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lunedì 23 dic
  • Maltempo, grèvia e derivati

    Oggi sono proprio “strurusa”. C’è poco da fare e me la tengo.

    Questa strurusaggine deriva da quella che comunemente chiamiamo in dialetto LÙFFIA o se preferite GRÈVIA. E perché?

    Tutta colpa del tempo. Per così poco? Si per così poco dico io. Siamo a giugno e per di più una un giugno dai contorni opachi e confusi.

    Meteoropatia…

    Esiste questo bel termine, ampiamente ed unanimemente usato senza distinzioni di genere, razza, usi e costumi o latitudini che racchiude quelle sensazioni psicofisiche, che nella norma manco si avvertono quando fa bel tempo perché se sei di buon umore non disturbi nessuno e quindi non te lo sottolineano più di tanto si limitano a ricambiare i sorrisi cordiali e a non notare l’acidità che inizia subdolamente a trapelare in momenti climatici come quelli di oggi, per cui rimani a casa e aggravi la sensazione.

    Per cui ricorre il motto “ne fai cento buone e va tutto bene…sgarri una volta ed è la fine”.

    Ossia sono amabile per 350 giorni l’anno poi per 15 sono insofferente e “lavativa”…ed è la fine…tacciata di grèvia per la vita. Sono una donna e non ho computato in quei 350 giorni di “bontà” e “stoica tolleranza umanitaria” quelli che andrebbero sottratti per altri ben noti motivi fisiologici e quelli di “incazzi” accidentali e anche in quei casi a tratti fisiologici o quanto meno diciamo umani per come gira la vita in certi casi o circostanze. Per la serie “sono una donna non sono una santa”.

    Allora agisco di strategia, mi rilasso. Mi devo rilassare. Il tempo non si adegua a me?! Mi adeguo io a lui.

    Lo sforzo è minimo se ci pensate. Scatta operazione abbigliamento casalingo comodo. Molto comodo. Forse troppo comodo … per cui ti trova non dico attraente ma quanto meno non LARIA, come oggettivamente ti riscopri allo specchio, solo chi ti ama e stima davvero. In questi momenti neppure tu ti ami e stimi davvero. Se non hai nessuno del genere in questo periodo oltretutto urlerai “Ma dove lo trovoooo?!”. Ti sentirai doppiamente sfigata…con la GREVIA, LARIA più che mai e…senza voce!

    Dopo avere consumato un pacco di Benagol o similari, fermati, respira e mantieni la calma.
    Quindi o speri…che esista una persona non metereopatica di tua conoscenza nei paraggi di casa tua e abbia il coraggio di citofonarti senza avvertirti o è la fine…

    Per cui se non ti va di aspettare che qualcuno prima o poi suoni…il poi potrebbe essere davvero relativo…o continui ad aspettare ma lo sconsigliamo o ti prenoti un aereo per le Maldive.

    Che, a pensarci, potrebbe risultare ancora più improbabile coi tempi che corrono. E quindi basta domani è un altro giorno come direbbe la cara Rossella O’Hara…

    Il fatto è che il siciliano è di suo un po’ soggetto ai cambiamenti climatici. E capirlo è facile perché è abituato a non averne di frequente o, comunque, in modo marcato come nelle altre regioni.

    Siamo solari è così, ci dispiace per gli altri.

    Non per atteggiarsi o come dice un mio amico per “annacarsi” ma è evidente.

    Dire “Milano” ad un siciliano è come dire ad un bambino “ti metto in punizione”.

    Oggi ci sarà il sole ho appena visto le previsioni…mi sento meglio…molto meglio.
    Anche più rilassata, allegra..tre dvd in un giorno alla fine non sono poi così tanti. D’altronde ero a casa…avevo il tempo di stare stravaccata sul divano…davanti alla tv…perché non approfittarne…per fortuna più che altro non è passato a trovarmi nessuno! Avevo una grevianza che no…non era il caso… Buona estate! Rassegnamoci all’idea che inizia, da calendario, il 21 giugno!

    Ospiti
  • 8 commenti a “Maltempo, grèvia e derivati”

    1. Meteo-ro-patia sarebbe il termine esatto.

    2. Meteoropatia (corretto) o metereopatia (sbagliato)…che importa?
      Il concetto è arrivato forte e chiaro, perlomeno a me che sono donna!?!?!? 😉

    3. meglio questo clima che i 43 C° ell’anno scorso o lo sciroccho schifoso…

    4. Bhe!,il mal tempo (atmosferico o luffia) lascia sempre il posto al sereno…Basta solo convincersene senza pero’ aspettare passivamente…
      Il sole che c’è dentro di noi va stimolato per scacciare via le nuvole della grevianza e dell’abbigliamento anti-sexy da casa, ma “duci” direi io.

      Kiko

    5. Io l’ho vista in abiti casalinghi!!! E’ gnocchissima 🙂

    6. in questi casi conta fino a dieci e fai un bel respiro, se non cambia nulla allora ti consiglio una doccia agghiacciata 🙂 ma chi non è Meteropatico???un po lo siamo tutti

    7. la differenza metereopatica mi ha suggerito un’operazione estetica, Mari.
      Ho viaggiato in pullmann, quest’anno, per aggiungere la scuola ,innumerevoli volte, ed ho visto lo stesso paesaggio in modo metereologicamente ed esteticamente diverso, diverso,ogni volta.
      Quindi, facendo un ragionamento astratto, ogni luogo non é mai lo stesso luogo, dal punto di vista estetico, e potrei dire, che anche socialmente ha i suoi cambiamenti.
      C’è un punto del paesaggio verso Partinico, dove ho insegnato, che cambia continuamente.
      Perché un giorno é tutto limpido, l’altro limpida una parte, e fosca un’altra. E quindi , la percezione dei luoghi é condizionata dalle variabilità di condizioni in cui possiamo percepirle, no?
      Panta Rei, l’ acqua che scorre oggi, non é la stessa che é già scorsa ieri.

    8. cara uma, la tua osservazione estetica è molto interessante e potrebbe prestarsi a varie riflessioni.
      il post descrive in modo caricaturale una situzione “tipo”. Per fortuna ci sono giornate plumbee in cui si scoppia di benessere ed altre di sole in cui il fosco è solo nello stato d’animo. Per quanto mi riguarda la solarità è per fortuna il più delle volte svincolata dagli umori meteo. ma certi giorni capita che…:D
      e non so se il consiglio della doccia agghiacciata potrebbe sollevare…facciamo ch la riserviamo ai mesi più caldi e nel frattempo di agghiacciato ci concediamo solo una bella birra!

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