Italia – Spagna
Premettendo che dribbling, contropiede, corner e catenaccio non sono mai stati il mio pane quotidiano, non posso comunque esimermi dal parlare della partita che stasera vedrà incollate alla tv migliaia di persone: Italia-Spagna.
Sono giorni che qui a Barcelona non si parla d’altro, i giornali titolano “Este domingo se cena ‘espaguetis'” (questa domenica si mangiano spaghetti), si respira voglia di rivalsa, i luoghi comuni sono sulla bocca di tutti, noi siamo quelli che mettono gli occhiali da sole anche di notte, i vestiti firmati, perennemente abbronzati e sembra che mangiamo spaghetti a qualsiasi ora del giorno.
Le foto di Louis Enrique che piange, con il naso sanguinante, per il colpo di Tassotti duranti i mondiali americani, imperversano sulle prime pagine dei quotidiani sportivi, c’è, addirittura, chi esorta alla vendetta asserendo che Tassotti sarà presente nella panchina azzurra.
Ma quello che più mi ha colpita è stato questa mattina un articolo del Què, uno di quei quotidiani che distribuiscono all’ingresso della metropolitana, che il lavoratore assonnato sfoglia durante il tragitto che lo conduce all’ufficio senza neanche farci troppo caso e poi poggia sulla scrivania dimenticandosi della sua presenza per tutta la giornata, ma una mattina erano svelati i motivi per vincere la partita dell’anno contro la “bestia nera” Italia, come potevo restare indifferente? Continua »
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