Il Grande Collasso
La mia idea è che in Italia, in Sicilia, ma specialmente a Palermo, dovremmo mettere un elmetto (anche il casco della moto va bene), indossare mutande di latta e scendere in cantina, o comunque nel posto più sicuro della casa. Dopodiché sederci e aspettare. Certo, intanto che aspettiamo possiamo parlare, mangiare, respirare tranquillamente. Ma senza dimenticare quello che sta per arrivare.
Sta per arrivare il Grande Collasso.
Forse arriverà sotto forma di una crisi finanziaria, in stile 1929. Oppure come nel 1918, quando arrivò l’epidemia di influenza spagnola. Oppure si tratterà di una guerra, come nel 1939. Oppure gli LSU non riceveranno lo stipendio e faranno la rivoluzione. Oppure si estingueranno i genitori della generazione che oggi ha 30 anni, quella che in maggioranza si arrabatta con lavoretti precari da 400 euro al mese: si ritroveranno tutti col culo per terra e si scatenerà un’ondata di suicidi. Insomma, il tappo deve saltare, prima o poi. Come quei vulcani che rimangono silenziosi per troppo tempo, e tanto più devastante poi sarà l’eruzione.
A Catania, forse, in questo sono più avanti di noi: l’amministrazione comunale è arrivata alla bancarotta, si trova sull’orlo del baratro e continua imperterrita ad avanzare. Complimenti, perché il Grande Collasso sarà comunque un contributo alla chiarezza. Quelli che riusciranno a sopravvivere potranno uscire dalle cantine, togliere le mutande di latta e mettere a frutto il loro talento su un mercato del lavoro e delle idee un po’ meno intasato e vizioso di quello di oggi. Un dopoguerra, ci vorrebbe per Palermo. Fermo restando che, prima, il Grande Collasso sembra inevitabile.
La regola di comportamento da adottare, specialmente da parte delle giovani generazioni è duplice. Da un canto attrezzarsi per il peggio (mutande di latta, eccetera) dall’altra continuare a comportarsi come sempre in passato, specialmente alle urne. Arrivati al punto in cui siamo, tanto vale accelerare i tempi.
(in collaborazione con www.robertoalajmo.it)
mi deve perdonare ma il grande collasso è venuto a me leggendo questo post pieno di luoghi comuni.
Estinzione dei genitori, generazione 30 anni, loro sostituzione con extracomunitari che accettano volentieri 400 Euro al mese, sono capaci di abitare in 4 in un monolocale da 20 metri quadrati, comprano vestiti dai cinesi e alimentari all’hard discount: la nuova classe media.
Il grande collasso da noi potrà avvenire solo grazie ad accadimenti esterni, perché nei paesi occidentali la popolazione ha troppo da perdere nel provocare un rivoluzione, anche se necessaria ed auspicabile. Chi è che scende in piazza quando rischia di perdersi la partita in tv? Chi è il pazzo che rischia la rivoluzione quando poi magari non gli funziona più il cellulare?
Solo catastrofi e polemiche, perchè non ci illumina con delle proposte vincenti invece di rattristarci, in questo modo, il lunedì mattina?
Mi chiedo come mai lei veda tutto nero, non ha trent’anni e non è nemmeno un “LSU”.
Splendidamente ironico come sempre!
Anche se per qualcuno, me compreso, c’è ben più di un fondo di verità nel suo scritto. Ma cosa si può fare contro la sana e stolta incoscienza, specie per quelli che saranno i tempi futuri, o la ben più pericolosa inadeguatezza generale e i complessi, più o meno gravi, che i palermitani, quasi indistintamete si portano appresso, cercando disperatamente di dissimularli ostentando status symbols che tragicamente stanno solamente a gridare: “Ehi guardatemi…ci sono anche io!”? Ovviamente il casco e le mutande di latta potrebbero risolvere qualche problema…ma il futuro???
voglia Iddio che avvenga questo collasso se, alla fine, riusciranno ad emergere i migliori e si farà un po’ di pulizia! E sia…basta con gli LSU sfaticati e “mangiastipendio”, basta con i burocrati in Audi A6, basta con i gommoni comprati a rate, basta con laureati con 110 e lode che lavorano part time in un call center se non hanno la possibilità/coraggio di andarsene da Palermo o che partecipano a Veline nel disperato tentativo di sbarcare il lunario (per citare chi afferma una simile “baggianata”)
@Gent.ma Sig.ra Jolanda: è difficile, oggi come oggi, vedere un colore che vada oltre il grigio antracite! Concordo con l’esimio dott. Alajmo nell’affermare che, allo stato dei fatti, l’unica “proposta vincente” sia di affrettare il sopracitato collasso!
Stando attaccati al tronco di uno degli alberi della foresta è possibile osservarne le screpolature della corteccia, le tenui sfumature verdastre dei licheni, il viavai delle formiche e tanti altri dettagli e particolare. La foresta si vede nel suo complesso solo se il proprio punto di vista è sufficientemente distante da essa.
x jolanda: La foresta si vede nel suo complesso solo se il proprio punto di vista è sufficientemente distante da essa.
Anzi, mi pare che questo post mostri almeno una luce in fondo al tunnel.
La sintesi è: continuiamo così, facciamoci del male.
cosa si può fare?…non lo so neppure io! Forse aggregarsi, vedersi, parlare, esponendo le nostre facce e poi i nostri pensieri. La voglia di comunicare il dissenzo in un blog è già qualcosa. Provare ad essere “un poco visibili”? Perchè non proviamo ad incontrarci?
…armiamoci anche di salvagente giusto per chiudere il cerchio delle catastrofi ….uno tsunami no?
@pepè: forse sarà davvero così, che la foresta bisogna guardarla nel suo complesso ma da un p.d.v. distante, ma quello che mi chiedo è: dopo averla osservata ed essersi resi conto che sta morendo, non sarebbe opportuno chiamare un giardiniere, un agronomo o per lo meno illuminare gli altri con qualche proposta?
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Proposte concrete non ne ho, l’unica arma nelle mie mani l’ho già usata durante le scorse elezioni, votando usando il buon senso, ovvero non votando chi ora ci rappresenta. Credo che la vera rivoluzione debba venire dal basso, ovvero da chi è penalizzato dall’altrui egoismo ed egocentrismo. Credo che l’unica cosa che possiamo tentare di fare è smuovere le coscienze di chi sta peggio di noi.
Sarebbe troppo bello, una catastrofe salvatrice, una pioggia purificatrice come nei promessi sposi.
E invece non succederà niente e tutto sarà sempre lo stesso con qualcuno che metterà le pezze la dove servono per mantenere la normalità di facciata di sempre.
Decenni e decenni di clientelismo hanno fatto si che tutti i posti di comando, ovvero tutti i posti decisionali nella pubblica amministrazione, nell’istruzione, ed in certi casi anche nelle grandi aziende, sono stati occupati da persone incapaci, o nel peggiore dei casi colluse.
Siamo quindi governati e guidati da una classe dirigente incapace o peggio interessata a curare i propri interessi e quelli della lobby di appartenenza
Altro che Res-Pubblica
Questo e’ un costume trasversale, indipendente dall’ideologia politica… oddio ideologia oggi e’ una parola grossa, ma mettiamola tanto per farci capire.
Il grande collasso, descritto da Roberto Alajmo fa venire in mente un tema caro a J.Ballard, ma sinceramente io sono propenso a pronosticare una lenta morte per inedia se non prima interrotta da qualche colpo di mano reazionario.
Candeloro
Intervistata durante il Festino dello scorso anno, alla domanda: “Se potesse chiedere un miracolo a santa Rosalia, per risolvere i problemi di Palermo, cosa chiederebbe?”
La risposta di Stefania Petyx fu fulminante: “Santa Rosalia, rimandaci la peste, magari un po’ selettiva!”
Come non essere d’accordo con lei?
Bellissimo l’accostamento di questo post con il successivo (di Donato Didonna)!
La peste selettiva è, oltre che un’ottima battuta, anche un’idea che possiamo adottare.
Aiutiamo la peste a essere selettiva: studiamo, fortifichiamoci, prepariamoci al dopoguerra, quando la selezione sarà naturale, crudele, ma almeno meritocratica, vivaddio.
Il post di Donato è un ottimo posto per lanciare delle proposte. Io faccio le analisi del sangue, mica ho la pretesa di curare la peste.
Ho l’impressione che sia proprio la mia generazione (ho 36 anni), la prima a cui Berlusconi ha bruciato i neuroni, per intenderci, a non avere speranze. La prima generazione che si è trovata catapultata in un mondo in cui non si diventa più adulti, ma si rimane in quella sorta di limbo che potremmo definire adolescenza attempata ben oltre la soglia dei 20. La prima generazione in cui gli uomini hanno dovuto fare i conti con il cambiamento epocale del ruolo femminile nella storia, e non hanno retto il colpo (ché, d’altra parte, neanche le donne si sono sapute adeguare a questo cambiamento, come se parità volesse dire uguaglianza…ma non vorrei deragliare).
Quelli più vecchi di una decina d’anni se la sono scansata per un pelo. Sono cresciuti giocando a pallone per strada, non hanno conosciuto il precariato a oltranza, hanno avuto figli prima della menopausa o dell’età della prostata; quelli più giovani sono cresciuti con la consapevolezza che il mondo era ahimè cambiato: disillusi, cinici, ma perlomeno consapevoli.
Noi no. Noi siamo quelli che ancora non si sono svegliati. Non abbiamo i mezzi economici per crescere, spesso. Ma non ne abbiamo neanche gli strumenti intellettuali. E capire quale sia la causa e quale l’effetto è impresa quasi impossibile.
@Jolanda: non c’è altro da dare che studiare e levar le tende dall’Italia il più presto possibile. La televisione commerciale, tutto ciò che ne rappresenta la premessa e la conseguenza ha devastato i cuori degli italiani fino all’essenza.
al momento l’unica speranza che mi è rimasta è la sopravvivenza mia e della mia famiglia, quindi, passati gli ultimi tre giorni di ferie, mi toccherà sbracciarmi per benino e lasciare le cantine ad altre età…
La peste selettiva è una battuta mediocre…
su Rosalio si censura il mio post dove dico che a Palermo non contano le competenze per essere assunti negli uffici pubblici, dove dico che la maggior parte dei candidati alle elezioni lo fanno come se si trattasse dell’ufficio di collocamento; poi si trova divertente e si pubblica una battuta che…se la leggono fuori Palermo nni pigghianu pi scimuniti…
Arriverà, arriverà…Già adesso autorevoli analisti economici parlano della G.C.A. prossima ventura, dove GCA sta per Grande Crisi Alimentare. Non è un fenomeno che riguarda solo Palermo, anzi…Solo che noi, come spesso capita, siamo in prima linea. La guerra tra poveri endemica sta subendo un’accelerazione che è sotto gli occhi di tutti, o almeno di chi ce li ha aperti. E i soliti quattro continuano a ballare davanti all’orchestrina del Titanic…
Personalmente ne sono talmente convinto che credo di aver incosciamente impostato tutta la mia vita in attesa della’esplosione del vulcano. Il mio piccolo segreto consiste nel possedere meno possibile: meno hai da perdere più speranze hai di sopravvivere. Niente beni voluttuari, niente automibile (ci mancherebbe solo questo…), niente conto in banca, passaporto sempre valido, che se c’è da scappare non si può perdere tempo con i ricatti della burocrazia. Viaggiare, finchè è possibile, per essere preparati all’impatto col mondo (non fare il turista alla valtur…), possibilmente conoscere un paio d’altre lingue, aver cambiato lavoro più di una volta per abituarsi a ricominciare da zero.
Ma soprattutto, informrsi, annusare l’aria per non farsi cogliere impreparati.
Si salvi chi può!
Quanto allarmismo, basterebbe un pò più di impegno civile ed attivismo politico quotidiano. Io credo che una soluzione c’è e le nuove generazioni (compresi i trentenni) la troveranno.
…ovviamente non faccio parte della folta schiera che ha votato a favore di questo governo, però, cara Daniela, per credere a questi cialtroni, i neuroni erano bruciati al nascere!
Vorrei ricordare che in questa città ci sono pure i giovani e i meno giovani di “Addio Pizzo”…
Questo per dire che continuano ad esserci persone, giovani, che si aggregano intorno al “bisogno” alzando lo sguardo per vedere oltre il proprio egoistico confine.
Forse è proprio un “egoismo” intelligente che crea quella che si chiama solidarietà.
Non riesco a capire quale sia il contributo che le persone che stanno ad aspettare l’apocalisse danno alla societa’. Forse sono le stesse che non protestano perche’ non si fa nulla contro l’inquinamento in citta’ e sono impazienti di ricevere indietro i 15 euro dei pass ztl
Gigi su Rosalio non si censura nulla. Si rimuovono i commenti contrari alla policy dei commenti, così come il tuo (e non certo nei passaggi che citi).
Mago Merlino, vuoi sapere qual’è il mio contributo sull’argomento “inquinamento” che sembra ti stia a cuore?
Vado a piedi! Quando voglio provare il brivido della velocità, prendo la bicicletta!!! E subisco l’inquinamento (anche acustico) altrui. Con i 15 euro mi ci sono comprato 15 bei biglietti dell’amat, mi metto alla fermata e aspett…aspetto…aspetto…aspetto….o passa l’806 o arriva prima l’apocalisse: ora vediamo….
Ne sono convinto anch’io. La sicilia ha smesso, forse da decenni, di produrre. Che si tratti di Agricoltura, Industria o Turismo.
Non ci si è ancora accorti che la fonte di sostegno principale per questa terra viene dallo stato: gli stipendi degli impiegati, qualche fondo pubblico a cui accede l’imprenditoria.
Qualche cantina di nuova generazione o qualche artigiano che riesce ancora ad esportare non può pareggiare la bilancia commerciale.
Molte imprese sono al collasso; prosperano invece le “false imprese private” che lavorano con soldi pubblici o in regime di monopolio come nell’ambito sanitario o del trasporto pubblico regionale.
La soluzione?
Imitare la provincia di Ragusa; dove c’è agricoltura c’è sempre bisogno di manod’opera con abbassamento conseguente della disoccupazione.
E se tutti hanno uno stipendio l’economia gira.
ma che razza di articolo è,per alcuni di voi ma che razza di persone siete ,il problema e che cominciano a mancare gli attributi per affrontare la tempesta allora meglio la cantina e qualcuno che ci rimbocchi la coperta.Ma la tempesta dove nasce?forse la MANCANZA di umilta(niente call center perchè io ho studiato e voglio subito il posto che mi compete di gavetta neanche a parlarne),di responsabilità(è colpa della destra,no della sinistra ….)d’intraprendenza(aspettiamo l’on. che prima o poi mi imposta)e cosi’via.Al Nostradamus della situazione la mia speranza è che sia un under 15 se cosi’ non fosse allora capisco quale persone hanno portato e portano jella.
Lo dico con assoluta modestia, e vi assicuro che non si tratta dei capricci di un matto, e nemmeno di ironia, ma frutto di lunga riflessione cominciata intensamente nel 1997 quando decisi di non legittimare piu’ con il voto un sistema di gestione della vita pubblica ampiamente fallito, ebbene, credo di aver trovato la soluzione ai problemi che state dibattendo.
Altrimenti, non vedo altre soluzioni possibili per la salvezza della Sicilia. Altrimenti tra un secolo, qui o in altri siti, continueranno il lamento perpetuo che dalle nostre parti è la specialità meglio esercitata, i soliti gargarismi verbali che non fanno testo, ma soprattutto si tratterà dei soliti lamenti che, oltre a non risolvere un tubo, serviranno probabilmente in funzione di lamenti compiacenti, perchè ogni tanto fa bene lamentarsi. Nel similpaeseitalia, peraltro manca la cultura della contestazione attiva e “rivoluzionaria” che c’è stata e che c’è in altri Paesi, noi conosciamo, al contrario, la sottocultura dell’accettazione passiva, del fatalismo paralizzante.
Ecco la mia modesta soluzione:
innanzitutto l’italia non esiste, é un similpaese. In questo contesto da similpaese e con le non-regole in vigore, coi sistemi attuali ampiamente falliti, per la Sicilia non é prevista nessuna salvezza reale, solo una triste e apatica sopravvivenza. C’é una sola via per la salvezza della Sicilia: divenire una federazione, un Paese dell’Europa, o come dir si voglia, indipendente, quindi contatti diretti con Bruxelles, senza nessuna intermediazione operata dal similpaeseitalia.
In questo nuovo sistema la Sicilia DEVE essere amministrata per i primi 20 o 30 anni da veri managers internazionali, di preferenza scandinavi, tedeschi, e simili. Managers impiegati e retribuiti, con obbligo di risultati, dalla comunità europea. Gli indigeni aspiranti amministratori del bene pubblico dovranno prima essere definiti idonei da apposite commissioni internazionali, quindi senza nessuna possibilità di ammuini e promozioni facili. La condizione essenziale per poter essere sottoposti agli esami di idoneità é di giustificare almeno 5 anni di studio ed esperienze lavorative -veri e propri stages- nel settore (politica, amministrazione, gestione, etc.) in almeno due diverse capitali europee. Se gli indigeni aspiranti amministatori otterranno l’idoneità saranno inseriti gradualmente accompagnati dai suddetti managers internazionali che comunque saranno i soli a decidere per almeno 20-30 anni. Il tempo di formare nuove generazioni SERIE e non rivedere in Sicilia gli attorini di serie inferiore che oggi si spacciano per politici. Attorini di basso profilo che si vede chiaramente quando si esibiscono in tv e giornali che sono intenti esclusivamente a costruire frasi (purtroppo belle per loro) ad effetto, da fare impressione, da sembrare vere, quando non si tratta d’altro che di bla bla, gargarismi verbali insensati, retorica alla moda del momento, utili per far passare il tempo e giustificare la loro presenza. Discorsi che sono lontanissimi dalla realtà e dalla praticità la piu’ elementare. Teatro squallido nella terra dei paradossi, laddove il normale diventa straordinario, il diritto si trasforma in favore, dove il torpore impedisce la vita vera.
La Sicilia è depressa… è avvolta in uno stato di autocommiserazione perenne da anni… c’è si qualche barlume di speranza ma diciamoci la verità, siamo arretrati, con i turisti non ci sappiamo fare, le spiaggie, tanto per fare un esempio di incapacità strutturale, da capaci a san nicola l’arena (parlo di posti che frequento) sono piene di munnizza e i politici dove sono? a sciarriarsi sul fantomatico federalismo fiscale che finirà per ammazzarci… lo spettacolo indegno delle tendopoli accampate in spiaggia per giorni non l’ho mai visto in riviera o in liguria. Si potrebbe vivere di solo turismo… ma se lo spot è questo chi viene?? Io torno ogni estate perchè mi piace pensare che le cose migliorino, che qualcosa cambi… la cosa che più mi intristisce è vedere sempre più pieno di gente che va a lavorare fuori l’aereo per Milano… alla fine i turisti in Sicilia sono i migranti della stessa terra
la peste selettiva quale panacea proposta da un personaggio ridicolo, per “sgubbarisi a pagnotta” va in giro con mantella e stivaloni gialli, anche in estate, per non parlar del cane, unico elemento inconsapevole e degno di rispetto.
La peste selettiva sa di colui il quale auspica meritocrazia ben sapendo che di nepotismo alla fine si gioverà.
Prendo spunto dal commento di iJerry per aggiungere che il federalismo fiscale attuato con la mia proposta farebbe della Sicilia uno dei luoghi piu’ ricchi e belli del mondo. Purtroppo il federalismo fiscale del quale si discute attualmente, cioè, stando dentro al similpaeseitalia e come vogliono metterlo in pratica -con i furbi leghisti che comprano il consenso degli apprendisti politici siciliani, e li stanno prendendo per i fondelli usandoli- porterà la Sicilia alla rovina. Ovviamente sono contro l’assistenzialismo ma alla vista delle incapacità di chi pretende oggi gestire la Sicilia equivale a chiedere a un’equipe di muratori di andare a fare il mestiere di chirurghi all’ISMETT. Sarà la rovina definitiva della Sicilia.
Ninni io trovo ridicolo il tuo commento. Ce ne fossero 100 di quei “personaggi”.
io vorrei rispondere a tutti questi signori che vengono eccessivamente turbati da queste nere visioni e che invece richiedono proposte d’azione (senza mai essere però loro stessi a porre il primo mattone): in una città quale è Palermo qualsiasi azione è destinata ad una crudelissima morte. e sapete perchè? sempre per il solito discorso: oltre alle istituzioni, è la gente che non funziona, che è marcia, che è maleducata e gonfia di mafiosità. di conseguenza nulla è possibile; impossibile invece sarà non assistere a questo cataclisma giustamente previsto, anche se in realtà secondo me sarà silenziosissimo, come una nave che affonda
Tony Siino non ho mai capito perche` “quel personaggio”, che si e` dato tanto da fare nel segnalare tanto ingiustize a Palermo non ha mai mosso un dito per segnalare una delle piu` grandi ingiustizie commesse da un governo amministrativo (e da un magistrato sciagurato) ai danni di 60 famiglie innocenti. Penso tu sappia di cosa parlo…
@Tony Siino:
Ridicolo è certamente il modo in cui gestisci questo blog.
Arrogante ed inopportuno è il tuo modo di relazionarti, disconosci le più elementari norme di equità e giustezza.
Giusto per precisare sottolineo che è ridicolo il personaggio con mantella e stivaloni gialli, non già la persona della Sig.ra Petyx, ma questo ti viene difficile da capire.
Avrei potuto scrivere divertente e non ridicolo per quanto attiene il suddetto personaggio e tu, dall’alto del tuo acume, non avresti capito che è molto più offensivo il definire in tal modo qualcosa che da denuncia viene trasformata in farsa con tanto di risata, finta, di sottofondo.
Lo so, la tua censura colpirà ancora, non hai certo la personalità che in questi casi necessiterebbe.
…oltre alle istituzioni, è la gente che non funziona, che è marcia, che è maleducata e gonfia di mafiosità…
Certamente.
E’ quella gente che esprime poi le istituzioni.
Allibito non ti seguo e non credo che questo post sia il luogo adatto per capire. Se ti va scrivimi.
Ninni divertente è una cosa, ridicolo un’altra. Trovo divertente il tuo ridicolo commento. 🙂
Non mi sembra che tu sia nella posizione di giudicare la mia personalità dato che non mi conosci.
Vi invito ad attenervi al tema del post. Grazie.
scusate l’incursione , ma le mutande di latta chi le vende? Mi è venuta una certa premura, mi sento assicutata dalla G.A. (Grande Cafuddata)e vorrei non trovarmi sprovvista!Una o due ,magari tre per il……bisogno.
certo,la peste selettiva e’ difficile che venga,E se viene rischia di portarsi via la gente per bene,
perche’ esiste un detto:
la malerba nun mori mai.
Comunque altrove anche altri hanno ripetutamente scritto che per qualche anno sarebbe bene sospendere il festino,nella speranza che la peste arrivi veramente e faccia un po’ di pulizia,anche a rischio che ci andranno di mezzo persone che col malaffare non c’entrano per niente .
Palermo non avra’ nessun “grande collasso”,
perche’
ogni volta che una giovane risorsa prende la via dell’emigrazione,e’ gia’ un collasso.
E questo,nella pratica,avviene tutti i giorni.
La citta’ e’ collaudata a questi collassi.
Ci campa sopra.
Infatti,poi,le rimesse degli emigrati contribuiscono a questa economia al limite del collasso globale,
che non arriva mai,ma solo perche’ arriva anche la sussistenza di stato.
Questo io vedo.
Non é Palermo a potere avere un grande collasso.E’ tutta italia.
Assisto ad una degenerazione continua delle cose migliori.
Non c’entra Palermo, c’entra una certa mentalità italiana,acquisita dagli anni’60 in poi.
Nessun dovere,solo diritti. Nessun sacrificio,tutte agevolazioni. Siamo diventati un paese di smidollati, senza senso etico personale, né senso di responsabilità civico.
A cosa imputare la colpa? All’eccessivo protezionismo, verso tutti, alla costante giustificazione reciproca sulle responsabilità, Al fatto che si permetta ai genitori di essere ricattati dai figli, perché incapaci di essere genitori.
Vedo solo la crisi del vuoto dell’orgoglio e della consapevolezza autentica, passionale, e personale, in questa Italia.
Ed ammiro persone come swuarz, la Idem,ed anche la Pellegrini, per rifarmi ai giochi olimpici, come riferimento che mettono oroglio, fatica e lavoro nelle cose. Forse ormai valori dimenticati da molti.
Gesù piccino picciò, Gesù Bambino,
fa che venga la guerra prima che si può.
Fa che sia pulita come una ferita piccina picciò,
fa che sia breve come un fiocco di neve.
E fa che si porti via la malamorte e la malattia,
fa che duri poco e che sia come un gioco.
Tu che conosci la stazione e tutti quelli che ci vanno a dormire,
fagli avere un giorno l’occasione di potere anche loro partire.
Partire senza biglietto, senza biglietto volare via, per essere davvero liberi non occorre la ferrovia.
E fa che piova un pò di meno sopra quelli che non hanno oombrello
e fa che dopo questa guerra il tempo sia più bello.
Gesù piccino picciò, Gesù Bambino
comprato a rate, chissà se questa guerra
potrà finire prima dell’estate,
perchè sarebbe bello spogliarci tutti e andare al mare
e avere dentro agli occhi, dentro al cuore,
tanti giorni ancora da passare.
E ad ogni compleanno guardare il cielo
ed essere d’accordo e non avere più paura,
la paura è soltanto un ricordo.
Gesù piccino picciò, Gesù Bambino alla deriva,
se questa guerra deve proprio farsi fa che non sia cattiva.
Tu che le hai viste tutte e sai che tutto non è ancora niente,
se questa guerra deve proprio farsi fa che non la faccia la gente.
E poi perdona tutti quanti, tutti quanti tranne qualcuno,
e quando poi sarà finita fa che non la ricordi nessuno.
FdG
FdG, quale acronimo ne conosco uno molto più vecchio, forse De Gregori non ci ha mai riflettuto, cambierebbe nome.
Ama e ridi se amor risponde
piangi forte se non ti sente
dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fior.
Fabrizio De Andrè
Il collasso è già superato da un pezzo, ora siamo nella fase del coma profondo.
Tempo fa sentivo dire ad Anno Zero che 14 mila siciliani ogni anno emigrano. Questa emorragia dà le dimensioni del baratro in cui è caduta la Sicilia. Nell’isola rimangono ormai solo raccomandati, lsu, mafiosi e persone di intelligenza e perseveranza talmente sopra la media che riescono ad avere successo anche in una terra sottosviluppata.
Io non ho doti particolari, non sono mafioso né raccomandato. E sono dovuto emigrare 6 mesi fa.
x Allibito
se e’ dei Residenti di Pizzo Sella che vuoi parlare,
e’ meglio uscire fuori di metafora.
Per me quel Magistrato che combino’ tutti questi guai non era solo.E si e’ esagerato assai.
Comunque,oggi quello stesso magistrato dovrebbe reintervenire per rimettere
sotto controllo questa vicenda,che,come classicamente si suol dire,rischia di buttare via il bambino assieme all’acqua sporca.
Perche’ la cosa a qualcuno e’ gia’ sfuggita di mano.
Ieri per me è stata una brutta giornata. Uscendo dal
lavoro trovo un bel graffio sulla fiancata dell’auto (non nuovissima, ma immacolata). Sono almeno 600€ di danni ma neanche un bigliettino per contattare il responsabile. Tanto, si sa, a Palermo “prima ti graffi la macchina e meglio è, almeno ti levi il pensiero”.
Poi vado dal geometra. Vorrei contestare un aumento di classe di un mio magazzino per risparmiare circa 70€ all’anno di ICI. Il geometra è molto imbarazzato, non capisco il motivo. Alla fine, mi rivela che la cosa andrebbe in porto molto + facilmente pagando 100€ a un qualche impiegato del Catasto. Dice che è così che funziona. Una tangente, per una pratica del cazzo…
Ho chiesto di seguire il normale iter e se la cosa non va in porto probabilmente dovrò digerirmi l’aumento, pur di non alimentare questa merda.
Anch’io aspetto il Collasso. Ma lo vorrei feroce, rapido. Quello che mi angoscia di + è la lenta e impercettibile putrefazione.
La verità sta in mezzo, credo. Quello che dice Uma sul rivendicare solo diritti è vero per una gran parte di siciliani e di italiani che non hanno voglia di sbracciarsi e di lavorare. Ma ci sono anche persone normali come Mauro che non hanno particolari talenti (parole sue), e sono costrette ad emigrare, ormai sempre più spesso fuori dall’Italia.
Però, però…bisogna vedere cosa intendiamo per particolari talenti. Io credo di essere normale.
Sono un’amigrante al contrario. Siciliana, ho vissuto per ragioni familiari in Umbria per 10 anni e poi sono tornata. Sottolineo, è stata una scelta.
Dal ’98 ad oggi ho fatto almeno 5 lavori, dal 2001 insegno, trafila delle scuole private prima, di ruolo da 2 anni. Su sostegno, però, perché nella mia classe di concorso avrei dovuto aspettare il quarto millennio.
Sento tanti miei colleghi e colleghe che si lamentano del precariato, ma su sostegno no, corsi manco a parlarne, io devo insegnare la MIA materia.
A quelli che dicono che i pessimisti apocalittici non fanno niente rispondo che non è vero. Più una persona è realista sul collasso prossimo venturo, più si dà da fare, inizialmente nel proprio lavoro. Per esempio cercando di far crescere una nuova generazione più consapevole, a cui la televisione e il mondo non brucino i neuroni (perché non è vero che nascono con i neuroni bruciati, gli vengono spenti ad uno ad uno da un mondo per niente stimolante).
@ roberto alajmo:- c’entra poco con quello che hai scritto tu…ma mi viene da pensare a una frase riportata nel libro di francesco giambrone (ex assessore alla cultura) in cui tu dicevi che tutta la politica orlandiana, specialmente quella culturale aveva seminato tanto e non era riuscita mettere radici…palermo é finita, la brava gente continua ad andarsene, rimangono solo pochi volentorosi e una marea di gente che non sa neanche cosa significa senso civico. una città abbandonata a se stessa…tra gente che impenna con il suo motorazzo in autostrada e i cumoli di munizza nella fantomanitca riserva naturale di sferracavallo…(sono solo piccoli esempi).
rispetto al futuro… bè, ho quasi del tutto abbandonato l’idea di tornare a vivere a palermo perchè sta ripercorrendo le orme delle sue stagioni più buie. mi resta poco da fare, se non trovare una città dove possa costruirmi il futuro (e non é poco, mi pare).
questa città é peggio di tante altre e la gente é sempre più assuefatta a questo stato di cose. purtroppo il disordine di oggi richiederà ordine domani, e non credo tanto a una rivoluzione, ma più a una presa di potere sempre più schiacciante e sempre più repressiva da parte dell’alte sfere militare..(detta così sembro un fanatico catostrofista, e comunque spero che il tempo non mi dia ragione).
amen
“u letto è rosa, si un si dormi si riposa”,
questo mi dice ora un amico, mentre mi accingo a dire
la mia, ma cosa dire di più, tutti avete una parte di ragione, ognuno di noi deve vivere con consapevolezza,
agendo e pensando al bene proprio e degli altri, pazienza se c’è chi vive nell’oblio, chi è desto deve
agire anche per gli altri, sicuramente facendosi carico delle mancanze altrui. L’importante è non dimenticare di armarsi di amore, pazienza, coraggio, umiltà, forza, a volte la vita richiede sacrificio, ognuno deve imparare la sua lezione di vita, che non è sempre divertimento, se le forze positive si uniscono si potranno osservare dei cambiamenti, basta perseverare, così non saremo costretti a sognare di lasciare la nostra bellissima terra dove forse non riusciamo a dormire bene, ma a riposare sì.
E` esattamente a Pizzo Sella che mi riferisco. E l’unica volta che ho visto “quel personaggio” esprimere qualcosa sulla vicenda e` stato qui dicendo che il caffe` le andava di traverso quando il comune stava cercando di porre rimedio lo scorso anno. Pero` Tony ha ragione questo non e` il post piu` adatto, o forse si visto che una cosa del genere puo` accadere solo in una citta` collassata (non ora ma da piu` di 11 anni).
Piu’ leggo post su questi argomenti palermitani e piu’ penso che la mia proposta -25/8/17:24- è l’unica soluzione possibile, necessitando oggi a Palermo praticità elementare e non gli eterni gargarismi verbali, praticità e competenze in materia di amministrazione pubblica che possono soltanto essere imposte da fuori, dentro non c’è soluzione possibile, occorrono atti, esempi da imparare e seguire, soprattutto si devono formattare i software e gradualmente riprogrammarli verso altri sistemi di pensiero e di vita cosidetti normali.
Badate bene, sono totalmente in disaccordo con gli scherzetti di certa vera o presunta élite intellettuale palermitana che auspicherebbe peste selettiva, anche perchè la peste non guarda in faccia nessuno e chissà chi eliminerebbe…Dio ce ne scansi! la peste che è cattiva sarebbe capace di prendersela con i suoi stessi promotori…
Piuttosto, io per dare forza alla mia proposta faccio un esempio pratico e realmente in atto oggi a Palermo. Si sa che nel similpaeseitalia siamo tutti o quasi, almeno l’80%, maestri di pallone, DS, Allenatori, etc. quindi gli esempi calcistici calzano a pennello. Tutti conosciamo la storia del Palermo calcio fatta di dilettantismo, qualche lampo di gloria negli anni 50 e 60, discreta partecipazione negli anni 70 e 80, buio in seguito, ma nel complesso tutto si puo’ riassumere in disorganizzazione, incapacità, approssimazione, dilettantismo, ammuini di ogni tipo, non rispetto delle regole civili elementari (come pagare per assistere a uno spettacolo); questo per quanto riguarda le varie dirigenze il cui operato cozzava con le potenzialità della piazza e con la grande passione dei tifosi. Poi è arrivato Zamparini. Si potrebbero dire tante cose anche divertenti su Zamparini: si comporta da padre-padrone, è un istrione, è instabile, è una sorta di artista matto (questo per me è un complimento) e altre amenità. La verità incontestabile è che Zamparini ha dato una svolta netta alla storia del Palermo, ha imposto mentalità manageriale, capacità imprenditoriali, rispetto dei bilanci, rispetto di regole elementari fino ad allora sconosciuti allo stadio, ha ottenuto successi sportivi fino ad allora sconosciuti a Palermo, è riuscito a portare il Palermo tra le migliori società italiane in fatto di budget (il PIL nel calcio). Ha pubblicizzato positivamente Palermo. E’ vero che il malcostume e l’inciviltà sono duri a morire e c’è ancora qualche cosidetto “portoghese” e qualche mangiatore “a ufo” entrambi conseguenze del malcostume palermitano, ma Zamparini non puo’ risolvere tutti i problemi della società palermitana.
Per questo è auspicabile, anzi inevitabile, l’arrivo in Sicilia di altri 10000 (diecimila) Zamparini in tutti gli ambiti della vita pubblica, a cominciare dalla politica e l’economia. Per dare la svolta, per agire nelle regole e con competenze provate, per dare l’esempio. Per 30 anni, il tempo di formattare e riprogrammare menti e abitudini. Se non basteranno 30 anni che restino per sempre, tanto…
P.S. sportivamente ho sempre criticato i ringraziatori di Zamparini e la sua instabilità nella scelta dei calciatori, ma bisogna riconoscere i suoi indiscussi meriti.
Sono le situazioni alla Pizzo Sella che identificano Palermo. Dove anche quando la legge ha fatto il suo corso naturale… non succede niente e anzi magari qualcuno chiede pure di essere risarcito.
Quando si spegnerà (mai, lo sappiamo tutti) l’albero di natale di Pizzo Sella, allora forse potremo sperare che le cose a Palermo possano cambiare.
Ma è più probabile che venga sanato tutto con una qualche strana legge ad hoc, che anzi gli scheletri esistenti vengano venduti e rifiniti (perché così come sono fanno brutta figura e abbassano il contesto dell’Enclave)e che alla fine il Pizzo abbia un suo consigliere di quartiere, un suo assessore e così via…
Vi prego di rimanere in tema. Va bene riferirsi a Pizzo Sella ma che non diventi una sfilza di commenti soltanto su Pizzo Sella. Grazie.
Ieri sera, per l’ennesima volta, ho visto il film su Padre Puglisi, col bravo Zingaretti.
Ogni volta un’emozione nuova, una riflessione diversa, un aspetto che non avevo visto prima….
Ecco cosa mi è rimasto ieri sera:
– diritti chiesti come favori: la suora che incita le ragazze a chiedere quel certificato perché è un diritto non un favore
– i servizi essenziali INESISTENTI: per es. i cassonetti della spazzatura!
– la collusione della Palermo bene: il nonno che dice che gli affari si fanno ovunque anche a Brancaccio senza chiedersi chi è che “tiene le fila”
– il ragazzo che si suicida pur di sottrarsi al male che gli viene imposto come sistema di vita
Ma, soprattutto, l’esortazione di Don Puglisi: “… E NOI CONTINUEREMO A CHIEDERE!” … più forte, senza sosta, a gran voce, insistentemente, civilmente, legalmente IL RISPETTO DEI NOSTRI DIRITTI, l’EROGAZIONE DEI SERVIZI ESSENZIALI, l’AMMINISTRAZIONE ONESTA DI QUESTA CITTA’
Forse è questo che dovremmo instancabilmente fare: CHIEDERE AI NOSTRI AMMINISTRATORI (tali perché eletti dalla maggioranza di noi)DI FARE e DI DARE ciò che sono chiamati (e pagati) a fare e dare!
… cominciando dalle piccole cose ma COLLETTIVAMENTE e INSISTENTEMENTE, VIGILANDO e DENUNCIANDO le manchevolezze … senza soffermarci al solo Rimborso dei PASS!
Insomma: cosa serve a questa città per essere civile? Un argomento per volta, individuato, richiesto, sostenuto, ottenuto… e si passa ad altro (uffici efficienti, scuole manutenute, mezzi pubblici in orario e corse aumentate, strade pulite, parcheggi liberi, piste ciclabili, musei aperti… cos’altro?).
Se loro non vogliono governare facciamoli governare noi! TORTURIAMOLI!
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… una proposta come un’altra…
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scusate la lunghezza del post
Linda
Isaia Panduri dovresti informarti bene prima di scrivere quello che hai scritto. Non capisco il tuo commento “non succede niente e anzi magari qualcuno chiede pure di essere risarcito”. Cosa pensi che dovrebbe fare chi si vede tolta la casa avendo tutte le carte in regola ed essendo stato dichiarato estraneo alla vicenda, dove l’unico responsabile riconosciuto e` il comune stesso?
Il tuo commento e` a dir poco vergognoso!
sono d’accordo al 100×100 con linda
sono d’accordo al 100% con GIGI, credo che sarebbe davvero necessaria un impostazione di tipo manageriale con una visione il più esterna e distaccata possibile dalle “amicizie” che si verrebbero indubbiamente a creare e che si creano giornalmente da chiunque salga al potere eletto qui in sicilia e nel similbelpaese
Un mio caro maestro diceva “Le cose le fanno gli uomini”.
Stimo molto Roberto Alajmo, e pur comprendendo le ragioni della sua “analisi del sangue”, credo che nel ruolo di intellettuale che gli appartiene dovrebbe trovare anche le motivazioni e le ragioni per dare un suo contributo positivo al cambiamento. Non una ricetta contro la peste, ma almeno delle plausibili vie da percorrere.
Siamo al collasso perchè siamo tutti complici di un sitema malato: vuoi perchè in questi anni siamo rimasi a guardare, vuoi perchè non abbiamo cercato un modo per opporci alla struttura clientelare della società che lentamente si è costruita attorno a noi. Questa struttura però risponde ad un disegno preciso e preordinato di qualcuno.
Scendere in cantina ed attendere il collasso è una proposta che lascia trasparire quel certo fatalismo inconcludente, quasi gattopardiano, di quella che dovrebbe invece essere la spina dorsale della collettività: gli intellettuali; e che invece ha dimostrato a Palermo, in Sicilia, in Italia, di essere forse una delle peggiori spine nel fianco della democrazia. GLi intelletuali sono mancati più dei politici, io credo, al loro ruolo istituzionale.
Sarebbe spettato a loro, in questi anni, dalle cattedere delle Università, negli articoli dei giornali, in occasione di studi e seminari, una critica attenta e feroce ai costumi ed ale progressive abitudini di degrado. Spettava a loro prevedere ed immaginare dove saremmo arrivati; spettava a loro determinare tensione critica; il desiderio di dire “siamo quà ed osserviamo”; la volontà di farlo.
Quella coscienza critica non è emersa. Quella critica non c’è stata. I nostri politici sono stati lasciati da soli a disegnare la società decadente che oggi ci troviamo. Scendere in cantina adesso è come dire, lascimoli in pace a finire il lavoro, e poi vediamo. Caro Roberto. Stavolta non sono d’accordo. Finchè il collasso non ci sarà abbiamo l’obbligo morale di cercare di invertire la rotta, anche perchè io non credo che a questo collasso sarebbero plausibili molti soppravvissuti.
io concordo con alajmo ma secondo me non ci sarà nessun collasso o meglio c’è stato e non lo abbiamo capito. viviamo in questo collasso, ci siamo dentro, siamo tutti collassati, imprigionati in un sistema che è in panne ma sembra che continui a girare, come quando si rompono le marce e la macchina resta accesa ma non va più avanti. di recente ho letto su panormus di un autore palermitano, giampiero finocchiaro, che parla di “ironia del paese finto” dove spiega che viviamo dentro una finzione. presentava anche il suo nuovo libro “il presidente e altre storie” che ho voluto leggere e devo dire che rappresenta la nostra situazione esattamente com’è, una stortura che a vederla da fuori fa ridere, diverte ma a viverla da dentro allibisce e intristisce. forse dovremmo fare come finocchiaro che guarda con ironia, dice le cose come stanno e ha la forza di andare avanti anche con l’impegno civile, sociale e l’attivismo che suggeriva jolanda. verità e impegno, meglio che il catastrofismo, no?
Rosalio
con tutto il rispetto ,parlare di Pizzo Sella mi sembra perfettamente in tema col Grande Collasso.
Cosa si puo’ sperare da una Comunita’ che manda avanti un programma edificatorio per 20 anni,per poi dire :abbiamo scherzato.
E questo per accontentare (e gabbare)
anche tutti quegli esclusi
che vedono nel benessere altrui,anche minimo,anche guadagnato a suon di sacrifici di tutta una vita,
un obiettivo da annientare.
In giro per la Provincia di Palermo,e non solo,sono troppe le opere incompiute che testimoniano l’incapacita’ degli enti preposti a governare il Territorio ed ad intervenire bloccando le attivita’
in fase avanzata.Col risultato che dapertutto nella
nostra Regione dsi vedono scempi,perche’ tale appare un’opera incompiuta.
Da quanti anni a Palermo non si costruisce piu’ niente?
Vi siete chiesti il perche’?E’ forse una Citta’ modello?
Il SETTORE EDILIZIO
e’ al COLLASSO almeno da venti anni.
TANTE IMPRESE INFRASTRUTTURALI A QUESTO SETTORE HANNO CHIUSO O RIDOTTO L’ATTIVITA’.
Louis sulla questione tematica credo che siamo d’accordo. Ripeto: va bene riferirsi a Pizzo Sella ma che non diventi una sfilza di commenti soltanto su Pizzo Sella.
a Isaia Panduri
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vai sul blog Cammarata,
leggi bene il post ” l’attenzione per le periferie”
rifletti
e poi torna su questo argomento di Pizza Sella
quando e come vuoi.
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Certo,per esprimerti come ti sei espresso,devi avere maturato dei buoni motivi.
sarebbe interessante conoscerli.
Rosalio
sono sicuro che prima o poi verrete fuori sul Tema di Pizzo Sella.
Un blog come il vostro,attento a quello che succede a Palermo
non puo’ ignorare questa tragedia.
Il pasticciaccio creato a Pizzo Sella,mette in pesante zona d’ombra tutte le istituzioni.
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IN QUESTO POST NON INTERVERRO’ PIU’ SU QUESTO TEMA
.
Non e’ difficile fare un Post dedicato a Pizzo Sella.
Basta scrivere PIZZO SELLA
Poi ognuno scriva quello che gli pare.
a Isaia Panduri
…anzi magari qualcuno chiede pure di essere risarcito…
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vai a pag 89 della sentenza di confisca in I grado,
e trovi scritto:
…QUANTO ALLA IMPOSSIBILITA’ DI OTTENERE ADEGUATA TUTELA IN SEDE PENALE,e’ sufficiente osservare che,
GLI ACQUIRENTI DI BUONA FEDE POSSONO SEMPRE AZIONARE IL LORO DIRITTO IN SEDE CIVILISTICA…
Louis non è questo il canale per proporre post. Ad ogni modo se vuoi puoi scriverlo tu come ospite.
A Giovanni Callea e a eventuali altri vorrei segnalare il senso paradossale del mio post.
Voglio precisare che il mio progetto di gestione della Sicilia non è per niente paradossale. Io posso esporlo liberamente in quanto non sono sospettabile di un qualunque interesse dato che vivo a Parigi, ma essendo legato alla mia terra di origine ci torno spesso, piu’ volte l’anno, in genere per un totale da 2 a 3 mesi l’anno in vacanza.
Dopo un anno circa che espongo questa che per me è l’unica soluzione (fino ad oggi l’ho fatto forse 5 o 6 volte) sono contento di leggere -finalmente- il commento pertinente di Manfredi.
@gigi: grazie e continuo a confermarti che ti appoggio seriamente, neanche io sono di parte figurati a 21 anni cosa potrei fare io, ma vivendo a palermo mi accorgo sempre più spesso che solo una visione imprenditoriale esterna e cinica potrebbe davvero cambiare le cose. ecco perchè non sono mai stato per il publico; ritengo sia la più grossa cancrena di una società che dovrebbe esser evoluta e soprattutto in sicilia in cui la res publica è solo un miraggio di alcuni…
eccolo…
il crepuscolo è alle porte
http://www.corriere.it/politica/08_agosto_27/sicilia_assessori_aumenti_115_per_cento_c45332e8-73e8-11dd-97d8-00144f02aabc.shtml
leggete e meditate o piuttosto fate meditare…
E’ comprensibile che gli abitanti di Pizzo Sella ritengano ingiusta la sentenza, violati i loro diritti, e così via dicendo. Ci mancherebbe.
Ma ciò non toglie che dia parecchio fastidio constatare che a distanza di decenni, gli effetti e le prescrizioni di una sentenza definitiva non siano in alcun modo visibili. E quella serie di lucine accese sulla montagna, sera dopo sera, non fa altro che ricordare a chi le osserva che qui le cose vanno così. “E non ci può niente”.
Per questo, Pizzo Sella è un simbolo, di e per Palermo.
egregio signor Isaia Panduri
nessuno dei Residenti(per adesso ancora ex Proprietari)
ritiene ingiusta la sentenza.
Quella sentenza li tocca pesantemente,ma indirettamente,e lo stesso magistrato che l’ha emessa ha aperto un “canale di protezione”,verso gli Acquirenti di Buona Fede come ha chiarito egregiamente Louis,riportando lo stralcio di sentenza che li riguarda.
Ovviamente tale canale e’ stato subito attivato da molti Proprietari Legittimi,ed esistono gia’ almeno 2 giudizi del Tribunale Civile a favore degli Acquirenti terzi in Buona Fede,che condannano il Comune di Palermo a risarcire.
Per altro la Corte di Giustizia della Comunita’ Europea
per i Diritti dell’Uomo (CEDU),alla cui normativa
l’Italia ha aderito,sottoscrivendola,dice che
la Confisca,privando il Cittadino di un bene primario
equivale ad una Pena,
ed una pena non puo’ essere inflitta a chi non ha commesso alcun reato.
MA ALLORA PERCHE’ TANTO CHIASSO ?
Il tema rientra sotto i riflettori perche’ l’Amministrazione del Comune di Palermo ha emesso atti
contro i Residenti Acquirenti,nonostante le dichiarazioni dello stesso Sindaco Diego Cammarata
del 2003(vedi il Link “Pizzo Sella” presente anche
nel menu’ di Rosalio).
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La linea Penale dei 3 gradi di giudizio si e’ conclusa nell’arco di 5 anni.
La linea Civile in quasi 10 anni e’ ferma al giudizio di I grado.
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Ma io vorrei che mi togliesse una curiosita’.
Perche’ si interessa di Pizzo Sella?
Da quanto capisco le piacerebbe vedere tutto raso al suolo,tanto quel comprensorio e’ il risultato di altrui fatiche.
Noi comunque,nonostante tutto,continuiamo a curare
questo polmone verde di cui beneficia tutta la Citta’.
Manfredi, sono io che ti ringrazio, essendo tu l’unico ad aver commentato con pertinenza il progetto di gestione che io espongo da un anno circa, l’ho già fatto, ripeto, 5 o 6 volte (e ora mi siddio’! smile emoticon). Mi viene da pensare che chi l’ha letto forse ha pensato: questo Gigi è matto, oppure è un buontempone, oppure scrive stupidaggini, o chissà quali altre supposizioni fantasiose. O forse non hanno letto ritendole già alla prima frase stupidaggini, altrimenti qualcuno mi avrebbe contraddetto esponendo gli eventuali rischi (che ci sono, é vero) che in ogni caso sarebbero infimi rispetto all’assoluto fallimento attuale. Perchè è questo che non concepisco ogni volta che leggo post, come mai si continua a teorizzare, discutere, eventualmente pianificare, e continuare a legittimare un sistema che ormai è morto. E’ assurdo: continuare a discutere su una cosa finita, non sembra neanche vero, negare in questo modo l’evidenza, la politica a Palermo (e in molte zone del similpaeseitalia) è morta. Quello che prospetto io non succederà mai, ma non succederà nemmeno, per esempio, che i palermitani obblighino i loro aspiranti amministratori a frequentare le grandi scuole necessarie (ci sono in altri Paesi) per essere veri politici, che li obblighino in seguito ad andare a imparare tramite lunghi stages (anni interi) nelle grandi capitali europee, invece si accontentano dei candidati senza arte nè parte che si candidano come se andassero all’ufficio di collocamento al lavoro, e dopo hanno pure il coraggio, i palermitani, di lamentarsi dopo averli messi nei palazzi del potere, chi perchè convinto di aver scelto quello giusto (ma questo lo pensano in ogni schieramento, alla luce dei risultati non è vero), chi per necessità, chi per la sottocultura dell’amicizia, chi per connivenza, chi perchè illuso.
Dato che ci siamo cascati dentro, mi sono sempre chiesto come è stato possibile, pur se in buona fede, di andar ad accattarsi ‘na villa a pinninu supra ‘na muntagna ca pari ri essere in Perù 🙂
@vertiginoso: come darti torto..me lo chiedo sposso anche io… se domani si vendessero delle ville dentro la riserva dello zingaro mi sembrerebbe difficle poterle acquistare in “buona fede”…
Condivido in pieno l’allarme di Roberto Alajmo, ancora non abbiamo idea di ciò che ci attende. Intere generazioni di gente che hanno sopravvissuto con l’artigianato o con il piccolo commercio o che comunque avevano imparato un mestiere e che avevano creato un piccolo tessuto produttivo ed economico, adesso stanno per uscire di scena per lasciare il posto a generazioni di precari, di gente che spera in qualcosa ma che purtroppo non sa fare niente ( non è un’accusa attenzione) e di giovani figli di Maria De Filippi. Sarà dura anzi durissima sperare in una ripresa della città. Tra le proposte possibili la più sensata mi sembra quella di vendere la città a qualcuno ( rigorosamente non palermitano) che ci insegni a sfruttare decine e decine di Km di coste stupende e di bellezze naturali e artistiche ineguagliabili per fare di Palermo una meta turistica apprezzata, fonte di occupazione e di alto reddito come succederebbe in qualunque altro luogo del mondo; qualcuno che ci spinga a considerare che, al di fuori dell’uscio di casa nostra, esiste un mondo civile con delle regole da condividire e da rispettare per il bene comune; che in tale bene comune rientra il concetto di collettività che è un pò più ampio del legame che ci lega a quella società organizzata di cugini, parenti, amici più o meno utili e importanti, che costituisce il nostro clan ( senza che nessuno si offenda) al quale ci sentiamo indissolubilemente legati e dentro il quale ci chiudiamo a riccio; che ci insegni pure a non ridurre i luoghi che viviamo e le spiagge che frequentiamo in una discarica a cielo aperto; che ci smuova dal nostro torpore atavico, (residuo congenito forse dell’arte di arrangiarci e di sopravviere, sempre e comunque che ci portiamo appresso da secoli) spingendoci a prendere iniziative e a protestare civilmente di fronte alle cose che non vanno; e infine che ci insegni anche a fare la fila ordinatamente a due a due di fronte a uffici postali, biglietterie,e turnazioni varie nel rispetto del prossimo. Ma chi se la compra questa città per assumersi un compito così ingrato? Mah io la vedo nera, anzi proprio al collasso come dice Alajmo.
mi associo a chi non crede nella buona fede dei proprietari delle ville di pizzo sella ed aggiungo che ci prepariamo al grande collasso proprio per la sistematica malafede di larga parte della popolazione che continua ad appoggiare la mafia in tutte le sue forme.
non credo che succederà niente di tutto questo aimè..il collasso non succederà mai o forse (più probabilmente) è già avvenuto e ci siamo in pieno, ma la nostra mancanza di senso civico e di sentirci cittadini di una città allo sbaraglio non ci porterà mai a fare niente di niente… e così restermo in questo limbo nei secoli dei secoli..amen
Propongo la lettura di un articolo che mi pare oltremodo pertinente
http://www.siciliainformazioni.com/giornale/politica/27312/sicilia-basta-sultano-vuole-altro-riscoperta-bene-della-collettivit.htm
Federico come fai ad affermare una cosa del genere? E` a dir poco allucinante quello che scrivi.
Come fai a dire una cosa simile, io ti querelerei fossi negli ex-proprietari.
Federico io credo che tu non conosca affatto la situazione di pizzo sella e e mi sembra che parli solo per partito preso (quale poi? per gli interessi di chi?).
La tua affermazione e` molto grave, gravissima. Porta prove se le hai (ne dubito fortemente).
Allo stesso modo ne Vertiginoso ne Manfredi la conoscono.
Vertiginoso e` forse vietato comprare una casa in colina? Sai quante case in collina ci sono a Palermo? Hai mai alzato gli occhi lungo viale regione siciliana?
Sono sempre piu` allibito…..
@federico
Non dico che non credo alla buona fede dei proprietari delle ville, viceversa ci credo eccome! Quel che ho pensato nella mia bieca grettezza, quando ho visto che iniziavano a costruire fu: mancu s’avvisi assai picciuli m’accattassi ‘na villa a pinninu supra ‘na muntagna ca pari ri essere in Perù.
I problemi sono tanti, apprezzo che ci siano persone come Gigi ed altre che hanno delle idee così chiare ed
intelligenti (ognuno dà il suo contributo in base alla
sua esperienza personale, già è tanto se riusciamo a parlarne ), ma è anche vero che si dovrebbe andare oltre il parlare e cioè bisogna avere il coraggio di
cominciare a lavorare per rendere applicabili le idee
e vedere realizzate tutte le questioni che ci stanno a cuore. Ora il punto è, c’è chi ha questo coraggio?
C’è chi ha a cuore la Sicilia tanto da difenderla costi quel che costi? C’è chi è pronto a fare dei sacrifici?
C’è chi è pronto a lavorare duramente per sostenere lo sforzo che richiede l’impegno per migliorare la nostra vita in questa città? C’è chi già lo sta facendo, io
sono stata molto impegnata col volontariato e so cosa vuol dire stancarsi per aiutare, c’è qualcuno pronto ad assumersi delle responsabilità per potere dire un giorno, “io ci ho provato?” Io spero di sì, credo di sì.
@ Rosalio
@ tutti
Spero non sia troppo fuori tema… ma è un contributo alla riflessione collettiva sul collasso ‘mondiale’.
E’ una visione che consiglio vivamente!
http://video.google.it/videoplay?docid=-2138416794381091301&hl=it
Grazie
Linda
a Manfredi
se il tuo riferimento alla Riserva dello Zingaro
vuole richiamare la Riserva di Capo Gallo
ti informo che la Riserva di Capo Gallo e’ nata
dopo il 1990,quando l’edificazione di Pizzo Sella
era gia’ avvenuta (in pratica allo stato di oggi)
e le ville erano gia’ state vendute.
Quando io ho stipulato il mio Atto Notarile(1990),
non c’era alcuna Riserva di Capo Gallo.
E siccome non sono in contatto col Padreterno,spiegami come facevo ad ipotizzare che nel 1997 sarebbe avvenuto quello che e’ poi avvenuto.
.
RINGRAZIO ROSALIO PER LO SPAZIO CONSENTITOMI
e per quanto mi riguarda possiamo chiudere
@allibito
sostengo che non era assolutamente possibile, né ora né allora, comprare una villa a pizzo sella senza conoscere dettagliatamente la vicenda giudiziaria che stava dietro alla costruzione di quelle ville. chi lo ha fatto sapeva il pericolo che correva e sperava e spera che, come tutte le vicende palermitane, finisca prima o poi, a tarallucci e vino. vedi un esempio per tutti il bellissimo palazzaccio che fa bella mostra di sé ormai da decenni al centro del golfo di mondello.
per quest’anno abolito il contributo del comune per l’acquisto di libri scolastici.
se la selezione non la può fare la scuola, allora è proprio vero che non ci resta che aspettare la peste selettiva.
caro Federico
se c’era una vicenda giudiziaria,spiegami come mai
l’Autorita’ Giudiziaria non ne “blocco’ ”
la commercializzazione
(bastava semplicemente informare i notai).
.
E come mai il Comune (Orlandiano)
rilasciava i certificati di Abitabilita’?
(cosa che posso esibire).
.
Chi avrebbe potuto pensare nel 1990 quello che sarebbe accaduto nel 1992 (le stragi),e quanto a seguire?
.
@ Federico:
non sai di cosa stai parlando, e` piu` che evidente leggendo le baggianate che scrivi.
A Pizzo Sella non c’e mai stata nessuna situazione giudiziaria prima del 1997.
Fino ad allora il comune aveva rilasciato concessioni edilizie, piu` volte poi rinnovate. Lo stesso comune aveva rilasciato certificati di abitabilita`. Il Giornale di Sicilia pubblicava articoli dicendo che Pizzo Sella era in regola e pubblicizzava la vendita delle ville. I notai stipulavano regolari atti di compravendita essendo tutte le carte in regola.
Caro Federico quello che succedeva prima del 1997, quando e` nata la situazione giudiziaria di Pizzo Sella, e` quello che ti ho appena elencato.
Se tu sei a conoscenza di una situazione giudiziaria di pizzo sella prima del 1997 ti prego di raccontarcela.
Altrimenti se vuoi ancora intervenire su questo argomento per favore documentati dettagliatamente o risparmiati la fatica di scrivere altre “beep”!
comunque e’ veramente allucinante
che uno possa avanzare un’accusa agli Acquirenti
come quella
di Federico e soci e chissa’ quant’altri,
cosa che nemmeno i PM si permisero di fare all’epoca del Processo Penale a carico di Costruttori e Venditori.
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a Vertiginoso
hai mai notato come e dove costruivano “gli antichi” ?
Proprio ” nnu pizzu ra muntagna”,come dici tu,anche se per altre motivazioni,
e ci hanno lasciato degli splendidi borghi medioevali.
.
Se vuoi renderti conto di persona vieni a trovarci
e vedrai che non ti verranno certamente le vertigini.e
@ Residente:
Questa e` colpa di una stampa marcia che nel corso degli anni non ha fatto altro che dire menzogne sulla vicenda. E` normale che poi gente che non e` a conoscenza dei fatti si fa influenzare e arriva a scrivere cose come quelle che ha scritto Federico (mi astengo dall’aggiungere ulteriori aggettivi).
Rispondendo a Gigi, Zamparini, non é che ami la Sicilia, la Sicilia per lui é un’affare.
Non é unìimprenditore illuminato, é un furbo commerciante, che sa vendere i prodotti.
La sicilia ha bisogno di esterni? Nel senso, che capisce più e tollera meglio chi venga da fuori, che non chi sia nato qui? Perché si instaurano pensiero del tipo 0ma questo chi é’, come mai avuto queste idee’, chissà chi lo sta appoggiando’, chissà che amicizie ha?
Difatti si diffidada siciliani, delle iniziative dei siciliani stessi, mentre siamo molto più disponibili ad accogliere le iniziative di chi siciliano non é.
Ditemi se mi sbaglio.
bla, bla, bla, bla, bla ,blaaaaaaaaaaaaaaaaa
@pizzosellanti
e già… e la signora Greco prima del 1985 era la moglie di un rispettabile uomo d’affari palermitano ignoto ai più…
Ragazzi , io per un piccolo periodo ho frequentato pizzo sella , ed ho avuto modo di ammirare lo splendido panorama e le splendide ville , perfettamente integrate nel paesaggio .
Se avessi avuto l’età e le possibilità economiche dei fortunati che all’epoca acquistarono a pizzo sella , avrei fatto la stessa cosa anche io .
Spero solo che la gente onesta che ha fatto sacrifici investendo su quel piccolo paradiso terrestre possa un giorno tornare in possesso a pieno titolo della propria casa .
Ps Ma a me a pizzo sella non mi ci invita nessuno ? verrei con piacere 🙂
No, signor Allibito, non è vietato comprare casa in collina. Io la comprerei una casa in collina, in un antico borgo medioevale, uno di quei borghi che sorge vicino a una fonte d’acqua, una sorgente o un torrente, un borgo che ha storia e dignità, la esprime o perlomeno l’ha espressa in passato, dai quali muri trasuda la vita. Certamente non comprerei il prodotto di un’urbanizzazione non organica, di una speculazione, una casa in un luogo senza centro né storia, non la comprerei per ragioni estetiche, logistiche e pratiche.
già che un posto che mi ricorda il pizzo mi fa schifo già di suo…
la signora Greco.. umm..credo di averla già sentita…mah?..chissà dove?…
smettiamola di passare per sciocchi o inconsapevoli per favore…
@allibito
non sperare di offendermi in alcun modo. sono e resto convinto che l’offesa è l’ultima risorsa di chi ha torto.
@Federico:
Come al solito continui a mostrare la tua ignoranza sulla vicenda. Nessuno degli abitanti di Pizzo Sella ha acquistato dalla signora Greco. La signora Greco aveva venduto tutto il complesso edilizio alla calcestruzzi.
In ogni caso se il comune rilascia delle licenze edilizie a chicchessia dove sta la colpa di chi anni dopo acquista della case edificate con quelle licenze.
Dato che tu non lo sai, ti dico solo che pizzo sella non e` stata confiscata per Mafia come pensi tu, ma per altri motivi che non ti sto a spiegare sperando che ti vada finalmente ad informare bene sulla vicenda e lo scopra tu stesso.
In ogni caso nessuna situazione giudiziara su Pizzo Sella mio caro Federico.
Detto cio`, continui a ripetere tutti sapevano, tutti non potevano non sapere, ma mi chiedo se tu sai chi e` il costruttore che ha realizzato la tua abitazione (appartemento in un palazzo o villa che sia). Tu sai la trafila che c’e` stata dietro la costruzione di tutti i palazzi e gli edifici di Palermo? Io non credo e noon ritengo che un normale cittadino si debba interessare di queste cose una volta che il comune rilascia tutti i documenti e certificati necessari.
Seguendo il tuo ragionamento posso affermere che il 90% dei palazzi costruiti a Palermo sono “opera” della Mafia ,durante il famoso “sacco” e fsi successive.
Ora centinaia di migliaia di persone hanno acquistato e vivono in quele case, presumo anche tu. Pero` nessuno si sogna di dire che queste gente e` collusa e che ha contribuito ad alimentare il sistema mafioso.
Federico sei solo un’allucinato!
@ Federico
Non ho bisogno di offenderti perche` ti offendi da solo scrivendo quello che scrivi.
Residente state attenti, perchè la gente per bene sta per perdere la pazienza. Le vostre ville(??Fanno schifo!!) prima o poi le buttiamo a terra a martellate.
La causa è persa. Siete una ferita lacerante nel corpo di una città. Le sentenze parlano chiaro: RIPRISTINO DEI LUOGHI. Su tutto si potrà transigere ma non su Pizzo Sella.
In quanto alla politica: io cercherei per voi una exit morbida dalla situazione. Se fossi il Presidente della Regione vi concederei un terreno dove costruire in cooperativa, ma nessuna scorciatoia. La collina va liberata dal disonore.
Parliamoci chiaro. Liberi dalle strettezze econommiche, neanche il più bugiardo di voi potrebbe considerare ammissibili eticamente ed esteticamente quelle ville.
Quando vado a Mondello (ogni santa volta) io e quella collina ci sfioriamo ed è allora (ogni santa volta) che mi ricordo che lunga ancora è la strada per fare emergere la mia città dalla barbarie in cui l’ignoranza e la povertrà l’hanno costretta.
In quanto a GIGI. Il sogno dell’invasione di 10mila pacifici Zamparini è condivisibile.
Però, amico mio, dovresti capire che i zamparini di qualunque campo vengono solo a patto che possano venire e restare senza che nessuno impedisca loro di lavorare (onestamente).
In effetti i paesi più ricchi (guarda caso) sono quelli in cui le istituzioni fanno regole chiare, le fanno rispettare e, poi, venga il più bravo, venga e lavori.
Scusate, mi devo essere perso una puntata: ma com’è che ‘sto post di Roberto Alaimo s’è trasformato in un dibattito su Pizzo Sella?
Ripeto per l’ultima volta: va bene riferirsi a Pizzo Sella ma che non diventi una sfilza di commenti soltanto su Pizzo Sella. Grazie.
Giovanni P.
Posso affermare con cognizione di causa acquistia in tutti questi anni che il 90% dei palermitani di Pizzo Sella se ne fotte (salvo poi dire cose negative quando occasionalmente interpellati). Altro che perdere la pazienza.
La pazienza l’hanno persa gli ex proprietari che si sono visti privati della propria casa senza avere commesso colpa alcuna se non quella di essersi fidati della propria amministrazione comunale.
Qui ci sono in ballo danni morali e materiali, altro che terreno per costruire in cooperativa….
Ti ripeto. Stai attento.
Tu e la gente come te, che coltiva interessi personali in evidente contrasto con il resto della collettività, siete il male peggiore dell’isola e della sua capitale.
Rosalio: se rispondo al tizio allibito è solo perchè non siamo proprio off topic. Il tema del grande collasso è legato ad un interminabile serie di interessi personali che giocano contro l’interesse della collettività, finchè appunto il sistema non collassa.
Guarda cosa scrive questo “allibito”: ci sono in ballo danni morali e materiali, altro che terreno..ecc.
“Allibito”… i danni morali dovreste pagarli soltanto voi alla città di Palermo per il male che ne rappresentate.
Giovanni P. stai delirando… inutile perdere tempo con te.
Vi invito a essere rispettosi nei confronti degli altri commentatori. Grazie.
Buonanotte Allibito. Che la notte ti porti consiglio. Che ne hai bisogno. Che ne abbiamo bisogno.
ma aprire un post solo su pizzosella no eh?…come al solito si inizia parlando di una cosa e si finisce parlando dell’opposto..
Uma, innanzitutto io non ho parlato d’amore ma di praticità e competenze, cose che fino a prova contraria sono sconosciute a coloro che pretendono gestire la Sicilia. Tra l’altro ci credo solo relativamente all’amore per la propria terra da parte della stragrande maggioranza dei siciliani, ancora meno da parte degli pseudo-politici locali, altrimenti tutti quanti non violenterebbero la Sicilia come hanno fatto per decenni. E’ sufficiente sbarcare a Punta Raisi e osservare l’ambiente per rendersi conto dello scempio fisico e morale. Io non ho parlato d’amore ma di esempi di efficienza, di prendre per mano i siciliani per mostrare l’esempio, e se l’esempio non basta imporre le regole e la civiltà, oltre che le competenze manageriali. Perchè ho l’impressione che ormai in questa società decadente alla deriva morale e materiale si capirebbero solo le regole imposte duramente.
Non li conosco e me ne frego dei discorsi provinciali di gelosie di curtigghiu, io parlo di altri parametri.
PER GIOVANNI P.. caro amico, se tu avessi capito almeno il 10% di tutto quello che ho scritto con fatica (perchè sono consapevole che non serve a niente dato che noi sappiamo fare, per problemi ereditari, solo gargarismi verbali) non mi diresti “dovresti capire che i zamparini di qualunque campo vengono solo a patto…etc.” preferisco evitare la censura severa di Rosalio e non ti commento.
a Luca Rejna
sarai il benvenuto a Pizzo Sella.
Vieni in via Grotte Partanna n. 5
e dici alla Portineria:sono Luca Rejna
oggi stesso informero’ i portieri.
Dimmi solo quando pensi di venire.
OVVIAMENTE L’INVITO VALE ANCHE PER QUANTI ALTRI DESIDERINO VISITARE IL SITO.
addirittura l’invito! cos’è, l’invito del sultano nel suo panfilo? ma da quando in qua una montagna è propietà privata per cui serve l’invito per visitarla????!!!!??? questo la dice lunga sull’assurdità della cosa
ad Allibito
Federico,Giovanni P,Manfredi,
hanno avuto modo di dire la loro
e non devono dimostrare altro,credo.
.
la vicenda e’,come e’ giusto,nelle mani della Magistratura,che ha tutti gli elementi per decidere
a Giovanni P
fossi in te,eviterei di usare la frase
“stai attento”
che hai usato verso Allibito.
Stai attento a che?E’ una minaccia?Siamo alle minacce?
Mettiti per un istante nei panni di un Acquirente
e prova a ragionare.
a Manfredi
ormai di Pizzo Sella esiste in rete un’ampio dibattito e documentazione.
Basta che vai su Google,e digiti Pizzo Sella.
Trovi tanti Blog e Forum a disposizione e puoi dire e ripetere quello che vuoi.
Da Rosalio a Cammarata,da Palermo e Dintorni a Walter Gianno’,da Sicilia Informazioni a Blogolandia e tanti altri.
.
E,NON DIMENTICARE IL PRIMO SITO IN RETE DAL 2000
http://www.geocities.com/pizzosella
.
e la ricca documentazione fotografica su Flickr
(nick pizzosella)
.
Sei della corrente demoliamo tutto e l’abbiamo capito
.
su FLIKR
.
http://www.flickr.com/photos/27963693@N04/
.
BUONA VISIONE A TUTTI
Trovo molto anarchico il fatto che i commenti a un post vengano sostanzialmente dirottati di tema e molto scortese il non tenere minimamente conto delle mie preghiere. Se volete parlare di un tema basta proporsi come ospiti. A malincuore rimuoverò i commenti che parlano di Pizzo Sella in questo post d’ora in poi.
Rosalio
grazie ancora per la pazienza che avete dimostrato.
Io non ritengo sia il caso di aggiungere altro,
e non replichero’ ai successivi commenti.
… facciamoci del male …
GIGI. Ho letto meglio della tua idea. Ho trovato che sia originalo. Però in definitiva secondo me non funziona semplicemente perchè in realtà nessun scandinavo si calerebbe in una realtà che non è sua, per riuscire in una impresa che presenta un’alta probabilità di insuccesso. Perchè? Perchè non avrebbe le motivazioni, non avrebbe la spinta che parte da dentro e muove le montagne.
La mafia istituzione e la mafia militare sono morte perchè dei palermitani e dei siciliani l’hanno combattuta fino alla morte in quanto spinti da un’unica, forse infantile, ingenua, voglia di giustizia e giustezza che si è legata a un grande e profondo amore verso la propria terra.
x Gigi. Io trovo che le tue argomentazioni siano validissime , le soluzioni tecniche appropriate, ma dimmi, come si fa per realizzare quello che proponi tu,
da dove si comincia?! Perchè è vero che questo paese è
morto, anzi peggio, è finto e sta cominciando a puzzare.
E io odio la finzione e la …puzza.
Però, bisognerebbe accompagnare alle soluzioni tecniche
l’interesse reale per il paese ,e queste persone che
dovrebbero occuparsene, dove si trovano? Vorrei capire
come si fa a cambiare le cose praticamente, se ti va di rispondere, ti ringrazio.
gio’
emerge un piccolo drappello di gente alla deriva
pronto a rispondere a chiunque si proponga attivita’ sovversive.
Se da una parte ci sono i mafiosi,piu’ o meno saldi nelle loro posizioni,dall’altra parte ci sono i nuovi
militanti dell’antimafia,che pensano di combattere la
mafia semplicemente sostenendo che la mafia e’ finita.
Scelto un simbolo,un obiettivo,non esitano ad insistere con propositi disastrosi,non gli bastasse quelli che gia’ hanno provocato.
Vedo in giro tanta confusione di idee
rosalio se sei coerente dovresti rimuovere tutti i posts di giovanni p da questo blog
Gio’ quei commenti non violano la policy del blog quindi non capisco perché dovrei rimuoverli. Ti invito a non utilizzare i commenti per queste comunicazioni ma l’e-mail.
gio’
pero’ anche tu potevi dominare gli eccessi,che poi
ti fanno cancellare il commento.
In fondo,questo Giovanni P
piu’ scrive,piu’ danno crea a se’ stesso.
ce ne fossero di Giovanni P.
sta dicendo cose che in qualunque paese civile sarebbero ovvie e ampiamente condivise dal buonsenso comune. lo stesso che non porterebbe mai a simili scempi.
gio
per me i commenti di Giovanni P
vanno integralmente lasciati.
Tutti devono capire .
Non mi piace alcuna forma di censura.
Vi invito a rimanere in tema (il tema non è Giovanni P.). Grazie.
stalker
lo scempio e’ nei pensieri
…c’è un detto
“SE SEI FORTE, DOVRESTI ESSERE GENTILE.SE SEI
INTELLIGENTE, DOVRESTI ESSERE SEMPLICE. SE SEI
RICCO, DOVRESTI ESSERE UMILE ”
tratto da un discorso tenuto in Sicilia da una
persona che sta facendo qualcosa di buono anche
per noi. Vedi : http://www.paroledipace.it
vai su : Leggi Inspire
poi su : Fare la differenza
E con questo vi saluto , ragazzi, la vita è breve e il tempo è prezioso, bisogna impiegarlo bene.
come,a sfasciare le case altrui?
sono solidale con gio’ – chi tiene un comportamento ‘mafioso’ minacciando gli altri va censurato – una societa’ che di definisce civile si basa su regole elementari di rispetto per gli altri e di rispetto per i diritti degli altri – e’ ora di finirla di predicare bene e razzolare male. Cominciando da queste regole elementari ed escludendo chi non rispetta gli altri forse si comincerebbe a sviluppare un minimo di civilta’ in questa societa’ incivile dove viviamo.
Ettore non so a chi ti riferisci quando parli di comportamento “mafiosi” e gradirei toni più pacati.
qui e’ andato a finire che i figli ed i nipoti di quelli che hanno elemosinato uno straccio di posto di
lavoro e portato gente senza scrupoli ad amministrare la cosa pubblica consentendogli di compiere il famoso Sacco di Palermo,oggi,sempre derelitti di questa societa’,si ergono a fare i paladini dell’antimafia,
coltivando odio,rancore e desiderio di sovvertimento.
Tutto quello che e’ benessere e’ frutto di malaffare,
questo gli e’ stato insegnato da ben noti personaggi
(definiti poi accattoni della politica).
Rosalio
i toni sono armonizzati ai temi.
Si vede che il sangue ribolle nelle vene dei diseredati,come ribolle nelle vene di chi continua
a subire danni,ingiustizie palesi,
e percepire il compiacimento di gente che
sulle disgrazie altrui,trae motivo di godimento
vorrei tornare a Gio’.
Caro Gio’
per dare da imbecille ad un imbecille,non puoi
scrivere sei proprio un imbecille.
Devi trovare una forma diversa.
Ciao Vice-President
@Lidia: per dirla in tono evangelico ““È più facile che un cammello passi nella cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei Cieli”. Ho conosciuto imprenditori intelligenti, sobri, corretti, onesti nel loro rapporto coi dipendenti, i quali nel corso degli anni hanno visto il loro benessere eroso dalle contingenze e dalla scorrettezza in materia di concorrenze e di mercati. Viceversa so anche imprenditori che tra un fallimento e l’altro, una sanatoria e l’altra, tra stipendi in nero e altro hanno visto progressivamente crescere la loro ricchezza. Pare che la proporzione tra i primi e i secondi sia almeno 1 a 10, ti risulta?
credo che la metafora di roberto alajmo purtroppo si puo’ applicare non soltanto a palermo e alla sicilia ma all’intera italia…e dico purtroppo perche’ la mia terra e’ gia’ condannata da decenni,forse secoli, e cio’ che finora ci aveva tenuto nel limbo del mondo dei “ricchi”, anche se ai margini, era stata proprio la nostra appartenenza all’italia…adesso il “cancro” ha fatto metastasi (altro che sconfitta della mafia istituzionale, Giovanni P.) e siamo spacciati…detto questo vedo invece una luce di speranza nel futuro lontano…il collasso fara’ emergere forze ed energie nuove e sane…e mi auguro che il collasso avvenga nella forma di rivoluzione popolare quando la mafia e la politica clientelare non avranno piu i mezzi per “mangiarsi” le anime del proletariato e della classe media siciliana..
NO.
Non conosco se le proporzioni sono queste.
1 a 5 ?
1 a 100?
E cosa vuoi dire?
Che fare impresa presuppone essere lestofanti?
Il benessere non e’ solo frutto di attivita’ di impresa.Puoi essere un brillante Professionista
o Manager.Puoi avere lavorato all’estero,creato li’ il tuo benessere e poi rientrato a Palermo.
Pepe’,ma veramente credi che il mondo e’ fatto solo
di persone che aspirano ad un posto da mille euro al mese?
a siculoasshangai
immagino che stai lavorando all’estero.
Quando avrai risparmi da investire,fai bene attenzione,
perche’ qui,
se hai comprato un mattone,
10 o 20 anni dopo
corri il rischio di vedertelo portare via”legalmente”
http://www.siciliainformazioni.com/giornale/politica/27609/ayala-mafia-siede-tavolo-potere.htm#comments
cara lidia sono andato via da palermo e sicilia ormai quasi vent’anni fa e tutto cio’ che ho guadagnato l’ho fatto con il duro lavoro e con le migliori qualita’ che noi siciliani sappiamo tirar fuori solo qando andiamo a vivere in un ambiente diverso…non ho ancora accumulato tanti risparmi e non credo che investiro’ in sicilia, in ogni caso se lo faro’ in futuro, e dovro’ recuperare un coraggio e una speranza perdute nell’eta’ giovanile quando vissi la “primavera di palermo” e la pantera universitaria, certamente investire in attivita’ imprenditoriali innovative che possano dare sviluppo e futuro vero e mettere in moto energie positive…la cultura del mattone e’ profondamente mafiosa mia cara lidia e ci ha portato secoli di miseria e di rovina…
ed ora,col vostro permesso,dato che anche oggi c’e’ un sole ed un mare stupendo,vado nel meraviglioso
Golfo di Mondello a farmi una bella nuotata.
Ciao
ma si’ certo…godetevi ancora quello che la splendida natura siciliana, nonostante le violenze che nei secoli ha subito, ancora riesce ad offrire (senza parlare degli scoli fognari nel golfo di mondello e della totale “privatizzazione” della spiaggia) … ma il collasso si avvicina cari conterranei…
a Gigi:
invocare la salvezza dall’esterno e’ tipico dei sistemi sociali ormai ridotti al disfacimento…se proprio dobbiamo augurarci dei salvatori esterni (che lo faranno sempre e comunque per il proprio esclusivo tornaconto) allora vi propongo i cinesi con il loro dinamismo imprenditoriale sostenuto da un solido regime comunista che assicura regole, efficienza, un minimo di giustizia sociale ed una classe dirigente veramente capace e lungimirante…vedete quello che stannno facendo in Africa..pur colonizzandola gia’ si sono guadagnati il consenso degli africani…
Ciao Siculoashanghai. Vorrei sottolineare la mia vicinanza al tuo modo di intendere le cose. Non cercare lo spunto per dividere o disfare, ma quello per accomunare e stimolare.
Scrivendo mafia-istituzione, io intendevo quell’organizzazione strutturata gerarchicamente in modo para-statale che oggettivamente è stata decapitata, prima, con il maxiprocesso e, successivamente, con un difficile e graduale percorso di delegittimazione sociale. Oggi non esiste più la Cosa Nostra che vuole fare/sostituire lo Stato.
caro giovanni p. il mio intento non e’ certo di dividere ben sapendo che coloro che hanno coscienza civile e consapevolezza delle cose in sicilia siete pochi e spesso gia’ molto divisi…non mi pare il caso di discutere sulle terminologie e condivido la tua analisi storica tuttavia sarai d’accordo che invece un certo sistema politico-mafioso-clientelare in sicilia non solo non e’ mai stato abbattuto (si e’ “inabissato” piuttosto) ma e’ un cancro sempre piu’ devastante dell’intero corpo sociale italiano non piu’ solo siciliano o meridionale.
Caro Giovanni P, la tua analisi è sorprendente. Quasi entusiasmante.
Concordo con te. Penso che oggi il sistema politico-clientelare sia l’ultima forma di mafia e difficile da arginare. Forse il federalismo fiscale, se fatto con l’intento di individuare responsabilità negli amministratori locali, potrà portare cambiamenti. L’implosione è vicina. Ne sono convinto. Con il federalismo, piuttosto che campare X0mila dipendenti pubblici, Regione e Comuni forse cominceranno a investire su infrastrutture materiali e umani.
@lidia – Mercurio era per il latini è il nome del dio dell’eloquenza, del commercio e dei ladri, ne avranno avuto motivo. Di lavoro non si è mai arricchito nessuno, neanche i brillanti professionisti e i manager all’estero. Benessere determinati lavori lo possono produrre, ma il termine produce un senso generico e una messe di significati. Anche l’indiano che viene a lavorare a Palermo per racimolare forse 800 euro al mese si trova in condizioni di benessere rispetto a come si troverebbe nel suo paese e tutto sommato il gran collasso non lo percepisce.
pepe’
lascia perdere le frasi fatte.Non so a quali tipi di lavoro ti riferisci e cosa intendi per ricchezza.
A parte le remunerazioni di artisti,giocatori e grandi manager’s,che vanno oltre al milione di euro l’anno,
ed al disopra dei poveri cristi,c’e’ una larga fetta di Societa’ che si attesta tranquillamente dai 50.000
ai 200.000 e passa euro/l’anno.Con questi introiti
puoi pianificare la tua vita e ti collochi nella fascia
media o medio alta della Societa’.
Una Badante da 500 euro al mese con vitto e alloggio e contributi assicurati,dopo un anno e’ tornata in Romania ed e riuscita a comprarsi un’alloggio(monolocale).
Ed era una Pasqua.
Io credo che la maggiore ricchezza e’ la consapevolezza di quello che si e’ e dove si puo’ arrivare
e sapere gestire la propria condizione senza guardare ed invidiare chi ti sta sopra.
Insomma devi vivere serenamente la tua vita e non cacciarti nei guai.
Se per ricchezza intendiamo una condizione da grandi
rendite patrimoniali o imprenditoriali,entriamo in una fascia molto ristretta di situazioni che di norma hanno richiesto l’impegno di piu’ di una generazione,anche se
oggi non mancano esempi di autentici imperi economici
creati nell’arco di una sola generazione,vedi
Microsoft ed assimilabili,ma anche Benetton,Versace etc.
ora,i “poveri cristi”,intesi dalla classe media in giu’,
“siamo”
una schiera di almeno 15 milioni di italiani,
un mondo a se’,rispetto agli “altri”.
In queste condizioni non e’ difficile essere assaliti
dall’angoscia,
da una sensazione di IMMINENTE COLLASSO.
E poi c’e’ la speculazione politica.
Chi era all’opposizione diceva che la gente non arriva alla IV settimana.Quando cambio’ l’opposizione,la gente non arrivava alla III settimana.
Al prossimo cambio,saremo alla II settimana,
cioe’ mangeremo un giono si’ ed uno no.
Come nel primo dopoguerra.
Lidia, puoi tranquillamente inserire tra gli imperi monogenerazionali la fininvest. A me non servono le frasi fatte, quel che scrivo è ciò che ho visto, il mio orizzonte è quello dell’anziano che ha conosciuto qualche ricco, alcuni benestanti, tanti così-così e miserabili. Se c’è una larga fetta della società italiana tra 50 e 200mila, e c’è, come mai il tesoro è al minimo? Il grande collasso ha tra le sue cause l’evasione fiscale tollerata se non addirittura giustificata per decenni.
a pepe’
ogni osservazione,ovviamente,ne apre un’altra.
Parliamo di evasione fiscale.Poiche’ il fisco
non ha ancora trovato il sistema per fare pagare il
giusto a tutti,ad ogni cambio di governo cambiano i criteri di prelievo.Ad ogni esperimento ci sono quelli che esplodono e quelli che collassano.La scure che si abbatte su certe categorie,indiscriminatamente,fa
chiudere l’attivita’ di chi non ce la fa
e scoraggia la nuova imprenditoria,
come e’ successo col penultimo governo che aveva promesso meno tasse (ho ancora le testate dei settinanali con i grandi titoli),e poi si e’ visto
come e’ andata a finire.
.
Una consolazione per noi che non siamo ricchi e’ che,
quando sara’ arrivato il momento,il distacco sara’
piu’ facile.Avremo meno cose da cui distaccarci.
io sono ricca dentro, lavoro onestamente e quello che ho me lo faccio bastare.
Non mi faccio prendere dalla smania generale di questo mondo, che nulla ti dà e tutto prende, e quando te ne accorgi già forse è troppo tardi. Io l’ho capito e non mi faccio fregare, oro et laboro, c’è chi si arricchisce illecitamente e chi va dietro al potere perchè pensa che questo dia la felicità. Ma è una illusione, l’unica felicità a cui possiamo aspirare è il ns appagamento interiore che non deriva dalle cose esterne, e finchè non avremo raggiunto questo tutto ci darà infelicità . Ognuno sceglie la sua strada,e in base a questa farà la sua fortuna o la sua rovina.Non bisogna aspettare l’ultimo momento, può essere troppo tardi….
a Valentina
“dentro” c’e’ la coscienza, e tenerla pulita
e’ gia’ una grande ricchezza,
ti da’ la forza di affrontare le difficolta’ della vita.
I piu’ si appagano di potere essere utili a qualcuno,di dare una mano a chi ne ha bisogno.
Fare del bene al prossimo ripaga piu’
di ogni orpello.Stai bene,se fai bene.
Repubblica odierna: “secondo un’indagine dell’Associazione Contribuenti Italiani il 58% degli yacht di lusso, barche a vela e automezzi di grossa cilindrata è intestato a nullatenenti o a pensionati ottantenni.” Il fisco non ha trovato un sistema per far pagare il giusto? Quanto sarebbe il giusto? In tutta Europa si pagano le tasse e l’imposizione in Italia è solo un paio di punti superiore alla media europea, mentre l’evasione fiscale è immisurabile e comunque stimata tra 3 e 4 volte la media europea. Tra l’altro è relativamente facile beccare gli evasori, basta fare controlli incrociati. Ricordo male o il papavero più alto del cdx dichiarò che chi evade le tasse aveva la sua comprensione?
a Lidia.
E’ vero, stai bene, se fai bene, ma se stai bene,
il bene lo fai meglio.
essere appagati interiormente non vuol dire non
occuparsi del prossimo o delle cose, vuol dire superare il proprio narcisismo, il propio egoismo,
volersi bene di un bene autentico, e quindi guardare in faccia le persone e le cose senza false aspettative o preconcetti e quindi fare del bene secondo coscienza, come dici tu. ciao.
a pepe’
gia’.quanto e’ il giusto?E chi puo’ dirlo.
Tanto per non andare lontani,da qualche parte ho letto che a Palermo non si riescono a riscuotere nemmeno le tasse locali.Io ho sempre pagato e continuo a pagare tutto e mi chiedo se non riuscissi a pagare meno,se tutti pagassero.
Pagare tutti per pagare meno.5 parole per una utopia.
il papavero disse che se l’aliquota e’ troppo elevata
poi la gente evade.
E’ quello che c’e’ da aggiungere e’ che al Nord la gente
ha dato piu’ voti alla Lega che si batte per il federalismo fiscale,perche’ e’ convinta che i soldi che vanno a Roma sono in gran parte sprecati oppure
utilizzati per sostenere le regioni del sud,dove troppa gente fa la bella vita.
A proposito di bella vita,ieri la spiaggia di Mondello era affollatissima come non mai ed ho visto centinaia di
imbarcazioni in quadruplice fila ancorate dall’Addaura
a Mondello paese.
a Valentina
sono perfettamente d’accordo con quello che scrivi.
Aggiungerei ” guardare il mondo “,che e’ un mare grande,
con consapevolezza.Gli strati e le condizioni sociali sono innumerevoli,ma la crescita non e’ aperta a tutti
perche’ e’ il sistema che fa una selezione rigida
sulle singole capacita’ e potenzialita’,a parte qualche colpo di fortuna.
C’è qualcosa che può arrivare al cuore delle persone,
perchè è lì che l’essere umano può cambiare, quella è l’unica speranza che abbiamo perchè questa è una cosa che può succedere a tutti.Ho già scritto sulla consapevolezza il 26 ago alle12,20 su questo post, e
ti invito a leggere sul sito ttp://www.paroledipace.it,
cliccando su Inspire , la lettera FARE LA DIFFERENZA.
C’è una speranza…
Chi evade le tasse lo farebbe comunque, anche se l’aliquota da 43% passa a 38%. Certo, se ho un reddito di 300mila euro e le tasse sono un obolo del 10% magari si potrebbe fare 🙂 Niente tasse a chi lavora c’era scritto su un muro in Brianza, chissà se l’aveva scritto un terun alla fine del suo turno nella fabrichetta. Il sud fa la bella vita ma è noto che il “nord” ha letteralmente rubato il tesoro del regno di Napoli al momento della unificazione e susseguentemente la sua economia, i suoi mercati, le sue produzioni sono state devastate dai sabaudi (nb: non sono indipendentista)
Non c’é dubbio che la soluzione migliore per chiunque siciliano sia andarsene dalla Sicilia.
Mia sorelal sostiene, invece che non basti. Bisogna andare via dall’Italia.
Concordo assolutamente con lei.
SE si vuole davvero andare avanti, bisogna lasciare l’Italia, non la sola Sicilia. E’ un falso problema quello del meridionalismo.
E’ il paese Italia, che non funziona da tempo. Non usiamo falsi alibi regionalistici.
E’ l’Italia che funziona male, non vedo più nessun sogno di gratificazione settentrionalista, ormai certi costumi sono incancreniti in ogni parte del paese.
pepe’
ed allora non c’e’ niente da fare.Siamo seri,la gente le tasse le ha sempre viste male ed ha sempre cercato di non pagarle.Quindi c’e’ un’Italia spaccata,da una parte chi assiste impotente ad un prelievo fino all’ultimo centesimo perche’ lavoratore dipendente,e
dall’altra gente che ha ancora certi margini di manovra.
io,sto pure aspettando il rimborso della famosa
“tassa del medico”,che fu da me regolarmente pagata.
Uma
andare via dalla Sicilia e’ possibile,ma non a tutti.
Come fai a partire?Allo sbaraglio?
In molti paesi evoluti l’immigrazione richiede certi prerequisiti,sempre piu’ difficili da superare.
per questo succede che solo i migliori riescono
ad emigrare “dignitosamente”.
non credo che ci sarà il collasso. O meglio.
Il declino è chiaro, finita la specialità dell’Italia quale terra di confine fra i due blocchi (est-ovest), non c’è più bisogno di “pompare” una economia per non fare scivolare il bel paese verso il comunismo.
Ma l’Italia è sempre una ottima portaerei verso l’est, il mondo islamico e l’Africa, quindi non sarà abbandonata a se stessa. Tuttavia dovrà farcela soprattutto con le proprie forze, e qua è il problema.
Siccome abbiamo vissuto con l’assistenzialismo nel dna (non solo il sud; la Fiat e l’industria del nord c’è ancora grazie alla Cassa Integrazione, una cosa da socialismo reale), non sarà facile, per niente.
Il problema è che ora vengono i dolori: anzi già ci sono stati. C’è uno scarto socio economico generazionale fortissimo fra gli under 35 e gli over.
A un certo potere torna utilissimo fare vivere la gente nella paura (della povertà, dello straniero, etc.etc.): più la gente ha paura più è addomesticabile, si accontenta delle briciole e non fiata sulle porcherie (mi viene in mente una cosa chiamata lodo).
Solo che la paura non può durare in eterno; o si conclude con un disastro (una guerra), o un giorno la gente si sveglia perchè vuole avere una prospettiva di felicità: tipo quello che succede negli Usa con Obama.
Quindi sono d’accordo sullo scolapasta in testa, ma aggiungerei anche pazienza e perseveranza, che la notte non dura tutto un giorno.
Non so perché, ma ho nella testa un tarlo che mi ripete da tempo che qualcuno, da qualche parte nel mondo, riesce a controllare l’economia mondiale controllando il prezzo del petrolio. Se è davvero così, siamo davanti a un collasso controllato. Soltanto bel un po’ di denaro che cambia di tasche e un bel po’ di affamati per dare vigore al sistema occidentale.
@ roberto alajmo: mi è piaciuta questa riflessione sul grande collasso in arrivo.
Per chi ancora non se ne fosse accorto, aggiungo altri spunti per meglio chiarire il circolo vizioso in cui si trova la Sicilia:
– la Sicilia, da sola, riceve il 25% (ripeto: venticinquepercento) di tutti i trasferimenti che lo Stato dà alle 20 regioni italiane;
– ergo, la Sicilia è la regione italiana che, di gran lunga, riceve dallo Stato più di quanto versi allo Stato stesso in termini di tributi riscossi sul proprio territorio;
– la possibilità di spendere “piccioli altrui” senza dover rendere conto ai propri elettori locali ha perpetuato negli anni il radicarsi di una classe politica regionale la cui unica funzione è stata solo quella di costruire e nutrire clientele;
– non nego che anche altrove ci siano state zone d’Italia fortemente inondate di denaro pubblico (vedi Trentino-Alto Adige e Val d’Aosta) ma la differenza con la Sicilia è duplice, nel senso che è sia numerica che qualitativa. Numerica perchè anche se a livello pro capite un trentino/un altoatesino/un valdostano ricevono più di un siciliano, in termini assoluti i trasferimenti dello Stato a queste regioni sono poco significativi perchè il Trentino Alto-Adige fa 800.000 abitanti e tutti i valdostani li potete mettere in un quartiere di Palermo a scelta, sicuri che ci staranno belli larghi. Qualitativa perchè, a fronte della disponibilità maggiore di risorse pubbliche, la qualità della vita, il livello di efficienza dei servizi pubblici e il tasso di disoccupazione di queste due regioni sono anni-luce distanti da quelli siciliani;
– la stessa mentalità predatoria della scadentissima classe politica regionale siciliana è stata applicata anche ai fondi strutturali messi a disposizione dalla UE, con il risultato che invece di creare sviluppo (come è stato fatto in Spagna e Irlanda, tanto per citare altri esempi) i soldi sono stati dispersi in mille rivoli improduttivi, ma utili a mantenere i “clientes”.
Il problema è che i “piccioli altrui” sono agli sgoccioli: quelli dello Stato perchè la riforma federalista non potrà che colpire in primo luogo i trasferimenti di cui godono le 5 regioni a statuto speciale; quelli della UE perchè i fondi destinati alle zone meno sviluppate del Sud Europa verranno in futuro destinati ai nuovi stati membri dell’Est europeo.
@ Gigi: non credere che il tuo pensiero e le tue teorie sul similpaese Italia e su come far sviluppare la Sicilia siano sfuggite al sottoscritto Leone. Io le ho sempre lette con attenzione, ma non ho ti mai replicato perchè il tuo ragionamento parte da un presupposto allo stato non esistente e di difficile realizzazione: cioè l’indipendenza della Sicilia. E, francamente, un popolo che non riesce a liberarsi dalla mafia, difficilmente ha la dignità e l’orgoglio minimi che servono per affrontare una lotta di autodeterminazione. Oppure, solo con la mafia potrebbe raggiungere quest’obiettivo di (finta) indipendenza.
Tanto per sintetizzare: il problema in sicilia continua ad essere la mafia in tutte le sue forme; e la mafia, oltre che convenire ai molti, fa paura ai restanti. Inutile negarlo: in Sicilia mettersi contro i poteri forti è parecchio rischioso ed è anche parecchio difficile vivere senza appoggio alcuno in una città in cui il diritto è una mera esercitazione dottrinale.
condivido quanto scrive lucidamente il Leone,
salvo il fatto che,
secondo la mia modestissima opinione,
non ci sara’ alcun grande collasso.
Il Leone aiuta a prendere consapevolezza delle basi dell’economia siciliana e di “come gira il fumo”.
Davanti gli “aiuti statali”,viene meno ogni sentimento
di “orgoglio siciliano”,che ogni tanto vedo riemergere.
Questo orgoglio,se veramente ci fosse,dovrebbe rispedire al mittente ogni forma di elargizione
a sostegno.
Non dovremmo volere e non dovremmo accettare elemosine da nessuno,perche’ alimentano il sistema clientelare.
Gli Lsu troveranno mai la consapevolezza di sopravvivere grazie ai prelievi fatti alle regioni dove la gente copre posti di lavoro produttivi?
Se solo pensassero ai sacrifici di questi connazionali,i servizi pubblici a Palermo dovrebbero essere i piu’ efficienti d’Italia.
Come si spiega che numericamente ogni amministrazione locale siciliana ha gli organici piu’ consistenti
in rapporto alle altre regioni italiane e la qualita’dei servizi resi pongono la Sicilia al fanalino di coda?
Ragazzi. Quando avviene l’implosione, ci sono le ceneri. Sembra la fine del mondo, ma in realtà dalle ceneri rinascerà qualcosa. Facciamo che sia qualcosa di buono.
Inutile precisare che io mi riferisco alla classe dirigente, ma anche ad una mentalità nostrana abbastanza strana. Quando impareremo che lavorare significa prestare un servizio (lavare la strada, potare un albero, risolvere un problema matematico, contattare fornitori oppure organizzare una strategia di vendita) e, ancora, significa rispondere in prima persona del risultato che ne viene, forse le cose staranno cambiando davvero.
intanto,quello che c’e’ e’
la munnizza.
Ieri pomeriggio ho fatto un tratto a piedi in via Catania.Siamo al Centro di Palermo,a 2 passi da via Liberta’.Sotto i marciapiedi una fila ininterrotta
di carte e cartacce e residui di ogni genere,segno che
nessuno ci lavora.Col caldo e l’afa di questi giorni
camminare in mezzo ai rifiuti,veramente fa venire
la sensazione di un imminente collasso,fisico.
Purtroppo cresce l’impressione di una citta’ abbandonata ed impotente.
Ma no. Mi sembra che abbiamo un sindaco cool abbastanza in gamba che sta portandoci a scalare tutte le classifiche nazionali di vivibilità. Forse mi sono perso qualcosa… ahah!