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mercoledì 25 dic
  • Agostino

    Ha 61 anni ed una vita passata a fare l’odontotecnico. Ha tre figli e quattro nipoti. Un look anni ‘ 60 pulito e decoroso.
    Ha ottime maniere, Agostino, che ha passato ai suoi figli.
    Non ha mai versato una lira di contributi e per questa ragione non ha diritto alla pensione.
    In passato abbiamo preso spesso l’aperitivo insieme, Agostino ed io.
    Un paio di giorni fa, stavo svoltando l’angolo e senza che lui mi vedesse l’ho visto raccogliere una sigaretta da terra. Era abbastanza lunga perché ne potesse fumare.
    Ho provato una sincera compassione.
    Due passi, una pacca sulla spalla, il suo sorriso…mi ha permesso di offrirgli una Moretti ghiacciata.
    Agostino vive a due passi da casa mia, dunque anche dalla Cuba; chissà se i clienti del locale più cool di Palermo lo hanno mai notato, nel loro vagabondaggio inquieto e tossico.
    La povertà, oggi, mi pare onestamente più inquietante di quella di un tempo.

    Ospiti
  • 60 commenti a “Agostino”

    1. certe parole sono commoventi
      grazie per il blog
      ma per un difetto dle mio pc non riesco a salvarlo
      quindi se vuoi che legga inviamelo
      in mail
      ricambio col mio indirizzo su foto flickr

      http://www.flickr.com/photos/asimmetrica/

    2. Brava cri. Un po’ cortino, ma efficace.

    3. Si, hai perfettamente centrato l’obiettivo……
      Oggi la povertà appare ancora più inquetante perchè l’avevamo dimenticata (noi sessantenni) e i giovani non la conoscevano……………

    4. edo hai ragione. già 60? ma se sembri un picciriddo! Suvvia….Cri

    5. Cristina, la solidarietà che hai espresso ad Agostino con una pacca ed una moretti è il miglior antidoto per la povertà.
      Se tutti quanti dedicassimo anche un momento agli altri che silenziosamente e con dignità soffrono ne trarremmo enormi benefici.
      Ma questo è un segreto che non tutti devono sapere.

    6. Non capisco perchè Agostino non ha mai pagato i contributi ?

    7. Colpisce il gesto che lascia intuire una storia intera. Così lontano da certi fasti della Palermo “che conta”, così vicino alla verità di tante vite. Colpisce la sigaretta scartata, un rifiuto che per Agostino è dono. Colpisce colei che da quel gesto resta colpita

    8. “La povertà, oggi, mi pare onestamente più inquietante di quella di un tempo”.
      Verissimo.
      Anche perchè spesso è più difficile da distinguere rispetto al passato: si annida, come giustamente hai osservato, anche in ambienti e contesti insospettabili.
      Soprattutto, coloro che si ostinano a non volerlo capire sembrano essere proprio i nostri governanti…

    9. Cosimo Ronzi….nn ci posso credere!Un abbraccio e grazie, Cri

    10. Avre la signora vaccarello, con un suo coomento, in questo blog?! Un sogno che si avvera, Cri

    11. ” Cosimo Ronzi….nn ci posso credere!Un abbraccio e grazie, Cri ”

      Eh si … a volte ritornano 🙂

      ps
      hai posta

    12. Di grazia.. chi è la signora vaccarello che ci onora della sua presenza in questo blog? Anche io vorrei sapere come mai Agostino non pagava i contributi.

    13. Posso andare controcorrente ?
      di un tizio che ha preso qualche aperitivo alla Cuba con l’autrice del post e che ora è costretto a raccogliere le semi cicche per terra (ma i figli e nipoti non lo possono aiutare ? Misteri della storia assai poco verosimile) non me ne può fregare di meno.

      La povertà a Palermo è altra.

      Poi vorrei dire che fa non si scrive fà, ma non vorrei apparire pedante. In effetti è questo strafalcione che mi ha fatto andare di traverso il post…

      Allora: gli accenti si mettono solo sulle parole che hanno significati diversi, per distinguerle; per esempio, Da CASA AL MARE non si accenta. Ma se uso il verdo dare metto l’accento (Mauro dà una moneta al povero).
      L’abbreviazione di un POCO non si accenta, proprio perchè è una abbreviazione, ma si apostrofra: un po’, non un pò.
      And so on.

    14. saro la signora vaccarello è una scrittrice. il motivo per cui ago non pagasse i contributi, francamente, non ho mai avuto modo nè cuore di chiederglielo.

    15. Cri, tesoro, è vero: la povertà di oggi è peggiore, è terribile. è una povertà senza speranza e senza calore umano inun mondo che nulla offre più e che nulla vede più.
      Un bacio
      Franz

    16. Chi è causa del suo male pianga se stesso.
      La professione di odontotecnico assieme ad altre libere professioni è fra le più “remunerate” se così si può dire e chi ha frequentati i loro studi non può che darmene ragione, pare che oggi ognuno di noi, grande o piccolo che sia avesse bisogno di questa figura. Quindi le cose sono due secondo me: o il signore in questione, dal momento che ha deciso di non pagare i contributi per una pensione futura, non ha neanche pensato ad un suo futuro da “pensionato senza pensione” oppure ha lavorato per beneficienza quindi senza la possibilità di metter da parte qualche soldino. Un pò come la favola della cicala e della formica del sig. La Fontaine. E ci sono in giro tante cicale che, dopo aver frinito per tante estati, vorrebbero che la formica-governo gli risolvesse i problemi. No, mi spiace, ma se è così provo solo indifferenza.

    17. Spero non essere troppo off-topic. giusto per parlare di povertà (o di ricchezza) ieri è arrivato a Palermo anzi sono arrivate a Palermo in porto due imbarcazioni di un certo Sultano dell’Oman, un mega-yacht e, siccome non bisogna farsi mancare mai nulla, una nave diciamo d’appoggio allo Yacht che stazioneranno nel nostro porto per un mesetto circa. Le due facce della medaglia.
      Devo dire che mi aspettavo che Rosalio ne desse comunicazione non che non vivessimo senza ma non capita spesso di avere queste presenze celebri a palermo, hai visto mai che ci ammolla 5.000.000 di Euro come ha fatto a Bari? Potrebbero servire per rimborsare i pass delle ZTL, no?

    18. “La povertà di oggi pare più inquietante di quella di un tempo”.

      Secondo me perché oggi il divario tra poveri e ricchi è molto più ampio rispetto al passato, ad.es. dei nostri nonni.

      Oggi i ricchi sono molto più ricchi di ieri e, per di più, sono molto più pubblicizzati. La televisione, il cinema rappresentano in maggioranza storie di ricchi (o quantomeno di non poveri).

      Nell’immaginario collettivo del dopoguerra, invece, c’erano soprattutto storie di poveri ed al cinema si andava per vedere “Sciuscià”, “Roma città aperta” o “Totò e Peppino”.

      Così oggi la povertà, a chi non è povero , appare più distante. Chi invece è povero fa di tutto per nasconderlo o negarlo, quasi sentendosi in colpa.

    19. Ma se avesse a suo tempo provato a pagare i contributi dovuti…magari oggi non si troverebbe in queste condizioni…e avrebbe avuto diritto alla sua, seppur bassa, pensione!!!

    20. iachino, per la cronaca: mai preso nemmeno uno, dico uno, aperitvo alla cuba con agostino.

    21. Iachino ma che fai? Fai il pedante e poi scrivi “verdo” piuttosto che “verbo”? BOCCIATO!!
      Cristina, grazie per la delucidazione. Sarà mia cura recuperare la bibliografia essenziale della scrittrice Vaccarello.

    22. Cristina, io qualche aperitivo alla Cuba l’ho preso, e non me ne vergogno. E’ un posto che non amo, ma manco schifio proprio.
      Mi dispiace per l’eccessiva durezza (forse) del mio post, ma non mi piace il tuo post, compassionevole per una storia che non ho definito non vera, ma non verosimile.
      Ripeto, la povertà non sta a due passi dalla Cuba, ma nel centro storico, allo Zen 2 and so on.

    23. saro, se io scrivo “verdo” anzichè “verbo” è un evidente errore di battitura, perchè “verdo” non ha alcun senso.

      Se io scrivo “fà” anzichè “fa”, come era scritto prima della correzione nel post dei Cristina, commetto un errore grammaticale, peraltro molto frequente, purtroppo.

    24. Vi prego di rimanere in tema, grazie. Non è un post sull’ortografia.

    25. Rosalio, ciai raggione.

    26. iachino, che dirti? può succedere che il mio post non piaccia. Saluti.

    27. Iachino , i nomi propri di persona ( anche se in dialetto) vanno sempre scritti in maiuscolo .

    28. Ok, credo di spiegarmi meglio rimuovendo i prossimi commenti fuori tema.

    29. La povertà è oggi così distante che, pur di non considerarla, fermandosi a guardare ed ascoltare gli altri, interrogandosi sulla storia che c’è dietro ciascun “altro” che ci gironzola intorno, ci si trincera dietro le discussioni grammaticali.

    30. Angelo, credo di avere spiegato le mie motivazioni sul post di Cristina. Comunque adesso ritorno nella mia trincea grammaticale con lo scolapasta in testa.

    31. Tempo fa andai a fare una visita in uno studio medico specialistico per un controllo.Poco meno di 10 minuti di orologio e vendo fatto accomodare dalla segretaria la quale con distacco antipatia e freddezza mi domanda la belleza di 150€. Io (scaricando le spese mediche) domando la ricevuta e la sig.ra mi dice che non è possibile e che devo parlare con il medico. Allora aspetto mezz’ora in sala d’attesa (perchè il dottore sta fabbricando altre 150€ o piu’) appena esce il dottore ( gia’ informato dalla segretaria ) velocemente e molto infastidito mi da una pacca sulla schiena ( come per dirmi vai via) e mi dice per quest’anno non gliela posso fare la ricevuta e poi aggiunge, ne ho fatte già anche troppe. Vi racconto cio’ perchè è noto a tutti (spero) che esistono categorie che non pagano i contributi per scelta e per cultura, tanto i disservizi e le crisi poi le paga il ceto medio che oggi diventa sempre piu’ ceto “basso”. pertanto ( senza nulla avere contro il post che trovo pieno di sensibilità e tenerezza) se io incontrassi un giorno quel dottore per strada che raccoglie un mozzone di sigaretta gli do un calcio nel C U L O proprio nel momento in cui è chinato. Credo che chi si riduca in queste condizioni estreme , (dopo aver fatto un lavoro come l’odontotecnico per una vita) nella maggior parte dei casi è causa del suo male.

    32. guardare così ad una povertà che noi ventenni di oggi conoscevamo solo attraverso i poetici racconti sulla guerra. viene da pensare, viene da esser tristi, viene da aver paura per un futuro che, continuando così, sarà tutt’altro che roseo.
      grazie cristina per averci regalato qualcosa su cui riflettere.

    33. dal fronte cinico lancio anch’io un appunto: nella descrizione parli di un “abbigliamento anni ’60” che la dice lunga sull’atteggiamento che quest’uomo ha, ha avuto, e probabilmente continuerà ad avere nei confronti di regole e società, pertanto, coerente col suo atteggiamento snob al contrario, probabilmente si è rifiutato di adeguarsi e ha scelto consapevolmente di affrontare un futuro bohemiene che lo fa tanto personaggio da renderlo protagonista di un racconto: non solo chi è causa del suo mal…, ma, volendo dar fondo ai luoghi comuni: ognuno è artefice del proprio destino. Di alternativi che ci marciano sulla loro condizione precaria, soprattutto di queste generazioni, ne è piena Palermo, e non solo: patetici.
      Per quanto riguarda l’aperitivo alla cuba, anch’io credevo di aver letto che ti fosse capitato di averne consumato qualcuno anche in sua compagnia, ma andrò a rileggere più attentamente.
      infine, @rosalio: se un post qualsiasi suscita un qualsiasi commento, anche di ordine grammaticale, che comunque non offende nessuno, non vedo perchè censurarlo.
      larga la foglia stretta la via, dite la vostra che ho detto la mia.

    34. bravo pippinello. anch’io ritengo che chi ha avuto l’opportunità di costruirsi un futuro sereno e l’ha sprecata nn deve essere commiserato. Il poveri sono altri pensate all’Africa….. a quei poveri disgraziati che rischiano, e spesso perdono, la vita nei nostri mari. Guardate gli occhi di quella gente. Io ogni volta che lo faccio provo un po’ di vergogna …chissà cosa prova quel medico che si fotte 150 euro a visita

    35. Giusi Ti adoro hai colto il senso …anzi hai amplificato il senso delle mie parole….Quando infatti parliamo di povertà noi occidentali siamo oggettivamente fuoriluogo…soprattutto quando si parla dei “nuovi poveri” quelli che hanno il cellulare ultima generazione e la televisione lcd ( comprata con l’ennesima minirata).
      Credo che stiamo perdendo il senso della realtà (noi italiani primi fra tutti) considerando come dice Giusi che ci sono realtà nel mondo ( anzi nella maggior parte del mondo) di povertà estrema…dove bimbi a pochi anni si prostituiscono e i genitori fanno finta di niente. I genitori devono accettare e fare ( scusate il termine forse forte ) il callo a questa dolorosa realtà per non morire di fame.Ma di quella FAME che ti uccide davvero. Ci sono paesi dove si muore a causa della dissenteria…mentre le case farmaceutiche studiano per trovare la pillola che faccia passare il mal di testa in un “act…imo”. Si potrebbero fare tanti esempi che sono noti a noi tutti ma cio’ che voglio dire è solo che la storia di Cristina ( seppur piena di buoni sentimenti) si trasforma in una ( ti prego Cristina perdonami) insignificante bolla di sapone.Rosalio scusa se mi sono dilungato.

    36. @rosalio, perchè il mio commento è in attesa di essere approvato?

    37. Tere se ci fossero molti fuori tema sarebbe intralciata la lettura dei commenti attinenti al post. Quindi ritengo opportuno richiamare chi va fuori tema e, se insiste, impedirglielo. Quanto al commento il canale corretto per chiedere spiegazioni è l’e-mail.

    38. La povertà di Agostino non mi tocca minimamente e il filantropico gesto di offrirgli la moretti(si scrive maiuscolo visto che il nome fa riferimento, probabilmente, al nome del fondatore della ditta produttrice?) mi pare quello di colui il quale vuole principalmente soddisfare il suo bisogno di generosità.
      La povertà è altro, è quella, per esempio, che vedeva i muzzunara di una volta munirsi di bastone con annesso spillo per furtivamente raccattare, per l’appunto, le cicche prive di filtro e riciclarne il tabacco.
      La povertà era quella che costringeva i più a dover quotidianamente scegliere se prendere l’autobus per andare al lavoro o farsi la strada a piedi e potersi comprare le cinque sigarette sfuse “ammugghiati” nella schedina della settimana precedente.
      La povertà erano le scarpe bucate dei bambini messi in guardia dai genitori a fare attenzione ai chiodi o vetri disseminati per la strada(mi viene da piangere a pensarci).
      Per quanto riguarda Agostino posso capire il tabagismo, mi compenetro nell’alcolismo, vogliamo riaprirgli le case chiuse ed offrirgli il prezzo di un mercimonio quanto meno settimanale?

    39. Ma come si fa a volere giudicare una persona in difficoltà , specialmente noi palermitani che sotto la parvenza della modernità apparteniamo ad una società medioevale fatta di nuovi Vassali, valvassori e valvassini e voi volete giudicare un mendicante perchè non ha pagato i contributi , forse solo perche non aveva i soldi per pagarli oppure perchè non era abbastanza caino da approfittare degli altri come richiede l’attuale società . Siete cosi sicuri di essere nel giusto e giudicare Agostino? La vostra ” Pietas ” dove è andata a finire ?

    40. Leggo, stamattina, alcuni commenti e rimango francamente basita. Agostino, per la cronaca, non è un mendicante. E’ una persona qualunque, probabilmente meno fortuna e molto, molto meno cinica di iachino. Ma credo, più ricca dentro. Tutto quì. Buon week end. Cri

    41. Complimenti per i commenti acidi.
      Premesso che non ho gradito nemmeno io il post, semplicemente perchè pensare del “povero” di uno che raccoglie una sigaretta per terra e poi ha 3 figli e 4 nipoti beh.. Scusate mi sembra un pò azzardato.
      Forse questa scena, ha colpito in particolar modo l’autrice, perchè lei stessa ha fatto rare esperienze di “povertà”.
      Quello che comunque mi colpisce in verità sono i commenti di questo post.
      Quindi secondo voi, non bisogna parlare di povertà perchè non siamo nel terzo mondo. Direi quindi che non ci possiamo più lamentare di nulla, perchè se guardiamo a chi sta peggio noi siamo 1 isola felice.
      Poi dimmi dove abiti e ti dirò a che categoria appartieni, perchè se abito vicino alla cuba sono ricca.. se abito al capo sarò povero.. Bravi! La fiera dei luoghi comuni.
      Il top è il giudizio sul fatto che quest’uomo fosse un odontotecnico e se oggi non vive bene si vede che non ha pagato le tasse. Ma bene, bravi. Di altre disgrazie nella vita no eh? Tutti lì a puntare il dito.
      Io ci andrei piano su queste previsioni miei cari uomini d’affari, visto che con i tempi che corrono io non so se a 60 anni noi giovani di oggi non saremo ridotti peggio.

    42. io nn sono acida. Penso che sia davvero povero chi nn ha da mangiare perchè è nato povero e nn ha neanche la speranza di vivere fino a 60 anni. Anch’io ho avuto un periodo di difficoltà economica e sono riuscita a superarlo perchè avevo qualche risparmio messo da parte, con sacrifici, quando stavo discretamente bene. e poi, scusate, mi sfugge un particolare, ma perchè Agostinoha smesso di lavorare?

    43. Cristina, io non mi sento cinico, non so se lo sono, o se appaio così.
      Ho detto che a Palermo la povertà è altra rispetto a un Agostino che vive a due passi dalla Cuba. Se ancora vive lì, allora mi pare che sia difficile definirlo povero, magari in difficoltà, ma povero no.
      Nel tuo post io leggo un atteggiamento da libro Cuore che francamente mi ha infastidito, insieme alle note questioni grammaticali (per inciso, su qui e su qua l’accento non va).
      Se facciamo qualche passo in più rispetto alla zona in cui viviamo, tipo centro storico o Zen 2, allora forse vediamo una vera povertà, fatta di paradossali parabole e degrado morale e sociale (oltre che criminale).
      Fare l’elemosina oggi è offrire una Moretti ghiacciata ?

    44. Ogni anno, a giugno-luglio, piango tre giorni quando devo pagare il modello F24 per la dichiarazione dei redditi e (soprattutto) il pagamento dei contributi previdenziali (di solito di IRPEF e simili si va facilmente a credito o quasi) che mangiano una buona fetta del mio reddito annuo.
      A buon intenditore…

    45. Iachino, per inciso, io non ho nessuna intenzione di fare l’elemosina a nessuno….in tutta evidenza, mi spiego malissimo ma mi pare di nn averlo letto da nessuna parte nel mio post. Rileggilo e mi fai sapere, Cri

    46. Infatti, secondo me il post non era sulla povertà, ma sull’umanità. Sulle storie che ci sono dietro ciascuno di noi.
      Ma si sa, il mondo è pieno di osservatori di dita e non di lune.

    47. Angelo, guarda che è Cristina a definire Agostino un povero, non io (“La povertà, oggi, mi pare onestamente più inquietante di quella di un tempo”).
      Stasera comunque è luna calante, starò a guardare il dito così ti faccio contento.
      Cristina, il cinico che è in me mi dice che la discussione si sta facendo poco interessante; ma se proprio volevi parlare della povertà nel quartiere Matteotti, perchè non parlare di Ninetta ? Penso che la conoscerai bene, come tutti quelli che bazzicano nella zona. Questa è una storia molto interessante, almeno secondo me.
      Passo e chiudo.

    48. iachino, ciao.
      @ Angelo, grazie per aver colto nel segno. Cri

    49. Mi ricordo che da ragazzino, guardando fuori dal finestrino di un treno e scorgendo qualche finestra illuminata in una delle case che scorrevano veloci, mi affascinava l’idea di conoscere chi c’era dietro quella finestra e cosa stesse facendo.

      La curiosità, crescendo, è diventata voglia di capire non solo le persone, ma anche le cose. In un certo senso è la stessa curiosità (attenzione: nel mio piccolo) del Guglielmo da Baskerville de “Il Nome della Rosa”.

      Anche se spesso “dietro la finestra” c’è gente normale che fa cose normalissime, può sempre capitare che il tuo collega d’ufficio o il tuo vicino di casa abbiano una loro storia “unica” da raccontare.

    50. “Leggo, stamattina, alcuni commenti e rimango francamente basita” io invece sono contento di trovare finalmente dei commenti negativi. Basta! Era Ora! Ad ogni post scritto da uno dei tanti “scrittori” di Rosalio si scatena un profluvio di Bene, Bravo, Bis, complimenti a destra e a manca, faccine-smile sorridenti, occhiolini che strizzano. E che cxxo! Mi sono sempre chiesto il perchè di tanta “benevolenza” nei confronti degli autori/ospiti. Devo dire che la cosa non mi piace in maniera particolare, mi puzza di ipocrisia. @Cristina: quando si scrive bisogna mettere in conto anche il fatto di non acchiappare le simpatie o di suscitare un vespaio.

    51. @rob lo snob rileggi i commenti. Ho già scritto, infatti, che può succedere che il mio post nn piaccia. Dovreste vivere cn maggiore leggerezza.Ho scritto, inviato e letto i commenti. Io esco a cena…saluti e buona serata. cri

    52. Cara Monica, quando si fa riferimento ai problemi di chi ,nei cosidetti paesi in via di sviluppo, soffre la povertà, l’obiettivo non è assolutamento quello di censurare o ridicolizzare altre situazioni difficili.
      Se hai tratto davvero questa conclusione l’hai fatto davvero in modo affrettato. I miei riferimenti alle drammatiche situazioni di povertà vogliono solo far riflettere su cio’ che possiamo OGGETTIVAMENTE definire povertà e cio’ che invece non lo è. Se oggi tizio non ha soldi per pagare la bolletta o per fare la spesa e poi ha tre cellulari non è un povero ma uno str_ _zo.
      E ribadisco che se uno ha fatto l’odontotecnico e come la stessa Cristina scrive NON HA MAI VERSATO UNA LIRA DI CONTRIBUTI E’ ANCHE LUI ….hai capito insomma…vero??

    53. @cristina: complimenti per i 52 commenti finora giunti! Vedi che in un modo o nell’altro…. parlane male ma parlane spesso. ciao

    54. la storia di un evasore non mi può fare minimamente pena… e se penso che ora quelli che pagano i contributi (quindi anch’io) dovremo pagargli l’assistenza sanitaria, mi fa proprio rabbia. Peccato che assieme alle buone maniere, ai suoi figli, non abbia trasmesso il senso della legalità!!!

    55. Dalle cose che leggo, credo che Cristina sia più vicina alla povertà,perché la sente possibile per sè, piùche per gli altri.
      L’idea che i poveri,o i costretti a stringere veramente la cinghia siano persone con famiglie solide alle spalle,maforse superate dalla storia,anche nella, loroidea di continuità e/o solidità
      ormai
      irreale.
      Ma anche ci sono imprenditori,figli, irresponsabili, convinti, che tutto va, senza curarsi di come vada,figli di padri molto più coscienti,incapaci di vedere le cose realmente come sono, che sempre immaginano immaginano le cose future,come fatti ipotetici,e quasi casuali, ma mai reali.

    56. mamma mia ma che vi ha fatto tale cristina?siete spietati?

    57. Salve a tutti,non voglio annoiarvi con le solite lamentele e critiche, dico solo che trovarsi a 60 anni e non avere una pensione perchè non maturati i fatidici 35 o 40 anni di contribuzione obbligatoria, un pò per lavoro fatto alle dipendenze di ONESTI datori di lavoro che non mettevano in regola un pò per negligenza propia a denunziare i tizi ( o lavori e campi la famiglia o non lavorare più ). Inoltre titolare di nessuna invalidità, (questa e onestà e posso spiegarvi il perchè)e quindi alla ricerca di attività lavorativa qualsiasi anche al nord, ma no lavoro specifico, anche umile, sapete qual’è la risposta troppo avanti con l’età mi dispiace. Non rimprovero Agostino, se le cercata, pensate anche alla vita che ha condotto, non biasimiamo le condizioni di oggi, Io ho lavorato anche in propio ed ho sempre pagato le mie tasse artigiane,Mi mancano 2 anni di contribuzione e devo aspettare l’arrivo dei 65 anni per avere la pensione. e per 5 anni dove vado a sbattere per vivere?, chiedo lavoro e non ne trovo, cosa devo chiedere l’elemosina?
      scusate per il mio sfogo, ma auguro a voi tutti lettori di non trovarsi nelle stesse condizioni sia mie che di Agostino, e tanti tanti altri.

    58. RETORICA BUONISTA; innanzitutto non ci dice perché non ha pagato contributi, dato che, a quanto scrive, ha lavorato tutta la vita. Non ha saputo gestire tutti i soldi che non ha versato? Ha oggi quello che merita. Ed i suoi figli e nipoti perché lo mandano a cuagghiri muzzuna? Questo buonismo mi sembra piu’ che altro rivolto verso se stessi, come forma di auto compiacimento; molto diffuso peraltro; e poi, vantarsi, e raccontarlo al mondo, per una birra di due euro …

    59. non capisco cosa c’entra la povertà, è uno che ha rubato allo stato non pagando le tasse e quindi a tutt* noi, è la causa del suo male e adesso lo giustificate? poverino, mischino; lui e noi? sto ladro e sta gente ipocrita (non vi guadagnate il paradiso così credetemi)! cosa devono leggere i miei occhi e cosa devono sentire le mie orecchie!

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