EXPA resta in “ferie”…
Riceviamo e pubblichiamo.
«È giunto il 20, ma EXPA ancora non riapre.
Non ci sono le condizioni.
Appuntamento rimandato.
Non è ancora cambiato nulla, la Kalsa è sempre più spenta, forse irrimediabilmente, sono tornati anche gli scippi, i vicini continuano a posteggiare nell’area pedonale ed i vigili continuano a non farsi vivi, ma è sicuramente cambiata la nostra consapevolezza di aver fatto un buon lavoro in questi anni, lo evidenzia l’emozionante attestazione di stima delle centinaia di sottoscrizioni all’appello che abbiamo lanciato ad inizio agosto su www.expa.org.
Attendiamo risposte a progetti presentati sia ad enti pubblici che privati, ma l’immobilismo di agosto certo non aiuta e la testa intanto va soprattutto alla causa civile, incombente e sprezzante, che accorcia le prospettive, che appesantisce l’entusiasmo.
Ringraziamo chi ci sostiene ed esorta e anche chi ci vorrebbe scorticare.
Continuate a sottoscrivere l’appello, passate parola, il sostegno dell’opinione pubblica è un arma fondamentale per la nostra “sopravvivenza”, perché pur sempre di “sopravvivenza” si parla.
La cultura resta in ferie.
EXPA non si arrende…si ricarica per settembre».
Tiziano Di Cara e Giuseppe Romano, ideatori e direttori EXPA
Che fortuna!!!evidentemente ve lo potete permettere.
Io questa estate non ho avuto soldi per fare le ferie!!
Ma è possibile che continuate a pensare che bastino quattro firme anonime e due appelli per sensibilizzare
gli Enti,il Comune etc.Cosa farete dopo?
Adrete a dire guardate noi abbiamo chiuso e ci sono migliaia di persone che protestano e sottoscrivo,!!la gente si tira i capelli!!si strappa le vesti!!ci sono tentativi di scioperi della fame!!Tutti vogliono Expa!!! ma fatemi il piacere!!siete ridicoli.Avete solo perso clienti come qualsiasi pub di Palermo!!la gente si è stancata di venire da voi e va da un’altra parte,nei luoghi di mare.Il vostro è puro marketing da “cappello in mano”,molto scarso.rimanete pure in ferie.
Il silenzio di Via Alloro è bellissimo.Noi lo continuamo a preferire senza di voi.
Io veramente andavo da Expa e mi pareva che fosse una delle ultime luci rimaste accese in questa città. Lo rimpiangerò.
Se poi vogliamo dire che a Palermo il tanto peggio è tanto meglio, in un certo senso sono il primo a capire il paradosso.
@ kalsalibera
ma noi chi?
pensi di dar voce a tutta via alloro, a tutta la kalsa, a tutta la città?
ma chi sei? finiscila con le tue inutili ottusità?
se i ragazzi di expa stanno ottenendo così tanti consensi vuole proprio dire che non si tratta di pub come dici tu, ma di un centro culturale prezioso che offre in città occasioni di confronto intellettuale altrimenti assai carenti, hai mai visto una loro mostra?
chi dice “il silenzio di via alloro è bellissimo” e ha avuto innalzato il valore commerciale delle proprie case proprio per quelle voci culturali che si ascoltavano in via alloro grazie al kals’art e alla tanto bistrattata expa, che invece dovrebbe ringraziare, è in fondo giusto che si meriti il silenzio, il silenzio dell’ignoranza, il silenzio degli scippi, il silenzio dell’incuria, il silenzio dei parcheggi abusivi, il silenzio che farà risprofondare la kalsa nel nulla e che arresterà quindi il processo di rigenerazione che era in atto con il conseguente crollo del mercato immobiliare di cui lui non potrai più godere.
lui che forse è un intestatario di casa popolare che può riscattare fra pochi anni con appena 15000 euro.
proprio lui dovrebbe lottare con expa per non ritornare in quel silenzio che tanto invoca.
@ mario c.
scusa ma le poche volte che sono stato da expa non ricordo di averci trovato molto altro oltre ad alcool, fumo ed un certo rumare di sottofondo.
che mi sarò perso?
@ pincopallino
visita il loro sito http://www.expa.org e vedrai cosa ti sei perso.
mostre internazionali di architettura e design, workshops, incontri, presentazioni di libri, sede off della triennale di milano, sede della biennale di venezia….ti basta.
Non ha funzionato il rapporto tra Expa e il quartiere.Hanno fallito.Se avessero creto un indotto
cultutale e sociale indispensabile non sarebbero arrivati a questo punto.Quel punto di riferimento culturare indispensabile per la città non esiste,se non nella loro mente e nella nicchia di persone interessate
all’argomento come te Marco.Tutto finti,di carta lucida e cibo per i giornali.Per il resto ha funsionato come un locale di tendenza,finche è durato.Ma il pubblico di tendenza ti tradisce quando trova altri posti.E se quello che dite voi fosse vero il tentativo di fare in extremis una rassegna “in art” per salvare capre e cavoli avrebbe dovuto avere la fila di palermitane dietro la porta disposta ad associarsi con 15€.Un fallimento definitivo che nasce da lontano.Gli architetti venditori di bevande avrebbero dovuto,approfittando del loro momento di gloria iniziale,consolidare un rapporto con il quartiere e pretendere,facendosi portavoce,dal comune i servizi minimi e le infrastrutture per potere vivere e lavorare in quella strada.Dovevano urlare forte allora.Ma non sono mai stati liberi e si sono resi complici(in buona fede)del sacco della Kalsa,una speculazione immobiliare senza precedenti.La folle bolla immobiliare,io spero che esploda e che i prezzi ritornino ad essere quelli che merita un quartiere così abbandonato.Mi chiedo per quale motivo oggi dovrei affittare un bivani in via alloro a 700€ euro o compare una casa a 5000 euro al metro quadrato.Una follia per una zona senza servizi che galleggia tra topi,immondizia,scippi e fogne a cielo aperto.Questa e’la Via Alloro oggi e se Expa no ha portato la luce in quel quartiere allora luce non era.Era consumo camuffato da cultura.Un fallimento.Per questo noi preferiamo il silenzio,per azzerare tutto e ripartire da zero,consapevoli che sarà molto difficie con questa amministrazione lontana che sta puntando al rilancio immobiliare di altre zone come il porto.
Non nutriamo nessun risentimento nei confronti degli Architetti di Expa,ma ci aspettiamo seria analisi dei fatti e un minimo di “mea culpa”piuttosto che aggrapparsi a finti e strumentali attestati di stima…in attesa ci godiamo il buio e il silenzio di Via Alloro.
Vi invito a essere rispettosi nei confronti degli altri commentatori. Grazie.
Dal tono delle parti in causa si capisce purtroppo che ancora per molto tempo le parole cultura, evoluzione, riscatto e rinascita a Palermo serviranno a riempire le bocche ma non redimeranno mai la nostra bella bellissima città! Siamo ancora lontani dall’Europa!
anch’io vivo alla kalsa e condivido con quanto scritto che effettivamente l’amministrazione si sia totalmente dimenticata del quartiere così come di mille altre emergenze, ma non posso tollerare che di queste carenze amministrative debba pagarne le conseguenze expa, voce sana nel silenzio culturale della città…si punti il dito invece verso chi lascia il quartiere nell’oblio.
non si può invocare una rinascita azzerando quello che sembrava esserne il motore.
perchè si continua a sottovalutare che oltre ai frequentatori modaioli di expa esiste una stragrande maggioranza di appassionati sostenitori (anche come me fra i vicini di casa) che si sentono defraudati dall’eventuale scomparsa di un centro culturale del genere, dove potevi vedere una mostra tecnica di architettura, ma allo stesso tempo anche assistere alla proiezione di un documentario sociale, o alla presentazione di un libro contro la mafia…..ma quali venditori di bevande, quale consumo camuffato da cultura, se avessero voluto camuffare scopi commerciali (fra l’altro legittimi) avrebbero organizzato i soliti concertini alla moda e niente più. riconosciamo il valore immenso di quanto fatto in autoproduzione da expa. io non voglio resettare e ripartire da zero, voglio ripartire proprio da expa e resettare chi pensa il contrario. è paradossale descrivere expa come un problema da resettare….ma siamo impazziti.
ma qui non vogliamo resettare nessuno,chiediamo solo una
analisi sincera di questo fallimento,una presa di coscenza pubblica.Cosa chiedono i ragazzi di Expa?a chi attribuiscono la responsabilità del loro declino.Bisogna guardarsi realmente dentro per comprendere.Cosa chiedono con questo ulteriore appello?
soldi pubblici?non c’e’ ne sono !!che rifacciano il Kalsart per affollare la stradina?figuriamoci Kalsart è
morto con Rampello che ha depositato addirittura il logo e il nome.Cosa chiedono io non lo capisco?riconoscenza?per cosa?il target di persone a cui si sono rivolti sono una nicchia e la stessa nicchia
spesso si è divisa sul giudizio del lavoro svolto da Expa.Gli stessi architetti,una buona fetta sono stati molto critici sulla qualità delle mostre.Certo sono gli architetti che sono rimasti fuori dal progetto che non sono stati invitati a fare rete.Ma questo è un’altro grande errore della politica EXPA: dividere piuttosto
che unire.Quel posto doveva essere uno spazio aperto
ed invece la scelta è stata la chiusura alle altre risorse della città.Loro hanno scelto di fare la loro cosa.Leggittimo ma adesso chiedere solidarietà è finto,e i ragazzi lo sanno benissimo.
Potevano diventare un faro,ma non lo sono diventati
per indole distruttiva.
Il consumo travestito da cultura.
Cosa c’e’ di culturale quando ti chiami dei pr (giuditta e company)per organizzare degli aperitivi.Lo fanno tutti dalla cuba al 161.Cosa c’e’di culturale
quando prima di organizzare concerti chiedi hai musicisti se hanno un seguito.Lo fanno tutti dal birimbao all’ultima taverna della champagneria.
Dovevano finanziarsi e’ leggittimo!!ma allora diciamolo
che expa e’anche questa cosa e che il progetto iniziale e’stato deviato.
Al buoi noi ci restiamo per molto tempo.Godiamocelo
kalsalibera, prendendo per buono tutto quello che dici, tu che alternative proponi al buio?
tenere le persiane di casa chiuse?
@ kalsalibera
ma che dici? perchè parli senza sapere, ma lo sai che expa ha ospitato gratuitamente tantissime associazioni o privati senza spazi, ultima la rassegna di mezzo cielo sul cinema indipendente delle donne siciliane. indole distruttiva? ma che ne sai? dove eri quando hanno presentato il documentario “biutifull cauntry” documentario sociale pluripremiato, non penso che giuditta organizzi questi eventi, ma anche se fosse.
qualità delle mostre?…ah ora lo ammetti almeno che si siano fatte delle mostre, forse meglio parlare di critica artistica piuttosto che demonizzare a priori.
w il buio, non sai dire altro…che tristezza.
@ Giulia
Spero che tu non appartenga a quelle di persone che ha comprato casa in Via Alloro a 4 soldi,che si è vista triplicare il valore dell’immobile grazie a tutte le operazioni di finta rivalutazione della zona(kalsart,expa)e adesso si rende conto del bluff.Mi chiedo ma dove eravate quando spente le luci dei festini comunali estivi,in autunno i problemi si ripresentavano squallidamente?O pensavi che bastasse la presentazione del documentario “biutifull cauntry” a risolvere i problemi di un quartiere.Mi chiedo perchè sei pentita di risiedere in Via Alloro?e cosa ti ha fatto scegliere di venirci a stare 5 anni fa.Se ce’lo dici sinceramente forse possiamo ripartire dalla tua esperienza.Ma fai in fretta prima che crolli tutto insieme ai buoni investimenti immobiliari.
tu a che tipologia di persone appartieni?
perchè non rispondi alle domande?
se vado via da via alloro è proprio perchè è abitata da persone come te
che non capiscono per ignoranza in quale condizione di sottosviluppo si vive in questo quartiere e l’unico tuo problema è il silenzio.
come dove e quanto ho acquistato casa non penso possa essere argomento di interesse tranne per chi come te mantiene un profilo di discussione molto basso
l’ignoranza è la causa di tutto
ed in te c’è molta ignoranza
la presentazione di un documentario non è nulla ma il nulla è quello di cui sei circondato e purtroppo di quello in cui versa la kalsa, che se noi abbiamo deciso di invadere è proprio per rosicchiare terreno a chi come te sa vivere soltanto nel degrado e con livelli di qualità di vita inesistenti in gran parte dell’europa, ma non puoi nemmeno capire a cosa mi riferisco, il tuo standard è piazza magione regno dell’abusivismo
sei arrabbiato che la tua casa popolare non la puoi rivendere? ma non è colpa nostra, pensa che la tua casa è stata pagata anche con i miei soldi.
e poi smettila di blaterare al plurale, come se fossi rappresentante di chissà quale gruppo di seguaci, sei semplicem,ente uno che vive con i topi di via alloro e non si lamenta
il crollo per te sarebbe la soluzione, ma per fortuna le strutture sopravvivono agli uomini, prima o poi morirai qualcun altro verrà al posto tuo, è così che avverrà il ricambio ci vorranno ancora anni, ma noi saremo seduti in riva al fiume.
Noi chi?
Ma tutti VOI secondo me vedete la questione da due punti di vista diversi ma non per questo ERRATI…
non amo essere giudicata come una buonista… ma il problema è complesso ed è dato dalla somma dei due punti di vista…
continuiamo a dividerci quando invece questa Palermo ha bisogno di incontrarsi per provare a valutare lucidamente le questioni che l’affliggono…
perchè non provare a cambiare tono?
…e a costruire anzicchè distruggere?
Ma di che state parlando? Expa a me è sembrata una scommessa naturalmente perdente, perché a differenza di quel che pensa mia moglie io non credo nella fenice che risorge dalle sue ceneri, le civiltà nascono prosperano invecchiano e muoiono, la nostra è in fase 3. La Kalsa è un quartiere degradato? Per il mio standard lo è ma ai nativi piace così com’è, i cambiamenti culturali sono accettati sono se ne trae un vantaggio economico. Si è provato a forzare lo standard locale, il genius loci, si è tentato un ibrido culturale per varie ragioni, anche ecomico immobiliari, ma gli ibridi in natura sono quasi sempre sterili, e anche in cultura.
scommesse, fallimenti, incontrarsi, valutare questioni,
non vi accorgete che una parte di mondo al quale palermo vorrebbe somigliare, è andato molto avanti, compresi i depressi paesi dell’est europa che in pochi anni hanno trovato nuovi stimoli per lo sviluppo, e che hanno trasformato i centri storici, nei simboli di questa rinascita, riempiendoli di gente, di locali, di gallerie, di vita, vedi quel gioiello di Praga
ma noi siamo palermitani, i migliori al mondo, superiori a tutti, quando nel mondo che conta non siamo nessuno.
e stiamo a parlare di un luogo come expa come se fosse la causa di tutti i mali, è semplicemente uno dei pochi luoghi di aggregazione della sesta città d’italia, mi piacerebbe dire tanti ma la città è popolata di gente senza attributi, che non rischia di investire in proprio come quei criminali di expa, o di achab o di cana,
li chiami i nativi come se fossero una casta a parte, purtroppo sono palermitani, italiani, europei, ma molti di loro non lo sanno, ed a molti fa comodo così
ma sono soltanto luoghi comuni che non meritano da parte vostra risposta, c’è chi scrive e dice queste cose da cinquanta anni
ma l’importante è scaricare tutte le nostre insoddisfazioni e le nostre frustrazioni contro un puntino nel mondo.
perchè chi ha un minimo di cultura, e di buonsenso lo sa che siamo una città incivile ignorante rozza e irrecuperabile
I sogni si realizzano col lavoro. Quale lavoro? Stimoli per lo sviluppo sono denari che chi poteva e voleva ha investito in società che vivevano (o sopravvivevano) con poco e di poco, società dove la differenza tra 100 e 200 dollari si sente, qui a Palermo il costo della vita è inferiore mediamente di un terzo rispetto a quello milanese e il reditto procapite è meno della metà. Expa personalmente non mi sembra causa di tutti i mali. I nativi sono una casta a parte, una casta culturale (è la mia modesta opinione) con una propria contraddittoria dignità, forse si sono sentiti colonizzati senza poterne trarre vantaggio. Certo che siamo una città mediamente incivile rozza ignorante e irrecuperabile, c’è dubbio?
Giulia i tuoi toni sono al limite con la policy dei commenti. Gradirei un dialogo più pacato (vale per tutti, ovviamente). Grazie.
Bene finalmente qualcuno che ha capito la “nostra” provocazione che non intendeva criminalizzare qualcuno
ma semplicente evidenziare un modo di lavorare fallimentare e pelesemente pilotato.Ben vengano tutte le gallerie di architettura di questo mondo a divulgare
cultura anche di nicchia ma se la ricaduta sul territorio è conflittuale(come quella di expa)e non economica o strutturale(in tervini di migliori servizi)
allora qualcosa non ha funzionato nella progettazione e nella programmazione.E non ci sembrava utile per nessuno che gli appelli di Expa risultassero come il grido di disperazione delle vittime di un sistema “malato”che EXPA stesso ha caldeggiato e sostenuto.Ci è sembrato importante esprimere alri punti di vista.Forse siamo stai pesanti(e c’e’ ne scusiamo)
ma solo persone miopi(come Giulia)hanno potuto credere
che npi preferiamo i topi alla cultura,il buio alla luce,le fogne a cielo aperto all’indotto che una sana
industria della cultura può generare per la nostra città.Ma se i risultati sono quelli di Expa allora qualcosa non ha funzionato.Ed è dalla ricerca di questi motivi che bisogna ripartire e non da facili e vittimistici appelli di solidarietà.
Prendete una scopa in mano,mettetevi a pulire le strade,chiamate uan ditta di deratterizzazione e fatelo di fronte al mondo dei media otterreste un risultato più efficace.Ma per fare questo bisogna avere coraggio
ed essere uomini liberi…..e questo non staziona dalle parti di Expa
penso che i toni di kalsaliberanei confronti di expa abbiano superato ogni limite di policy dei commenti
mi scuso per i miei, ma non dovreste permettere certe diffamazioni
Kalsalibera
spero che i proprietari di expa ti querelino
per le offese che continui a pubblicare e che questo blog continua a pubblicare
E dove sono le offese,sono libere opinioni,ma e Rosalio
che,è molto rigido nella sua politica,può liberamente
evitare di pubblicare i nostri post o di riprenderci
come fa quando lo ritiene opportuno.Non vogliamo mettere in difficoltà nessuno.
Noi chiedimo scusa se abbiamo forzato la mano,o se qualcuno si è offeso e ritorniamo a prenderci il buio.
lo sai benissimo dove sono le diffamazioni e se non lo sai spero che questa volta te lo insegnino
nel buio ci sei sempre stato
non ho seguito molto da vicino le varie vicende, né le mostre che l’EXPA ha offerto in questi anni.. ci sono stato poche volte (fra cui una per “lavoro”) e devo dire una serie di cose che ho notato durante queste poche visite, cose che mi hanno indotto a non differenziare minimamente questo presunto “faro” di via Alloro da un qualsiasi altro pub/winebar/luogodiritrovoperleliteintellettualoide palermitano. di conseguenza -critiche relative a questo genere di personcine a parte- è facile capire come un posto del genere sia potuto arrivare alla pressocchè sicura fine. mi spiego: un luogo frequentato solo ed esclusivamente da un certo tipo di persone, fra parentesi lontane ANNI ED ANNI LUCE e dal palermitano medio (che vota coloro che regnano in Sicilia) e dall’abitante medio della Kalsa che -è inutile fare tanti giri di parole per nascondere la verità- ha ben poco interesse nei confronti di cultura ed architettura e cinema femminile indipendente. se ci aggiungiamo che buona parte delle attività del luogo sottintendono il consumo di alcolici e le solite svariate vie di allegria giovanili, ecco che come diceva Kalsalibera il luogo si trasforma (leggi: è) in un pub o quello che è come un altro, soggetto ai capricci delle tendenze e del tempo. questa è la mia personalissima opinione, liberi di smontarla
@ kalsalibera
a me non sembra proprio che expa sia un insuccesso, anzi.
ti ricordo che se non fosse per le tristemente note 25 persone (di cui mi sa che tu fai parte) a quest’ora expa continuerebbe le sue attività in modo regolare.
non è affatto un fallimento, lo è bensì che queste 25 persone non abbiano accolto i mille tentativi di compromesso di programmazione proposti da expa, fin dai primi giorni e che abbiano continuato a lamentarsi anche con la chiusura alle 23 (ho assistito a scenate alle 23.01). ed ancora basta con queste accuse di expa pilotata, ma da chi poi? se sono soli? a me risulta che almeno due anni fa il comune abbia ricevuto anche lui una richiesta di risarcimento da parte dei famosi 25 per danni psicologici causati dall’expa e che ha fatto il comune di palermo? invece di appoggiare le attività culturali prodotte dalla galleria, schierandosi come giusto dalla parte di expa, se ne è lavato le mani, scaricando tutte le colpe solo ed esclusivamente all’associazione expa…questo non mi sembra proprio essere pilotati, ma forse osteggiati.
@ gomesio
sei mai stato al fiat caffè della triennale di milano? al bar del moma di new york? al bar.ristorante della galleria meyer di barcellona? nelle gallerie/bar di londra?…mi fermo perchè la lista è lunga, in tutti questi posti nessuno si scandalizza se accanto a mostre e conferenze si sbevazza o si ascolta musica…anche fino alle 3 non certo fino alle 23….sveglia!!!!!!
a quanto ho capito, praticamente sono solo queste 25 persone che si lamentano degli schiamamazzi notturni a costituire il problema per expa?
@mario c.
a me non interessa quello che si fa lì dentro.. se ho scritto quello che ho scritto è per sottolineare il fatto che l’expa viene (e credo giustamente, anche se forse in maniera superficiale) considerato come un luogo di aggregazione come un altro.. e penso anche che su questo i gestori/proprietari ci marcino. dopotutto sappiamo bene come funzionano i giovani confusissimi palermitani, che amano essere di tutto un po’ : una sera esperti d’arte moderna, una sera appassionati d’architettura, una sera al concerto di musica klezmer, ecc. ecc.
gomesio e che lavoro hai fatto all’expa?
come puoi giudicare un luogo che non conosci queste “poche volte” ti danno il diritto di parlare così ma come ti permetti
sai che secondo me somigli a kalsalibera
hai le stesse argomentazioni
ma se un luogo non ti piace non ci andare?
ma perchè diffamate
che cercate di fare
chi c’è dietro questa buffonata
@ gomesio
ci marcino? che dici? è una galleria di architettura e design con trenta mostre all’attivo e centinaia di incontri dedicati all’architettura ed al design, questa è la principale mission di expa, non puoi dire “a me non interessa quello che fanno la dentro” (quindi non lo sai) e poi dire che i proprietari ci marcino…su cosa?
non è affatto un luogo come un altro…la bienale di venezia non avrebbe scelto un luogo come un altro.
Giulia se non ti dispiace sta a me applicare la policy dei commenti qui. Ti invito nuovamente a utilizzare toni più pacati. Non costringermi a intervenire in modo più convincente. Grazie.
@ giulia
ho aiutato la mia ragazza a vendere libri per conto della libreria in cui lei lavora.. per intenderci, non è che fermavamo la gente, diciamo che avevamo un tavolino dove abbiamo disposto questi libri che potevano appunto essere acquistati.
vista la “stasi” di questo tipo di lavoro ho avuto modo di osservare la gente frequentante quella serata.. sarà stata una coincidenza? un caso? è possibile, ma io non credo ai casi e alle coincidenze.
se un luogo non mi piace non ci vado, hai ragione. ma sono libero di dire che non mi piace e perchè non mi piace. diffamare è una parola grossa, io non sto inventando nulla, sto dicendo quello che SOGGETTIVAMENTE ho notato in quelle poche volte in cui sono andato (e mi sembra di averlo detto fin dall’inizio) e che ritengo OGGETTIVO dire. se avessi dei dubbi non parlerei, ma siccome la penso così e non mi pare di offendere, parlo e parlerò ancora
@ giulia
sei proprio …zzata. hai ragione, ma relax è ancora estate dopotutto.
@ gomesio.
si sono solo quei 25 che si lamentano.
@ mario c.
perfavore, fa’ attenzione a non intendere “casualmente” le cose come più ti fa comodo. “a me non interessa quello che fanno lì dentro” cosa significa? significa che per quel che riguarda alcolici ed altro per me possono fare quello che vogliono in generale. non significa che provo disinteresse nei confronti delle loro iniziative. pensavo che il pensiero fosse chiaro
C’era un “progetto” di rinascita della Kalsa
http://www.exibart.com/Print/notizia.asp?IDNotizia=13583&IDCategoria=79
e per 25 persone che si lamentano non si può fare niente? voi forse pensate che (ad esempio) gli abitanti di via candelai non si siano lamentati ca cc’è bburdiellu e schifo ogni ssira? o che forse le loro lamentele non siano state ascoltate?mi pare strano e difficile. a me puzza un po’ la situazione..
@ gomesio
sembra assurdo ma è così, sono solo in 25, anche in via candelai hanno i loro problemi, ma li sono tanti gli esercenti con bar e baretti e l’economia che smuovono in fondo fa bene a tutti perchè gli stessi abitanti ci lavorano.
…nessuna puzza, è una causa civile bella e buona.
comunque, ho letto l’articolo riportato da pepè e trovo sia molto interessante. inoltre, una sua parte esprime eccezionalmente un pensiero che forse non ho saputo bene sviscerare prima: la Kalsa è un quartiere che è “ancora fortemente degradato sia dal punto di vista sociale che architettonico” (cito direttamente dall’articolo), e che di conseguenza non può essere trasformato di punto in bianco in “distretto culturale”: pregevole sarebbe, almeno quanto lontano anche dalla più blanda forma di realtà. questo è uno dei perchè (a mio avviso) il progetto expa ha fallito.
Mario tu che parli da grande viaggiatore e frequetatore
di questi luoghi modernissimi di ultratendenza,sai cosa
c’e’ sopra,sotto,a destra e sinistra di questi spazi?certamente non famiglie con bambini.Ti sei chiesto perchè dalla strada non arriva neanchè un decibel?perchè chi apre e progetta location di questo tipo si preoccupa di insonorizzare gli ambienti.Io non difendo i 25 abitanti,poco mi importa perchè vivo altrove ma ti chiedo se ti sei mai messo nei loro panni o se capitasse a te di trovarti a vivere sopra una rumorosa galleria d’arte?.Spesso chi progetta spazi dovrebbe pensare anche a queste cose
oppure trovare luoghi lontani da centri abitati.
La prossima volta che vai a Londra,a Barcellona,al MOMA fai attenzione e vedrai che nessuno di questi fantastici posti sorge sotto i balconi case abitate da famiglie.A noi siciliani ci piace improvvisare tutto.
ovviamente cito perchè ci sono stato, in europa chi più chi meno (gli esempi di barcellona e londra sono nelle stesse condizioni di palermo) è riuscito ad aprire spazi culturali e a farli vivere in pieno centro abitato. ad esempio proprio il museo d’arte contemporanea di meyer a barcellona nasce nel cuore del raval (quartiere degradato fino alla comparsa di questo centro culturale) diventato poi elemento di contagio per una rinascita dell’intero quartiere, che vede oggi a decine le gallerie nei suoi pressi. sia chiaro tutto sempre con un supporto delle istituzioni notevole, nella logica che la promozione della cultura è un servizio pubblico a mio avviso essenziale come l’illuminazione stradale.
…e poi alberto se hai mai frequentato expa avrai potuto constatare il rigore ed il rispetto con cui i direttori si sono attenuti all’ordinanza con una scelta di programmazione artistica dalle sonorità minime…se i 25 provassero a vivere all’olivella si renderebbero maggiormente conto della fortuna che hanno avuto ad avere quegli architetti come vicini.
caro alberto, forse è lei che viaggia poco, perchè in tutte queste città ed aggiungo praga berlino, ma ormai tutte le grandi città del mondo
hanno rifunzionalizzato i centri storici, creando economia nuova i locali sorgono all’interno degli atri dei palazzi, nelle corti comuni degli edifici
in pieno accordo con i condomini che prendono anche la percentuale sugli incassi, che scemi questi europei lavorano di turismo per sei mesi l’anno dormendo un pò di meno ma almeno lavorano loro ed i loro figli in una città dove si muore di fame forse sarebbe meglio dormire meno e lavorare di più
ma sarò sbagliata io e saranno giuste tutte le vostre discussioni, e forse è sbagliato a palermo far vivere il centro storico, ricordo per i smemorati che i caffè concerto sono stati inventati da orlando ed è sembrato il messia che portava la gente al centro che fino ad allora era terra di nessuno
caro alberto hai ragione nessuno deve disturbare gli abitanti del centro storico e del resto tu vivi altrove
ma da residente ti dico che preferirei dormire qualche ora in meno che convivere con i topi con gli scippatori, con gli spacciatori, con l’immondizia con cli abusivi di piazza magione
ma tu vivi altrove, pensa ai decibel
così va bene rosalio,
Gomesio
capito chi critica quattro anni di attività di expa, uno che per una sera ha aiutato la sua ragazza a vendere libri ed ha capito cosa è expa e soprattutto l’analisi del suo fallimento
bravo bravo è di te che abbiamo bisogno in questa città
grazie giulia
grazie mario c.
noi dovremmo ringraziare voi, tiziano e giuseppe, che invece di mandare tutti a…., perchè chi non vuol capire forse se lo merita, continuate a relazionarvi con tutti con educazione e serenità intellettuale.
forza ragazzi…che sia da esempio per chi si lamenta e vi critica con le solite argomentazioni banali, ma non ha il coraggio di investire un briciolo di se a dispetto delle certezze del quieto vivere, per inseguire una passione, una ambizione professionale…come fate voi. grazie.
Passavo qualche sera fa dalla Kalsa e pensavo a come era più viva quando c’erano le luminarie, gli spettacoli a palazzo bonagia, l’Expa, la gente che passeggiava fino a tarda sera. Adesso sta tornando ad essere il posto di materia fecale che era prima di kalsart, coi vicoli bui (che piacciono tanto a qualcuno) dove gli autoctoni possono nuovamente spadroneggiare e i topi muoversi in tranquillità.
In quanto allo specifico caso di Expa… purtroppo gli spazi angusti del centro costringevano giocoforza ad utilizzare il cortile, ed il brusio, anche in assenza di musica, poteva dare oggettivamente fastidio agli abitanti dei palazzi adiacenti.
Magari se i proprietari avessero offerto a loro spese vetri camera e condizionatori ai 25 condomini… chissà, forse oggi la situazione sarebbe differente.
strada tentata fin dall’inizio.
hai tempi ero stagista e consigliai anche delle soluzioni.
fu fatta una proposta seria:
– non utilizzo della corte.
– condizionatori e vetri camera per tutti.
– musica (a bassi volumi) spenta alle 24.
– chiusura delle terrazze all’una.
– security per schiamazzi esterni al locale.
non fu accettato nulla.
vogliono solo il risarcimento di 125000 euro.
@ giulia
allora che vuoi che ti dica? avete ragione voi, anzi: hai ragione solo tu, visto che evidentemente (e non si capisce per quale motivo) nessun’altra opinione è da te accettata. e questo te lo dice uno che si, è vero, ha fatto delle critiche all’expa ma che allo stesso tempo è contrario alla sua chiusura (E mi pare che questo si possa leggere).. io non ho mai detto di desiderare che un luogo del genere venga chiuso, ho soltanto dato dei giudizi in merito, peraltro argomentandoli con motivazioni non soltanto riportate da me (che -come sicuramente tu penserai- sono l’ultimo scemo della città) ma anche da altre persone, non necessariamente tutte brutte e cattive; al massimo, se mi concedi questa auto-definizione senza offesa, direi che sono solo realiste.
Centoventicinquemilaeuro diviso venticinque fa cinquemilaeuro a persona,toglieteci le spese per avvocati rimane poco.A me pare difficile che quella gente si sia imbarca in avventura del genere solo per soldi e solo per questo motivo.Non conosco le storie e neanche tutti i particolari ma una cosa mi è chiara poca voce si è data alle istanze di quella gente,li abbiamo sempre considerati come quelli che rompevano le scatole con le loro lenzuola appese.E se alla base ci sia un problema di comprensione dei codici popolari?io me lo sto chiedendo leggendovi.
Gomesio
caro gomesio
forse i toni sono esasperati
ma chi non vive la nostra realtà quotidiana non può capire
allora è molto facile fare delle analisi superficiali sarebbe più onesto non dare questi giudizi senza averne le competenze perchè non puoi criticare così radicalmente un luogo che ha ospitato una sezione della BIENNALE DI VENEZIA, non penso che altri luoghi in sicilia possano vantare una esperienza simile ma per giudicare bisogna sapere cosa è la biennale.
il mio è soltanto un tentativo di ribellione alla quotidianità palermitana dove expa ha rappresentato una finestra sul mondo soprattutto per chi vive in questo quartiere
quindi ti invito ad andare questa sera in piazza magione o in via alloro
e domani mi piacerebbe avere un tuo commento
ed in ogni caso luoghi come EXPA andrebbero difesi anche perchè apri il giornale e guarda cosa ti viene proposto di culturale, e se non conosci cosa ha fatto expa in questi anni visita il loro sito informati e magari avresti una opinione meno dura
comunque penso che sia tutto inutile
spero che expa riapra ma da un’altra parte
albertosavona
come fai ad essere un conoscitore dei codici popolari se non vivi in questo quartiere?
non hai idea di quello che dici, ma siete tutti bravi a scrivere
ti sembrano poche 125000 euro?
a me risulta che le famiglie che si lamentano siano solo 5 composte da 5 elementi ciascuno, hanno firmato i nonni di 90 anni ed i ragazzini di 18 annni, quindi 25000 euro a famiglia…insomma non è poco.
se non fosse anche una questione di soldi potrebbero lasciare tutto come è con la chiusura alle 23 perchè chiedono invece soldi e quindi la pelle di expa?
ed ancora come “poca voce si è data a quella gente”? fino a prova contraria a rischiare di chiudere è expa, il magistrato fino ad adesso ha ascoltato solo la loro di voce e purtroppo non quella di chi come me, giulia e tantissimi altri vorrebbe la vita di expa.
scusami giulia!!volevo farti una domanda:se tu vivessi
in via dei candelai dove non si produce cultura,ma frastuono ed economia(quella che non piace a nessuno)
avresti lo stesso punto di vista?a quella gente non recepisce Triennale( che tralatro è andata malissimo come affluenza Expa)ma recepisce la rottura di un equilibrio di quartiere ( che sentono molto loro)avvenuta senza coinvolgimento,senza chiedere,senza interagire.Te lo sto spiegando in italiano ma nel loro codice questo si tarduce in “ma chisti cu su!!arrivano cà senza mancu salutari!!e muntanu stu burdiellu”.Cosa vuoi che importi della Biennale di Venezia più importante il rispetto e sentirsi parte.
Questa è una mia opinione ditemi voi
qualcuno sa se hanno riaperto “la paloma” , famosissima discoteca da 2000 persone, a barcellona???
scusate, vi ho seguiuto con interesse seppur abito lontano dalla kalsa.
leggo di due fronti che non si incontreranno mai perchè secondo me siamo sempre lontani dalla vera cultura ed il convivere cicvile.
ovvio che cultura mostre e attività dovrebbero essere cibo per la nostra mente, senza di loro io mi spegnerei, vero anche che quando sento da qualcuno che il problema si risolverebbe con doppi vetri e condizionatori contro il rumore mi sembra una involuzione culturale ed ambientale. invece di unire si separa ancora di più creando schermi che ci possano anestetizzare ed isolare ad oltranza. direi che si dovrebbe coabitare nel reciproco rispetto da entrambe le parti ( e magari da questo nascerebbe qualcosa…), anche quello dei decibel, anche questa è cultura o forse solo buona educazione.
poi non riesco a capire il parallelismo tra topi e cultura e posteggi abusivi….ma è così difficile far valere i propri diritti con chi di dovere????
ho l’impressione che molti interventi siano di corto raggio, da una parte e dall’altra, senza entrare in merito sulle qualità artistiche culturali o condominiali.
se un evento passato al moma non mi fa dormire mi incazzo, se ci sono i topi o le macchine parcheggiate dentro casa faccio un esposto a chi di dovere cercando di far partecipare più persone possibili.
se poi ho eventi culturali, niente casino e niente topi penso di non essermi svegliata a palermo 🙂
direi comunque a distanze suderali dal resto del mondo.
@Stalker: vedi, io ho abitato per un anno in uno dei vicoli vicino piazza sant’anna. Topi, prostitute, rumore.
Ma l’appartamento aveva i vetri camera. Per cui, almeno quando eri dentro casa, potevi stare tranquillo (topi a parte, che entravano in casa da chissà dove).
Per questo, capisco bene le proteste dei condomini in merito al problema rumore. Che però poteva essere risolto, come pure ha spiegato qualcuno. Certo, se poi a questi 25 gli è balenata (o stata fatta balenare da qualche avvocato) l’idea che potevano far soldi facendo causa… in questo caso non c’è nulla da fare.
Altro che integrazione nel contesto… questi mi sa che appartengono a quel tipo di palermitano che per un pacco di pasta ti vende il voto e ti porta pure la foto.
isaia panduri, hai ragione, ho dimenticato una cosa e la rettifico:
se poi ho eventi culturali, niente casino e niente topi e niente avvocati e azzeccagarbugli, penso di non essermi svegliata a palermo 🙁
azz invecchio…dimenticavo i politici che abbiamo votato per un pacco di pasta ai quali dovremmo presentare il conto invece di ammazzarci tra poveri….
Alex sei pregato di rimanere in tema.
albertosavona
hai vinto tu mi hai convinta
grazie per avermi illuminato finalmente
l’unica cosa è che mi sembri parecchio informato sui successi di expa
e ti vedo molto interessato alle sorti della causa dei vicini il che crea un legittimo sospetto forse una quota di questi soldi è tua?
sono sicura, sei un vicino, come altri che sono intervenuti su questo blog o magari sei sempre lo stesso, in ogni caso ti prego di non rivolgerti più a me, grazie.
e comunque non penso che vedrete mai questi soldi, sono un avvocato e vi posso assicurare che il vostro finora si è fatto soltanto pubblicità alla vostra faccia, ma non penso vedrete mai una lira
addio
pepè: “ai nativi piace così com’è, i cambiamenti culturali sono accettati sono se ne trae un vantaggio economico, si è tentato un ibrido culturale per varie ragioni, ma gli ibridi sono quasi sempre sterili”.
albertosavona: “E se alla base ci sia un problema di comprensione dei codici popolari?”
giulia: “come fai ad essere un conoscitore dei codici popolari se non vivi in questo quartiere?”
io pepè, ora: la Kalsa non mi appassiona, perciò non ci andrei mai a vivere, men che meno tenterei mai un’impresa in quel quartiere, a meno di non essere una suora di Madre Teresa di Calcutta. Non è necessario conoscere dei codici specifici, non è necessario essere semiologi per relazionarsi con le persone, anche quelle selvatiche, direi che è necessaria la sensibilità umana, la percezione della dignità delle persone, che nella loro furba semplicità quantificano in qualche migliaio di euro il loro disturbo. Ho la vaga impressione che l’operazione Kalsa sia stata un’operazione “coloniale” rientrata a causa del cambiamento di rotta politico-economico-culturale.
Dammi del cretino ma non darmi dell’avvocato,cara Giulia,è propio una categoria che non amo!!
Ora capisco perchè non rispondi mai alle domande ma giochi sempre al rialzo con astio,dietrologie,trame, e puntine di rabbia.Impossibile esprimere opinioni senza prendersi fango in faccia.Non vivo alla Kalsa,ma essendo
un appassionato di storia e di umanità palermitana
non posso fare a meno di interessarmi alle vicende
di quel quartiere,come quelle del capo o di albergheria
o ballaro’.Ci vivo partecipo a progetti di integrazione,
recupero sociale anche attraverso la cultura e l’arte.Amo quella umanità mi sforzo continuamente di decifrarne i codici.Naturalmente ho apprezzato l’attività di Expa ma sono incapace di non ragionare da osservatore.Abitare in quei posti è una scelta difficile che puo’scturere solo da puro amore per la storia,per il popolo,per l’umanità.Infatti ti avevo chiesto come mai avevi scelto di vivere alla Kalsa,non vedo amore nelle parole che scrivi ma solo intolleranza rancore incomprensione.Sforzati perchè se hai preso casa da quelle parti perchè pensavi che era un buon investimento la tua battaglia la devi fare per le strutture,le strade,la luce e le fogne e insieme a quella gente.C’è sempre tempo per tutto ma ti prego di non pensare da avvocato.
sono un professionista palermitano, non sono un alcolizzato, non frequento pub o discoteche, ma frequento expa, che di sicuro non rappresenta nessuno dei luoghi sopra elencati
frequento expa con i miei figli piccoli perchè alcuni aspetti delle loro attività sono rivolti ai più piccoli,
non capisco perchè gli architetti di expa, continuino a lavorare in questo quartiere, io me ne sarei andato molto tempo prima
di sicuro non si sono arricchiti, continuano a lavorare in un cimitero pieno di morti che camminano,
ho letto i post di questo blog e a chi denigra non serve nemmeno rispondere anche perchè le argomentazioni sarebbero troppo raffinate per la loro comprensione
l’ultima volta che sono andato da expa è stato il 21 luglio 2008 per assistere alla conferenza di giuseppe ajala, che notoriamente frequenta pub e discoteche ed è stata una serata molto profonda su temi veramente reali della nostra città,
e sempre come testimonianza vorrei ricordare l’impegno civile di expa nel quartiere, essendo tra i primi esercenti iscritti in addiopizzo e sempre come testimonianza vorrei dirvi che i signori architetti perchè è questo che sono, hanno ricevuto l’anno scorso la medaglia d’argento dal Presidente Della Repubblica per l’alto valore culturale della loro galleria
non occorre aggiungere altro, soltanto che dovrebbero andersene al più presto da quel quartiere defunto, tanto le loro idee possono realizzarle ovunque
grazie expa per le mie serate da alcolista di cultura
@marco
Io spero che ci rimangano invece che facciano tesoro di alcuni errori .Ma ti chiedo in queste
attività rivolte ai piccoli,ci trovavi bambini del quartiere?o tutte le attività erano rivolte a figli di professionisti come te?e’ una mia curiosità personale.Pio ti chiedo avresti portato i tuoi figli
se le attività erano rivolte anche bambini del quartiere.Rispondi sinceramente se puoi.Non bastano le medaglie per essere uomini saggi.
@ alberto
marco parla di “alcuni aspetti delle attività che potevano essere rivolti ai bambini”, ciò non significa che expa facesse attività sociali per i bambini della kalsa, ma bensì mostre accessibili anche al pubblico dei più piccoli. lasciamo a chi è competente ed abilitato di lavorare nel sociale, perchè bisogna a tutti i costi per farsi accettare confondere i ruoli e gli obiettivi, quello di expa era ed è di portare l’architettura contemporanea in città, di esaltare la figura bistrattata dell’architetto in sicilia, non di fare doposcuola per il quartiere (attività onorevole, ma che la facciano altri, per esempio chi critica senza rischiare in prima persona).
ATTENZIONE ricordiamoci sempre che sono solo 5 famiglie ad osteggiare expa e non tutta la kalsa…è questo lo scandalo, che si rischi la chiusura per 5 famiglie che non accettano compromessi.
@paolo
potrei sapere che genere di attività erano rivolte ai bambini.Io non alludevo ad asili nido o attività di accoglienza ma spiegatemi perchè un’attività ludico informativa di qualsiasi genere può andare bene per il figlio di un professionista e non va bene per il bambino di un LSU della Kalsa.I bambini in qualsiasi parte del mondo(come recita la carta del ONU/UNICEF)
hanno gli stessi diritti.Ne vogliamo parlare.Io non critico nessuno ma rispondo da osservatore ad un appello pubblico di persone che non conosco se non per il loro lavoro.
Se vuoi parliamo d’altro ma credo che sia più costruttivo per voi raccogliere l’opinione di tutti.
albertosavona
non merita risposta da parte mia
@ alberto
mamma mia. stai montando una questione inesistente, ti ho detto che non si facevano attività per i bambini, ma solo mostre di cui alcune comprensibili anche dai bambini, non facciamo inutili classismi…lsu, figli di professionisti, ma ti rendi conto cosa scrivi….mmmaa. accolgo l’opinione, ma hai travisato tutto.
ma perché per fare cultura si deve approfittare dell’after-dinner? dico…le gallerie aprono “di giorno” ed eccezionalmente “di notte”. potrebbero offrire un’alternativa al pranzo in città… potrebbero aprire la sera solo per inaugurazioni… non lo so…è solo un’idea.
le mostre expa sono aperte tutto il giorno.
so che i direttori hanno anche provato opening breakfast, brunch, lunch, sala da the, aperitivi alle 19 etc. ma con scarso successo, il palermitano, specie in estate, esce solo di notte.
ps. sia chiaro non sono un socio fondatore, ma un semplice tesserato all’ass. cult. expa
topi, scippi, fumo, luoghi comuni di gente che dice di vivere nel quartiere ma che certamente non vive il quartiere.
Per carità, ben vengano le mostre culturali ma avere la presunzione che expa sia stato il motore del tentativo di rinascita del quartere mi sembra un pò azzardato.
Vivo, sottolineo, vivo a circa 150 mt. dai locali della expa e l’unico segnale percettibile ai miei sensori erano quei banners individuabili all’ingresso del locale(il termine è espressamente voluto).
Sarò certamente un osservatore poco attento ma non ho notato un incremento della popolazione roditrice da quando expa ha chiuso i battenti.
Abito in Via Alloro da circa otto anni e l’unico topo che ho visto, ironia della sorte, passeggiava indisturbato oltre il cancello che delimita la strada ed appunto i locali della expa(sul serio, tutto vero) un surciddru accussì sapuritu tipo personaggio da cartone animato.
Gli scippi, cosa dire, se non che in Via Alloro non avvengono scippi, o, quanto meno, non ne avvengono più che in altri posti della città, per il semplice fatto che i nativi non lo permetterebbero visto che in occasione di eventuali indagini sarebbero i primi ad essere sospettati.
Il fumo? onestamente mi da più fastidio quello di sasizza arrustuta che quasi ogni sera da Piazza Magione(a Maciù, dicono i nativi) invade il quartiere un pò infastidendo le mie narici.
Ninni
per fortuna che interviene gente come te,
che argomenta in modo serio ed attento la qualità della vita al centro storico
per non parlare della sublime testimonianza sulle attività della galleria di architettura expa
grazie di cuore, anzi se hai amici che la pensano come te invitali a scrivere sul blog renderai un servizio utile a tutti
architetti di expa andatevene da quel quartiere non potete farcela contro tutto questo, ma chi ve lo fa fare
Ninni
dovresti leggere in maniera più attenta i post anzi semplicemente leggerli
poichè da come rispondi penso che tu abbia qualche problema con l’italiano
l’ignoranza è alla base di tutto
e penso che tu sia sempre la stessa persona che cambia nome, prendendosi gioco di questo blog che normalmente è frequentato da gente più seria
concordo con marcella,
andatevene, andiamocene, lasciamoli soli nel l’oro quartiere dorato,
mi scuso per i toni ma nella totale serenità penso che molti post che ho letto sono affensivi per chi vive nella amara realtà di un quartiere privato di ogni servizio e dove molta gente sguazza, e post come quello di ninni o chiunque esso sia, sono la testimonianza di come la volontà di alcuni è quella di non cambiare le cose, e di cacciare tutti quelli che nel loro piccolo, pensano di poter fare qualcosa
mi scuso ancora , grazie
non chiedetevi cosa il nostro paese può fare per noi
ma chiedetevi cosa noi possiamo fare per il nostro paese
JFK
ninni ninni, ahiahiahiai. ma come ti viene in mente di scrivere certe cose?
e poi magari ci rimani male se marcella e giulia ti bacchettano, ma te le cerchi? il post non merita risposte, ma solo un esterefatto…..mmmaaa!
@Marcella:
Gli amici che dovrei invitare non sono certo interesse tuo.
Di una cosa sono comunque certo, a ‘ttia un ti vulissi mancu pi cumpagnia i prucissioni.
Sulla serietà e l’attenzione ti rimando a quanto scritto in precedenza.
Qualcuno chiede un’attenzione che non merita vista la mancata attenzione agli altri riservata.
Il lamentare l’inadeguatezza dell’intervento expa sul territorio viene scambiata per immobilismo, inerzia, acredine, ora ‘cci vuoli, mah!
Avere poi la presunzione di aver dato il via al risveglio popolare, alla rinascita, poi fallita vista l’insensibilità che li circonda, vista l’opposizione(ma ri cui) constatato il tarpaggio di siffatte ali, sempre di altri la colpa, cosa si poteva fare di più.
Non concepisco certo la richiesta di risarcimento danni intentata dai 25 condomini ma come dice un saggio detto popolare a cultura chi piaci a ‘ttia non è c’avi a ghiri nte scarpi a mmia.(i condomini)
Se non siete in grado di coesistere è un problema degli ideatori dell’iniziativa, non certo mia.
Ben venga tutto quanto possa servire a svegliare le menti anche quelle di un “ignorante” come me.
E come direbbe Forrest Gump: non ho altro da dire su questo argomento.
Sulla serietà e l’attenzione ti rimando a quanto scritto in precedenza ma censuratomi senza riuscire a comprenderne il motivo.
Sono sconcertato perchè se l’amministratore decide di censurare un post, irrazionalmente padronissimo di farlo, deve fare preventivamente altrettanto per il post che il mio controbattere aveva provocato.
Ninni mi sto francamente scocciando. In genere valuto i commenti uno per uno non facendo attenzione a chi sia l’autore ma mi rendo conto che tu e qualche altro avete un altissimo numero di commenti rimossi per violazioni della policy razionalmente constatate. Non vorrei dovervi bannare ma se continuate a non rispettare le regole e a lamentarvi turbando la quiete di questo blog temo che non ci sia altra soluzione.
Se gli altri commenti non violano la policy trovo assurdo che tu possa pensare che io debba rimuoverli perché la tua replica offensiva viene rimossa.
Ti prego di non replicare in questa sede (eventualmente usa l’e-mail) e ti dico da subito che hai due possibilità: 1) adeguarti alle regole; 2) astenerti dal commentare. Grazie.
Per gli organizzatori dell’EXPA, una nota…
l’altro giorno mi sono recato al comune per sbrigare una pratica. Con lo stato d’animo di uno che sa di doversi accampare per un mese dietro qualche sportello per vedere sbrigata la pratica, sono stato sorpreso di essere stato “servito” in meno di 30 minuti.
Cosi’, oramai avevo preso il giorno di ferie… ho detto: andiamo a vedere questa EXPA di cui parlano su Rosalio. Mi avvicino ad uno dei chioschi informazione del comune e… non ne sapevano niente… Non demordo… attraverso piazza giulio cesare, vado alla stazione, chiedo allo sportello informazioni per il turista, ebbene anche qui non ne sapevano niente…
Non ho proseguito oltre, ho preferito cambiare meta e sono andato a bighellonare da Mondadori di Via Roma. Pero’ mi premeva farvelo sapere… per contrapposizione al gesto di efficienza del comune registrato all’inizio rispetto a questo dei “chioschi” (che non so se dipendono dal comune).
grazie odisseo,
prendo nota con dispiacere, siamo sulla maggior parte delle guide turistiche internazionali, sulla guida del touring, del sole 24 ore, del corriere della sera etc., ma come dire, pur dando costantemente notizie delle nostre attività agli organi preposti alla promozione turistica….”nemo profeta in patria”.
Scusatemi Nemo e Tiziano ma cosa avresti dovuto trovare
ai PIT del Comune che EXPA ha chiuso per ferie,oppure
la petizione collettiva da firmare?
In quei posti malpromuovono appena le attività pseudoculturali della città.Ritenta e sarai più fortunato.
@ComunediPalemmo
mai come in questo blog, ho avuto difficoltà a seguire i post,
qui le persone non leggono, vanno a ruota libera, attribuendo ad altri, frasi mai dette
mi riferisco a te,ComunediPalemmo, non si parlava di trovare la petizione o la chiusura per ferie, ma semplicemente la promozione delle attività di expa, ogni post è buono per fare sarcasmo inutile
Che dire, sarebbe veramente grave la chiusura di Expa, un ulterore conferma che la contemporaneità nell’architettura e nell’arte, in Sicilia, è “bandita”!Conosco personalmente Tiziano Di Cara e so bene la passione e la sensibilità che lo contraddistinguono!L’ennesima imposizione coatta a dimostrazione che il cammino per la diffusione dell’architettura contemporanea in Sicilia come nel resto d’Italia è in opposizione al trend passatista che anima Amministrazioni, Enti e salotti di trogloditi intellettuali! E non basterebbe sottoscrirere nessun appello per risarcire il lavoro di architetti votati alla passione del cambiamento! Bisognerebbe insorgere esattamente come i “metalmeccanici”, andando davanti al palazzo della Regione e metter in atto uno sciopero dei Liberi professionisti architetti, per rivendicare il diritto al lavoro e alla libertà di pensiero e di creatività, mai come oggi, calpestato e violentato!