C’era un italiano originario di Palermo sull’MD-82 Spanair incendiatosi
(foto di Javier Pedreira)
Tra le vittime dell’incidente aereo occorso ieri all’MD-82 della Spanair all’aeroporto di Madrid-Barajas c’è anche un italiano originario di Isola delle Femmine: si chiamava Domenico Riso, aveva 41 anni, faceva lo steward per l’Air France e viveva da anni a Parigi.
AGGIORNAMENTO: Francesco, un lettore del blog, ci ha segnalato nei commenti questo video (in francese) in cui parla la vittima italiana.
Tragedia incredibile!
Pace all’anima loro.
Domenico….ma come?….3 anni compagni di classe al Turismo. Che notizia….Volevi vivere, viaggiare, ti stava stretta Isola delle Femmine. Il mondo è enorme, mi dicevi sempre.
Ti sia lieve la terra.
La ruota gira a caso.
E’ capitato a lui, poteva succedere a chiunque.
Ho trovato su Internet un video di Domenico a proposito di un progetto internazionale sull’aviazione.
http://dailymotion.alice.it/video/k4Rx1XijRP6FT8jejh
Credo che sia macabro e di cattivo gusto proporre i video di questo povero uomo.
Bisogna sempre spettacolizzare tutto? Anche la morte?
Non credo che sia macabro, è un ricordo alla persona che parla proprio della sua passione e del suo lavoro, che fatalità coincide con il triste mezzo per cui è andato via…
Ma come è possibile che c’è sempre qualcuno pronto ad aprire una polemica? Anche su un argomento così triste?
Come si è capito, io Domenico lo conoscevo bene, ci ho diviso le mie giornate per tre anni, non so spiegare quanto sia addolorato, ma ringrazio Francesco per avermi dato la possibilità di risentire la sua voce e di rivedere il suo sguardo di persona tenera e mite quale era.
I polemisti ad oltranza si occupino del sultano, per favore.
Monachella79 la nostra intenzione non è quella di spettacolarizzare ma semplicemente di commemorare. Mi spiace che tu possa sentirti offesa dal video.
NOTA BENE:
Domenico Riso morto con tutta la sua famiglia”. Era questo il solo, l’unico titolo possibile – senza virgolette – per raccontare la tragedia che ha distrutto la vita di questo giovane uomo, del suo compagno francese e del figlio di tre anni che viveva con loro due come genitori. Invece i quotidiani italiani – con la parziale eccezione del Corriere della Sera che ha scritto “famiglia” tra virgolette, così come Repubblica – e i telegiornali, escluso tg La7, hanno occultato, omesso, nascosto questa tragedia. Forse perché a qualcuno – oltre Tevere, magari – dà fastidio che due uomini, due gay, possano formare una famiglia e crescere un figlio. In Francia, ovviamente, non in Italia; men che meno in Sicilia. Per questo motivo le associazioni lgbt italiane hanno scritto una lettera-manifesto, molto sobria e molto bella, per ricordare Domenico e la sua famiglia; e per denunciare l’ipocrisia e l’omertà – è questa la parola giusta – dei mezzi di comunicazione italiani. Una famiglia è stata distrutta da una tragedia, ma sui giornali e nei tg questa famiglia viene smembrata, divisa, distrutta ancora di più di quanto sia stata lacerata dall’incidente e sciolta dalle fiamme. Viene cancellata dal ricordo in una sorta di macabra damnatio memoriae. Ma Domenico, anche se è morto, sarà vivo per sempre perché ha vissuto davvero e pienamente; non ha nascosto chi era, non si è accontentato di una vita segreta, da provincia viziosa. Ha scelto Parigi, ha trovato l’amore e ha formato una famiglia. E il suo ricordo gli deve sopravvivere come segno della possibilità di una vita reale anche per i gay e lesbiche italiani. E come segno di condanna per tutti coloro che non vogliono far esistere famiglie come la sua.
I knew very well Domenico. Calpurnio, i can send you pictures
Me too I knew him very well and unfortunally I see his pictures everywhere….I would appreciate to recieve some picture of him, My address is giomino99@yahoo.it Thanx
Che tristezza …. sembra sia vero che nella vita ci sia sempre qualcuno che, alla fine e malgrado tutto, ti presenta sempre il conto.
Cordoglio per i familiari.
Sentite condoglianze alle famiglie
Riposa in pace Domenico! Che la terra ti sia lieve, a te ed ai tuoi Cari morti con te.
Marco dal Salento