Non comincia per niente bene il Palermo di Stefano Colantuono che a Udine perde 3-1 nella prima giornata di campionato. Poche le occasioni create dai rosa, per il resto novanta minuti di sofferenza e spettacolo grazie a un Totò Di Natale in forma nazionale che ha illuminato il “Friuli” con le sue giocate e i suoi gol.
Fallisce ancora il tridente Miccoli, Cavani, Jankovic che non finalizza; il centrocampo guidato da Liverani funziona a intermittenza; la difesa balla che è un piacere e il portiere Amelia continua a subire gol. C’è da preoccuparsi. È evidente che manca un punto di riferimento in attacco, Miccoli non ha il fisico per fare la prima punta e Cavani non è maturo abbastanza (e probabilmente ha caratteristiche diverse da quelle che si richiedono per quel ruolo).
Ora tocca al presidente Zamparini mettere mano al portafogli e al famoso “tesoretto” per correggere gli errori di questo mercato. Sì, errori. Perché non si può “scoprire” dopo due mesi di preparazione che Cavani e De Melo non sono all’altezza di reggere le difficoltà della Serie A. Non si può arrivare alla prima di campionato impreparati. Neanche l’acquisto dell’attaccante georgiano Levan Mchedlidze (ufficializzato l’altroieri dalla società) può cambiare le cose. Si tratta sempre di un diciottenne, di una scommessa del presidente. Ora è il momento di acquistare dei “nomi” come Borriello, Lucarelli, Pozzi o Floccari.
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