Piazza Vergogna
Gli gnuri sono all’erta sulle loro carrozze, come pescatori pronti a cogliere all’amo di un’invisibile lenza i turisti che si soffermano a guardarli per più di mezzo secondo. I conducenti di pullman confrontano le proprie idee ai piedi dei loro bestioni, faticosamente parcheggiati ai margini di una carreggiata che non sarà mai larga quanto serva a loro. I posteggiatori abusivi si esibiscono in fischi da pecoraro di caverna ed urla da avventore di taverna. I turisti si girano su sé stessi a trecentosessanta gradi, come azionati da un meccanismo invisibile, cercando di non perdersi neanche uno degli scorci di questa fantastica piazza Bellini, piena di arte e di storia.
I più diligenti dei gruppi vacanze sfogliano vorticosamente le pagine della guida verdina, e declamano le descrizioni degli interni della Martorana, e le leggende delle suore cuochine. Accenti padani e cadenze straniere si mischiano ai commenti sarcastici degli autoctoni sfacinnati, impegnati nella consueta attività di attesa clientelare del consigliere comunale di riferimento. Continua »
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