Triathlon urbano parte I: il nuoto
Una doverosa premessa, per spiegare il titolo. Triathlon perché prevedo di parlare delle tre prove di questa disciplina sportiva: ciclismo, nuoto e corsa. Urbano poiché ne tratterò limitatamente al contesto cittadino, più precisamente palermitano.
La scelta del nuoto come prima disciplina non è casuale: in questi giorni si fa un gran parlare della piscina comunale di Palermo, dell’aumento del biglietto e della possibile chiusura dell’impianto. Dal momento che io ne sono fruitrice, posso provare a dire la mia.
La piscina comunale di Palermo, progettata dall’arch. Pirrone e costruita fra il 1969 e il 1973, sorge in posizione invidiabile: in città ma all’interno di un parco, quello della Favorita. È dotata di due vasche da 50 metri una interna e una esterna da otto corsie l’una (per la precisione quella esterna ha due corsie in più, ma leggermente più piccole delle regolamentari, chiamate “le BIS”). Quattro spogliatoi, una palestra, una piccola sala riunioni, bar e negozietto di articoli sportivi, nonché ampio parcheggio nelle adiacenze. Questo impianto sportivo ha anche moltissimi impiegati, tutti rigorosamente insoddisfatti, che decidono le giornate di aperture e di chiusura, lo stadio ideale di pulizia di spogliatoi e spazi comuni, la tensione ottimale delle corsie, la temperatura idonea dell’acqua delle docce e delle vasche, e ogni altro aspetto della sua fruibilità da parte di pubblico e società sportive.
Per dirla tutta, la piscina comunale di Palermo NON funziona. Sebbene sia frequentata da un numero elevato di utenti, sebbene le società sportive si contendano l’affitto delle corsie, sebbene l’impianto possa ospitare manifestazioni an-che a livello nazionale, NON funziona. Ed è anni che si cercano capri espiatori, responsabili e colpevoli. Ma anche se avessimo la lista precisa di chi e quando non ha fatto quel che doveva, adesso la realtà è che l’impianto dovrà essere chiuso. Perché costa molto denaro riportarlo ad una condizione vivibile dopo anni di abbandono: iper-utilizzato e ipo-gestito. Insomma, come si può pensare di mantenere alto il livello di un edificio così sfruttato quando la manutenzione ordinaria non è contemplata e quella straordinaria è fatta solo quando non se ne può più fare a meno?
Inoltre adesso c’è la novità del biglietto di ingresso raddoppiato (anche se, per dovere di cronaca, questo provvedimento è stato congelato fino a settembre, quando però l’impianto verrà chiuso perché inagibile…boh!). comunque, ritornando ai rincari: è vero che il biglietto non è aumentato neanche con l’effetto dell’euro, ma io credo che, prima di parlare di rincari, si dovrebbe consegnare all’utente un impianto perfettamente funzionante. Qui invece si tratta di pagare di più avendo meno servizi. E il paradosso si è raggiunto quando, nella settimana in cui il biglietto è passato da 1,55 € a 3,00 €, la piscina è stata aperta solo un giorno sì e uno no: forse hanno raddoppiato il biglietto per dimezzare i giorni lavorativi e guadagnare la stessa cifra…
Nuotare in piscina oggi a Palermo significa:
a) possedere una piscina di 25 metri almeno;
b) iscriversi in un centro sportivo privato (con vasca sempre da 25 metri) o in un circolo munito di piscina;
c) iscriversi alla piscina del CUS (costruita per la pallanuoto, quindi di 33 metri, ma mai utilizzata dalle società di pallanuoto…i soliti misteri palermitani!);
d) cambiare sport!
Devo dire che l’ultima soluzione, per chi è “malato di cloro” è un po’ estrema. Nel contempo nuotare in una palestra, in una vasca piccola e pure all’interno, crea disturbi respiratori a chi è abituato agli ampi spazi della piscina comunale. Il CUS…beh, è 33 metri, accidenti! In ultima analisi, a meno di non possedere abbastanza spazio nel terrazzo di casa per costruirsi una piscina, i nuotatori di acqua clorata dovranno diventare nuotatori di mare!
Quindi, amici sportivi, togliamo il nuoto dal nostro triathlon e procediamo con le altre discipline: in una città solare come la nostra fare sport all’aperto è davvero una passeggiata…
La chiusura della piscina comunale è stata più volte annunciata, poi a marzo ho letto questo (vai al link http://blog.diegocammarata.it/2008/03/19/piscina-comunale-concessa-lagibilita-fino-al-30-settembre/ ). Se ne deduce che, se entro il 30 settembre non saranno fatti i lavori di manutenzione straordinaria richiesti dalla Prefettura, la piscina dovrà chiudere! Ad ogni modo se sei fra coloro che nuotano senza essere iscritto ad alcuna società sportiva, ti consiglio di andare al sito http://www.comitatonuotolibero.org/index.html fondato da un gruppo di “nuotatori liberi” che stanno cercando di far sentire la loro voce ed avere la possibilità di nuotare. Ciao!
ciao Sam, nuotavo alla comunale nel ’78, ed era seminuova, aperta ogni giorno, si pagava mille lire… adesso vado al CUS, 33 metri ma sempre aperta… e poi è vicino al NOSTRO cantiere!
Ma questa città quando alzerà la testa facendo tremare i suoi cattivi amministratori?
non c’è un servizio dico uno che funzioni a dovere!!!
Cara Samantha, credo che la scadenza per l’agibilità riguardi soltanto la tribuna per il pubblico e non la piscina in sè. Infatti ricordo che qualche mese fa c’erano state le proteste dei genitori che non potevano assistere alle nuotate dei loro bambini perché la tribuna era loro interdetta. Poi è stata concessa l’agibilità temporanea. Il problema non dovrebbe riguardare invece la piscina.
Per quanto riguarda il Comitato nuoto libero, li ho conosciuti ma non ci siamo trovati d’accordo sulla loro strategia. Ti consiglio di leggere la lettera che hanno inviato all’Assessore allo sport, pubblicata sul loro sito. Guarda un po’ il tenore della loro lettera e poi dimmi se c’è speranza che si possa ottenere qualcosa in questo modo! Ma è soltanto una mia opinione, ovviamente.
sono d’accordo con josh
Ci siamo riuniti ( siamo in 4 ) e abbiamo cominciato a ragionare su cosa poter fare di concreto per evitare di subire come canuzzi tutto quello che ci stanno facendo passare
Qualcosa stiamo facendo ovviamente compatibilmente con i tempi e le disponibilità di ognuno In questo momento tutto serve dalle azioni più morbide tipo lettere sui giornali lettere all’assessore al capo impianto ecc a quelle più dure ed esplicite Noi saremmo per questa seconda linea Per quel che mi riguarda direi che abbiamo parlato implorato e pazientato già abbastanza Nuoto da quasi 20 anni e non sono disposta a vedere un mio diritto trasformato in un privilegio e come tale a vederlo elargito Io lavoro e se mi metto in sciopero lo devo comunicare un sacco di tempo prima Se mi ammalo mi arriva il medico tempo niente Com’è sto fatto? e non ho la minima intenzione di discutere sui come e sui perchè Ci stanno costringendo ad una guerra tra poveri ed i poveri saremmo noi Le responsabilità sono da altre parte Vanno identificate e assunte Chi ha voglia di spendersi su questa linea si faccia sentire troveremo pio il modo di metterci in contatto
D’accordo, facciamo qualcosa…proponete!
E fare una bella piscina nel centro del velodromo? ma poi, il velodromo a che c**** serve? come sede di concerti? O una bella piscina nel centro del Diamante di via dell’olimpo? Ma poi, il diamante a che c**** serve? a coltivarci la verdura?
Frequento le piscine di palermo da 18 anni e la comunale da almeno 10. L’impianto acqua è buono, senza dubbio. le infrastrutture a supporto invece sono pessime. Decine di lavandini dove potrebbero esserci più docce, bagni (pochi) inutilizzabili da anni (dico, che ci vuole a manutenere un maledetto buco per terra?)
Armadietti… lasciamo perdere, quasi la metà è inutilizzabile. E poi le mamme. le mamme. La vera piaga della piscina comunale. Mia sorella a vicenza non si sogna nemmeno di entrare negli spogliatoi degli uomini(!!) per vestire i suoi figli. Qua invece, non solo entrano ma pretendono pure che tu sia vestito nello spogliatoio e se le mandi (giustamente) nel posto in cui dovrebbero andare, ti piazzano un casino. E così arriva qualche inserviente e siete tu (in accappatoio) la mamma indemoniata e il povero inserviente. E questo ogni santo giorno da ottobre a giugno. E ogni anno il nuovo assessore di turno si inventa una soluzione inefficiente, irrazionale come quella di far rivestire gli atleti al primo piano in uno spogliatoio che è un terzo di quello normale, con 6 sole docce (per 60 atleti), senza asciugacapelli. E se allora proponi una riduzione del biglietto per gli evidenti disservizi ti rispondono “ma perché, lei proprio a quest’ora deve nuotare”?
Ciao Sam, ovviamente fare repliche è superfluo. Facciamo un esame di coscienza sullo stato delle cose, le doccie e gli armadietti non si rompono da soli, gli sprechi “sicuramente creerò un boato corale” sono ovvi, non ci vuole un genio per vederli, iniziando dai famosi lavoratori…..? socialmente utili, utili a chi? socialmente per chi? ed infine lavoratori? fare il muratore è un lavoro, o il panettiere……….non staccare biglietti e ozziare tutto il giorno, anche lamentandosi. La gestione folle di tutto l’impianto, si spegne la caldaia per risparmiare gasolio o metano che sia, ma si tengono tutte le luci accese anche di notte, vuoii che i nostri ospiti del campo nomadi facciano il bagno notturno al buio, bagno!!!!!!! In merito al rincaro del biglietto…., non mi sembra che sia di peso a tutti, visto che, per primi quelli delle società, che in teoria sono i più uniti e anche i più colpiti dal rincaro,(dato chè pagano già le società le quali pagano gli spazi acqua) invece di non entrare e piantare tutto in asso e unirsi per controbattere al rincaro sono entrati tutti,…….. poi però si lamentano. La soluzione potrebbe essere la privatizzazione dell’impianto, come succede in altre città garantendo un prezzo equo per il pubblico e fornendo servizi adeguati alla struttura. Gestire l’impianto come un’azienda commerciale, nominare un manager è tirare fuori tutte le potenzialità dell’impianto, palestra comunale, negozi ristoranti e pizzerie in gestione fruttare gli spazi esterni fronte prospetto e nel retro. Chi ha mai detto che una struttura pubblica non può essere remunerativa? Bisogna innanzitutto crederci, poi provarci ed infine persistere. Ricoridamoci che tutto ciò che è pubblico e anche un pò nostro per cui bisogna rispettarlo, altrimenti alla fine chi paga siamo noi, in questo caso solo noi.
riflessione molto banale…ditemi una cosa pubblica che funziona?
qui a malapena funziona il privato pensa se il comune con tutte le cretinate che fa va a pensare la piscina comunale.
Paese ai rotoli
@riccardo però il comune ha pensato bene di raddoppiare il biglietto d’entrata…. questo nn lo ha dimenticato 🙂
Proposte: 1)sterilizzare le mamme (almeno tra qualche anno non avranno bambini da vestire); 2) renderci tutti calvi (vedi problema asciugacapelli); 3)prendere spremute di limone qualche ora prima di andare in piscina (per ovviare alla mancanza di cessi); 4)portarsi da casa armadio IKEA; 5) portare Diego in piscina a nuotare.
@nalya: come diceva mio nonno “a ora i picciuli su tutti pronti”….è normale che quando si tratta di soldi il comune è sempre in primo piano
@isaia panduri:
non esiste sono il nuoto! Al velodoromo si allenano le società di ciclo su pista e al diamante si allenano a Baseball (la squadra palermitana è in serie B). Quindi le strutture sportive diverse dagli sport che pratichi tu servono.
@tutti
Se non si risolve il problema LSU qualsiasi amministratore verrà (destra sinistra centro su o giù!) non potrà fare assolutamente nulla!
Esempio: piscina comunale. Dalla biglietteria alla manutenzione è tutto affidato agli LSU. La cosa non funziona perchè:
1. molto spesso l’LSU di turno non ha le qualifiche adatta alla mansione che ricopre
2. ha uno stipendio da fame
3. fa male il suo lavoro (motivo: vedi punto 2)
E’ un circolo vizioso!. Ci ritroviamo 3 persone a staccare un biglietto e intanto la caldaia mai manutenuta si rompe! E allora servono molti più soldi perchè è *manutenzione straordinaria* (pagata ad una società terza…)
Ma secondo voi se domani sale Orlando (che ha creato gli LSU) li manda a casa? E se invece sale uno di Destra, li manda a casa rinunciano ai voti di circa 1000 famiglie?
Sarebbe opportuno invece che la GdF cominciasse i controlli verso gli LSU che (almeno TUTTI quelli che conosco io) fanno un altro lavoro in nero.
sei grande K, io non ho mai capito come fanno questi lsu a lamentarsi che guadagnano poco e contemporaneamente girare in città a bordo di motori di grossa cilindrata che costano da 8 mila euro in su, boh…
i misteri dell’ITALIA
E’ evidente, che se le persone interessate non vedono oltre il propio naso, caro Riccardo, non si arriva da nessuna parte. Il comune, siamo noi cittadini, perciò quando una persona ragiona con solo senso critico non arriva da nessuna parte. Le persone come Samantha Li Castri, che penso non abbia bisogno della piscina comunale per nuotare, autrice del testo ha chiaramente chiesto l’aiuto della gente non per essere pessimisti ma propositivi. Infine anche i bimbi e le mamme hanno diritto al nuoto, ma non colpevolizzatele se non c’è organizzazione da parte del gestore. Mohicano, forse se anche tu avessi dei figli che nuotano, ti lamenteresti di questi uomini nudi che girano per gli spogliatoi.Persone come K visualizzano il problema è lo vogliono combattere, senza nascondersi dietro un dito, tutta colpa di Cammarata?
@faz.71: gli spogliatoi si chiamano così proprio perchè la gente possa spogliarsi. Le mamme con i bimbi possono andare nello spogliatoio femminile o non vogliono fare vedere donne nude ai propri figli?
Però come dici tu se ci fosse una buona organizzazione…(e magari uno spogliatoio per i bambini).
Che schifo…
Ben detto Nuoto Pubblico! la tua esperienza è quella di tutti noi fruitori o per meglio dire ormai ex fruitori della piscina comunale!
Mi permetto di dire a tutti coloro che hanno partecipato alla discussione che penso che il punto non sono gli Lsu, se fanno o non fanno niente, se hanno un lavoro in nero, se è giusta o non è giusta la loro protesta!…Il punto è che la struttura DEVE funzionare e che il Sindaco e l’Assessore DEVONO farsi carico del problema perchè è loro precisa responsabilità…i modi li devono trovare loro, ed anche i soldi…ma una struttura del genere non può finire in questo modo pessimo!!! Insomma…non possono continuare ad ignorare il problema come se fosse marginale facendo entrare le società quindi accontentando coloro che di più alzano la voce e lasciando il pubblico cioè i cittadini in quaesto stato! Non possono lasciare che gli Lsu facciano questa protesta balorda senza conseguenze, da troppi mesi ormai! In proposito vorrei dire anche che lo sciopero è un diritto sacrosanto ma comporta il mancato guadagno.Gli Lsu mi pare scioperino da troppo tempo quindi in teoria non dovrebbero guadagnare quasi nulla da settembre cioè da quando è iniziato questo stato di cose! Inoltre esiste lo strumento della precettazione. Invece tutto è immobile. Gli Lsu perseverano in una protesta che non li porterà da nessuna parte. L’assessore e il sindaco d’altro canto se ne stanno ampiamente e simpaticamente fottendo. nel frattempo noi cittadini nuotatori non nuotiamo più e le società sguazzano in una piscina che è praticamente tutta loro, registrando anche il boom delle iscrizioni!
Ben venga, quindi la proposta di Nuoto Pubblico…blocchiamola noi sta cavolo di Piscina Comunale!
Il problema non è lo sciopero degli LSU ma le continue assenze per malattia dei bagnini.
Salviamo i bagnini da queste malattie !
Provo a riscrivere il commento rimosso senza violare la policy di Rosalio…
Riassunto di sabato 5 luglio ore 11.50:
– decina di impiegati sulle scale della piscina a prendere il fresco… forse per questo nessuno risponde al telefono!
– tre annoiate signore in biglietteria mi dicono che la piscina è chiusa al pubblico per mancanza assistenti bagnanti…
– faccio presente che sono mesi che si ripete questa storia… mi dicono di telefonare prima di andare in piscina…
Ma se per i motivi di cui sopra al telefono non risponde mai nessuno!!!
Ma il sindaco, l’assessore Anello, il direttore dell’impianto si rendono conto che c’è anche gente che va in piscina per motivi di salute o per fare fisioterapia…
propongo quindi azioni di forte protesta per far capire che la piscina non è degli LSU o delle società di nuoto ma essendo COMUNALE è di tutti i cittadini!!!
E’ possibile avviare una richiesta di risarcimento danni per interruzione di pubblico servizio?
E’ possibile fare qualche azione “legale” per bloccare l’attuale disastrosa gestione della piscina?
@Faz.71: Che discorsi… il regolamento della piscina espressamente proibisce l’ingresso negli spogliatoi ai genitori. Semmai è l’assessore che in barba al regolamento si permette di derogare inventando soluzioni discriminatorie per gli utenti.
Inoltre, come non manco mai di rimarcare, non si capisce perché un papà che debba accompagnare la figlia non possa a questo punto entrare negli spogliatoi delle donne… visto che il contrario si può fare.
I bambini potrebbero spogliarsi nei famigerati spogliatoi del primo piano, tutti assieme. tanto sono bambini. La verità è che sono le mamme a giocare con la pruderie/puritanesimo, come se ci fosse il rischio per le bimbe di 5 anni di rimanere scioccate (o forse incinte, chi lo sa) se vedono un bimbo di 5 anni col pisellino di fuori. Salvo poi, chissà perché, ritrovare le stesse bambine nude in spiaggia che giocano sulla sabbia mentre la mamma se ne sta beata al sole.
Per il resto, basterebbe l’incasso degli ingressi di UN SOLO giorno per mettere a posto gli armadietti (ripararli, non comprarli ex novo) ma invece… forse c’è bisogno di un appalto pubblico comunitario, invece di un capomastro del comune.
Gli LSU, come detto in altra occasione, gestiscono e puliscono l’impianto ma è la dirigenza che non ha nessuna idea di come mandare avanti la baracca, pare.
Infine, per i nuoto pubblico, è come dice Virus: se mancano i bagnini il pubblico non può nuotare. Gli iscritti alle società invece sì, dato che la responsabilità della corsia in quelle ore è della società e non del comune. Non c’entrano gli LSU.
Anch’io nuoto da diversi anni alla piscina comunale e ho potuto notare aspetti positivi e negativi di questa bella struttura. Ho scritto bella perchè sono convinto che in tutta italia ci siano pochissime altre strutture a questo livello.(due vasche olimpioniche una interna una esterna non è cosa da poco) Ecco perchè credo che meriti di essere valorizzata e sfruttata nel modo migliore. Per quanto riguarda il da farsi sono fermamente convinto che le iniziative individuali non servano a nulla. Consiglio quindi di unirci in una voce unica che dovrà comprendere tutte le societa ed eventualmente questo comitato di nuotatori indipendenti.Piu’ siamo è meglio è!
risottolineo il primo post che ho inviato qualche giorno fa Noi stiamo cominciando sistematicamente una serie di azioni legali piuttosto dure che vanno oltre le lettere ai giornali e all’asssessore Siamo in 4 e tra noi c’è un avvocato Non so quanto e come riusciremo a fare ma l’obiettivo è inchiodare l’assessore alle sue responsabilità al di là degli LSU ( su cui stendo un velo pietoso) le mamme i bambini e le società Fare la guerra tra i poveri non porta da nessuna parte Come prima cosa abbiamo chiesto con tanto di lettera ufficiale e protocollata una bacheca x il pubblico in modo che il materiale da noi scritto x tenerci in contatto resti dov’è e non prenda la strada della carte straccia Devono risponderci entro 30 giorni Domani in occasione di una seconda consegna con relativo protocollo di una diffida per ora informale a seguire formale ed ufficiale chiederemo notizie servirebbero persone disposte a firmare e a mettere un po’ del loro tempo per scrivere progettare ed attuare azioni di disturbo e di rimando alla legalità ed al diritoo Questo per sommi capi Chi è maggiormente interessato si faccia sentire vedremo di metterci in contatto ciao
…e anche oggi la piscina è chiusa per il pubblico per numero insufficiente di bagnini…ho perso definitivamente le speranze!
Forse alcuni di Voi dimenticano ciò che successe poco più di un anno fà: il Sig. Tomasello durante una nuotata ha perso la vita. Io lo ricordo ancora visto che sono stato una delle persone a tirarlo fuori dall’acqua, con l’aiuto di altre due persone. Vi chiedete perchè è stato soccorso da tre utenti( iscritti ad una società) e non dagli assistenti bagnanti? Questi ultimi non erano presenti,( si venne a sapere dopo, che erano in cambio turno povero disgraziato giusto nel cambio turno doveva stare male)e quando sono arrivati i due ….anzi le due assistenti il Sig. Tomasello buonanima, era disteso a terra esanime. Vorrei vedere come le due fanciulle dovevano tirar fuori il sig. Tomasello. A tal proposito inizierei da sportivo a considerare la sicurezza di nuotare alla comunale, e non pensate che solo un anziano signore può avere un malessere, visto che gli assistenti quando ci sono sono pochi per tutti gli utenti.Io, che ho deciso di far parte di una società, prima nuotavo col pubblico e da solo, sono guardato dal mio istruttore e dai miei compagni.Per cui se dovete protestare iniziatelo a fare per la sicurezza.Infine voi utenti pubblico protestate per le società,che pagano gli spazi acqua, e i loro iscritti il biglietto uguale a quello che pagate voi. Ma, a vostro avviso, chi è che fa andare avanti la baracca? In ultimo se volete fare una cosa concreta confrontatevi con i responsabili delle società, e trovate un accordo utile a tutti i nuotatori società e non.
faz.71, ma perchè un impianto pubblico deve essere praticamente monopolizzato da società private?
e queste società private, a parte lucrare su un impianto pubblico, cosa fanno per fare crescere veramente lo sport a Palermo ?
Da quanto tempo non c’è un campione/essa del nuoto palermitano ?
Perchè gli iscritti alle società possono invadere le corsie riservate al pubblico (paradossale il termine)senza che gli allenatori delle stesse nè i bagnini intervengano ?
Perchè una persona normale che vuole nuotare con continuità deve essere costretto (come nel tuo caso) a iscriversi a una società privata per accedere a una struttura costruita e mantenuta con le tasse di tutti ?
sono domande a cui è difficile rispondere ?
iachino, capisco il tuo sconcerto, però,in primis le società non monopolizzano(purtroppo)niente, altrimenti le cose funzionerebbero meglio, secondo, tengo a precisare che le socità a cui tu sei tanto ostico sono quelle che quest’anno hanno portato tutte le società di nuoto italiane a Palermo, con i campionati italiani. Inoltre, non è assolutamente vero che noi invadiamo le corsie del pubblico, ma occupiamo solo quelle riservate, anzi a volte capita il contrario, anche quando l’impianto è chiuso al pubblico, e qualche ben pensante si fa passare per iscritto a socità e poi mette in difficoltà tutte le persone responsabili: questa è dimostrazione di sportività?
Infine Io, come tanti altri, che ci siamo iscritti alle società, lo facciamo per migliorarci e per essere seguiti e corretti da un professionista, un pò come una palestra, non per poter nuotare quando mancano gli assistenti.
P.S. molti impianti sportivi italiani e anche esteri sono gestiti da socità sportive che accettano ance il pubblico, offrendo molti più servizi di quelli che ti offre il comune, cioè zero. Fai un pò tu, tira le somme.
Faz.71, ti voglio bene, ma voglio bene anche alla verità.
Quando il pubblico può accedere alla piscina scoperta, solo in quattro corsie e solo fino alle 13 e basta, questo significa che le società hanno il 50 % dell’impianto a loro disposizione fino alle 13 e dopo al 100 %. Se poi i bagnini scioperano o si ammalano durante i ponti, i privati hanno il 100 % dell’impianto, e io non so se legalmente un impianto senza bagnini ufficiali può stare aperto.
Se questo non è monopolio che è, risiko ?
Per mia esperienza diretta e credo anche per tua, sai bene che gli iscritti alle società amano travolgere il malcapitato (vabbè, qualcuno ci proverà pure, siamo a Palermo) che invade le corsie privatizzate.
Per mia esperienza diretta e non so se anche per te, capita, in vista di qualche gara “importante” (su questo torniamo poi), che gruppetti di tre/cinque privati (sostantivo, non aggettivo) si infiltrino in qualche corsia pubblica poco affollata, ti passino sotto e sopra rompendoti il ritmo e qualcos’altro, nell’omertà di tutti, allenatori e bagnini.
Le società sportive devono allevare e fare crescere i campioni, quindi occuparsi soprattutto di bambini e ragazzi, se no sono società commerciali, insomma fanno questo per scopo di lucro. In questo caso dovrebbero metterci i capitali, acquistare le strutture (quindi una piscina propria) e rischiare in proprio, per esempio come fanno le palestre, non credi ?
Da quanto tempo un nuotatore palermitano non va alle olimpiadi, ai campionati europei o mondiali e/o lì non fa una partecipazione dignitosa ? La colpa è del pubblico, certo, ma le società hanno un vivaio degno di questo nome? E, scusami la malizia, i loro dirigenti sono capaci di avere e fare crescere un vivaio ?
Non so, se poi il fiore all’occhiello di queste società “sportive” è curare il nuoto master (esclusivamente con finanziamenti pubblici, anche qua privatizzati !) che alimentano talvolta, più che amore per lo sport e per la salute, il narcisismo e vanità di chi si vuole sentire forever young, lasciami dire che non c’è più molto da aggiungere.
PISCINA COMUNALE. Le settimane passano ma la piscina continua a essere interdetta al pubblico. Il problema è sempre lo stesso: i bagnini sono pochi e spessissimo malati (non aggiungo altro per non essere censurato da Rosalio). Come detto qualche commento prima da Francesca, stiamo cercando di organizzare una protesta condivisa del pubblico. Alcuni di noi, stanchi di questo andazzo, hanno deciso di passare dalla parole ai fatti. Abbiamo già inviato una diffida all’Assessore competente e al Sindaco, in cui chiediamo che il problema venga risolto al più presto. Se (come è probabile) non riceveremo risposta passeremo alla denuncia alla Procura della repubblica, per interruzione di pubblico servizio. E’ probabile che ci siano anche gli estremi per una denuncia alla Corte dei Conti, dato il danno economico per le casse del Comune, causato dalla mancata emissione dei biglietti di ingresso alla struttura sportiva.
Chiunque di voi condivida la nostra protesta può mettersi in contatto con noi, inviando una e-mail all’indirizzo PISCINAPUBBLICA@GMAIL.COM.
Speriamo di essere in tanti. Si sa che l’unione fa la forza.
PISCINA COMUNALE. Incredibile ma vero, ieri la piscina era aperta al pubblico, ma soltanto nel turno pomeridiano, dopo le 18; di mattina è stata chiusa, come di consueto, per mancanza di assistenti bagnanti. Questa mattina la piscina è nuovamente chiusa al pubblico non iscritto a società sportive. Insomma, per allenarsi presso la piscina comunale bisogna cogliere l’attimo!
A quando una soluzione vera e duratura? Nel commento precedente trovate l’indirizzo e-mail che potremmo utilizzare per unire le forze e decidere modalità comuni di lotta da parte del pubblico non iscritto a società sportive. Già alcuni di voi ci hanno contattato.
PISCINA COMUNALE. L’Assessore assicura che con i nuovi orari estivi la piscina sarà aperta regolarmente al pubblico. I nuovi orari entrano in vigore oggi e il pubblico avrà diritto all’ingresso soltanto di pomeriggio, dalle 14 alle 19, tutti i giorni escluso il sabato e la domenica. Oggi pomeriggio verificheremo se i bagnini saranno in servizio e se, quindi, l’ingresso sarà consentito. Noi intanto proseguiamo la nostra raccolta di adesioni allo scopo di unire il pubblico non iscritto a società sportive. L’indirizzo e-mail cui scrivere lo trovate un paio di commenti sopra.
Ho letto i nuovi orari estivi, sono totalmente assurdi. Si riduce ancor di più l’accesso al
pubblico e la chiusura del sabato è insopportabile. In
tutte le città italiane le piscine sono aperte tutto il giorno anche il sabato e la domenica, mentre a Palermo si regola l’apertura in base ai “capricci” dei dipendenti e dei dirigenti comunali.
Questa amministrazione non vuole capire che il pubblico (fatto di cittadini che pagano le tasse, biglietti ed abbonamenti) ha diritto ad accedere alla piscina comunale nel più ampio degli orari possibili per usufruire di questo servizio pubblico.
Cosa succederebbe se un reparto ospedaliero o un ufficio comunale o uno sportello della posta fossero inaccessibili da mesi per “malattia” del personale?
Caro Nuoto pubblico, uniamoci in questa lotta comune. Se vedi i miei commenti precedenti troverai anche un indirizzo di posta elettronica per scambiare due chiacchiere. Già altre persone ci hanno contattato e stiamo mettendo su un bel gruppetto. Aspetto una tua e-mail.
non ci posso credere…la piscina pubblica è di nuovo aperta al pubblico…e il bello è che la notizia è vera !
E’ vero Iachino, la Piscina comunale è nuovamente aperta al pubblico, ma i suoi problemi non sono stati minimamente risolti, forse neppure affrontati. Il disagio dei bagnini, con scioperi e malattie che hanno causato un mese di chiusura pressoché continuativa, rimangono invariati. I bagnini erano 5 a giugno (quando fino a pochi mesi prima erano 17!!!) e continuano a essere 5 oggi. La differenza rispetto a giugno è che è stata aperta una sola vasca (servono quindi la metà dei bagnini per ogni turno), i turni per il pubblico sono stati concentrati al pomeriggio e il sabato la piscina rimane totalmente chiusa. In questo modo, utilizzando due bagnini per volta, riescono a coprire le ore del pubblico senza causare troppi proteste degli assistenti bagnanti. Per i mesi estivi può anche andarci bene, sempre meglio che niente. Ma a settembre, quando dovrebbe tornare l’orario invernale con le due piscina aperte, l’apertura sia al mattino sia al pomeriggio e persino il sabato, ricominceremo con gli scioperi, le malattie e le chiusure al pubblico sine die?
Insomma, godiamoci la riapertura, ma senza illusioni. Io sto cercando di fare il pieno, andandoci tre volte a settimana, cercando di … cogliere l’attimo fuggente.