Ridi pagliaccio
Un reato ogni 10 minuti.
Uno sciopero al giorno.
Il ritorno imperioso e strafottente dell’eroina.
Lo sperpero di soldi pubblici in eventi insensati, sdradicati dal territorio, con consulenze strapagate ad minchiam.
E poi: nessun progetto che abbia avuto una continuità (vedi l’aborto di Kals’art), nessuna strategia di miglioria della cosa pubblica e della sua gestione, nessun investimento sul rilancio dell’immagine, nessun progetto sulle infrastrutture realmente necessarie (potenziamento di metropolitana, innesto sul tessuto urbano di tram elettrici, collegamenti con le altre zone dell’isola, comprendere che Palermo è una città di mare e agire di conseguenza).
Nessuna idea di modernità nella gestione delle finanze pubbliche, nell’ideazione di viabilità alternative, nel dialogo con i cittadini.
E ancora: una città sporca e incattivita come negli anni ’80, e gli scippi come unico vero spettacolo di folklore del centro storico, e gli aumenti delle tariffe del biglietto dell’autobus, e una ZTL che non ha pari in tutta Europa per costo, per inadeguatezza e per insensatezza, e la munnìzza che sempre di più troneggia dappertutto.
E ancora: l’assenza del Sindaco e dei suoi Assessori dal midollo della città come unico, indiscutibile tratto connotativo di questa Giunta.
Un vuoto istituzionale in una città lacera, violenta ed ignorante che urla di vergogna e miseria.
Ci vuole davvero così tanto dopo sei anni di governo (e di relazione diretta con Provincia e Regione) per ammettere, in uno slancio di onestà e amor proprio, che Palermo -semplicemente- è amministrata MALE?
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