Rosalio e target
Con questo post comincia una mia collaborazione più stretta con Rosalio, che si configura come un gemellaggio col forum www.robertoalajmo.it: quel che trovate là, e che riguarda Palermo, lo trovate anche qua.
Se ho accettato è perché credo alla circolazione delle idee, e Rosalio mi pare l’unico posto nel giro di molte centinaia di chilometri in cui non c’è un target ideologico di riferimento.
Mi spiego meglio: se io scrivo sul mio forum, o sul giornale che corrisponde alle mie idee politiche, raggiungerò al massimo quelli che già la pensano come me, col risultato di confermarli nelle loro opinioni. Questo è secondo me il grande problema della stampa italiana di questi anni: i rispettivi conformismi. Nessuno va mai oltre il proprio target.
Su Rosalio, invece, mi pare di aver capito che scrivono e leggono persone di idee molto disparate, ed è a loro che vorrei rivolgermi. Per mettere a repentaglio le mie idee lasciandole contaminare dalle idee altrui. E viceversa, naturalmente: nessuno è mai morto per aver cambiato opinione.
Sono felicissimo di questa collaborazione tra il migliore degli scrittori palermitani e Rosalio. Non potrà che dare ulteriore giovamento a questo blog.Inoltre aggregare la circolazione delle idee nella città invece di disperderle tra i vari blog non può che accrescere la coscienza critica su Palermo e dintorni.
ciao Roberto
se quello che si trova sul tuo forum lo si trova anche qui’ su Rosalio, allora credo (ma mi posso sbagliare) che il doppione vuole raggiungere solo l’obietivo maggiore “visibilità” dei tuoi articoli. E su Rosalio ormai si sa, la visibilità c’è per Palermo e provincia.
E poi -scusa- se ti si legge su Rosalio, non si va piu’ nel tuo forum (o viceversa) visto che quello che si trova lì si trova anche qui’. Correggimi se sbaglio.
Insomma: qual è dei due il sito “mirror” ?
Il mio forum non è mirato su Palermo. Questo sito sì. Allo stesso tempo il mio forum è un ritrovo di amici. Questo sito no.
I post verranno inseriti contemporaneamente: sono due “mirror” che si guardano, e in mezzo c’è Palermo.
Finalmente! Avevo fatto più volte questa proposta ed auspicato che si avverase, adesso sono proprio contenta! Il tuo modo di scrivere, vivere e amare Palermo è per me davvero eccezionale e stimolante, al di là di target ideologici di riferimento, di cui non voglio assolutamente parlare.
Ti auguro buon lavoro (e ti do del tu come si fa spesso qui su Rosalio, spero mi perdonerai!).
P.S. la tua frase “nessuno è mai morto per aver cambiato opinione” la farò stampare formato m2xm3 e la porterò sempre appresso, in giro per la Città, attaccata alla mia macchinetta!
Solamente gli stupidi non cambiano mai opinione.
Di questo ne sono certissimo e nessuno potra’ mai convincermi del contrario!…
…opps!…:-)
Bentornato Roberto!Finalmente!;-)
Siete gentili. E quello di Maurizio è un paradosso che ruberò senz’altro: è tuo?
Roberto (in un blog, di norma, ci si dà de “tu”) saluto il tuo arrivo conuna frase rubata da una pubblicità che circolava un po’ di tempo fà (mi è stato impossibile trovare l’origine):
“se un uomo ha tutte le risposte, è solo perché ha smesso di farsi domande”
Spero che anche con il tuo contributo si possa trovare tutti insieme le risposte che cerchiamo!
Saluti
Linda
Ciao Roberto,
onestamente non ricordo se e quando l’ho letto da qualche parte il mio paradosso.
Io lo “sfoggio” quando le circostanze lo consentono e, spesso, riscuote successo!..:-)
Una rapida ricerca su Internet potra’ fugare ogni dubbio.
Sono felice, quasi lusingato, che ti sia piaciuto.
A presto
Complimenti a Rosalio per aver ottenuto la collaborazione di Roberto Alajmo che oltre ad essere un amico è fine intellettuale, capace di fornire stimoli interessanti alle numerose menti palermitane assopite dalla canicola di queste giornate.
Alla redazione la richiesta di aggiornare, nel profilo di Roberto, il link al suo forum che non si trova più ospite delle pagine di dupeuntiedizioni.
benvenuto roberto!
felice di leggerti anche qui 🙂
a presto.
Benvenuto.
Mi permetto però di dissentire sulla tua affermazione “nessuno è mai morto per aver cambiato opinione”. Ho conosciuto un tipo che era contrario al suicidio. Poi ha cambiato opinione.
🙂
Roberto sono contento di questa tua nuova collaborazione con il blog e colgo l’occasione visto che ricordo bene uno dei tuoi interventi a proposito del commerciante (a quel tempo anonimo)del borgo che aveva denunciato… per chiederti cosa ne pensi di questo:
(dal sito del comitato addiopizzo)
Incidente probatorio: un successo senza precedenti
22/07/2008
Si è concluso il 12 luglio 2008 l’incidente probatorio a carico degli estortori del clan di san Lorenzo, svoltosi in quattro giornate presso l’aula bunker dell’Ucciardone di Palermo. I risultati sono stati migliori di quanto sarebbe stato possibile preventivare, nettamente al di là di ogni più rosea aspettativa. I numeri sono eloquenti:
su 20 imprenditori interpellati, 19 hanno confermato l’accusa e solo uno ha ritrattato;
su 13 imprenditori che hanno operato formale atto di riconoscimento, 12 hanno indicato senza tentennamenti il proprio estortore, posto al di là di un vetro-specchio in mezzo ad altre persone; solo uno non lo ha fatto (sempre lo stesso, che fra l’altro adesso rischia di essere incriminato per favoreggiamento);
12 sono gli estorsori identificati grazie alla ricognizione e che adesso saranno processati.
Addiopizzo gioisce per questo risultato che rappresenta indubbiamente una svolta nella storia di Palermo. È stato raggiunto un obiettivo di enorme portata: contribuire a suscitare le prime denunce di massa contro gli estorsori. Dai primi adesivi del 2004 alla nascita dell’associazione antiracket “Libero Futuro” nel 2007, abbiamo creduto che operando dal basso si sarebbe potuto creare il contesto per una ribellione della città intera contro la mafia. Bisogna continuare così, la strada è quella giusta!
Presto gli esercizi commerciali e le aziende dei dodici impavidi imprenditori saranno formalmente inseriti nella lista pizzo-free e quindi vi inviteremo a manifestare in massa la nostra gratitudine per il loro atto di coraggio e responsabilità. La presenza fisica di clienti consapevoli presso i loro negozi e il consumo critico antipizzo continuano a essere i migliori strumenti di cui ognuno di noi dispone per sostenerli e non lasciarli soli.
Prepariamoci: adesso tocca a noi fare la nostra parte!
pequod
La frase riportata da Maurizio (che peraltro quoto in pieno) somiglia molto all’aforisma riportato da De Crescenzo ne ‘Il dubbio’:
“Solo gli imbecilli non hanno dubbi.
Ne sei proprio sicuro?
Non ho alcun dubbio!”
Ben venuto, Roberto!
Bentornato!
Scusate se dico la mia, che forse non sarà proprio popolare.
Premetto che non conosco Roberto, però se è come ho letto nei commenti mi farà sinceramente piacere trovare i suoi pensieri nel blog che seguo da un po’.
Quello che mi lascia un po’ così, non è tanto la frase riguardo la vita o la morte di chi cambia opinione, ma il fatto che mi è sembrato di capire che egli si aspetti che tutti sposiamo le sue di idee che sembrano calare dall’alto. Non potrebbe fermarsi un attimo e rendersi conto che anche lui potrebbe e qualche volta, forse, dovrebbe cambiare idea? Senza rancore, Norma
Norma, guarda che hai capito l’esatto contrario di quel che volevo dire.
Quanto alla questione della lotta al racket, guardo con ovvia simpatia ai progressi dell’antimafia. In seguito a brusche ricadute del passato, tuttavia, ho imparato a considerare la convalescenza come una una condizione permanente. Prima di alzarsi dal letto, insomma, aspetterei ancora un po’.
Sono felice di aver frainteso, ti do il benvenuto e spero che potremo scambiare quattro chiacchiere presto.
AMICI?
Certo, Luisa-Norma. Ma per il futuro voglio mettere le mani avanti: ho difficoltà a discutere con persone che non conosco o che non si presentano prima di iniziare una conversazione. E’ un mio limite. Ma per favore, se volete una risposta mettete almeno il vostro indirizzo di posta elettronica.
Benvenuto.
Arrivo inportante ed interessante il tuo.
Spero preventivamente in una sana dialettica quando e se ci ritroveremo in contraddittorio.
1000 di questi post.
Siamo alla pari neanch’io ti conosco.
Non ho problemi a darti il mio indirizzo, ma metterlo pubblico forse mi darebbe qualche problema.
Sicuramente c’è una soluzione che per me che non sono una maga dell’informatica è molto lontana, ma che tu potresti suggerirmi.
Ci conosceremo parlando.
Ciao
@ luisa:
Chi è Roberto Alajmo:
Nato a Palermo nel 1959 e a Palermo continua a vivere.
Fra i suoi libri: Almanacco siciliano delle morti presunte (edizioni della Battaglia, 1996), Le scarpe di Polifemo (Feltrinelli, 1998), e Notizia del disastro (Garzanti, 2001), col quale ha vinto il premio Mondello. Con Mondadori nel 2003 ha pubblicato il romanzo Cuore di Madre, finalista ai premi Strega e Campiello. Nel 2004 è uscito Nuovo repertorio dei pazzi della città di Palermo e nel 2005 il romanzo È stato il figlio, finalista al premio Viareggio e vincitore del SuperVittorini e SuperComisso.
Con Laterza, ha pubblicato i saggi Palermo è una cipolla e 1982. Memorie di un giovane vecchio.
Per il teatro: Repertorio dei pazzi della città di Palermo, Centro divagazioni notturne e il libretto dell’opera Ellis Island, per le musiche di Giovanni Sollima.
Il suo ultimo romanzo, pubblicato da Mondadori nel 2008 si intitola La mossa del matto affogato.
Suoi lavori sono stati tradotti in inglese, francese, tedesco, spagnolo e olandese.
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Scusa Roberto, per comodità ho preso a prestito la sintesi sul tuo blog (che ho prontamente visitato già tutto trovandolo molto interessante!)
Protagonista, inoltre, di diverse trasmissioni culturali, ho letto suoi interventi in vari giornali.
In particolare, leggendo l’incipit di “1982” su un giornale alla sua uscita, l’ho prontamente comprato e anche regalato!
Credo sia una vera ricchezza avere Roberto tra noi.
Saluti
Linda
si,Roberto siamo in convalescenza e per alzarci ancora ne manca…
sicuramente per alzarci dal letto occorrono ancora delle cure…medicina omeopatica o altro..?
e chi sono i dottori?
comunque sono certo che non mancheranno altre occasioni per parlarne.
ciao
pequod
@linda
Grazie delle informazioni.
Chiaramente io non ho un curruculum così interessante, ma nel mio piccolo mi ‘arrabbatto’.
Sono felice che Roberto ‘vive’ altrimenti avrei creduto di essermi messa, involontariamente, in contatto con un altro mondo.
Incontrare qualcuno che usa la lingua italiana (mi riferisco a Roberto)mi stuzzica sempre, perchè pur non essendo una studiosa, anzi, uso spesso il dialetto,mi piace leggere o ascoltare chi è padrone del linguaggio.
Se poi dice anche qualcosa di interessante (e mi pare di si) penso sia il massimo.
Oggi sono contenta di aver, forse, buttato le basi per innalzare un po’ la mia cultura.
Caro Roberto,
sono davver contenta di sapere che collaborerai con Rosalio! Ti stimo molto come scrittore e invito tutti a leggere due tuoi bellissimi libri: “Palermo è una cipolla” e “Cuore di madre”. Anche se sono due scritti diametralmente opposti, possiedono un tocco che solo uno come te può dare!
Che onore! Roberto Alajmo…BENVENUTO!! Non so quante volte ho regalato “Palermo è una cipolla”! …Da ultimo a mio fratello per il suo compleanno! =)
Ho capito che questa collaborazione sarà un’iniezione ricostituente al mio ego convalescente…
eh eh eh caro Alajmo
e proprio di questo io ho paura!
che il suo ego diventi enorme più di quanto sia già!
😀
un abbraccio
Posso fare da tramite, nel senso che ho vissuto questo blog e quello, personale, di Roberto alajmo, seppur in modo fugace.
Non ci vedo pregiudiziali, di sorta. Io sono do orientamenti di idee molto distanti dalle sue, politicamente, ma molto vicine alle sue, civicamente o civilmente parlando.
Ammetto che ormai sono una scettica della politica, che sempre più spesso, si fa professione, e meno dovere civile.
Nonostante questo, io ho sempre creduto che discutere e confrontarsi, spesso trovando delle posizioni simili, sia meglio che essere inutilmente prevenuti, e darsi addosso senza ascoltare l’altro.
Caro Roberto benvenuto! E’ come già se sapessi del tuo imminente arrivo tanto che nella penultima tavola pubblicata su Rosalio avevo inserito una citazione da un tuo libro:
https://www.rosalio.it/2008/07/16/cartoline/
😀
la vera novità è che rosalio, con alajmo, accoglie contenuti non originali…però acquisisce una firma nota!
molti auguri a tutti
Uma , ma che vuol dire essere “lontani politicamente” e “vicini civicamente” .
Mi piacerebbe capirlo.
grazie
fara misuraca
Mario se ho capito bene dici una cosa non vera sui contenuti.
@fara
ho letto i tuoi post sul blog di Roberto Alajmo.
Quesso scritto qui è chiaro: è una domanda che attende una risposta sulla possibilità o meno di convivenza tra due concetti: lontanza di idee politiche – vicinanza di impegno civico.
Capisco che secondo te questa convivenza è impossibile.
Argomento estremamente interessante e meritevole di approfondimento soprattutto nell’ottica del confronto di idee e opinioni auspicato da Roberto Alajmo con questa sua collaborazione.
Ciò che non capisco, una volta affacciatami al blog personale di Roberto, è questo stesso tema da te posto con maggiore aggressività, ponendo la questione sull’anonimato.
Quella di UMA mi sembra una posizione estremamente personale che si può più o meno condividere.
La scelta di farlo in forma più o meno anonima rientra nella libertà di utilizzare uno strumento che (anche se con regole e ben moderato, come nel caso specifico di Rosalio) ha e può avere risvolti anche non piacevoli per i fruitori proprio a causa dell’eccesso di libertà e di anarchia cui lo strumento stesso è soggetto.
Mi spiego meglio:
Se i vari blog fossero circoli chiusi a cui si accede per “accreditamento”, il problema da te posto circa la possibilità di sapere chi ti dice cosa e conoscere chi ti esprime le sue opinioni sarebbe risolto in partenza!
In un blog, come questi in questione, il cui unico scopo è il libero scambio di opinioni (nel rispetto delle policy di chi gestisce il blog – esistono blog non moderati, li trovo infrequentabili!)”conoscere” l’identità di chi esprime un’opinione penso sia e debba essere:
– secondario (conta l’idea)
– nella libera scelta di chi si esprime (non stando al lettore il dovere sindacare i perchè della scelta dell’anonimato)
Per finire, scusandomi con tutti per la lunghezza del post, posso brevemente raccontare un fatto realmente accaduto.
Anni fà mi iscrissi ad un blog di un cantante famoso. In poco tempo mi accorsi che il blog aveva un problema: un partecipante “molesto” che riusciva, coi suoi messaggi, a mettere discordia tra i partecipanti. Si iscriveva con nomi simili ad altri partecipanti (di genere sia maschile che femminile) molestando anche per e-mail.
Inondò anche me… inizialmente sembrava si sfogasse, poi inveiva e offendeva, poi minacciava le denunce o il suicidio!
I gestori del sito hanno tentato di cambiare le regole del blog ma la calma è durata poco.
Ovviamente ho abbandonato quel blog e cambiato indirizzo e-mail.
Internet è una brutta bestia: uno strumento tanto democratico quanto pericoloso! Che si presta facilmente a storture ed usi impropri.
Non guardare in faccia coloro con cui si comunica è fonte di inganno e falsità! Gli occhi sono lo specchio dell’anima!
E’ per questo che poco conta sapere chi esprime un’idea e altrettando assurdo è “litigare” e “battibeccarsi” su un blog!
Non sapremo mai se chi ci provoca lo fa per gusto e divertimento o perché crede veramente in ciò che dice!
E’ per questo che l’unico uso saggio che se ne può fare è il CONFRONTO sulle idee e sulle opinioni, l’analisi e l’approfondimento: quella contaminazione, quella circolazione virtuosa delle idee che auspica il nostro Roberto!
Ringrazio chiunque abbia avuto la pazienza di arrivare sino alla fine e i moderatori di Rosalio se, non ritenendolo fuori tema, avranno deciso di pubblicare questo mio post.
Grazie
Linda
@Linda: la tua obiezione è giusta, in linea di massima. Io però ho difficoltà a confrontarmi con qualcuno che si dimostra aggressivo mantenendo l’anonimato. E’ come un incontro di boxe in cui uno dei contendenti gareggia bendato. Per questo la mia regola personale è di entrare nello specifico solo con le persone che “conosco”. E su quest’ultimo virgolettato ci sarebbe da discutere ancora.
evviva evviva Roberto Alajmo….
gettonatissimo lettore da matrimonio!
Ma lo sai che ti avevano scambiato per Enzo De Caro?
Baci
ME
@Roberto:
sono perfettamente d’accordo con te: non ci si può confrontare con chi si dimostra aggressivo mantenendo l’anonimato!
Difficile, se non impossibile, lo è, in linea generale, con chiunque esprima le sue posizioni in maniera aggressiva anche quando lo “conosci” ovvero te lo trovi di fronte!
Ma questo, a mio avviso, esula dal concetto di “discussione”: è tentata prevaricazione!
Infatti, ribadisco che “assurdo è “litigare” e “battibeccarsi” su un blog!” e mi da sospetto quando lo si fa soprattutto mantenendo l’anonimato: tentativo di prevaricazione o semplice gusto della provocazione?
Questi atteggiamenti non hanno nulla di costruttivo…
Diverso il discorso di chi, pur volendo (per sua libera scelta) mantenere l’anonimato, affronta e partecipa a discussioni tentando di apportare un contributo di idee, una posizione, un’opinione più o meno condivisa o condivisibile ma con onestà intellettuale, argomentando ed accettando, con pacatezza, una onesta e pacata critica e/o espressione di dissenso (senza tentare, necessariamente, di convincere chi ci ascolta/legge ma anzi auspicando, con curiosità, che ci risponda chi ha un’opinione diversa).
In questo mio ragionamento, credimi, manca assolutamente l’associazione anonimato=mancanza di onestà o di coraggio delle proprie idee. Non è un’associazione che riesco ad attribuire alla realtà dei blog! (ricordo che si può sempre mentire!)
Se poi, si riuscisse (o si cercasse) tra gli interlocutori di trovare i punti di comunione anziché di divisione, forse tutto ciò si potrebbe tradurre in progetti, soluzioni, azioni, miglioramenti…in progress.
A prescindere dal senso generalista di molte parole italiane (che non consentono, spesso, di esprimere le sfumature di senso come, mi pare, consenta l’inglese), sono, in ogni caso lieta se, qui, riesco a “conoscerti” nonostante il mio anonimato!
Grazie
Linda
oh mamma mia, siete troppo bravi e scrivete così tanto! io non sono così “brava” da seguirvi.
si ma a me piaceva il discorso sull’ego di Roberto.
Fara, per me la vicinanza civica e civile, viene prima della politica,ossia l’essere capaci di rispettarsi come persone, e di capirsi come persone,legate prima da vincoli di rispetto della diversità della persona rispetto a me,e nell’identità di chi siano gli altri,anche rispetto a me, viene molto prima,per me, della politica, che é polis, città, comunità di simili accomunati da bisogni comuni.
per me viene prima della Polis,la capacità di riconoscere persone simili nelrispetto delle reciproche diversità, molto prima della Polis.
Il discorso dell’anonimato é complesso. perchémolti, compresa io, impiegano l’anonimato?
Mi darei una riposta da sola. Perché credo ,dopo anni di chat(sì lo ammetto),l’anonimato ha un pregio.
Ha il pregio dipotere avere una dimensione diversa daquella da tutti conosciuta ,o dai tanti che ci conoscono conosciuta.
L’anonimato é in fondo una forma di conoscenza diversa, che nel tempo, laddove si infittiscano i rapporti,andrebbe disvelata.
Ma secondo, me, questo é il sostanziale pregio dell’anonimato,la conoscenza interiore delle persone che conosciamo benissimo de visu, e che non conosciamo affatto,alla fine.