Si presenta “Il capitalismo ha i secoli contati” allo Steri
Oggi alle 16:30 a Palazzo Steri (piazza Marina, 61) verrà presentato il libro di Giorgio Ruffolo Il capitalismo ha i secoli contati. Discuteranno con l’autore i docenti dell’Università di Palermo Giovanna Fiume e Piero Violante. Intervengono Miguel Donegani, Davide Faraone, Massimo Ferrara, Vincenzo Marinello, Concetta Raia e Salvatore Termine. Coordinano Alessio Campione ed Elio Sanfilippo.
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Dopo il “No” dell’Irlanda: cancellare tutti i trattati UE!
16 giugno 2008 – «Dopo il “No” dell’Irlanda: cancellare tutti i trattati UE!» Questo è il titolo che Helga Zepp-LaRouche, presidente dello Schiller Institut, ha dato alla sua dichiarazione del 13 giugno sulla sconfitta del Trattato di Lisbona nel referendum in cui il 53,4% degli irlandesi ha votato per il “No” e il 46,6% ha votato per il “Sì”.
“Gli irlandesi hanno fatto avverare la previsione dello scorso novembre del presidente francese Sarkozy” scrive Helga Zepp-LaRouche, “secondo cui il nuovo trattato dell’Unione Europea sarebbe stato respinto in qualsiasi paese in cui fosse votato per via referendaria. La crisi creata dal ‘No’ irlandese offre alle nazioni europee un’eccellente opportunità di liberarsi della camicia di forza dei trattati UE, da Maastricht a Nizza, e di optare invece per un sistema di cooperazione europea tra nazioni sovrane nello spirito di Charles de Gaulle”.
Il venerdì 13 si è rivelato un giorno molto fortunato per la salvaguardia della democrazia in Europa, visto che il Trattato di Lisbona non può più entrare in vigore il 1 gennaio 2009, come si pianificava. “I fautori dell’UE sostengono che il trattato modificato è necessario per rafforzare l’Europa rispetto agli Stati Uniti e all’emergere della Russia, della Cina e dell’India, ma questo argomento non sta proprio a galla. Quel trattato rafforzerebbe soltanto la politica del neo-liberismo e dunque conferirebbe poteri semi-dittatoriali alla fazione liberistica britannica ed alla burocrazia dell’UE.
“Questa è la stessa politica neo-liberista che negli ultimi undici mesi ha provocato disastri sempre più gravi. Adesso si prospetta il crac di Lehman Brothers, la quarta banca di Wall Street, in quella che è solo l’espressione più recente di una crisi finanziaria e bancaria che ormai sta erodendo ogni fiducia residua nel sistema. L’iperinflazione delle materie prime e del cibo, alimentata dai mega speculatori, minaccia il bene comune e la vita stessa di un miliardo di persone nei paesi in via di sviluppo — un’iperinflazione sul modello della Germania del 1923, ma questa volta su scala mondiale”.
In questa situazione, continua Helga Zepp-LaRouche, la globalizzazione e i governi mondiali sono sempre più screditati e si fa sempre più accentuato il divario che separa chi propone il liberismo e chi propone una politica dirigista. “Proprio per questo motivo non soltanto il trattato UE, ma anche il cosiddetto Doha Round dell’Organizzazione mondiale per il commercio (WTO) è recentemente fallito. Ad un incontro del 12 giugno a Nuova Delhi, 30 rappresentanti delle organizzazioni agricole indiane hanno approvato una risoluzione che respinge gli accordi della WTO: “L’India deve abbandonare la WTO e non deve sacrificare i mezzi di sussistenza di 800 milioni di agricoltori, Adivasis, Dalits [intoccabili] e donne di campagna’.”
Dopo aver ricordato che la crisi attuale minaccia di assumere la forza di uno Tsunami nel corso dei prossimi mesi, Helga Zepp-LaRouche sottolinea come il fallimento del Trattato di Lisbona presenti una nuova opportunità “di aprire il dibattito sulla nuova architettura finanziaria nella tradizione della Bretton Woods del presidente F.D. Roosevelt, come ha proposto Lyndon LaRouche”.
“La base assiomatica della globalizzazione — che in realtà altro non è che un tentativo di soggiogare il mondo al dominio britannico — e del Trattato di Lisbona, che è parte della stessa politica, è andata in frantumi. L’antropologa Ida Magli ha correttamente scritto che il trattato dell’UE si fondi sull’ideologia di Immanuel Kant. L’utopia della pace perpetua, che non fu sostenuta solo da Kant, si fonda sul presupposto che tutte le nazioni possano essere unite da un’unica legge comune e da un’unica cultura uniformata. Gli errori di fondo di Adam Smith e della sua dottrina del libero mercato furono smascherati da Friedrich List che ne ricondusse le radici ad un’analoga nozione di pace eterna dell’Abbé de St. Pierre. List scrisse che Adam Smith pubblicò le sue opere al solo scopo di imbrogliare la popolazione, per conto dell’Impero Britannico”.
In conclusione Helga Zepp-LaRouche afferma: “Le diverse nazioni e le rispettive culture ed interessi rappresentano una molteplicità che non va appiattita, ma che dovrebbe anzi rallegrarci. Esse rappresentano la molteplicità dell’unità di cui parla [il filosofo rinascimentale] Nicola Cusano. Tale unità non si costruisce con delle strutture sovrannazionali, ma grazie al coesistere di repubbliche sovrane con pari diritti che si impegnano agli scopi comuni dell’umanità … Noi in Europa possiamo e dobbiamo cooperare, ma dobbiamo farlo in un’Europa delle patrie sovrane”.
docenti e politici a parlare di capitalismo… chissa’ se avranno il tempo di parlare anche del libro