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  • Affittasi monumenti

    Sembra quasi uno sketch di Ficarra e Picone ma non lo è. Il merito di questa brillante idea infatti, è da attribuire al nostro assessore ai Beni culturali Antonello Antinoro, il quale ha avanzato la proposta di privatizzare la Valle dei Templi di Agrigento. Cosa vuol dire privatizzare? Semplice, si pensa ad un affitto trentennale, in questo caso della Valle dei Templi, dietro pagamento di un vero e proprio canone di locazione.

    Antinoro ha dichiarato che si potrebbe anche ipotizzare qualcosa del tipo: io ti cedo i templi e tu mi risistemi la strada provinciale che da Palermo porta ad Agrigento. Beh non c’è da meravigliarsi, se i comici fanno “politica spiccia”, perché non dovrebbe accadere il contrario?

    A questo, a parer mio, strampalato progetto, l’assessore ci sta lavorando seriamente, aiutato per altro da Adele Mormino, sovraintendente dei beni culturali di Palermo, nonché capo di gabinetto dello stesso Antinoro. Pare infatti, che verrà presto proposta alla giunta Lombardo, una relazione contenente una lista di cosuccie da piazzare. Indiscrezioni parlano di teatro antico di Taormina, Selinunte o la Cappella Palatina che, pare sia ben quotata visto che è stata appena restaurata. Per quest’ultima infatti, sarebbe richiesto in cambio addirittura la costruzione di un Museo. Questi solo alcuni dei nomi, la lista dice lo stesso Antinoro è molto lunga anche perché i nostri beni devono diventare fonte di reddito.

    Nonostante le critiche che copiose son cadute sull’assessore, pare che Lombardo si sia già dichiarato favorevole all’idea. Anzi ,sembra quasi che non solo sia pronta la lista degli immobili ma ci sia anche la lista dei potenziali inquilini!

    Antonello Antinoro è uno degli uomini più amati dell’UDC, sul web viene definito un uomo di Cuffaro. Noi lo conosciamo bene perché il suo manifesto elettorale è a tuttoggi ovunque nel capoluogo siciliano (un incubo se mi è concesso). L’assessore è noto anche per aver avuto l’onore di ricevere un regalo folkloristico: una testa di capretto (12/04/2008).
    La domanda nasce spontanea, ma chi saranno questi locatari?
    Il ministro ombra dei beni culturali, Vincenzo Cerani ha consigliato di riparlarne in autunno. Infatti pensa che questa “idea sciagurata”, sia frutto dell’afa stagionale. Italo Tripi della Cgil invece, trova una similitudine tra Antinoro e Totò. Ricordate quando Totò voleva vendere agli americani la Fontana di Trevi? Ecco.

    Tuttavia c’è da precisare che, il processo di privatizzazione dei beni culturali è stato già promosso dall’articolo 22 contenuto nella legge finanziaria del 2002. L’articolo suscitò un ampio dibattito a livello internazionale, tanto che una cinquantina di direttori dei principali musei del mondo (tra cui Louvre, la National Gallery di Londra, il Prado di Madrid e perfino la National Gallery di Washington) firmarono una petizione contro la privatizzazione della gestione dei musei italiani. A questo allarmante documento Giuliano Urbani, all’epoca dei fatti, ministro dei Beni e Attività culturali rispose che ai privati sarebbe andata solo la gestione dei musei, mentre la tutela, come sancito dalla Costituzione delle Repubblica Italiana, sarebbe rimasta sempre e comunque di competenza statale. L’ICOM (International Council of Museums) segnalò l’ambiguità della norma del governo, nella quale non era ben chiaro il ruolo del privato affittuario. Da quello che si leggeva nella stessa, pare infatti fosse ipotizzabile addirittura, la possibilità che il privato, in possesso della gestione del bene pubblico, potesse diminuire lo spazio destinato all’esposizione, a vantaggio di aperture di attività commerciali all’interno del museo di turno.

    Le polemiche che si scatenarono sull’argomento, e facendo un giretto sul web ve ne accorgerete da soli, riguardavano comunque musei, biblioteche e archivi. Sarà che ad un’idea così insensata, ed a mio parere immorale e offensiva, come quella di privatizzare aree archeologiche patrimoni dell’Unesco, si pensava nessuno ci sarebbe mai arrivato. Come al solito ci sottovalutano.

    Per correttezza espositiva c’è comunque da sottolineare che vi era già la presenza di previsioni normative varate in materia, nell’articolo 10 del d.lg 368/1998. Nello stesso articolo infatti si legge che ai fini di valorizzare beni culturali e ambientali il ministero può stipulare accordi con amministrazioni pubbliche e con soggetti privati. Questo articolo, promosso dal primo Governo Prodi, utilizzava comunque il termine “concessione” facendo venir meno il concetto di esternalizzazione.

    Curiosa la posizione del neo sindaco di Salemi Vittorio Sgarbi che sposa l’idea di Antinoro. Lo stesso Sgarbi infatti, qualche tempo fa, si dichiarava contrario alla gestione regionale dei beni culturali, al fine di evitare il sorgere di localismi, su quelli che sono in verità beni sovranazionali. La privatizzazione invece non lo preoccupa, anzi! Buon segno, si vede che in Sicilia si è già ambientato!

    Quando ho appreso questa notizia mi è tornato alla mente il film Delicatessen (che non ha nulla a che vedere con l’omonima salsa), del regista Jean-Pierre Jeunet conosciuto dai più per Il favoloso mondo di Amélie.

    Sillogismo azzardato? È l’avidità la chiave di tutto.

    Ospiti
  • 32 commenti a “Affittasi monumenti”

    1. credo che i giochi siano stati già fatti, Lombardo nn ha disdegnato l’idea e quindi il tutto verrà fatto.
      Credo che, se questo verra’ fatto, seguiranno nuovi dossier su appalti e aziende nate ad hoc

    2. Non è proprio questo che succede del resto quando, non riuscendo più a sbarcare il lunario, si va al Monte di Pietà a portare i gioielli di famiglia?
      E siccome la Regione Siciliana di beni da impegnare praticamente non ne ha più, visto che la maggior parte degli immobili di proprietà li ha già affidati, con una “splendida” operazione finanziaria, in gestione ad una società privata, si concentra l’attenzione sui beni culturali.
      Si stanno mangiando proprio tutto…
      A quando la “privatizzazione” dell’Etna o dello Stromboli?

    3. Questa è Finanza Creativa dei tanti improvvisatori nei Beni Culturali.

      Per una volta nella vita, qualcuno ha detto loro di occuparsi di BBCC, e loro si buttano sopra di peso come scecchi. In tutti i sensi.

      Sono un tecnico della materia, e mi sono stancata di scrivere seriamente da anni sul’argomento.

      Quindi la dico così, in maniera da bar: neanche i Talebani avrebbero pensato una cosa simile.

      Il fondamentalismo economico è diventato la quarta religione monoteistica. E forse la dominante, perchè trasversale.

    4. “Ultima edizione!” strillò una voce tra la folla
      “Un vecchio muore”. La nota che ha lasciato era firmata Vecchio Padre Tamigi – sembra che sia annegato selling england by the pound, vendendo l’Inghilterra alla libbra. “Mi puoi dire dov’è il mio paese?” Disse la vecchia Inghilterra alla persona amata. “E’ con me!” gridò la Regina dei “forse”. Per le sue mercanzie, egli barattò il suo amore. Il tempo passa, il momento migliore della vostra vita. Piano ora, sedetevi. Masticando attraverso i vostri sogni di Wimpey(1) essi mangiano senza un minimo rumore, dirigendo l’Inghilterra alla libbra. Selling England by the pound. Nota(1): Wimpey è una grande azienda edile inglese, Wimpy una catena di fast food. Rimescolamento di Dancing With The Moonlight Knight, Genesis, 1973.

    5. A questo punto faccio una proposta.
      Potremmo fare come a Creta, dove le rovine sono tutte finte, ricostruite, e spacciarle per vere, privatizzandole.
      Potremmo avere i tempi di Agrigento anche a Palermo, Catania, Trapani!!
      Possiamo creare una replica di tutto e piazzarla nei punti di maggior/minor affluenza turistica. Del resto, prendiamo Agrigento: Parliamoci chiaro, il turista ci passa di sgriscio per vedere i templi e poi scappa via da un posto che definire deprimente è poco. Se invece gli piazziamo attorno anche i templi di segesta, il teatro di Taormina, magari si ferma per più di un’ora…
      Pensiamoci. Lombardo, pensaci!!

    6. isaia, questa mi piacque 🙂

    7. Eh ricordate lo sketch di Ficarra e Picone, in merito al ponte sullo stretto? Volevano mettere sul pandino una colonna (sotratta alla valle) per metterla sul ponte.. Business sul Ponte dello stretto..
      Saranno stati loro a dargli l’idea?

    8. …e se poi ci mettiamo anche un campo da golf e qualche casa da gioco, abbiamo creato una Las Vegas sicula!!

    9. Fabrix approved 🙂 Spero che dopo aver tratto il dado non si fermino in preda a oscuri sensi di colpa. Se lo si vuole fare lo si faccia alla grande, stile cinese!

    10. Io, che ho l’abitudine d’immaginare sempre la prossima mossa, consapevole che al peggio non c’è mai fine, prevedo già che i templi vengano impacchettati con una struttura che li nasconda alla vista di chi non ha pagato il biglietto d’ingresso. D’altronde, dal punto di vista commerciale non farebbe una grinza: “Se noi paghiamo per gestirli, tu perchè devi vederli gratis, anche se da lontano?”
      Sarebbe da capire cosa c’entri la logica commerciale col patrimonio artistico, ma questo è un discorso che necessiterebbe altri spazi.

    11. calpurnio non essere amopensante! una struttura che li protegga dagli insulti climatici 🙂

    12. “malopensante”

    13. @Calpurnio:
      E’ avvenuto proprio questo anni fa a Selinunte.
      Una collinetta artificiale appositamente realizzata nasconde la visione dei templi a chi non entra, pagando il biglietto, nel parco archeologico.
      Mi chiedo: ma con la pletora di LSU, ASU, PIP e compagnia bella che stipendia la regione, è mai possibile che non si riesca a gestire in maniera adeguata la fruizione dei beni culturali nell’isola?

    14. Lo so, Fabrix, lo so. Frequento il parco di Selinunte settimanalmente per ragioni di lavoro e la storia della collinetta artificiale la conosco. Lo sai cosa mi disse una volta un custode per spiegarmi la presenza della suddetta? Che serve a nascondere le brutte palazzine che circondano il parco archeologico. Al contrario! Sempre nel nostro interese…ci mancherebbe…..

    15. Si, stiamo andando letterelmente giù a picco.
      Siamo davvero la terra di Pirandello. E dei pupi.

    16. brava momo’…. 😉

      almeno x ficarra e picone era cabaret…… :S

      X fabrix: Anche io so della collinetta artificiale di selinunte…..

      che cosa assurda……:O

    17. viso stupendo

    18. Senza nulla togliere all’ospite “monicona” , vorrei dire che per me l’unica meravigliosa creatura a fare parte dello staff di questo blog è Alice Simonetti Morrison ..
      Scusate se sono andato fuori tema 🙂

    19. Grazie Nancy, lo so che almeno loro scherzavano…
      Grazie al “wow che carina quest’ospite” e, visto che sono modesta anche… rispondo : puoi dirlo forte!
      😛
      Ah enterprise per te sono semplicemente “monica”, picca cunfirienza 😀 , cmq bdda figghia Alice 🙂
      Cmq ragazzi, se ad agrigento ci sono le case vista templi, perchè non metterci un alberghetto? Pensate che cosa romantic 😀

    20. Vi prego di rimanere in tema. Grazie.

    21. La proposta è chiara espressione dell’arroganza del nostro nuovo caro assessore. Si pensa di avere davanti una massa di scimutini, che si bevono tranquillamente la storia della rivalorizzazione dei nostri beni culturali attraverso l’affidamento ai privati. Ma per curiosità chi dovrebbero essere questi privati? Spero non alcuni dei tanti amici che il nostro assessore ha sparsi per l’isola. Ehh caro Antinoro… finora hai fatto festa ma ora devi metterci la faccia e soprattutto la firma. Non è cattiveria la mia, è altruismo, lo dico per lui, perchè non vorrei che andasse a finire come con la ztl…

    22. 1) fallimento della gestione sei servizi aggiuntivi nei musei siciliani, tutto ciò dopo i trionfalistici annunci che i privati avrebbero innovato i mummificati musei!! (chiedere per conferma agli addetti ai lavori)

      2) Galleria d’Arte Moderna gestita da una società privata che prende soldi dal Comune per farla funzionare (sembra bene, per carità) ma intanto l’edificio è del comune, la collezione è del comune, i custodi sono del comune, le bollette chi le paga? p.s. L’unico museo pubblico in Italia dove non è consentito l’ingresso gratuito agli universitari, cosa che è legge dello stato…

      Continuamo così….

    23. Il problema è che non si rendono nemmeno conto, accecati dall’avidità per l’appunto che così palesano il loro fallimento.

    24. Complimenti a Monica per il post.

    25. io vorrei dire solamente una cosa…al pubblico che fruirà di una eventuale gestione privato-pubblico dei beni culturali siciliani…cosa cambierà?
      il biglietto già lo paghiamo…potremmo avere solamente migliori servizi, garantiti da chi vuole far “fruttare” al meglio queste bellezze…avremo infrastrutture che tanto ci servono…..quali sarebbero i lati negativi?

    26. Ma la barzelletta non si ferma…
      A quanto pare infatti, Antinoro smentisce e sostiene che i templi non si toccano… Non è che è stato frainteso.. lui non lo ha mai detto!!!
      Peccato che il vostro Governatore, forse non avvisato, in contemporanea si dichiara felice e contento e parla già di numeri!!!
      Insomma, colpa del caldo o no, ci fa piacere sapere che c’è grande dialogo! Bisogna capire di che parlano però.

    27. Facciamo due conti:

      Voto di scambio = DEBITO ELETTORALE

      debito elettorale = posti di potere per i pesci grossi che hanno “sostenuto” la campagna elettorale

      posti di potere per i pesci grossi = posti di lavoro per i piccoli pesci che hanno “sostenuto” i grossi

      posti di lavoro sicuri = nascita di società costituite su misura

      società costituite su misura = esternalizzazioni delle amministrazioni

      esternalizzazioni delle amministrazioni = bandi su misura

      bandi su misura = assegnazione delle gare d’appalto da parte delle società costituite su misura

      assegnazione delle gare d’appalto da parte delle società costituite su misura = SALDO DEL DEBITO ELETTORALE

      E, come sappiamo, il tutto si conclude con l’assorbimento delle società da parte delle amministrazioni.

    28. Bellissimo. Siete un blog veramente siciliano.
      Alro che censura.
      Megghiu la parola cu un si dici.
      Regola aurea della sicilitudine

    29. Salvatore non ti permetto di rivolgerti a me e ai siciliani in questi termini offensivi. Qui ci sono delle regole, se non ti stanno bene non sei gradito.

    30. Monica Demma for president 🙂
      Complimenti per il post a Monica , hai portato alla luce un tema a me sconosciuto e credo di non essere l’unico .
      E’ bene quando si fa informazione è giusto che la gente sappia cosa accade “dietro le quinte” .
      Sono questi gli articoli che piacciono , di facile comprensione anche quando toccano argomentazioni più complesse .
      Complimenti ancora una volta all’autrice ed ovviamente a Rosalio .

    31. @anelletto
      bravo! Sintesi perfetta del funzionamento di un sistema ormai collaudato da anni. Speriamo che con il tempo e l’usura questa macchina si inceppi una volta per tutte. Ci vuole naturalmente anche il contributo dei cittadini, pronti a denunciare appena c’è nell’aria puzza di bruciato. Hai chiarito quello che mi chiedevo io, ovvero: Perchè questa proposta di cessione ai privati? 1) Amore per la cultura? Mahhh 2) Creazione di nuovi posti di lavoro? 3) Arricchimento di società private, con particolari requisiti (vedi Td group)? Chi vivrà vedrà… Ps. tra parentesi il punto 2 non esclude il 3 e viceversa, anzi vanno di pari passo. Creano società, danno posti di lavoro a chi dicono loro e fanno soldi.

    32. Grazie Luca, lieta ti sia piaciuto.

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