EXPA va in “ferie” e lancia un appello
Riceviamo e pubblichiamo.
«EXPA dal 4 al 20 agosto per la prima volta in quattro anni di attività andrà in “ferie”…
O forse è la cultura che è andata in ferie ed una città ne sta subendo le conseguenze. EXPA, spazio culturale totalmente auto prodotto, come pochi sanno, non gode di finanziamenti istituzionali e paga un affitto al comune di Palermo, suo padrone di casa, è Off della Triennale di Milano; sede della Biennale di Venezia architettura; ha all’attivo più di 30 mostre internazionali e centinaia di incontri di promozione culturale; una medaglia del Presidente della Repubblica Italiana all’alto valore culturale e molto altro ancora… ma oggi vede la propria esistenza fortemente minacciata e decide di prendersi una pausa di riflessione senza sapere se, allo scadere delle “ferie”, riaprirà o meno.
Da tre anni le minacce sono: una causa civile con richiesta di 125.000 euro di risarcimento per danni psicologici da parte di 5 famiglie del vicinato, alle quali non si è mai riusciti a far accettare i notevoli rispettosi compromessi sonori della programmazione artistica, perché il loro unico scopo è la chiusura totale di EXPA;
un’ordinanza cautelare che fa chiudere le terrazze alle 23 per tutto l’anno, mentre dal 1 luglio al 15 settembre alle 24, in una città dove a pochi metri, a piazza Magione, c’è musica fino all’alba;
un totale abbandono da parte di istituzioni e sponsors privati;
il mancato rispetto della legge che ha trasformato l’area pedonale del cortile di ingresso alla galleria, in un parcheggio abusivo, peraltro da considerarsi area di sgombero in caso di incendio secondo quanto imposto dai Vigili del Fuoco;
il disinteresse della polizia municipale che non è mai venuta a rimuovere un’autovettura o a elevare una contravvenzione, mentre per contro era pronta a denunciare EXPA per la collocazione, risultata poi legittima, dei faretti raso terra del vialetto di ingresso;
l’oscurità sociale e culturale in cui il quartiere della Kalsa, privato del Kals’art, è ormai ripiombata.
EXPA continua, come ha sempre fatto, ad auto produrre la stragrande maggioranza delle attività che svolge, come ha auto prodotto fin dall’inizio l’intero allestimento degli spazi, così come ha appena fatto per la mostra in corso dello Studio Valle, fra i più grandi studi di architettura d’Italia.
La qualità della rassegna IN ART presso le terrazze, che porta avanti con la Katakusinos da tre mesi, è apprezzata ogni sera, ma non basta, in una città dove per far vera cultura è obbligatorio vendere vino e stuzzichini, oggi sembra non esserci più posto neanche per questa forma di finanziamento.
Pertanto la pausa di riflessione che EXPA si prenderà ad agosto potrebbe portare alla onseguente decisione di non riaprire o comunque di interrompere le attività collaterali nelle slendide terrazze del piano nobile, ormai punto di riferimento cittadino e non solo, mmortalate da Wenders e documentate da tutti i giornali e le televisioni del mondo, ma che, l’accanimento giudiziario di chi preferisce il parcheggio abusivo ad una corte pedonale alberata, e la superficialità della programmazione culturale sia pubblica che privata, vogliono chiuse per sempre.
EXPA chiuderà fin quando, e se, le coscienze si scrolleranno.
Sarebbe il tipico esempio di sconfitta di una giovane imprenditoria culturale che torna nella ropria città portando le esperienze professionali maturate all’estero, ma che da questa, subito, sente il bisogno di fuggire portando con sé delusione e amarezza.
Chi volesse firmare una sottoscrizione per la sopravvivenza di EXPA, che sarà presentata al magistrato in opportuna sede, può farlo visitando www.expa.org e compilando questo form».
Tiziano Di Cara e Giuseppe Romano, ideatori e direttori EXPA
“senza finanziamenti istituzionali”. Con un bilancio comunale con tagli estremi alla cultura, le prospettive (di supporto pubblico alla cultura) per palermo non sono rosee affatto. Anzi…!
Kalsart ormai e’ un lontano ricordo (come lo fu il festival del Novecento e Palermo di scena).
A favore di Expa gioca – forse – solo un fattore: l’affitto mensile pagato al comune.
Per il resto e’ qui che l’imprenditoria culturale (e le idee) deve tirar fuori le unghia affilate, se le ha!
E se non ricordo male si rispolvera un vecchio confronto di idee che aveva trovato spazio in quel forum di Rosalio.
Le istituzioni senza risorse finanziarie (vedi palermo) hanno poco da aiutare lo sviluppo artistico e culturale. Ed e’ cosi’ che sistematicamente e ciclicamente la palermo artistica e culturale si sente abbandonata dalle istituzioni e dal suo carro vecchio assistenzialista al seguito. Ormai la litania la conosciamo. Una volta si chiama “emergenza cultura” e la si manifesta in aula Rostagno al comune e un altra volta si chiama “precari dello spettacolo” e la si manifesta ai cantieri della zisa abbandonati. Il terreno “comune” sul quale ci si muove e’ sempre lo stesso: ci si sente abbandonati dal comune e dalle istituzioni.
Purtroppo ancora a palermo non si riesce a superare quel legame incestuoso con mamma “comune” e a spezzare quel cordone ombelicale con le istituzioni locali che gruppi di giovani hanno ormai gia’ reciso in citta’ come Berlino, Perpignan, Vilnius,….
Per l’autonomia totale della cultura o dei suoi potenziali spazi urbani, attendere prego: l’operatore da lei richiesto non e’ raggiungibile, riprovi piu’ tardi.
E’ tempo di petizioni per salvare il salvabile… Ma anche questione di turno, quindi prendere il bigliettino e mettersi in coda. Avanti il prossimo.
Ho da fare un appunto.
Nessuno si augura che chiuda una qualunque attività, questo no, ma sperare di ottenere appoggi e finanziamenti comunali, come è stato il kals’art mi sembra forse troppo.
In una città come la nostra che affoga nella spazzatura, e nella criminalità (MAFIA), le priorità sono certamente quelle di creare posti di lavoro e cultura, abbattere il muro dell’ ignoranza e della disonesta ma soprattutto fare opere concrete di PULIZIA sotto tutti i punti di vista: RISOLUZIONE DEFINITIVA dei problemi legati alla mancata raccolta dei rifiuti, ormai sotto gli occhi di tutti (Anche in Inghilterra, in occasione della fine dell’ emergenza dei rifiuti a Napoli, i media, hanno parlato di Palermo come del luogo dove è scoppiata la nuova emergenza), RISOLUZIONE dei problemi legati alla MACRO e MICRO CRIMINALITA’.
Inasprimento del 41 BIS per i BOSS mafiosi, pattugliamento a tappeto di tutti i quartieri degradati e non , dispiegamento di TUTTE LE FORZE DI POLIZIA, affinchè si dia un ulteriore mazzata sulle corna di quei mafiosi che ci hanno rovinato.
Il Kals’Art ha portato notorierà e soprattutto soldi ad uno dei tanti quartieri degradati di Palermo, è stato quello che precedentemente erano state altre iniziative come PALERMO DI SCENA e altro ancora… non meravigliamoci che sia finito…. Queste iniziative vanno e vengono , rimboccarsi le maniche per andare avanti anche senza è una cosa da auspicarsi…
Palermo di scena…altri tempi, che meraviglia!Palermo è diventata una città invivibile amministrata in maniera indecorosa. Cri
La chiusura di EXPA sarebbe una “sconfitta” per tutta la città di Palermo per i seguenti motivi:
– l’apertura di una galleria di architettura in via Alloro è stato un importante esperimento per la rinascita economica e culturale del centro storico, che ha aperto la strada ad altre attività nel quartiere della Kalsa. Cosa si vuole fare del centro storico? Se vogliamo turismo di qualità e alberghi a 5 stelle non credo serva a nessuno far tornare le vie della Kalsa come terra di nessuno in cui è pericoloso andare di giorno o di notte. A cosa serve ristrutturare i palazzi nobiliari se non ci sono attorno le condizioni di vivibilità.
– ma la vera sconfitta sarebbe sul tema della legalità, come mai tutti controlli a cui è stata sottoposta Expa non si applicano a le situazioni di abusivismo commerciale totale delle piazze Magione e Kalsa? A Palermo la legge si applica solo alle persone oneste e i disonesti continuano a fare quello che vogliono perchè i vigili non si vogliono sporcare le mani?
– in ultimo sarebbe sconfortante per tutti i giovani palermitani, che non vogliono abbandonare la propria città, vedere che Palermo non consente lo sviluppo di innovative attività culturali ed economiche e, anche in questo caso, continuare a vedere emigrare tutti i nostri migliori talenti intellettuali.
la questione è complessa ai miei occhi e necessita di analizzare diversi aspetti, tra loro correlati.
Se un amministrazione pubblica avvia un piano per riqualificare un area urbana (culturale, sociale, economico), non si tratta di una moda passeggera come le infradito estive. Si tratta di avviare politiche ed iniziative che poi, negli anni, debbono essere continuate, integrate, ma mai sospese. Se si sospendono, muoiono i germogli e tutto l’humus che sta nascendo attorno. Quello che sta succendendo alla Kalsa e in Via Alloro.
Ci sono i soldi, bene .. quest’anno si fa Kalsart, Biennale e altro ancora, questo 2008 non ci sono soldi ? No problem, … non si fa un bel niente e se la Kalsa muore di nuovo, pazienza.
Questo sembra l’approccio istituzionale alla riqualificazione culturale delle aree urbane. Non strategico affatto. Non lungimirante (come si fa quando i soldi sono finiti ?).
La Conferma? Quello esposto da Expa:
un ordinanza per le terrazze chiuse a mezzanotte, il mancato rispetto della legge che ha trasformato l’area pedonale del cortile in un parcheggio abusivo, il disinteresse della polizia municipale che non è mai venuta a rimuovere un’autovettura o elevare una contravvenzione.
Cioè non si facilita il lavoro degli oepratori che stanno tentando di costruire percorsi culturali di riferimento per la città; non si riconosce il loro lavoro negli anni di addetti ai lavori della rivitalizzazione culturale attraverso iniziative legate all’arte e all’architettura.
Sulla causa con i vicini condomini, diverse potrebbero essere le cause, una mancata iniziale integrazione sociale, un mancato o inefficace piano di inserimento sociale: penso che non basta farsi affidare uno spazio dal comune per sentirsi integrati in un area urbana dove prima non si operava. Bisogna mettere in conto il contesto sociale nel quale si va ad operare, prima di operare e non durante, cercando poi di mettere pezze per tamponare. Sinceramente non so come sono andate le cose coi vicini e non posso dare un giudizio obiettivo, ma dalle lenzuola appese ai balconi e’ evidente che quella gente così vicina all’atrio dell’Expa non dorme nelle caldi notti estive malgrado i condizionatori accesi.
Ritornando alla pianificazione istituzionale per la riqualificazione urbana in senso stretto culturale e artistica, è ormai palese la mancanza di strategie messe in atto e il vivere alla settimana seguendo le emergenze classiche cittadine (ZTL, lavoratori precari e stabilizzazione, debiti AMIA e scenari napoletani, mancanza servizi sociali essenziali,…).
I finanziamenti del nuovo Programma regionale dall’unione europea (fino al 2013) saranno anch’essi occasioni probabilmente mancate per Palermo anche se non lo spero, in quanto mancano i fondi per cofinanziare gli interventi da parte degli enti pubblici locali (considerato lo stato del bilancio appena approvato con tagli feroci alla cultura).
Il nuovo POR non finanzia al 100% gli interventi, vedi: http://www.euroinfosicilia.it/Portals/0/Altri%20documenti/pofesr_20072013/tab_dotaz_finanziaria.pdf
Ho letto in un quotidiano che un emendamento (approvato) del consigliere comunale Spallitta ha riguardato la disponibilità di una quota di somme (se non sbaglio un centinaio di migliaia di euro o anche piu’) per cofinanziare progetti europei. Questo dimostra che bisogna presentare un emendamento (in sede di approvazione del bilancio comunale) per avere poche somme di cofinanziamento a progetti che ricevono risorse dall’unione euoropea.
Il post sull’Expa apre un dibattito ad ampio spettro, come gli antibiotici.
Chiudendo, Expa rimborserà i tesserati?
E soprattutto i tesserati, dopo le ZTL, riusciranno a sopportare lo stress per un’altra richiesta di rimborso di 15 euro?
Rivoglio i miei 15 EUROOO!!!
La situazione (comprendo Expa) è piuttosto complessa, per non dire intricata. Ricordo che il signor Cammarata (che non conosco personalmente, ma molti dicono sia il sindaco della città) all’inaugurazione dello spazio PaLab ad Albergheria, aperto “anche” dai ragazzi di Expa, a cui voglio bene e che apprezzo per le loro iniziative, dicevo, Cammarata disse, simpaticamente ma sotto elezioni, che aveva inserito i ragazzi di Expa nello “stato di famiglia”. Ora, siccome non lo ha fatto per la sua famiglia naturale, com’è ovvio, immagino lo abbia fatto per il consesso di iniziative supportate dal Comune che, in questo caso, mi pare evadere dalle sue stesse dichiarazioni. Il voltafaccia è il pane quotidiano delle politiche locali, e a certe latitudini è molto frequente, ma tirarsi fuori completamente dalle responsabilità nei confronti di un luogo (che ha avuto successi clamorosi in pochissimo tempo), di una iniziativa molto originale (gallerie d’architettura, in Italia, ce ne saranno si e no cinque) e di un’associazione (Expa, appunto) che ha dato lustro alla città con mostre, attività, coinvolgimenti, serate, eccetera mi pare troppo. In questo caso, però, mi pare eccessivo l’abbandono del luogo, sia da parte dell’Istituzione (che, dopotutto, ne è proprietaria) che da parte di quelle figure istituzionali, e non, che in quel luogo hanno avuto, in questi anni, spazio e voce. Per questo apprezzo l’appello di Tiziano e Giuseppe, e capisco il loro sconforto. Ma io non mi lascerei andare a facili abbandoni e richiamerei alla loro responsabilità tutti i soggetti in vario modo coinvolti da Expa e in Expa in tutti questi anni e che sono stati determinanti per la sua “evidenza. Infatti: dove sono finiti quelli della Triennale che si arrogavano il valore di Expa come una loro invenzione (falso, ovviamente)? dove sono finiti quelli della Biennale di Venezia che hanno usato in maniera maldestra la disponibilità di quel luogo? e i docenti universitari, ordinari e non, sempre in prima linea per presentare le loro cose? e le altre associazioni culturali, o aziende, o che dir si voglia, della città ospitate per le loro attività, sempre in maniera espansiva, nei locali di Expa? Non è forse, questo come altri, valore collettivo di una comunità sapere di poter ritrovare in un determinato luogo quelle “cose” che altrove non sarebbero altrettanto disponibili? Quel che è stato fatto è valore in sé, Giuseppe e Tiziano lo sanno. Qualora dovessero abbandonare la trincea, anche per loro motivi personali, avranno comunque guadagnato know-how e, in certo modo, saranno cresciuti al punto da poter “rivendersi” le capacità altrove. Ma è così che deve finire anche questo film?
ma visto che non ce la fa…Expa, invece di chiudere, perché non apre i suoi molteplici spazi ad altre associazioni che elemosinano luoghi dove fare cultura e che non possono permettersi di chiudere per pensare, dividendo dunque le spese?
@ pazzerellus
in linea generale, il compito delle istituzioni pubbliche DEVE essere quello di sostenere e/o sostituire i privati per il raggiungimento di obiettivi e bene comune laddove e quando questi non possono farlo con le proprie forze e i propri mezzi (vedi in questo l’applicazione del tanto decantato europeo Principio di sussidiarietà – in verità, molto più antico del Trattato di Maastricht – ed ormai principio costituzionale anche da noi).
Sul fatto, poi, che ciò NON PUO’ avvenire con il solo ed esclusivo mezzo dell’elargizione economica, penso che possiamo essere tutti d’accordo: occorre un’interazione di azioni (ivi compresa l’onestà degli amministratori pubblici!)
Per il resto, secondo me, è come il processo di desertificazione:
Se non predisponi le azioni necessarie a tutela dell’ambiente limitrofo al deserto, la sabbia si impadronirà di tutto, si insinuerà ovunque e avrà la meglio: la vegetazione scomparirà, il clima peggiorerà, l’acqua evaporerà… il deserto continuerà a guadagnare metri!
Viceversa, se decidi di bonificare una zona già di per sé desertica, prima di ogni cosa devi portarci l’acqua… e gliela devi portare tu, a forza, perché lì non ce n’è ed in ogni caso sarai soggetto alla sconfitta.
Se, invece, in quel deserto c’è un’OASI, allora è da lì che devi partire!!! L’acqua c’è già e, a dispetto della sabbia corcostante, la vegetazione è rigogliosa! E’ da lì che devi partire, è quell’oasi che devi difendere dalle insidie della sabbia, fortificare, fare crescere e sviluppare! Solo così puoi avere speranze di successo!
Infine, mi sento di condividere l’intervento di fatamorgana laddove nota che forse Expa sconta un carente preliminare studio di fattibilità, nell’ottica di una più appropriata integrazione ambientale (ipotesi, ovviamente, che lascia il tempo che trova, non conoscendo i fatti!).
In bocca al lupo ad Expa!
Grazie
Linda
Ad onore del vero devo dire che è terribilmente vero che il palermitano medio in spiaggia è rozzo, cafone e irrispettoso degli altri. E lo dico dopo un pomeriggio di mare a magaggiari invasa da orde barbariche di totucci che hanno l’irriducibile peculiarità di muoversi a branco…ieri ho addirittura avvistato un accampamento di 28 cristiani starnazzanti, maleducati e sporchi che avevano eretto un accampamento che neanche una trincea di guerra!! Certo forse è fastidioso il termine “plebe” ma ne conosco altrettanto poco carini da affibbiargli….
Città in avanzato stato di putrefazione.
rivolgetevi a chi vi ha dato lo spazio per le vostre attività allora.
Avete provato a scrivere una lettera al sindaco?
Per i vicini capricciosi proporrei cocktail omaggio a serata e invito gratis a tutte le manifestazioni di Expa.
Oppure un bel progetto di ristrutturazione del prospetto del palazzo, visto le frequentazioni dei grandi architetti…
cercherò di rispondere a tutti, ma in modalità random
1. abbiamo mandato la stessa email di appello all’ufficio stampa e comunicazione del sindaco, ed a tutti i giornali d’italia.
2. i nostri spazi sono sempre stati aperti a tutti gratuitamente, dalle prove di davide enia, alla rassegna di cinema indipendente siciliano dell’ass. “mezzo cielo”, ai laboratori d’arte per giovani artisti e designers siciliani, e tanto altro
3. aziende siciliane ad una richiesta di sponsorizzazione per un workshop mi hanno risposto..io con 2000 euro compro un banner allo stadio
4. ok per il turno, siamo tutti sulla stessa barca, ma quale assistenzialismo,…magari, ci siamo sempre svenati per produrre attività, se dovessi reclamare tutte le spese sostenute per allestire expa, dalle fogne all’impiantistica, potrei aspettare in eterno
5. ok per i macro problemi della città, ma se vengono meno le occasioni culturali questi diventeranno sempre più macro
6. chi ci conosce sa quanti sforzi sono stati fatti per interagire positivamente con il vicinato fin dall’inizio, con alcuni di loro sono diventato anche grande amico, ma gli avvocati devono pur campare
scusate se forse ho dimenticato qualche risposta.
ringrazio comunque per tutti gli incoraggiamenti che ci avete regalato qui su rosalio e per i tantissimi che ci continuate a lasciare su expa.org,
è emozionante non sentirsi soli.
fino a ieri avrei voluto tornare in australia….oggi…!?
grazie.
tiziano
questo il link dell’ultima serata expa
http://it.youtube.com/watch?v=6zLLT9MptI0
Qualcuno si è mai chiesto perchè se un povero Cristo vuol fare imprenditoria e cultura a Palermo nel centro storico,deve metterci la faccia e il portafoglio, mentre certe altre realtà hanno avuto spazi realizzati con soldi pubblici, cn affidazione diretta e senza gara d’appalto?
Potreste chiedere la concessione per gestire il cortile come posteggio e fare concorrenza all’APCOA…
barbaretto ciao.
anche noi abbiamo messo faccia e portafoglio….
lo spazio, per cui paghiamo un affitto, consegnato finanche senza l’allaccio fognario, l’abbiamo ottenuto dietro presentazione di progetto e curriculum e purtroppo abbiamo speso una marea di soldi per allestirlo e adeguarlo a norma.
sono comunque d’accordo con le gare d’appalto, ma sono felice di sapere che altri ragazzi come noi (teatro delle balate) abbiano, in attesa di futuri bandi, avuto le palle di chiedere uno spazio al comune, ottenerlo, ma soprattutto di allestirlo a loro spese…non è poi così impossibile ottenere gli spazi il problema è investire denaro proprio.
Nessuno rimpiangerà EXPA.Spero chiuda per sempre.
Gli architetti di questa finta galleria sono due persone
“piccole”.Piccola e’ la loro prospettiva culturale,piccola è la visione della città,piccoli uumanamente e intelletualmente.Hanno vissuto con lossigeno dei contributi pubblici,spacciandosi per imprenditori con le catene delle amicizie potenti.
Non hanno mai preso una posizione perchè avere amicizie potenti che ti aiutano è comodo,rende la vita più facile,ma non ti rende liberi.Schiavi di queste amicizie non hanno mai protestato per l’abbandono della Kalsa spente le luci dei festini e dei kalsart.Il quartiere li odia,non li ha mai digeriti perchè nel quartiere si sono imposti con la forza della cultura.
Non hanno mai fatto politiche di integrazione o di rilancio del quartiere,nenche con quella finta operazione di rete Via Alloro.Il quartiere li odia e i vicini li hanno processati legalmente per avere trasformato il progetto di una dalleria in un pub rumoroso.E anche se su quella terrazza ci veniva a bere Wendes se avessse ben coonosciuto i “piccoli architetti”
si sarebbe schifato.Spero che i vicini di Expa vincano la loro causa per i soprusi subiti nella fantomatica stagione estiva in cui l’anarchia comunale l faceve sentire intoccabili.Adesso se ne vanno in ferie.E chi se ne frega.Protrebbero restare chiusi per sempre non se ne accorgerebbe nessuno.I piccoli rimangono piccoli anche quando protestano e fanno finta di essere le vittime.Adesso che i sodi sono finiti “gli imprenditori”
chiudono.Bella impresa expa una macchina mangia soldi
senza significati.Buone vacanze Tiziano e Giuseppe e rimaneteci a lungo.
@ noidellozoodelakalsa:
da quello che scrivi si intuisce che tu sei della zona e conosci fatti, persone e cronologie di eventi.
Una cosa non ho capito del tuo intervento. Che vuol dire “nel quartiere si sono imposti con la forza della cultura”?
Con la forza di cosa si dovevano imporre secondo te?
Noidellozoodelakalsa fermo restando il tuo diritto di esprimere la tua opinione avrei gradito toni più rispettosi.
@ noidellozoodelakalsa
utile commento non c’è che dire… fa emergere quanto siano diffusi l’invidia e l’odio verso chi tenta di aprire nuove iniziative culturali a Palermo e quanto sia probematico il contesto in cui si opera.
Evidentemente il lavoro di EXPA fatto in questi anni ha dato fastidio… per alcuni era meglio lasciare Via Alloro com’era: buia e abbandonata. Tutta questa attenzione alla legalità ed ai rumori è un pretesto per allontanare chi non è dell'”ambiente”. Non mi pare si facciano petizioni per liberare piazza magione dalle bancarelle totalmente abusive nè si protesta perchè piazza Kalsa è diventata la sede di rumorosi ristoranti all’aperto con bracieri abusivi sui marciapiedi. E’ facile anonimamente insultare ed attaccare chi si comporta onestamente, più difficile andare a toccare gli interessi degli “amici degli amici”.
Infine le tue parole d’odio e le velate minacce rendono ancora più meritevole il lavoro fatto da Expa in un contesto così degradato. Sfido gli altri critici ad avere il coraggio, la forza e la professionalità per avviare un’iziativa culturale in un ambiente simile.
ringrazio rosalio per aver bacchettato noidellzoodellakalsa, perchè l’arroganza non deve far parte di questo serio blog.
du penso abbia risposto, aggiungo poco altro, come ribadire che di soldi pubblici da expa ne sono passati veramente pochi, gli assegni postdatati sono stati i nostri veri sponsors (i nostri genitori sono due impiegati in pensione), spesso ci paragonano al montevergini (che adoro) ma non ci si rende conto della profonda differenza, noi siamo due “piccoli” architetti privati, non godiamo di alcun tipo di finanziamento comunale annuale.
le amicizie potenti non ci stanno facendo tacere sull’impoverimento della kalsa di cui noidellozoodellakalsa invece ne è esempio lampante.
sono così potenti che, infatti, chiudiamo ad agosto per la prima volta in 4 anni…altrochè intoccabili. abbiamo avuto tutti i controlli possibili, i vigili volevano denunciarci per i faretti raso terra del vialetto di ingresso, che aveva già autorizzato il comune stesso 4 anni fa (messi a spese nostre ovviamente). tutti a mare non ci pensiamo dai….lasciamo la kalsa a noidellozoodellakalsa evviva.
Che Expa chiuda non è una bella cosa per Palermo! Conosco bene la galleria perchè ho lavorato con loro, molte cose le abbiamo fatte insieme e molte altre speravamo di farle.
Parlare di imprenditoria culturale in Sicilia non è facile, soprattutto adesso che abito e lavoro a Milano mi rendo conto che esistono pochissime imprese culturali qui figuriamoci a Palermo dove la domanda spontanea è carente.
A Palermo gli abitanti sono abituati ad avere un’offerta culturale gratuita, il Comune ha viziato i propri cittadini, e di conseguenza ha distrutto l’imprenditoria culturale.
A Milano esistono delle Gallerie che fanno commercio di arte, dei teatri che fanno un sacco di soldi con il botteghino, ma le imprese culturali (che cultura la offrono e non la vendono) hanno bisogno dei soldi pubblici. A Milano esistono anche gli sponsor privati pronti a pagare affinchè il loro nome venga in qualche modo rappresentato in mostra, investono però in un posto dove le mostre hanno 10.000 presenze alla settimana.
Odio il termine fare cultura, lo trovo ridondante.
Non si può negare però che a Palermo molte persone hanno cercato di fare della cultura il loro lavoro, e non conosco nessuno che ci sia riuscito. Ahimè a Palermo non c’è domanda e quindi l’offerta scompare o langue.
Penso che questa mancanza di domanda sia oggi la spiegazione per tanti altri problemi della città, penso che se un popolo pensa solo a problemi primari perchè non ha la possibilità di pensare ad altro allora nascono tante miserie umane.
resta un fatto che nessuno ha risposto alla domanda. perchè all’interno di una sito pubblico realizzato con soldi pubblici, che si chiami expà montevergini palab, teatro delle balate o vattelapesca, non si fa un ando pubblico per l’assegnazione di un attività commerciale. un’altra domanda, sarei curioso di conoscere il canone annuo d’affitto..?
sante parole maria eugenia.
@barbaretto, il canone è a scorporo di circa 100000 euro di spese di ristrutturazione e adeguamento, quando ce ne andremo (cioè presto, per la tua gioia) lasceremo tutto al comune di palermo rimettendoci un bel pò di soldi perchè non arriveremo mai a recuperare l’intera cifra sostenuta.
in quanto ai bandi, non vedo l’ora che si facciano, che dirti magari parteciperò anch’io all’assegnazione di un locale, ma lontano anni luce da ogni tipo di abitazione…
si ma il canone quant’è?
e sulla gara che mi dici?
te l’ho detto noi abbiamo pagato in anticipo circa 100000 euro per un contratto di affitto standard.
sulla gara, che ti devo dire non siamo noi che decidiamo sulle assegnazioni…che ben vengano le gare a cui partecipare dietro presentazione di progetto e curriculum.
ora basta però rovellarsi e scontrarci, rilassiamoci e magari cooperiamo se vuoi….vado a mare mi voglio godere almeno le mie “ferie forzate”.
rovellarsi?…magari arrovellarsi, dimenticata ar per strada…ci vogliono proprio queste “ferie”
non bisogna mai gioire dei problemi altrui.
Non è sano! Non porta bene alla nostra esistenza.
Quello che alcuni si sentono di portare avanti, anche se in malo modo, è la giusta causa delle assegnazioni degli spazi pubblici per pubblico concorso, per bando pubblico, come avviene in molte città italiane e europee.
Deve essere così.
Non puo’ essere altrimenti, diversamente si generano antipatie e odi che sono sentimenti nemici dell’intelligenza umana.
Se il comune deve assegnare spazi pubblici, quali i Cantieri della Zisa, lo spazio di via Alloro, l’ex Chimica Arenella, e così via…, lo deve fare attraverso bandi pubblici che prevedano la presentazione di progetti culturali pluriennali con esplicita trattazione, da parte dei partecipanti, di:
– obiettivi da raggiungere nel breve e medio termine
– analisi del contesto locale e strategie di integrazione delle classi sociali viventi nel vicinato (service, fornitura prodotti alimentari di consumo alias catering, …)
– target sociale di riferimento dell’azione culturale che si vuole intraprendere
– business plan dettagliato
– dotazione finanziaria disponibile al momento della presentazione della richiesta
– curriculum professionale
– partenariato locale con altri gruppi culturali e artistici come punteggio premiante, per stimolare l’aggregazione
– capacità di preparare e presentare progetti all’Unione Europea (Programma Cultura, Media, 7 Programma Quadro R.S.T.,Leonardo da Vinci, etc…) per ottenere finanziamenti pubblici attraverso i bandi europei e realizzare azioni in partenariato con altri stati europei al fine di implementare il processo di internazionalizzazione culturale ed economico di Palermo
– presentazione delle strategie di comunaicazione dei propri prodotti culturali ed artistici in campo nazionale ed internazionale.
Questi debbono essere i criteri oggettivi e imparziali per assegnare spazi pubblici a Palermo. Questo farei se fossi assessore alla cultura o sindaco per l’assegnazione di spazi pubblici.
Solo così nessuno potrebbe essere invidioso o criticare minimamente.
Giocare sulla selezione basata su professionalità da dimostrare prima di avere assegnati gli spazi.
Fare così graduatorie per l’assegnazione di spazi pubblici.
Senza nulla togliere alla professionalità dei gestori dell’Expa, capite bene che con questi criteri la selezione diventa estremamente professionale.
E nessuno osa fiatare. In teoria, perchè poi a Palermo, si trova sempre la scusa per criticare tutto.
Questi criteri di cui parlo per fare selezione dei soggetti ammissibili all’assegnazione di spazi pubblici non sono mai diventati un “regolamento comunale” come in molte altre città europee e italiane, regolamento valido per tutti indistintamente.
Nell’assenza di tale regolamento e di tali criteri le assegnazioni di spazi pubblici, e non solo, sono esclusivamente appanaggio dell’assessore e del sindaco sulla base di criteri sicuramente non oggettivi ed imparziali.
Ma il management dell’Expa non ha nessuna colpa. Ha solo sfruttato la mancanza di tale regolamento comunale e di tali criteri di selezione.
E ha fatto quel che ha ritenuto giusto e valido.
Quindi smettiamola di tirare pietre all’Expa e tiriamole al comune semmmai e se vogliamo che le cose cambino in un recente futuro.
E lo scrivo nell’interesse di tutti.
Buona serata
grande peppe. concordo in tutto. complimenti.
….e quando non contenti di vi hanno dato il bar di Palazzo Bonagia a quale gara pubblica avete partecipato?quale affitto avete pagato?a che titolo ve l’hanno dato?
che indotto culturale avete creato?e non mi dite che quel progetto fatto ad ottobre quando sono arrivati i soldi del Comune era cultura o imprenditoria perchè m mentite sapendo di mentire.Cosa ti aspetti Tiziano che adesso che sei in difficoltà ci strappimo le vesti?Ci semina vento raccoglie tempesta.E noi ragazzi dello ZOO della kalsa continuamo a credere che expa sia stato un grande bluf.Che i ragazzi siano stai sopravvalutati
dai potenti amici incompetenti e che non li rimpiangeremo per sempre.P.s non abbiamo nulla da invidiare a questo covo di architetti palermitani.
voi dello zoo della kalsa cominciate a presentare la vostra proposta progettuale per l’assegnazione di spazi. Se vi sareste trovati con le stesse opportunita’ dell’expa tanti anni fa, le scelte da voi operate sarebbero state pressocche’ identiche. Ma qualcun altro ha avuto questo destino nell’assenza delle regole istituzionali. E ha colto l’occasione per lavorare.
Quello che i ragazzi dello zoo, che tu rappresenti, vogliono fare e’ l’antica arte della guerra dei poveri (se povera sara’ l’expa che abbandona lo spazio x mancata o fallita vocazione culturale attuale della via alloro).
Invece di allungare questa vecchia minestra riscaldata palermitana perche’ non si portano avanti sit-in collettivi di protesta per l’assenza di regole all’assessorato alla cultura da parte delle associazioni e gruppi e singoli operatori culturali della citta’? Te lo dico io, perche’ e’ molto piu’ semplice criticare il tutto stando seduti dietro un pc.
Se un giorno si leveranno insieme tante voci puo’ darsi che le cose cambieranno.
..bhe….vi state scannando, voi di due fazioni estremamente opposte……il gruppo dell’Expa che di sicuro ha un validissimo progetto culturale che stimo e ammiro, di certo ha avuto amicizie e agevolazioni per fare cio che ha fatto, ma sicuramente ha anche investito tanto, e se il risultato è un luogo come l’EXPA…che ben vengano le amicizie e le agevolazioni. x i ragazzidellozoo….bhe si intuisce la tua appartenenza alla comarca centrosocialepossecasextuttiilquartiereènostroenonsitocca…..e ti capisco pienamente, perchè fa gola a tutti la gestione di un bar a palazzo bonagia con una becks a 5 euro….però piuttosto che attaccare indistintamente tutto e tutti…ti consiglierei di darti da fare, te lo dice uno che senza amicizie è 10 anni che ci campa la famiglia con la cultura (si chiamano cosi i festival e i concerti no?) a Palermo (e rispondo alla Signora Notarbartolo che non conosce nessuno che riesca a vivere con la cultura a PA).
P.S.ho organizzato una manifestazione ad ottobre 2007 a Palazzo Bonagia….e vi assicuro che il professorone che si lamenta del volume che abita li di fronte è veramente ESTREMO. Respect
Ho esposto le mie fotografie per INART all’EXPA e si è deciso di comune accordo con Tiziano e Giuseppe di chiudere con 2gg di anticipo proprio perchè l’affluenza all’EXPA ma in generale al centro storico è davvero calata vertiginosamente questa estate, normale ciclica voglia di cambiare dell’utenza o causa l’assenza di KALS’ART?
Comunque la vogliate vedere credo sia molto stupido strumentalizzare questa cosa per farne sterile polemica politica, contro questa amministrazione quando tutti ne decantavano le lodi quando rinasceva la magione e il quartiere kalsa.
Qualcuno rimpiange i vecchi tempi di “palermo di scena” – “Palermo Fest” etc etc … Beh a questa sorta di nostalgici dico che le difficoltà, la Polizia Municipale, i ritardi, l’ostruzionismo, la mancanza di fondi, i mancati rinnovi gli anni successivi etc etc etc c’erano anche a quei tempi e credetemi che parlo di cose che conosco.
Evitate di riempirvi la bocca delle solite ed inutili polemiche pseudopolitiche dando contro… L’EXPA è stato aperto tutto luglio se qualcuno voleva andarci poteva farlo CON o SENZA Kals’Art… Voi dov’eravate?
forse forse però proprio quest’estate di maggiore difficoltà, chiedere un tesseramento di 15 euro (oppure una soluzione a “rate” da 5 euro l’una) non è stata una trovata geniale..!
le terrazze sono bellissime…io ci porto sempre tutti gli amici stranieri e rimangono a bocca aperta.
è vero che la cultura non ha prezzo. ma è pur vero che tutto ha un prezzo. e che un’impresa (anche se culturale) deve tenere conto dei soldini!
allora meglio educare forse…meglio aprire a tutti…allarghereste il target, ne ricavereste una pubblicità gratuita, potreste anche variare l’offerta e sedurre chi adesso spera in una vostra chiusura.
io adoro questo posto.
vivo all’estero. riparto subito dopo ferragosto…per questa mia estate palermitana, non potrò tornare all’expa. ci vediamo la prossima estate!
e, per la cronaca…vivo a parigi. non c’è NIENTE di così affascinante…
au-revoir expa!
fede per queste 15 euro dilazionate (quindi diciamo 5 euro per entrare + vino e buffet) ho visto lamentare gente che tranquillamente ne spende il triplo in cocktail in una serata qualsiasi, in un locale qualsiasi…
Per la cultura è realmente un problema di soldi?
Ai vernissage delle mostre dove tutto è gratis la gente si riversa e se domandi loro chi è che espone a stento potranno risponderti mentre cercano di capire come prendere l’ultima tartina lamentandosi della qualità del catering e delle temperatura del bianco….
Pensi che ci sia fame di cultura?
A me sembra che della cultura fotta a pochi e quei pochi la vogliono gratis perchè i soldi è meglio spenderli in cocktail.
Ma sto generalizzando…
sono appena tornato da un viaggio ho scaricato la posta ed ho avuto la triste notizia, poi leggo questi blog ed esplodo letteralmente dalla rabbia, per la tanta disinformazione ed invidia cattiva.
conosco expa, perchè ho fatto uno stage per qualche mese presso la galleria, è devo ammettere che anch’io prima di frequentare tiziano e giuseppe ero sicuro, per la quantità e qualità delle mostre e degli eventi che organizzavano, che fosse uno spazio comunale a tutti gli effetti con tanto di finanziamento fisso annuale.
poi vivendo con loro ogni giorno ho capito che a muovere questo splendido gioiello era solo l’enorme passione e sacrificio dei due instancabili ideatori, tutto è auto prodotto, gli sporadici finanziamenti sono stati solo a progetto, ma mai avrebbero potuto coprire la trentina di mostre allestite e le centinaia di eventi organizzati. purtroppo erano costretti ad usare le entrate del bar per pagare mostre e workshops. trovare finanziamenti privati era difficilissimo, ho assistito personalmente ad un colloquio per una sponsorizzazione da parte di una nota azienda siciliana che ha risposto che con 2000 euro avrebbe preso un banner allo stadio. non è affatto facile vivere di promozione culturale a palermo, ma loro l’hanno fatto per 4 anni senza elemosinare niente dal comune, ma oggi con l’ordinanza cautelare di chiusura alle 23 ditemi come si può campare di bar. spazi come il montevergini, che cmq apprezzo almeno per la qualità della programmazione, hanno avuto finanziamenti per l’allestimento e per le rassegne annuali, si parla di centinaia di migliaia di euro all’anno, expa non ha mai avuto queste cifre, magari, sono due privati che pagano l’affitto al comune e che hanno realizzato di tasca loro e con cambi tecnici parte della ristrutturazione e tutto l’adeguamento impiantistico. hanno aperto i loro spazi gratuitamente a tutte le associazioni che li chiedevano, hanno soprattutto rivalutato la figura dell’architetto e portato un pò di europa a palermo. pertanto dovremmo solo ringraziarli e incazzarci invece con istituzioni e privati che non stanno facendo nulla per salvarli. a tutti quelli che criticano dico che non hanno le palle di tiziano e giuseppe, che aprissero loro una galleria di architettura e design a palermo, nota oggi in tutto il mondo, senza finanziamenti pubblici, rinunciando a tutto per 4 anni……a tiziano e giuseppe dico….tenete duro ragazzi sono con voi.
@ noidellozoodelakalsa
forse mi sbaglio, ma vivo da sei anni in via alloro e non ho mai sentito parlare di una associazione che si chiami zoodelakalsa, peccato perchè a sentirvi parlare, voi si che ne avreste di cose da proporre soprattutto “grandi” e poi sai, mi piacerebbe molto incontrare la gente come te che trova il coraggio di diffamare, dietro un nickname e che coraggio, ma sono sicura che sarai andato da expa a dirgliene quattro, avrai sicuramente cercato un confronto con loro, anche perchè penso che li conoscerai benissimo per emettere giudizi così duri e precisi.
ma sai cosa mi è piaciuto del tuo intervento?
che è perfettamente in linea con quello che da sempre avviene in questa città
la gente gode quando i luoghi chiudono
sei lo stereotipo del qualunquista palermitano che si merita questa città e le persone come te.
hai tanta rabbia verso expa, dimostra cosa sai fare
perchè non lo prendi tu palazzo bonagia?
tu che sei grande
o ti piace vederlo chiuso, chiuso come achab, come cana, come expa, come abatellis, si è vero e meglio così come era quattro anni fa
expa quattro anni fa era soltanto un ricovero per scappati di casa, occupato e devastato, ma non protestavi allora, era meglio quattro anni fa è vero,
penso lo abbiano capito anche i ragazzi di expa, le loro idee le potranno realizzare altrove, molti di noi che viviamo in questo quartiere li seguiremo, presto resterà tutto in mano tua che magari trasformerai tutto in una grande piazza magione, regno dell’abusivismo e dell’illegalità totale, della mancanza di qualsiasi rispetto delle minime norme igienico-sanitarie, o acustiche, penso che il tuo standard sia questo, tu si che sei grande
e per inciso i ragazzi di expa sono adorati nel quartiere,
ma mi piacerebbe incontrarti per scambiare qualche opinione con un grande come te