io ricordo la Palermo della prima giunta Orlando, la Palermo post stragi e sinceramnete quella Palermo io la ricordo migliore rispetto a quella che vedo oggi. Più elevata per cultura, impegno sociale, attenzione e rispetto della legalita’. Mi sbagliero ma la mia sensazione e’ che questa citta’ sia peggiorata non migliorata

    34. Non c’erano commercianti che avevano il coraggio di denunciare le estorsioni. Non c’erano persone che andavano ad insultare i boss quando venivano arrestati. Non c’era un fondo per le vittime della mafia. Ancora parte delle istituzioni negavano l’esistenza di Cosa Nostra. Non si aveva iniziato a recuperare il centro storico che era solo una sacca di manovalanza per Cosa Nostra ed ora è una realtà produttiva, che ha solo da guadagnarne a non avere più tra le scatole questi furbetti.
      I lenzuoli erano belli, ma era lo sdegno che li faceva appendere. E’ giusto che con il tempo l’indignazinoe si trasformi in fatti concreti, ma anche magari meno visibili.
      Cmq credo che, indipendentemente dalle nostre sensazioni rispetto al passato, siamo d’accordo su quale futuro vogliamo,no?

    35. C’é un pó di G. Falcone e di P. Borsellino in tutti noi. Non dimentichiamo questo! Loro non hanno recitato la parte degli eroi ma furono soltanto se stessi, furono dei bravi siciliani. Il pericolo maggiore dei nostri giorni é vivere e terminare la propria esistenza di fronte a un maledetto bivio. Imbocchiamo la strada giusta, ricordando a noi stessi e agli altri che fra le strade sbagliate c’é l’indifferenza, l’immobilismo, l’ndividualismo, la “presunta” estraneitá ai fatti. In bocca al lupo. M.

    36. la buona intenzione era quella di lasciare una rosa alla stele di falcone…nell’ora di mattina in cui a circondarla erano solo le volanti.. ma sicuramente non si manteneva l’ordine se una rosa sischiudeva durante l’intera giornata…(..)quindi non me l’hanno permesso. Credo ci siano dei propositi che ci spingono e ci convincono ma che non sempre si dimostrano.

    37. Anch’io c’ero sotto l’albero di Falcone e Serena ha pienamente ragione: la città era praticamente assente, compresa quella piccola parte che era fisicamente sul posto, venuta lì forse per curiosità, forse perchè c’era jovanotti… Però credo che una parte di colpa ce l’abbiano anche gli organizzatori che non hanno dato il giusto mordente! Inoltre, se sul palco mi ritrovo i politici, come per esempio il “politico” Grasso che a chiacchiere non lo batte nessuno (peccato che con i fatti abbia dimostrato ben altro), oppure il politico Avanti che si porta alla presidenza della provincia, etc. etc., beh allora credo che il messaggio che si dà ai palermitani sia solo quello della continuità dell’ipocrisia, dove gli amici dei mafiosi salgono sul palco e si fanno portabandiera dell’antimafia. Sinceramente, cara Serena, credo che il popolo palermitano e siciliano, abbia compreso che vincono sempre loro e allora perchè fare cittadinanza attiva, a che pro? Io quest’anno c’ero, ma il prossimo non credo, anche se nulla potrà scalfire il mio ricordo e la mia eterna gratitudine per Falcone, Borsellino e tutti gli altri che come loro sono andati avanti nella lotta VERA alla mafia.

    38. Non basta il ricordo, sono i fatti che contano!
      Nelle azioni di tutti i giorni, agendo nel rispetto delle regole e della Legalità.
      Forse sarebbe ora di organizzare un movimento contro le raccomandazioni, come Addiopizzo, lo si potrebbe intitolare “AddioRaccomandati”, perchè un popolo che chiede e offre Raccomandazioni è un popolo senza dignità!!!

    39. @Roby, hai centrato il segno anche a me vedere certa gente sul palco ha dato fastidio, cosi come vedere gente che distribuiva fac-simili delle provinciali. La citta’ e’ cambiata? A me non pare. Io penso abbia ragione Clara ma dove sta la dignita’ di un popolo che ad ogni elezione si prostituisce per un contratto da precario? Come facciamo a parlare di antimafia quando si cerca l’aiutino per un posto nel call center o nel 118 o nella societa’ comunale x,y? Dove sta la dignita’ quando in Parlamento mandiamo sembre gente ‘intisa? Me lo dite voi dov’e’ cambiata la citta’? La mafia e’ cambiata, quella si non uccide più col tritolo. Ma una citta’ che non puo’ nemmeno esprimere il proprio voto in liberta’ voi siete sicuri sia una citta’ viva? Io non la vedo questa grande lotta per la legalita’, mi spiace ma non vedo spinta antimafia, non vedo cambiamento e giuro che vorrei crederci ma vedo solo un torpore assoluto a destra, sinistra e pure centro. Solo torpore. Pensavo Napoli fosse la Palermo degli anni 80 sempre più spesso mi trovo ultimamente a pensare che, invece, Palermo sara’ la Napoli del 2000 e non e’ bello.

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