Giovani Industriali di Confindustria Palermo contro i lavavetri violenti
Margherita Tomasello, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori dell’Industria di Palermo ha rilasciato una dichiarazione dopo alcuni episodi che avevano coinvolto gli automobilisti palermitani al semaforo della Circonvallazione all’altezza di via Perpignano in questi giorni (due di loro, immigrati, erano stati arrestati e tre espulsi): «Gli automobilisti continuano ad essere ostaggio dei lavavetri: chi rifiuta la pulizia del vetro riceve parolacce e sputi. Le vittime preferite da queste persone sono le donne. Questa scena accade ogni mattina a tanti palermitani e in ogni angolo di strada. […] Adesso siamo all’esagerazione. Capisco che la polizia può solo identificarli, o arrestarli in caso di opposizione, ma passata la tempesta i lavavetri ritornano ai loro posti. È necessario affrontare il problema una volta per tutte, coinvolgendo tutte le forze di polizia e gli uffici comunali. Se è il caso si può pensare anche a un lavoro legalizzato con regole certe. Per questo motivo chiederemo un incontro con il questore e con il prefetto».
La violenza dei 4 giovani in Piazza Indipendenza non è giustificabile ma sono sicuro che in cuor nostro tanti di noi capiscono la reazione, anche se sicuramente accentuata da una esagerata dose di bullismo.
I lavavetri sono esageratamente arroganti e spesso si arriva quasi alle mani senza rendersene conto, solo per non farsi NZIVARE il vetro da questi disperati… disperati ma delinquenti allo stesso tempo.
ma non hanno cose più importanti di cui discutere a confindustria…che so tipo le relazioni tra mafia e aziende????
Cmq per risolvere il problema lavavetri basta fermarsi 10 metri prima di un’altra macchina e quando il marocchino(anche se è del bangladesh) si avvicina fare una brusca accelerata, problema risolto e lavavetri seminato!!!
Riferite all’integerrima margherita tomasello e a tutta confindustria.
Distinti saluti
Brixx
L’aggresione fascista ai lavavetri è una porcata. Sputi o non sputi
Evidentemente il tasto delle relazioni tra mafia e aziende corrisponde ad una nota che non va suonata, altrimenti confindustria dove troverebbe il tempo di occuparsi dei lavavetri?!
Questa è forte: la Confindustria contro i lavavetri !
Ditelo a Johnny Stecchino: dopo il traffico, l’Etna, e la siccità abbiamo scoperto un altro gravissimo problema che attanaglia questa terra martoriata.
i giovani di confindustria palermo ( ma di quali industrie?) hanno perso una buona occasione per stare in silenzio, che volete “picciotti” sono! troppo abituati a cianciare su rolex e bmw dell’ultimora
😛
Certamente non è uno dei mali peggiori che attanaglia la nostra città, ma sicuramente non è giusto essere ostaggio dei lavavetri che, constatato di persona, ti sputano non appena rifiuti il loro servizio.
E’ assurdo scrivere, inoltre, che il tutto si risolve con una brusca accelerata. Noi palermitani siamo troppo abituati a scappare, invece di risolvere i problemi, piccoli o grandi che siano.
e i posteggiatori abusivi? forse i giovani industriali di palermo sono fighetti e il pizzo lo lasciano volentieri per farsi ‘controllare’ la porsche, ma da fastidio loro aver sporcato i vetri…
L’incrocio di via Perpignano con viale Regione siciliana, al mattino, 9 volte su 10, è presidiato da una pattuglia di vigili urbani.
Costoro di quali disturbi visivi soffrono per non accorgersi della presenza costante e massiccia di lavavetri e questuarti vari?
Non dovrebbero essere loro a presidiare in prima istanza gli incroci e prevenire forme di intralcio alla circolazione?
@autofocus
no no, nessun disturbo visivo, ma i vigili urbani non sono là per quello… questa è la principale caratteristica di tutti gli uomini della nostra cosìdetta “forza pubblica”: NON SONO LA’ PER QUELLO!
Il problema lavavetri và affrontato, ma io sono assolutamente sbigottito che lo facciano i ” Giovani Industriali”, è assolutamente fuori dal mondo o è semplicemente lo specchio di questa città e regione.
Trovo questo post il perfetto completamento di quelli di Di Donna e Alaimo, ” chiacchiere e distintivo” e ” collasso”.
Se questi sono i rappresentanti dell’industria ( ma dovè?) Siciliana, siamo al collasso finale veramente.
Ho sempre pensato che a Palermo nn c’è imprenditoria ma quattru PUTIARI arricchiti; oggi ne ho conferma.
Penso che la “Tomasello” avrebbe fatto meglio a star zitta ( nn è che per caso stiamo preparando qualche candidatura politica?); ma se proprio aveva voglia di parlare magari ci spiegava con parole semplici come ha fatto a far passare in 4 mesi 1Kg di pasta da 65cent. ad 1,20 euri, o magari presa dall’indignazione di una città che nn funziona ci spiegava come mai molti mezzi di distribuzione dei suoi prodotti (anche se sono padroncini, si dovrebbe interessare) sono euroMENo4, altamente inquinanti e sempre posteggiati in doppia e terza fila ( ma sì, s’hannu a buscari ù pani).
Il “clan” dei “giovani imprenditori” ( ma perchè quel “giovani” mi suona come “gente che erediterà aziende di cui loro non ne capiscono niente o quasi) farebbe bene a rilasciare note d’accuse verso una classe politica inefficiente che nn aggiusta le strade (che pur gli servirebbero) nn raddoppia i binari (che pur gli servirebbero) , che nn fà le autostrade (che pur gli servirebbero), ecc.
Se oggi c’era da fare una dichiarazione su un argomento attuale era logico che la Tomasello s’indignasse sui furti d’acqua nell’agrigentino ( ma forse nn conviene, magari ora, pagando l’acqua costa di piu anche il grano, …capisci a me)e invece… lavavetri, i giovani imprenditori….sono scandalizzati dai …….lavavetri.
bhà!
Chiacchiere & Distintivo!
Soluzione flash: orientate lo spruzzatore sinistro in modo da colpire con il getto d’acqua il lavavetri coattivo. Se al no insiste o fa cenno di spruzzare spruzzate per primi q.b.! Tu mi vuoi lavare il parabrezza e io ti lavo la faccia. 😀
Tony, non mi sei piaciuto.
Anche se hai messo la faccina.
Com’è facile prendersela con i piu deboli… com’è facile prendersela con i disperati costretti a lavar vetri o a raccattare i nostri avanzi… la nostra spazzatura dai cassonetti per le strade. Noi che storciamo il naso guardando alla TV immagini di paesi lontani dove i diritti umani vengono sistematicamente calpestati. Noi che ci indigniamo al sol sentire dei bambini del terzo mondo che patiscono la fame. Noi che soffriamo sapendo che in molti paesi del mondo mancano l’acqua e le medicine… posti dove si muore a causa di malattie che qui da noi nella “civiltà progredita” sarebbero curabilissime… noi che non ci facciamo scrupolo, però, di scacciare quegli Uomini che vivono in strada nelle nostre città. Uomini fuggiti da un destino avverso nel loro paese e adesso privati di tutto… anche della loro dignità. Uomini che devono sopravvivere ma non devono rubare. Uomini che devono mangiare ma non cibandosi dei nostri avanzi. Devono tirare avanti ma non chiedendo l’elemosina davanti alle nostre chiese. Alla vista di un uomo che ha solo fame 9 volte su 10 giriamo lo sguardo altrove e adesso gli impediamo di rovistare nei cassonetti… di lavare i vetri delle nostre bellissime auto o di vendere braccialetti per strada.
Ma se fossimo noi ad avere fame?… se fossimo noi costretti a vivere per strada??
Che bella società è la nostra… ma quanto siamo avanti!!!
io sono sempre più perplessa: questi lavavetri aggressivi, maleducati, violenti capitano sempre agli altri! come i miracoli, la visione degli UFO e le vincite alla lotteria! Possibile che in vent’anni che faccio questa strada non ho mai avuto un diverbio con un lavavetri? E, giuro, spesso non ho monete da regalare!
volete un consiglio affettuoso? lasciate i vetri a casa!!!
Stranezze. Lavavetri autorizzati. Fare dei lavavetri una professionericonosciuta, Cosa davvero strana.
Allora, perché non fare lo stesso con gli estortori? Perdonatemi, danno fastidio anche loro. Perché non regolalizzarli come professione?
Ed in risposta a Giuseppe, con tutto l’umanitarismo possibile, credi che se uno vuole lavorare, in Sicilia, dove lavoro non ce n’é per nessuno, ormai, non si possono trasportare merci allo scaro? O fare i camerieri? I badanti?
Tu credi che gli immigrati siciliani all’inizio del ‘900, gli abbiano steso i ponti d’oro? O che abbiano occupati posti di lavoro liberi rispetto alle esigenze di quello Stato a quel tempo, piuttosto.
SE tu emigrassi, da qui in altro luogo, pensi che potresti scegliere che lavoro fare? E tu puliresti i vetri, o cercheresti di trovare altro lavoro, più normale?
Difatto, che ci siano innumerevoli persone che facciano questo, può significare o che non sono entrati in contatto con persone più costruttive, rispetto al lavoro possibile esistente; o che non vogliono fare lavori considerati pesanti; O che partono talmente alla cieca da trovarsi in balia di chiunque ed incapaci di orientarsi. Ma la soluzione Giuseppe, non é quella, buonisticamente inutile, della mendicità, verso queste persone, che tanto salverà la tua coscienza, quanto quella di capire, queste persone come mai accettino e facciano questo tipo di ‘lavoro’, per mantenersi.
Le virgolette, nonostante le sciocchezze della Tomasello, sono obbligatorie.
Uma so perfettamente che nei primi anni del 900 i nostri corregionali non hanno avuto vita facile fuori dalla Sicilia ma questo non ci autorizza oggi ad alzare le mani su nessuno… tanto meno sugli extracomunitari! e noi Siciliani abbiamo una ragione in più per evitare episodi di intolleranza, proprio perchè sappiamo quanto hanno sofferto i nostri nonni e i nostri padri emigrati all’estero!
Quanto al resto delle tue domande rispondo che se io fossi un extracomunitario proveniente da un paese dove “u pitittu m’ha fattu acito” dove magari c’è la guerra e dove non ci sono vetri da lavare ai semafori, probabilmente mi adatterei anche a far quello per mangiare! anche perchè non avrei certo avuto la possibilità di fare un viaggio comodo in aereo per venire in Italia e non avrei certo il modo di farmi assumere in regola al grand hotel o di partecipare a concorsi pubblici o comunque di condurre una vita dignitosa dato il mio status di immigrato/rifugiato
Quanto alla tua affermazione: “o che non vogliono fare lavori considerati pesanti” credo che “lavare scale” o raccogliere pomodori in campagna non è affatto un lavoro leggero, tanto che nessuno di noi Italiani lo vuole piu fare
Nonostante da sempre ho difeso i meno forti socialmente, devo ammettere che una proposta di legalizzare e mettere contemporaneamente regole da rispettare per questo tipo di “lavoro” o similari mi trova abbastanza daccordo. Se da un lato questi poveracci non sanno come tirare a campare, dall’altro ci stanno esasperando sempre di più, e mi chiedo dove arriverà l’intolleranza. Tra l’altro anche alla mia compagna è successo che a fronte di una elargizione di soli 20 centesimi in mancanza di altri spiccioli, questo glieli ha buttati con disprezzo dentro il finestrino, insultandola pure… Beh, devo dire che se ci fossi stato anch’io in quella macchina la cosa non sarebbe finita certo lì… Se convivenza pacifica ci deve essere allora che sia da entrambe le parti, altrimenti non vedo una buon epilogo.
occorre semplicemente tempestare di chiamate il 113 ogni qual volta si subosce un abuso in un semaforo. a fine anno fanno le statistiche e vedremo!
Io sinceramente non mi faccio + lavare i vetri neanche quando sono + che sporchi. Di tempo ne è passato, adesso è + facile per uno di questi extracomunitari farsi accettare dalla nostra società e fare lavori umili, ma almeno dignitosi. Probabilmente guadagneranno meno di quanto guadagnano ai semafori, però porrebbero le basi per un futuro dei propri figli (che magari diventeranno quella generazione di piccoli imprenditori come già succede al Nord).
Quindi il semaforo è solo un pretesto per nascondere a) la pigrizia b) probabilmente qualche racket che li tiene sotto minaccia (questo cambierebbe le cose).
Nell’impresa dei miei genitori è ormai in pianta stabile (anche contrattualmente) un ragazzo marocchino che ha tutta la nostra fiducia. Fa qualunque cosa gli venga chiesta, è onesto, cerca di continuo di trovare lavori e lavoretti per i suoi conterranei.
E’ questo quello che si chiama integrazione, e oggi è fattibile. L’agricoltura, l’edilizia, i servizi, è da lì che servono persone non ancora “impigrite” dall’agio. I loro figli ne vedranno i benefici, andranno a scuola, e diventeranno anch’essi “impigriti” 🙂
@ Pietro Bonanno
Pietro, tu credi che questi poveri cristi che secondo te sono anche pigri, (quindi un esercito di lagnusi), si siano fatti mille e piu chilometri tra deserto e mare per venire qui da noi a lavar vetri ai semafori o a rubare?
direi che l’ipotesi B) che tu stesso hai ipotizzato risponde pienamente a questo nostro grande dilemma di oggi!
@ Giuseppe
sì, a) è una ipotesi. Forse minoritaria, ma alcuni di loro ti dicono esplicitamente che ai semafori o con l’elemosina guadagnano di + con meno lavoro.
Non penserai mica che tutti quelli che arrivano qui hanno intenzione di intraprendere la strada “difficile” (lavori umili, sottopagati, faticosi, ecc, ma dignitosi)? Guarda che di scansafatiche ce ne sono, se non altro per la (non)cultura che respirano nel loro paese.
Giusto per non sembrare discriminatorio, ricordo che la mafia in America non l’hanno creata gli Americani.
L’ipotesi B immagino che abbia un discreto peso, certo non copre il 100%. Qui servirebbero politiche e interventi di cui non so parlare.
Rimango della mia, esistono lavori che ti permettono integrazione reale, ed esistono forme travestite di mendicità.
Per me, il lavavetri ai semafori non ha nessuna dignità di lavoro, non é un lavoro. Nè é attività utile a di produrre relazioni, interazione, integrazione, con nessuna delle componenti sociali esistenti.
Produce sicuramente una forma di sfruttamento clandestina, da parte di soggetti, sicuramente non facenti parte della comunità civile.
Se per voi é meglio, non so davvero cosa pensare.
Dopo anni il mio commento sarebbe superfluo se non fosse che le situazioni continuano ad essere sempre le stesse. Plaudo alla iniziativa della signora Tomasello dovendo purtroppo constatare con grande amarezza che debbono essere sempre i privati ad interessarsi di situazioni che possono sfociare in violenza, come già successo in altre città,dato che le Autorità preposte sembrano interessarsene solo quando ci scappa il morto.