Lontani dalla Sicilia
Di passaggio in città, per il solito breve pellegrinaggio estivo di quelli che sono andati via da Palermo, sono attratto per strada da una copertina esposta in un’edicola. Mi fermo. Guardo meglio. Guardo ancora. Compro una copia e vado.
Si tratta di un rivista patinata, specializzata in gossip palermitano. Totalmente vacua, in un certo senso, molto politica in un altro, perché fa continuamente l’apologia della nostra classe dirigente, se si può chiamare tale. Scorro le pagine, dentro c’è tutta la Palermo che “conta”, con foto e nomi ben in evidenza.
In passato i contenuti di questa rivista mi hanno anche strappato un sorriso, questa volta però ho decisamente una smorfia di disappunto. In copertina, nella posa di VIP, ci sono Massimo Ciancimino e sua moglie Carlotta. Il titolo: “Lontani dalla Sicilia”. Massimo è naturalmente il figlio di Vito, mafioso, assessore e sindaco di Palermo, l’individuo forse responsabile più di ogni altro della Palermo che abbiamo ora. Che meriti ha il figlio di un tale personaggio, lui stesso inquisito per gravi crimini, per guadagnarsi l’aura di status symbol? Come parlerà l’articolo di Vito Ciancimino e della mafia? Con queste domande in mente, apro la rivista.
Carlotta Messerotti in Ciancimino parla del suocero come “un grande uomo, molto intelligente, di grande carisma, affascinante”. Tale è la stima che al proprio figlio la coppia ha dato il nome del nonno, Vito, come nelle migliori tradizioni sicule. Secondo la nuora il mafioso, “non era l’uomo che i media hanno descritto”. Questa parole sono riportate senza un commento, né prima né dopo, da parte del giornalista o della redazione. In fondo si tratta solo di una nuora che parla del suocero. Che c’è di strano?
A Massimo Ciancimino è dedicata un’intervista più lunga, anche questa senza commenti editoriali. Ciancimino Jr., “trader”, cioè mediatore d’affari, è ritratto mentre taglia l’aglio per il sugo e abbraccia il figlio nella grande casa lussuosa nella quale è agli arresti domiciliari. Di per sé foto di questo tipo sono un ovvio tentativo di presentare un’immagine simpatica del personaggio (un anno fa Panorama, per lo stesso motivo, lo ritrasse mentre faceva la spesa al Capo). Massimo è più critico verso suo padre (ma allora perché il suo nome al proprio figlio?). Era come il “capo dei capi”, un uomo “autoritario”, dice, ma, poco dopo: “non lo colpevolizzo… gli anni in cui ha vissuto a Palermo erano difficili”.
Vito Ciancimino ha accumulato un “tesoro” di 60 milioni di euro, che gli è stato sequestrato. Ci sono altri “tesori” nascosti? C’è una relazione tra lo stile di vita di questi strani VIP (l’intervista parla di una borsa Hermès di 10.000 euro regalata alla moglie) e le passate attività del padre? Di queste relazioni naturalmente non so nulla e tocca agli inquirenti indagare e, a dire la verità, il giovane Ciancimino mi fa quasi simpatia quando parla dell’ipocrisia della “Palermo bene” che prima lo cerca e poi lo ostracizza. La questione per me rimane che una rivista che dà tanto spazio a un simile personaggio testimonia lo scarso senso civico e la pessima cultura politica di questa città e soprattutto di quella parte “bene”, che in questa rivista si espone in vetrina e gongola per la propria supposta importanza.
Italiani: popolo di santi, poeti, navigatori e… leccaculi!!!
Hai detto bene.
E comunque, quella rivista patinata non è la sola ad incensare un certo mondo, discutibile, palermitano.
Ci sono anche certe trasmissioni televisive, in onda su tv locali, che fanno lo stesso, se non di peggio.
L’unica cosa che noi, “altri” palermitani, possiamo fare è non degnarle della minima attenzione: magari, prima o dopo, si stancheranno e la smetteranno…
conosco persone che hanno buttato fior di soldi perchè “Azzurra Taldeitali festeggia alla Cuba i suoi 18 anni con i suoi amici” fosse inserito nella rubrica “Vippaio” della suddetta, allucinante, rivista!
Per quanto riguarda Ciancimino…mafioso il padre connivente omertoso il figlio!
Eh no. Purtroppo c’è chi compra questa stampa/spazzatura. E non con lo stesso spirito di Nicola Pizzolato.
Sempre più lontani dal mondo civile!
la mafia a quanto pare fa marketing e diventa anche essa “cool” nelle riviste!
Sembrera’ strano, puo’ fare scandalo x alcuni, ma funziona in questa maniera.
Nell’era della globalizzazione anche la mafia si da da fare x migliorare il proprio look cercando di fare revisionismo storico.
meno male che ogni tanto qualcuno si accorge di quello che succede in questa città, se l’informazione nazionale non è più affidabile per la veridictà dei contenuti, quella locale rappresenta solo un perfetto esempio di lecchinaggio della nostra “amata” classe dirigente (che direttamente o meno paga la pubblicità).
Alcune testate locali, come quella citata nel post, sono solo vetrine per i quattro scarcagnati VIP palermitani, tra cui in genere figurano personaggi come i presidenti delle municipalizzate o deputati e assessori vari che si fanno ritrarre felici e griffati.
ma bisognerebbe prenderli a piriti in faccia per le condizioni in cui verte la nostra bella regione a causa della loro disgraziata amministrazione..
Ogni volta che torno,rifletto:adoro la mia città,isuoi suoni,i suoi profumi,la sua gente.Però non tornerei a viverci.Qualcosa è cambiata nel tempo perchè tutto rimanesse come prima.MOLTO GATTOPARDESCO !!!
E’ un modo di farsi pubblicità per ottenere fiducia, incrementare il proprio business,essere introdotti in qualche ambiente ecc. conosco persone che si sono fatti fare articoli o foto nei giornali per ottenere finanziamenti…dietro c’è sempre da noi la cultura mafiosa, anche se nella fattispecie penso che cose simili accadano un po’ ovunque
Ciò che più mi fa inca_ _ _ re, non è il fatto che qualcuno compri le riviste come questa (ognuno butti i soldi come gli piace). Il fatto grave è che, per questa “stampa-spazzatura”, ci saranno di certo: finanziamenti filo-statali, pubblicità della Regione, della Provincia, dell’assessorato ai ……, ecc.
L’editore, ricambia poi con bei servizi e belle foto sorridenti di Sindaco, giunta e deputati del caso, ed il gioco è fatto.
Così, oltre alla presa per il culo delle foto del politico sorridente che si “arrifrisca” nel panfilo di 12m, resta la consapevolezza che: rivista (…e panfilo) l’abbiamo pagata noi.
esattissimo,!
…ma ragazzi, che vi lamentate avere il sindaco più cool d’italia, la citta più vivibile d’italia, i servizi più efficenti d’italia e vi fossilizzate su Ciancimino jr! E’ un buon tempone, come lo era suo padre, è stata ed è la stampa che li dipingono come mafiosi!!! Dopo tutto loro non ci sono più ed il sacco di Palermo, con altri mezzi e per altre “PISTE”, continua!
Quando ci sarà una coscenza riavremo la nostra Palermo, prima di allora ci toccheranno riveiste patinale, cool, opinion leader, politici dottori che hanno appena la 3 lelemtare, Ordinari di Cattedra sconosciti nell’ambito Universitario, capo cantieri che sono chiamati architetti!!!….etc
Questa è Palermo e questi sono i Palermitani eternamente succubi del pseudo-potere.
Eppure il messaggio è chiaro: stare dalla parte della mafia, della corruzione, del malaffare e del clientelismo politico, paga eccome!!! Pecunia non olet, dicevano gli antichi, e noi navighiamo in un mare di profumatissima merda.
caro federico sembrerebbe che adesso la merda cominci a puzzare, perchè è così tanta che ha pervato tutta l’Isola. Mi chiedo da moltissimo tempo: ma ognuno di noi ha un santo in paradiso?……ho nell’aire della trinacria hanno polverizzato qualcosa di narcotizzante per le nostre coscenze? Stampiamo le nostre riviste patinate, guardiamo la tv, andiamo alla cuba poi ci spostiamo al circolo e se ci scappa una foto da pubblicare siamo dei siciliani felici!!!…A quarant’anni mi chiedo ma che c…o di gente siamo?
@gaetano b.: il “panfilo” (sequestrato) di Cianci jr. è lungo 15 metri ed io ci faccio l’amore ogni volta che lo vedo 😛
@jack
Purtroppo io una gran puzza ancora non la sento e la merda di cui parlo è sempre la stessa, come mi conferma il post di Beny. Sembra incredibile, ma sono sempre gli stessi i loschi vampiri che organizzano di generazione in generazione il saccheggio sistematico della nostra città e noi, diciamo la verità, non abbiamo mai trovato il coraggio di sbarazzarcene.
Sconcertante.
Posso citare un altro “figlio”, stavolta di magistrato ucciso? Manfredi Borsellino, oggi commissario di Polizia, e la sua sacrosanta teoria che “a Palermo non bisogna frequentare i salotti e circoli”.
I salotti (anche quelli che Ciancimino jr. vendeva in Via Libertà) dei vippirocchiarrinisciuti e i circoli dei gattopardi decaduti.
Meditate
C’è pure un opinionista, con tanto di foto. Ho letto un suo articolo, e non sapevo se ridere o piangere…mai letto niente di così vuoto ed inutile…mio figlio di 5 anni scrive decisamente meglio. Avete notato poi che ogni articolo è confezionato esclusivamente fare lecchinaggio? Praticamente un ekenco di nomi e cognomi scritti in grassetto…la nostra classe dirigente….che ridere
Io, invece non solo amo la mia città e la mia isola, ma un giorno ci tornerò anche a vivere e farò un casino.
Appunto, ribadisco: lecchinaggio!!
ehi hai ragione. Una delle cose peggiori di Palermo, e probabilmente della Sicilia, è che esiste una classe media o medio alta, che magari ha studiato (e comunque sa leggere e scrivere), che sostanzialmente se ne frega della condizione pietosa della città (e dell’isola), e contribuisce al sostegno di una classe politica indecente.
[…] Questo post che parla di “Cult” e di Massimo Ciancimino è su Rosalio. […]
Egregio Sign. Nicola a volte bisogna saper leggere senza preconcetti ne scontate conclusioni, sicuramente di tutto quello che e scritto,Lei ha saputo cogliere,ed anche sbagliando, gli aspetti meno importanti.Se la cosa Le può far piacere è per la superficialità di gente come Lei che questa nostra amata Sicilia stagna nella più totale indifferenza verso fatti e misteri che nessuno vuole far luce.A noi Palermitani basta leggere di caccia ai tesori di cannoli etc.Restando a Sua disposizione per qualsiasi confronto. Massimo CIancimino.
Infatti…la sicilia fa schifo per meriti di persone come il “signor nicola”, non certo per mafiosi o figli di mafiosi che, lungi dal rinnegare le proprie indegne origini, godono di immense ricchezze frutto del latrocinio e del malaffare del proprio padre. Vergognati “signor nicola”!
W IL 41 BIS.
“stagna nella più totale indifferenza verso fatti e misteri che nessuno vuole far luce.” _wow, che italiano !!!! ma qualche spiccio per un corso privato di grammatica italiana no eh????
Pharants…………….bisogna sapere ascoltare certamente la prucura ne ha chiesto la tutela e pare che non goda la simpatia dei mafiosi.E poi firmati non nasconderti con nomignoli…………
Sicuramente la mafia lo vuole far fuori perchè?????? Non ho letto Cult o come si chiama ma certamente l’editore con gente come voi ha fatto bingoooo.Comunque non mi pare che si tratti di grandi temi per la lotta alla mafia ci spighino perchè si percuisisce il covo di Riina dopo 20 giorni…….
Scusa Fabri ma causa FAME non ho studiato tanto ansi poco a 16 anni scaricavo camion vedro in un altra via di fare meglio .Marietto
Il caso di Ciancimino Jr. è uno dei più eclatanti, non fosse altro che per le origini, ma ne conosco altri, di casi, non meno disdicevoli.
Non vado a commisurarne la disdicevolezza secondo l'”importanza” della paternità o del patrimonio da questa accumulato, forse il personaggio in questione ha la sfortuna di un padre cotanto noto, ma ce ne sono molti altri che vivono nell’anonimato e che rendono ancora più imbarazzante quell’alone di perbenismo dietro il quale si nascondono.
@dario
Mi chiamo Franz, caro Dario così come è scritto nel cosiddetto nomignolo.
Ma poi dimmi una cosa: chi sei, che vuoi…credi forse di minacciare qualcuno?
sei patetico Dario
@dario
E poi il sig.ciancimino non ha certo bisogno della tua tristissima difesa.
@ninni
hai perfettamente ragione
Ciao,
un mio amico dice “Ti meravigli? Il nostro è un paese dove il revisionismo storico sta andando alla grande. Ciancimino e Lima diventeranno presto due vittime dello Stato.”
E aggiungo io: e due eroi del popolo forse?
Egr. Sign. Fanz mi chiamo Dario Milella sono un pensionato statale abito in viale Delle Alpi e posso solo dire che visto il mio “status” di privilegiato vivo con 936 euro dopo 39 anni in polizia,sto tutto il giorno davanti tv e pc,uscire costa, e sulla vicenda Ciancimino e mio diritto pensarla in manier diversa da Lei.E processualmente accertato,vedi sent. Mori De Donno 2006,che sicuramente nel 1992 fu lui a convincere il padre a far catturare Riina, e non so quanti, me compreso lo avrebbero fatto visto come poi lo stato ha premiato chi ha reso possibile la cattura del super latitante. Per il resto non mi interessa c’è un processo e credo come per tutti che fino alla sentenza di cassazione non bisogna essere duri nei giudizi.
Sono sconvolto, mi mancano le parole, mi si mollano le gambe e mi ripeto: ma che c…o di gente siamo!
Se aspettiamo qualche tempo, li faranno martiri!
Quale futuro ci aspetta????
Ma perchè sempre criticare mi fa più paura il nostro presidente del Senato che non il figlio di Ciancimino che dopo la morte si sta mangiando i soldi rubati dal padre, ma poi non sono 5 figli perche gli altri sono andati tuti prosciolti?
Ma mi sembrate tutti pazzi ho lavorato per lui e lo amo