E biri chi manci (IV)
Brevemente mi piace sottolineare che non posseggo il Verbo dei fornelli, né quello che scrivo è da intendere oro colato.
Mi piacciono gli interventi critici, correttivi e discorsivi.
Mi piacciono meno gli interventi sarcastici e con un po’ di puzza al naso, ma non posso evitare che ci siano.
Il mio intento è unicamente al fine di divertirmi e trasmettere esperienze personali dilettantistiche, nulla di più. Saluti belli.
Overtime ma non troppo.
Sarde allinguate
Togliete teste e panze da sarde freschissime, deliscate (livàti i rieschi) aprendole a libretto, se per qualcuna non vi riesce andate avanti, usciranno buone uguali, fatele riposare in un piatto con mezzo bicchiere di aceto e per mezz’ora. Passare nella farina e friggere. Calde sono cala cala, fredde ancora più buone.
Ciùri i cocuzza fritti (Fiori di zucca fritti)
Passarli in una pastella di uova sbattute, farina e sale, senza fare grumi e friggere in olio bollente.
Pomodoro a picchi pacchi(o)
Extravergine, uno spicchio d’aglio, che appena biondo toglieremo, mezza cipolla tagliata fina fina fina. Versate i pomodori spellati (p’a sarsa) a pezzetti grossolani o una boatta da 400 gr. di polpa pronta. Basta una cottura di quindici minuti. Usare la pasta “margherita” e mettete alla fine in ogni piatto una foglia di basilico fresco. E biri chi manci.
Minestra di sparacelli
Ogni tanto ci vuole… Fate bollire i civi (la parte più tenera) degli sparacelli, quando sono quasi cotti buttate un pugno per persona di pastina, o se avete spezzoni di pasta da far fuori, frantumateli in una mappina pulita e fateli cuocere nella stessa acqua degli sparacelli. Servire a minestra, lasciando un po’ d’acqua di cottura cui aggiungerete un generoso cucchiaio di extravergine. Se fate riposare sul piatto per dieci minuti, la apprezzerete meglio, si assapora.
Pescespada arrostito
In casa abbiamo generalmente le piastre di ghisa, la cospargiamo uniformemente di sale, sbrizziamo un po’ di acqua così il sale formerà una patina e non farà attaccare il pescespada (e comunque qualunque pesce arrosto…). Il taglio del pesce sarà quello dalla parte della surra, della pancia, meno di figura ma grasso al punto giusto. Con un rametto di rosmarino, pennellate ogni tanto con un salmoriglio fatto da extravergine, origano, sale pepe e succo di limone. Se siete in due servire caldo, se dovete arrostire più fette, quelle pronte le lasciate nel salmoriglio che è rimasto così il pescespada non si asciuga.
Polpettine di riso
Mentre il riso cuoce, mettete a bollire delle patate novelle, appena cotte le fate raffreddare e passare nel passapomodoro. Amalgamate con parmigiano, passate in una leggera pastella liquida di farina e acqua, quindi nell’uovo sbattuto, nel pangrattato (nn’a muddrica…), friggere e servire calde. Calcolate per quattro persone 400 grammi di riso e 400 di patate.
6 minuti
Pepata di carne
Infarinare la carne di vitello e far prendere colore da entrambe le parti in una padella con 50 gr. di burro.
Bagnare con la panna a piacere e condire con sale e abbondante pepe.
Coppa di gamberi
Mettete a bollire dei gamberetti con due fette di limone. Durante i sei minuti circa di bollitura scavate due pomodori da insalata grandicelli, riempire il vuoto con i gamberetti che avrete condito con un filo di extravergine. Guarnire con una o due strisce di maionese, se siete a dieta con mezza fetta di limone ed evitate la maionese.Stimate 100 gr. di gamberetti circa per mezzo pomodoro.
che fame!!!!
Polpettine di riso ….uhmmm e se ci mettiamo un pizzico di curry??? diventano esotiche 🙂
caro Giovanni..
non possiederai il Verbo dei fornelli,ma le tue simpatiche e deliziose ricette mi fanno da Complemento (d’oggetto,di termine e pure di specificazione,Và!!)per i miei tentativi culinari! 😉
Rita, provale con il curry, l’idea è ottima e fammi sapere.
Valentina, mi fai sciogliere come un panetto di burro a Ustica in Agosto…
Avanti ancora con i suggerimenti, alla fine faremo un libercolo edizioni “Rosalio”…che dici Tony ?
Apriamo un ristorante! 😀
Nel picchipacchi io una spolverata di mollica atturrata ce la metterei.
Per si e per no và.
E allora..st’estate ,a Ustica,se vedo un panetto di burro in costume da bagno che si tuffa nella grotta azzurra(e li c’è fresco,si sà!)..saprò chi è!! 😉
Tony, posa il piede di porco!
Totò ci puoi mettere anche le anguille, ma il picchipacchi quello è, almeno nella variante più conosciuta.
Certo se ti piace la mollica atturata, permettemi, due o tre acciughine sotto sale credo sposino bene con il tutto, che dici ??
Cynaro, ci traduci la sciarada illustrata degna di Bartezzaghi ?
due tre acciughine, uno sprizzo di pinoli e uno sprazzo di passolini no?
Totò ti stai allargando….che ti posso dire…provala, ma senza provola….
ci sono molti modi di aprire un ristorante…
a domani col quesito con la susi
IL CASO DELL’ ISPETTORE BRANDO.
Tony viene intercettato dalla Procura di Roccapinnuzza e dalle intecettazioni risulta essere in contatto con una cellula cubacomunista di ispirazione troskista.
Lui ufficialmente si dichiara di destra e conta e a volte vanta con discrezione certe amicizie nell’ambito della destra palermitana che conta.
Un agente del KGB, kuochi gran bongustai, scopre che il Tony sta ordendo una trama eversiva che attraverso ricette strane e poco attendibili,complice un misterioso complice sardo, trasmette in codice certe informative ai santuari dell’Est politico.
Un giorno Tony viene trasferito di autorità in Burkina Faso a curare il Farabot, il Rosalio locale.
Sappiate che :
1) Tony parla perfettamente il Burkinafasoto.
2) Tony ha sempre amato il pibigas, cioè la fiamma, nelle sue varie forme politiche.
3) Tony è un freelance abilmente camuffato da insurrezionalista rosso.
4) Tony è in contatto con i servizi di tutti i paesi industrializzati e di buona parte di paesi dell’Est.
5) Tony non sopporta la frittula e le stigghiole ma pasteggia gulash e ama la cucina casher.
6) Tony colleziona panelle da bacheca e ama mangiarle con Kechtup e a volte con maionese.
Perchè viene spedito in Burkina Faso ?
La soluzione al prossimo numero.
🙂