Falcone tirato in ballo nella polemica per la riforma della magistratura
Il dibattito politico riprende dopo la pausa di Ferragosto e, riguardo alla riforma della giustizia, è stato tirato in ballo Giovanni Falcone, ucciso dalla mafia nel 1992.
Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi ha parlato della riforma dicendo che «si tratta di mettere in pratica molte delle idee di Giovanni Falcone: separazione dell’ordine degli avvocati dell’accusa dall’ordine dei magistrati, indirizzo dell’azione penale superando l’attuale ipocrisia della finta obbligatorietà, criteri meritocratici nella valutazione del lavoro dei magistrati». Dura la reazione di Antonio Di Pietro (Italia dei Valori): «Berlusconi lasci stare Falcone, è come il diavolo che parla dell’acqua santa. […] Giovanni Falcone ha combattuto la mafia, Berlusconi molte volte ha ammiccato a mafiosi, anzi, si è portato a casa anche qualche stalliere e ha pure candidato in Parlamento qualcun altro condannato per aver favorito la mafia».
L’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga è intervenuto nella polemica: «Ha ragione Berlusconi. […] Giovanni – lo chiamo così perché era un mio amico e me ne onoro – era non solo per la separazione delle carriere e per la non obbligatorietà dell’azione penale ma per la dipendenza del pubblico ministero dal ministro della giustizia che avrebbe dovuto risponderne al Parlamento. Per queste idee espresse in una nota intervista, e da me già conosciute, e per le accuse rivoltegli da Orlando Cascio – quello per le cui accuse in TV un maresciallo dei CC si tolse la vita! – di “tenere le carte che riguardavano i politici dentro il cassetto” non venne eletto al Consiglio Superiore della Magistratura e gli fu dato il bando dalla sinistra».
attenzione! Non facciamo di nuovo che vinca la sinistra fricchettona. La “destra” attuale avrà possibilmente tanti difetti, non più dei mangiatari “rossi”, ma se l’idea di Berlusconi è buona, perché invalidarla solo perché c’ha pensato lui a proporla e non un bertinotta o frassino o un qualsiasi altro tesserato rosso?
Se continuiamo così… non usciremo mai dal fosso dove già incatenato il “prode” bolognese!
p.s. ogni volta che compero la pasta, metto benzina in auto, compero un quaderno ai miei figli, me lo ricordo sempre di che colore fosse il governo che ci ha affossato! Purtroppo per me, non ho il “privilegio” di essere un rosso tesserato nullafacente superprotetto… e pagato-sicuro-a-fine-mese, io devo “correre” tutti i giorni, per cui… guardo all’obiettivo finale, chiunque sia colui che lo propone o che mi può aiutare a raggiungerlo. In un’ottica ampliata, per il bene della nazione, per ora, “menefrego” che sia il milanese nano a proporre questa rivoluzione, se il bene finale sarà, ad esempio, un processo che dura 12 mesi e non 25 anni!
Ma come?? ieri l’eroe era Mangano e oggi è Falcone?
un po’ l’uno un po’ l’altro, mi sembra giusto
ah… gia… la par condicio!
Odisseo..è strano…se devi guardare il paniere della spesa pensi a chi ritieni che ci abbia affossato, ma non pensi a cosa stia facendo chi ci governa in questo momento per sanare questa pesante eredità, anzi ritieni prioritario se non vitale che al più presto si facciano delle riforme nella giustizia più che adottare mezzi adeguati per la crisi economica
le riforme della giustizia sono “improcrastinabili”.
Con questa persistente deferenza verso questa istituzione
si e’ contribuito ad incancrenire i tantissimi problemi
che non sono soltanto i tempi lunghi.
E poi non capisco cosa c’entra tirare in ballo la crisi economica.
Ogni settore ha un suo Ministero,ed ognuno DEVE
guardare dentro l’area di sua competenza e fare il suo lavoro.
beh,diciamo che dopo le leggi “ad personam” adesso è la volta per i giudici “ad personam”,no?
Non sfruttare il nome di Falcone invano. Ancora avvoltoi intorno alle bare dei martiri. Giovanni Falcone non voleva certo colpire i magistrati ed asservirli alla politica. Nè beatificare mafiosi fregiandoli del titolo di eroi. Berlusconi fatti processare!
http://WWW.RIBERAONLINE.BLOGSPOT.COM
…Giovanni Falcone non voleva certo colpire i magistrati ed asservirli alla politica…
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SI,PERO’ VISSE A PALERMO LA STAGIONE DEI VELENI DENTRO IL PALAZZO DI GIUSTIZIA.
Il che significa che quello non e’ il mondo
limpido che qualcuno si compiace oggi di immaginare.
Gli abusi ci sono stati,ed anche il dissenso.
Cercherei di documentarmi,prima di fare esternazioni.
ma cosa faceva l’attuale presidente del senato in società nella sicula brokers con l’allora non ancora mafioso nino mandalà da villabate e con l’allora ancora non mafioso benny d’agostino da palermo? In queste cose il mio cervello s’inceppa. Magari a qualche giornalista verrà data prima o poi la possibilità di domandarglielo, visto che ai magistrati questa possibilità è già stata tolta.
@Federico:
io non ti capisco (e con te molti altri). A quale magistrato è stata tolta la possibilità di indagare e condannare Schifani PRIMA di diventare Presidente del senato? Insomma, un processo c’è stato e non è stato provato nulla. Immagina di essere tu quel giornalista e di fargli tu quella domanda: se la risposta fosse semplicemente “non sapevo affatto fossero mafiosi…ne ho avuto qualche sospetto a volte ma mai le prove.” Cosa diresti? é una domanda che potrebbero fare anche a te un giorno circa, che ne so, un amico con il quale giochi a calcetto la domenica! Insomma o ci fidiamo della magistratura IN TOTO, significa che se dice che Cuffaro NON è mafioso, NON lo è oppure concordiamo (con Berlusconi, ahimè) che nella magistratura c’è qualcosa che non va. Schifani, Cuffaro, Andreotti e chissà quanti altri che *si dice* siano mafiosi, hanno subito un processo ma sono risultati *non mafiosi*.
Ora mi ricollego al discorso di Falcone: Falcone NON ha mai iniziato un processo contro qualcuno, chiunque fosse, senza avere delle prove *vere*. Lui stesso si era più volte scagliato contro i colleghi che usavano come arma di prova “il teorema”. Uno dei suoi più acerrimi nemici (*si dice* che ad una cena a casa di colleghi arrivarono alle mani) era Caselli, quello stesso Caselli che bloccò la promozione di Falcone e che ora però lo cita come esempio di magistrato. E allora a chi credere?
Io penso che una riforma della giustizia ci voglia. Sono troppi i segnali, troppi gli innocenti che subiscono processi, e i colpevoli impuniti. La separazione delle carriere mi sembra un passaggio obbligato.
Tuttavia molti sollevano il problema di chi sia a fare le riforme. Beh, vorrei ricordare che il regime del 41bis è stato intrdotto proprio da politici che *si diceva* fossero mafiosi. Voglio ricordare anche che politici che *si dice* non siano puliti ci sono in tutti gli schieramenti dalla Lega all’IDV. Quindi, in definitiva, penso che non possiamo fare altro che aspettare il testo di questa riforma e discutere su di essa e non su chi la propone.
e sono troppi gli innocenti,(assolutamente tali)
che,pur non avendo subito alcun processo,pagano
le conseguenze di un modo arrogante di fare giustizia
con alla base fatti e situazioni integralmente inventate
che non stanno ne’ in cielo ne’ in terra.
Quello che mi domando è:
Ma anche se Falcone avesse detto quello che berlusconi dice abbia detto… dove sta scritto che Falcone dovesse avere ragione?
Mi spiego: uno può pure essere un eroe della patria ed aver sparato un certo numero di stupidaggini nella propria vita, o no? O deve per forza essere stato infallibile?
Per quanto mi riguarda, Falcone può aver detto quello che vuole (ed è e rimane un eroe), ma il semplice fatto che berlusconi lo citi significa che quanto detto è assiomaticamente sbagliato o strumentale a qualche altro imbroglio che l’intoccabile presidente ha in mente.
Per capirci: se berlusconi dice che lui farà come dice lo stesso Vangelo (una frase a caso: “porgi l’altra guancia”)… beh, allora vuol dire che il Vangelo sbaglia. 😉
@k
solo tre piccole note per correttezza d’informazione… la prima: la sicula brokers non era una partita a calcetto la domenica e certe amicizie andrebbero valutate almeno dal punto di vista dell’opportunità politica…
la seconda: non è vero che giulio andreotti non è stato ritenuto colpevole del reato contestato (concorso esterno in associazione mafiosa), è vero invece che il reato, accertato e documentato in 1500 pagine di sentenza della corte di cassazione, è stato dichiarato prescritto…
la terza: il “senatore” totò cuffaro, invece, è stato già condannato in primo grado per aver favorito persone colluse con la mafia…
per quanto riguarda magistratura e forze dell’ordine io penso che abbiano bisogno soltanto di mezzi adeguati (per cui mancano i fondi necessari) e di totale libertà di esercizio, come già avevano capito i romani del I secolo a.c.
guarda che l’antiberlusconismo non paga,
(vedi risultati elettorali),
ma molti stentano a capire.
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Credo che stiamo facendo un po’ di confusione.
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Siccome dobbiamo fare antiberlusconismo,e siccome
l’iniziativa di revisionare e ristrutturare tutto l’apparato giudiziario parte da lui,
diciamo che nella magistratura tutto gira alla
perfezione e non ne facciamo piu’ niente.
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Falcone era un uomo coraggioso e determinato,con tutti i limiti e le possibilita’ di errore di ogni essere umano.La sua ascesa fu invidiata ed ostacolata,e le sue scelte a volte criticate,anche apertamente,sopratutto quando si trasferi’ a Roma.Dopo,e solo dopo l’attentato,se ne e’ fatto un mito.
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PS:
poi sulle storie del Vangelo ne avrei da dire fin troppe
ma non e’ la sede opportuna.
Vangelo=Verita’ e’ nella mentalita’ comune,e da come scrivi,anche nella tua.
I Vangeli “definiti apocrifi”,solo per essere scomodi, stanno relegati sotto lo stuoino.
totale libertà di esercizio,UN TUBO !
Gia’ di errori ed abusi giudiziari ne abbiamo da scrivere libri.
Io sono per l’introduzione della responsabilita’ civile del magistrato.
Inoltre,per me,a sessant’anni,qualunque toga
DEVE LASCIARE,cosi’ come si fa nelle aziende private che si rispettino.
Ancora,certi processi non vanno affidati a magistrati alle prime armi che poi fanno casino.
@livio: forse l’antiberlusconismo non paga in sede elettorale, ma se l’alternativa è stare zitti o far finta che siamo d’accordo con lui… beh, meglio perdere le elezioni.
Prima o poi nei libri di storia qualcuno scriverà che l’Italia è stata governata per anni da un delinquente. Ecco, paradossalmente, Mussolini (l’unico altro capo del governo italiano che ha goduto dello stesso seguito popolare e che ha potuto fare quello che ha voluto mentre era al potere) almeno non si è fatto solo gli affaracci suoi. E quanto meno i treni arrivavano in orario. 😉
Mi domando cosa sarebbe oggi l’italia se non ci fosse stata la magistratura a rallentare le losche manovre di berlusconi ed i suoi amici.
E in quanto alla proposta sull’abbandono dell’attività a 60 anni… d’accordissimo purché valga anche per i politici e chi governa (toh, il nostro ha qualche anno in più dei 60 previsti, com’è che non va in pensione?)
Io ancora oggi vorrei sapere “perche'” e’ stato ucciso
Giovanni Falcone,”da chi” e col “concorso di chi”.
Era un bravo operatore della Giustizia,come un bravo medico e’ un’operatore della Sanita’ e cosi’ in tante altre Arti e Professioni.
Coprire le inadeguatezze del nostro Sistema Giudiziario
dietro il sacrificio di Falcone(e di Borsellino e tanti altri)e’ un errore fatale.
Ai tempi di Falcone sentivo parlare del Corvo e della Stagione dei Veleni.Poi anche di Giustizialismo.
Tutte cose inaccettabili.
Chiunque ha responsabilita’ pubbliche,che interagiscono
con i destini della gente,non puo’ essere lasciato ad operare a briglia sciolta.Servono dei CONTROLLI.
E vanno esercitati.
Sul come gia’ esistono varie proposte.
Ma,ripeto, il Sistema e’ da riformare.
Sulla regola dei 60 anni da me indicata aggiungo che la scelta non e’ casuale,perche’,E’ UN DATO SCIENTIFICO,
LE FACOLTA’ MENTALI INIZIANO A VENIRE MENO.
Lo sanno bene le imprese,che generalmente favoriscono
l’esodo di chi ha superato questa eta’,salvo casi eccezionali.
In altri settori,sopratutto del pubblico impiego,
questa semplice verita’ viene totalmente ignorata.
credo che, a prescindere da tutto, sia quantomeno di pessimo gusto legare alle proprie azioni politiche a persone che non possono intervenire per confermare o smentire. Se si hanno valide ragioni per perseguire un percorso in funzione del bene comune non si ha bisogno di tirare in ballo questo o quello a sostegno. Ci si crede e si prosegue dimostrando con i fatti e le parole la bontà delle proprie idee. se…
@livio: Guarda che berlusconi di anni ne ha molti di più di 60. Ma io non ne farei tanto una questione di capacità intellettive (molti scrittori e artisti sono prolifici e creativi anche in età avanzata e, ricordo, almeno in teoria l’umanità dovrebbe giovarsi della saggezza degli anziani, piuttosto che dell’irruenza dei giovani) quanto semmai di turnover.
Soprattutto in posizioni di governo e amministrazione, dove la gestione del potere corrompe immancabilmente chi la esercita.
a L’OSSERVATORE
Io credo che S.B. ha tutta l’esperienza (da uomo di successo in azienda)per capire cosa non va nel sistema giudiziario italiano,
ed hai ragione quando dici che avrebbe potuto fare a meno di citare Falcone.
Troppi vedono in Falcone solo un mito
da tirare in ballo al proprio uso e consumo.
Nel tempo il mito si rafforza.
Chi fa antimafia cita Falcone,eppure circa 20 anni fa
un certo L.Orlando,in una trasmissione TV,non esito’
ad accusare Falcone di tenere certi segreti nel cassetto
Chi aveva ragione,Falcone oppure Orlando?
a Isaia Panduri
io ho inserito”generalmente” si ritirano a 60 anni,
non a caso.
I calciatori non arrivano a 40 anni.
Le modelle a 30 anni.
E via discorrendo.
Settore per settore lo scenario pio’ cambiare.
Pero’ ci sono settori sui quali i riflettori dovrebbero
stare sempre accesi,proprio per la delicatezza del compito.
Il signor Kossiga dovrebbe avere la buona creanza di non mettere lingua su argomenti di questo genere. Dovrebbe infatti ricordare la sua responsabilità (come ministro dell’interno all’epoca) sul caso Aldo Moro, per dirne una, e di tante altre questioncine legate alla Gladio e alla P2.
All’epoca si dimise da ministro, ma la nostra grande democrazia lo ha successivamente premiato a presidente del consiglio prima e della repubblichetta dopo, ringraziandolo per avergli tolto quella pietrolina dalle scarpe che si stava inimicando gli amici americani e stava portando pericolosamente il PCI dentro il governo.
Lui farà sicuramente affidamento alla scarsa memoria collettiva degli italiani e sulla scarsa abitudine degli stessi a leggere testi più impegnativi rispetto ai libri dei comici di Zelig o similari, ed allora vi consiglio spassionatamente di leggere un libro scritto da Ferdinando Imposimato (il giudice che si occupò del caso Moro) e di Sandro Provvisionato (uno dei pochi giornalisti degni di questo nome): il titolo è “DOVEVA MORIRE”, è interessantissimo e lo consiglio a tutti. Si legge come un romanzo appassionante solo che è tutto vero!!!
Dimenticavo: sono assolutamente daccordo (ancora una volta!!) con la replica dell’onorevole Di Pietro. Difendiamo almeno l’onore della memoria di Giovanni visto che non abbiamo potuto far niente per salvargli la vita!!
e quindi?
approviamo Di Pietro con appresso Orlando,
che avanzava dubbi sul modo di operare
di Giovanni Falcone?
Una cosa è avanzare dubbi (in questo paese è ancora lecito, forse), un’altra è uccidere!!!