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lunedì 23 dic
  • Un pomeriggio in pista

    Sul sito del Comune di Palermo, per chi non avesse avuto modo di visitarlo, vi è una sezione, in fondo alla pagina, che illustra i vari progetti per la mobilità nella nostra città e, quindi, i vari cantieri aperti o in apertura. Ora, tralasciando le ormai mitologiche opere dello “svincolo Perpignano”, del raddoppio del Ponte Corleone e della corsia preferenziale per unicorni, mi sono soffermato sulle piste ciclabili.
    Ne sono previste due.
    La costiera, che va dalla Stazione Centrale all’ingresso del parco della Favorita, e la Lennon-Acquasanta, che unisce le zone omonime, per un costo complessivo di circa 3 milioni di euro. In effetti, in vari punti della città, sono sorti cantieri come fossero funghi e, dopo pochi mesi, la pista ciclabile che costeggia il Foro Italico e la zona portuale è stata completata. E, in una città dove i lavori pubblici hanno dei tempi biblici, il completamento di un’opera in breve tempo, secondo me, è degno di plauso.
    Qualche giorno fa, dopo avere trascorso un paio di settimane nel Regno Unito, con un cielo quasi perennemente grigio ad accompagnare le mie giornate, ho deciso di regalarmi un piacevole pomeriggio in bicicletta. Quindi, indossati un paio di shorts grigi e inforcata la mia biruote, ho cominciato a solcare lentamente l’aria tiepida di un tardo pomeriggio di agosto dal cielo blu, con la luce intensa del tramonto incombente ed il cinguettio dei volatili a fare da unica colonna sonora…Questo per i primi cinquecento metri, alle falde di Montepellegrino.
    Subito dopo, pista ciclabile. Via Don Orione e fine dell’idillio. Ma andiamo per ordine. All’incrocio con via Ammiraglio Rizzo il dubbio mi assale. Ma in via don Orione, hanno realizzato un tratto della pista ciclabile costiera o hanno decorato il marciapiede? In effetti, l’ampiezza della carreggiata è rimasta inalterata. E non poteva essere altrimenti, visto che le corsie presenti in via Don Orione sono appena sufficienti al normale transito delle automobili. Quindi, la soluzione adottata è stata trasformare una parte del marciapiede in pista ciclabile. Sostituire, quindi, il cemento che lo costituiva con dei mattoni rossi, guadagnando una striscia dalla dubbia utilità. E, a quanto pare, i dubbi non attanagliano soltanto me e, immagino, gli altri ciclisti. Anche gli automobilisti sembrano un po’ confusi, visto che continuano a parcheggiare sul “marciapiede ciclabile” ostruendo, di fatto, il normale transito delle biciclette. Senza contare che, su tutti gli ingressi e/o uscite della pista ciclabile, dico TUTTI, in prossimità, tra l’altro, delle strisce pedonali e che fungono, se vogliamo, da facilitazione per i diversamente abili, cosa troviamo, puntualmente? Una bella autovettura parcheggiata!!!
    Le strisce pedonali?…Degli estetismi dell’asfalto.
    I diversamente abili?… Beh…giusto da qua devono passare?
    E la pista ciclabile?… E che cosa è?
    Ok, cercando di non inalberarmi per il palese analfabetismo civile, proseguo per la mia strada, giungendo in via Francesco Crispi. Qui, a fatica non stramazzo per terra, visto che la qualità dell’aria è decisamente allarmante. Infatti, la presenza di ben tre navi da crociera crea una congestione del traffico che parte dall’ingresso del porto e si dirama in tutte le direzioni. I turisti americani sono lieti di questa splendida accoglienza, scandita dai clacson degli automobilisti che ormai ignorano la funzione dei tre colori semaforici.
    Ed è in questo momento che si rivela la grande capacità di adattamento dell’homo palermitanus. La pista è ciclabile, ma non è stato specificato se le due ruote devono essere spinte dai pedali o da un motore. Ed infatti, perché stare incolonnati come tutti gli altri, se possiamo utilizzare questa sgombra e lunga lingua rossa che costeggia la strada? Dunque, decine di motociclisti invadono la mia tranquilla e sicura corsia. E la mia tranquilla (ribadisco tranquilla) passeggiata in bicicletta si trasforma in una lotta disperata per non farmi arrotare. Ovviamente, anche qui posso ammirare automobili e, addirittura, un camion parcheggiati sulla pista. Solo che in questo tratto la ciclabile è talmente ampia che il parcheggio è possibile con tutte le quattro ruote della vettura.
    Ormai disperato, decido che il mio tranquillo pomeriggio finisce qui. Dietro front, marcia terza e velocemente verso casa. Non prima di un bel pit stop dal panellaro che, con il furgoncino, si è piazzato sul bel mezzo della pista all’altezza della caserma Cascino, di fianco alla fiera del Mediterraneo. Mi domando, ma l’incaricato del Comune che ha progettato il percorso, ha chiesto, tra le varie autorizzazioni, anche quella a quest’uomo che, quotidianamente, si guadagna da vivere vendendo specialità palermitane ai militari in libera uscita?
    E soprattutto, ma di quale programma culturale parliamo se viviamo in una città dove vengono letteralmente ignorate le regole elementari della convivenza comunitaria?

    Palermo
  • 47 commenti a “Un pomeriggio in pista”

    1. Perchè noi palermitani ogni volta dobbiamo denigrare quel timido tentativo di voler realizzare infrastrutture?Vantiamo un notevole ritardo rispetto altre metropoli.
      Non saranno un granchè le piste ciclabili in costruzione, però è già qualcosa.
      Tra l’altro a Barcellona (Spagna), le piste sono a raso sul marciapiede con una semplice striscia di vernice.
      Ma anche in altre città nel Nord Italia.Basta semplicemente cercare qualche foto nei motori di ricerca.
      Andando alle nostre piste: ti sei mai domandato come mai le automobili parcheggiano tranquillamente in queste piste indisturbate?O perchè il panellaro (ABUSIVO) che tu difendi, continua ad ostruire il passaggio alle biciclette?
      Semplice, le piste non sono ancora completate, manca ancora la segnaletica verticale e dall’ufficio opere pubbliche devono ancora nominare il collaudatore per dare il via libera.Fatto ciò verrà emessa l’ordinanza comunale e i vigili potranno fare tutte le multe di questo mondo.Burocrazia e ritardi si sono mescolati purtroppo.Abbiamo sollecitato tale ufficio affinchè nomini quanto prima il collaudatore per i tratti terminati.E stai pur tranquillo che appena daranno via libera, difficilmente vedrai auto sulle piste, o il panellaro (ABUSIVO) che rappresenta un autentico esempio di inciviltà nei confronti degli amatori della bicicletta.Purtroppo, come ho già scritto, i vigili nn possono fare nulla.Ma ancora per poco.
      In futuro, per le corsie preferenziali dei bus, vogliamo pure chiedere l’autorizzazione al panettiere (ABUSIVO) che sosta sotto il marciapiede?
      Vogliamo pure chiedere l’autorizzazione al posteggiatore (ABUSIVO) per mettere le striscie blu in una piazza?
      Per realizzare un marciapiede, vogliamo pure chiedere l’autorizzazione al fruttivendolo (ABUSIVO) che sosta sopra il marciapiede?

    2. ah ah ah ah ah…non posso fare a meno che commentare, scusami Tony,ma ah ah ah ah ah….a parte che non hai colto la vena di ironia nel mio “difendere” il panellaro (ed è grave), visto che poco dopo l’anedoto parlo di mancanza di regole per la concivenza comunitaria…ma tu vorresti dirmi che i vigili non fanno le multe perchè manca il colaudo? e tutte le doppie file che bloccano il traffico a Palermo, senza ombra di multa, sono giustificate dal fatti che le strade,tipo corso finocchiaro aprile, corso calatafimi e una marea di altre, non sono state collaudate?quinbdi tutti possono fare quel che bip vogliono? e le macchine parcheggiate all’imbocco delle piste ciclabili che ne ostruiscono l’ingresso?ah già, le piste non sono state cllaudate…ma le strisce pedonali che che sino sotto le medesime automobili parcheggiate, davanti i medesimi imbocchi…quelle mi semb5rano che hanno un collaudo attendibile, se non mi sbaglio…apprezzo questa lancia spezzata in favore dei palermitani, ma mi sa che ci vogliono tutte le lancie dell’esercito del nord dell’impero romano per venirne fuori…e poi, precisazione per chi, come te, non dovesse cogliere a pieno il senso del post…non critico l’amministrazione, non questa volta, anzi….critico il senso civico dei nostri concittadini…praticamente assente.Baci e abbracci

    3. Mi scuso per tutti gli errori di battitura (compresa la “i” di lance), ma non sono proprio nella posizione più comoda per scrivere

    4. Prima o poi metto su flick o come si chiama quello strumento di “guggol” le foto che mi piace collezionare in questo momento, le “rampe” per i diversamente abili… in giro per palermo… intanto un esempio di pista ciclabile propriamente detta: http://it.wikipedia.org/wiki/Pista_ciclabile
      basta incrociare inoltre le info su “De Mauro” relativamente al significato di “pista” e di “ciclabile”… e si capisce che la decorazione del marciapiedere e’ solo l’ennesima dimostrazione di come i soldi vengono sperperati per apparire e non per essere (almeno il sindaco orlando ebbe la furbizia di farle dipingere di blu senza creare cantieri in giro per la città e purtroppo l’ho persa la foto della parallele blu in via libertà che letteralmente finivano su una edicola e proseguivano dal lato opposto dell’edicola… )

    5. @Odiesso:
      le strisce di Orlando erano Bianche ed non avevano neanche la larghezza sufficiente. Inoltre, quel disegnare le strisce a terra, ci costò 1mln di euro…
      La pista ciclabile fatta adesso, che forse non hai visto, è realizzata a norma sia in termini di materiali utilizzati che di dimensioni. Ed infatti se leggi per intero quella che tu descrivi come “pista ciclabile propriamente detta” vedi che ci rientra perfettamente, mentre due strisce su un marciapiede no!. (la prossima volta non ti fermare a guardare la figura, ma leggi tutto il contenuto della wiki)

      Il problema, come ha sottolineato l’autore del post, è che se non verrà fatta rispettare la pista ciclabile diventerà soltanto una costosa estensione del marciapiede. A tal proposito voglio ricordare che non è possibile neanche camminarci a piedi dentro la pista ciclabile, tranne negli attraversamenti pedonali.
      Ma a chi bisogna rivolgersi per chiedere conto e ragione dell’operato dei vigili urbani?

    6. Vigili urbani chiamati quasi ogni giono ogni volta che passo dalla pista ciclabile di via crispi e ci sono delle macchine parcheggiate vicino ad una agenzia di patenti nautiche o che altro, quasi all’ucciardone. Mai visti. Ed è una cosa che si ripete ogni giorno o quasi. Purtroppo l’homo palermitanus ha bisogno del fucile spianato per rispettare le regole. Questo è.

    7. @K:nel resto d’Europa, come per esempio Amsterdam città ricca di bici e di ciclisti, le piste ciclabili sono create disegnando sulla stada o sul marciapiede due strisce parallele e il simbolo di una bici.
      Non credo che a Palermo i materiali utilizzati siano veramente a norma, perchè manca la regolarità delle superfici così come recita il regolamento delle norme per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili. L’utilizzo fatto di questi mattoni in cemento con il bordo a “becco d’aquila” cioè curvato verso il basso, creerà ai ciclicti qualche problema di “vibrazione”, problema che si sarebbe potuto evitare utilizzando delle mattonelle in asfalto, tra l’altro più elastiche, o delle mattonelle sempre in cemento ma con bordo omogeneo.

    8. visto il reale uso che ne viene fatto perckè non chiamarle PISTE RICICLABBILI ? Scherzi a parte, ma perchè diamo sempre la colpa agli altri: non che io voglia difendere l’amministrazione comunale, ma cerchiamo di pensare per un attimo una città dove le regole vengano rispettate solo ed esclusivamente da noi cittadini. Credo che questa si chiami CIVILTA’

    9. A Palermo, ma non solo a Palermo si confonde la famosa massima “non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”
      con
      “fai di tutto agli altri prima che loro pensino di fare lo stesso a te”

      In questo modo ci troviamo di fronte ad una reazione a catena inarrestabile una metastasi.

      Potrebbero mettere pure cavalli di frisia e filo spianto a difesa della pista ciclabile, altro che cartello di divieto, ma troverai sempre un’auto un Tir una enorme cacca di cane a renderne difficile la fruizione…. (ovviamente non della cacca di cane)

    10. salve a tutti, anch’io come Alessio sono stata a Londra è ho provato un’invidia mortale per quei ciclisti che felicemente e tranquillamente camminavano lungo le loro bellissime e pulitissime piste ciclabili.
      torno a Palermo, inforco la mia fedele biruote e provo (povera illusa) ad utilizzare la pista ciclabile in via Autonomia Siciliana lato Fly Tennis…
      E’ stato un incubo tra macchine posteggiate, pedoni strafottenti, cacche, e fruttivendolo che, non solo invade la pista ma mi guarda con uno sguardo misto di lascivia e sfottimento per la mia condizione di sfigata centaura senza soldi che non si puo’ permettere la macchina.
      Per finire all’angolo con via Montepellegrino c’era un’assembramento di poveri genitori ch aspettavano i picciriddi che facevano l’esame d’ammisione per l’università…
      poveri figghi dopo questo sfozzo come fanno a tonnare a casa da soli… potrebbero svenire per la fatica di aver studiato per la prima volta nella loro vita…
      Non vi dico gli sguardi di odio perchè stavo disturbando la loro attesa…
      Dopo questo sfogo che comunque non porta a nulla è sicuro che io continuerò a camminare in strada e a vaff…lare utti quelli che mi tagliano la strada e che posteggiano in 8va fila aprendo lo sportello di botto e lamentandosi perchè li ho fatti spaventare passandogli vicinissimo

    11. @Alessio, mancando il collaudo di conseguenza non viene fatta l’ordinanza comunale, come ho già scritto.
      E i vigili se ne fregheranno.
      Perchè non domandi agli uffici di competenza anzichè fare ironia gratuita?
      Non che voglia fare il presuntuoso, ma sarebbe bene documentarsi prima.
      Vena ironica?Dove??

    12. Alessio hai messo il sale su una ferita aperta:di questa faccenda ho scritto pure a radiotime, ma per vicissitudini varie, non sono in grado di dire se ne hanno parlato come mi avevano promesso.
      Sono una neofita delle due ruote.
      Alla mia veneranda età la decisione di usare la bici è scaturita dalle ZTL, dal costo del pieno di carburante e non ultimo dallo stress delle zone parcheggio e del traffico in generale.
      Non andavo in bici da una vita e non ho mai usato il motorino per circolare in città. Mi sono ritrovata quindi con diversi problemi da affrontare, tutti insieme: Ritrovare la familiarità con la due ruote, l’equilibrio, imparare a districarmi nel traffico feroce e incivile di Palermo.
      Ma che mi fregava? c’erano le piste ciclabili fresche fresche di fattura che mi avrebbero preservato dai pericoli e contemporaneamente mi avrebbero reso il servigio per cui mi ero munita di bici affrontando la relativa spesa.
      Ahimè, oltre a confermare tutto quello che hai già esposto vorrei aggiungere delle chicche di cui sono testimone diretta.
      Il mio campo di battaglia è stato principalmente il tratto marino che, per raggiungere il lavoro, deve essere da me percorso interamente.
      Vogliamo parlare del meccanico che ripara le macchine tenendole sulla pista riservata ai ciclisti che si difende dicendo che il suo è un esercizio pubblico? o dell’agenzia di rent car che raccomanda di lasciare proprio lì le macchine da restituire? E i pullmans che raccolgono i turisti che partono dall’hotel Ponte secondo voi dove posteggiano?Non dimentichiamo i pedoni, i quali alle mie richieste di attenzione da parte loro (visto che l’arrivo di una bici da dietro non si sente)mi hanno investito con tutti gli improperi immagginabili e non, invitandomi a scendere sulla strada visto che il marciapiedi è chiaramente fatto per chi va a piedi.
      Aggiungo a questo elenco le lamentele del mio fondoschiena che veniva sonoramente schiaffeggiato ad ogni superamento degli scivoli che rispettavano i vari passaggi per i portatori di handicap o la fine del marciapiede. Questo grazie al fatto che anzicchè arrotondati gli spigoli sono “vivi” come si dice in gergo, con le conseguenze che potete immagginare.
      Mi chiederete: e con questoo che vuoi dire? niente, per carità. Non sono io che cambierò Palermo, ma una testimonianza volevo darla.
      Ciao a tutti Luisa

    13. P.S. Adesso vado sulla strada

    14. Ciao a tutti, faccio parte attivamente di palermociclabile, purtroppo per me e per tanti come me non sono delle vere news…chi usa la bici quasi ogni giorno sa cosa significa camminarci a Palermo, ma non per questo non bisogna fermarsi a chi è così incivile da parcheggiare per ore davanti gli scivoli che sono gli unici passaggi per gli invalidi, per passeggini e per qualunque cittadino.
      Le piste sono quelle che sono, Amen. Nè stupende nè orribili. Sono sicuro che se ci fossero le stese a Bologna, Amsterdam o London non ci accorgeremmo dei difetti. Intanto usiamole, meglio di camminare nel bel mezzo di via Crispi, credo. Fatto sta che aldilà delle strutture il cittadino medio palermitano dovrebbe avere la capacità e la sensibilità di riutilizzare la bici almeno per i piccoli-medi spostamenti.
      Criticare amministrazione comunale, vigili urbani ha senso ma solo se si fanno azioni concrete e non ci si perda in discorsi. Sta volta infatti ho commentato, altre volte mi sono limitato solo alla lettura del pezzo. ps ma come non si poteva non capir l’ironia…???

    15. Grazie Macondo 😉

    16. ….anche le mie ultime righe erano ricche di ironia 🙂

    17. Proprio stamani mi sono avventurato per collaudare la pista ciclabile di via francesco crispi… le intenzioni sono senz’altro buone, ma naturalmente ho incrociato una decina di auto parcheggiate, un paio di motociclisti che la usano tranquillamente come corsia preferenziale nel senso di marcia opposto e, ovviamente, neanche l’ombra dell’ombra di un vigile urbano. Nonostante tutto, ci tengo a dire a chi ha qualche dubbio sul vantaggio dell’uso della bici che ho impiegato dodici minuti per andare da piazza alcide de gasperi al castello a mare nei pressi del mercato ittico e altrettanti per tornare. Certo, avrò anche rischiato un po’, ma come si sa, chi non risica non rosica.

    18. Non entro nel merito, ma riporto un dato di fatto che a mie spese ho dovuto constatare. Proprio in via francesco crispi, da quando la carreggiata in direzione montepellegrino è stata ridotta di una intera corsia per ricavare le piste ciclabile, il traffico è più che raddoppiato.
      Infatti, il marciapiede non è stato ridotto come fatto altrove, a causa della presenza della scalinata della capitaneria di porto. Quindi, per evitare le scale, la pista ciclabile è stata ricavata tutta nella sede stradale. Per la cronaca, il lavori di ripavimentazione stradale sono stati ultimati a maggio: nemmeno il tempo di goderci una strada bella nuova e senza scaffe, che pochi giorni dopo (circa 3 o 4), i martelli pneumatici hanno fatto il loro dovere per creare le nuove piste….(come si dice “la programmazione dei lavori pubblici….”).

    19. Ecco perchè (anche, ma non solo!), da anni, continuo a ripetere che andare in biciclettà a Palermo non è una valida alternativa all’uso dell’automobile!

    20. vogliamo sorvolare anche sul fatto che in antichi tempi di ztl le piste ciclabili si trovavano esattamente nel perimetro esterno dell’area a traffico limitato cioè l’area di maggiore concentrazione di smog?
      Alessio anche io frequento quando posso il tratto marittimo delle piste ciclabili e credo che l’esperienza migliore è stata quella di trovare ogni mattina verso le 10.30 un’auto blu posteggiata sulla pista…sempre la stessa, sempre allo stesso orario…chissà chi abita da quelle parti

    21. @maria luisa
      ti sarei grato se vorrai spiegarci perché a palermo la bicicletta non sarebbe una valida alternativa all’automobile…

    22. @federico:
      Ti rispondo subito e ti spiego perchè, SECONDO ME,a Palermo la bicicletta non è assolutamente una valida alternativa all’automobile. Si tratta essenzialmente di prendere in considerazione due ordini di motivi.
      Innanzitutto, non mi pare che ci siano delle piste ciclabili propriamente dette e diffuse capillarmente almeno nelle zone più centrali della Città, tali da poter permettere l’utilizzo alternativo della bicicletta all’automobile!
      E poi (anzi soprattutto) penso che a Palermo manchi proprio la cultura dell’andare in bicicletta giacchè, osservando attentamente i ciclisti che si avventurano per le strade della Città, è facile notare come camminino contromano, utilizzino indistintamente tutti i marciapiedi come piste ciclabili anche controsenso, si lancino zigzagando nel traffico palermitano noncuranti di tutti gli altri, sorpassino indistintamente da destra o da sinistra, camminino al buio e senza alcun catarifrangente, non segnalino il loro arrivo e facciano tutto ciò vada contro il codice della strada.
      Andare in bicicletta non vuol dire certo poter fare tutto quello che si vuole sol perchè non si sta inquinando! O no?

    23. @maria luisa
      Mi dispiace contraddirti, ma quelli di cui tu parli sono i motociclisti. A me non capita di vedere ciclisti particolarmente indisciplinati e sai perché? Perché in bici o a piedi è la tua vita che rischi a ogni metro e ti posso assicurare che a Palermo la rischi più che altrove proprio per l’ASSOLUTA inosservanza del codice della strada di chi va in macchina o in moto, ormai completamente imbastardito dalla mancanza strutturale delle forze dell’ordine che, quando raramente sono presenti sulla strada, NON SONO LA’ PER QUELLO.

    24. @federico:
      mi spiace contraddirti, ma quelli di cui parlo sono proprio i ciclisti!
      E poi, non credo che il codice della strada vada rispettato solo se ci sono le forze dell’ordine presenti! Ancora una volta è un problema assolutamente e profondamente culturale!
      Ognuno ha le sue idee…amici come prima!

    25. @maria luisa
      Sul fatto che il codice vada rispettato sempre e comunque siamo nell’ovvio, anche perché le norme del codice della strada promanano anzitutto da un problema di pubblica sicurezza, nel senso più letterale del termine (questo sembra sia stato abbondantemente dimenticato), ma naturalmente non si può pensare che questa cultura della legalità di cui tu parli venga fuori dalla bacchetta magica di qualcuno. Occorre una sistematica educazione al vivere civile da parte della famiglia, della scuola e supportata da una costante ed efficiente presenza delle forze dell’ordine. Detto questo, poiché mi pare di aver capito che sei una automobilista incallita, ti invito ad andare in giro per la città almeno per un giorno in bici, poi forse ti renderai conto della realtà di quanto ti ho detto.
      Ogni idea può essere cambiata quando porta qualcosa di positivo… amici come mai!

    26. Alessio,
      hai descritto perfettamente il grado di inciviltà che contraddistingue (purtroppo!) il popolo palermitano.
      Non c’è senso civico, nessun rispetto per le regole e menefreghismo assoluto!
      I commenti di tale antony977 sono un esempio di coloro che vedono una reltà tutta loro e non si accorgono di quello che gli accade intorno.
      Mi consolano, per fortuna, i tanti commenti che criticano aspramente il grado di inciviltà della nostra città!
      Bravo Alessio 😉

    27. @Titti, vivo nella tua stessa città e guardo quotidianamente la stessa realtà che tu vedi.
      Mi spieghi quale sarebbe la realtà che vedo solo io??Evidentemente non hai colto il mio discorso, nel quale condanno la burocrazia nei “piani alti” dei palazzi, ma ho anche parlato di elevato grado di inciviltà.
      In merito le piste ciclabili, anzichè lamentarti e parlare di inciviltà, cosa proponi?Se vuoi possiamo andare anche insieme all’uffio di competenza e sollecitare il collaudo di tali piste (come ho già fatto un paio di volte). Non ti sembra più costruttivo??
      Mi ripeto: senza collaudo, il Comune non potrà emanare alcuna ordinanza, e di conseguenza da via Dogali continueranno a mandare noi a quel paese (ho una copia di una loro risposta “molto garbata” circa una segnalazione di auto sopra le piste)

    28. Non mi lamento affatto, faccio solo un’analisi della situazione e non ho nessun titolo per fare proposte.
      Il tuo discorso l’ho colto perfettamente, anche perchè non mi sembbra molto difficile visto che non stai parlando di fisica nucleare 😉

      Mi sembra che tu, oltre a non aver colto l’ironia del post (rilevata da tutti, come ha anche sottolineato Alessio), mi sembra che abbia mancato nel rispondere allo stesso Alessio circa la sua affermazione:
      ************
      ma tu vorresti dirmi che i vigili non fanno le multe perchè manca il colaudo? e tutte le doppie file che bloccano il traffico a Palermo, senza ombra di multa, sono giustificate dal fatti che le strade,tipo corso finocchiaro aprile, corso calatafimi e una marea di altre, non sono state collaudate?quinbdi tutti possono fare quel che bip vogliono? e le macchine parcheggiate all’imbocco delle piste ciclabili che ne ostruiscono l’ingresso?ah già, le piste non sono state cllaudate…ma le strisce pedonali che che sino sotto le medesime automobili parcheggiate, davanti i medesimi imbocchi…quelle mi semb5rano che hanno un collaudo attendibile, se non mi sbaglio..
      ********

      Se questo non è non voler vedere come stanno le cose…

    29. Io mi sono limitato a parlare in merito le piste.Il topic aveva questo argomento e per le informazioni in mio possesso ho solamente risposto che possiamo inviare svariate segnalazioni ai vigili ma nn possono fare nulla (sempre in merito le piste).
      Se poi vogliamo parlare delle auto in tripla fila in corso Finocchiaro Aprile o parcheggiate nelle corsie preferenziali dei bus (ti invito a rileggerli le proposte sul traffico in alcuni topic precedenti), indubbiamente è tutto da condannare e condivido il pensiero generale in merito il menefreghismo e l’inciviltà a Palermo.Però non si parlava di piste?
      Infine: di quale titolo hai bisogno per fare proposte?
      Oppure vogliamo continuare a lamentarci senza concretizzare nulla?
      Anche questo è un tipico comportamento del palermitano

    30. Leggo tutti i post grazie così come precedentemente avevo colto il tuo discorso (questa arroganza sul fatto che io possa non cogliere o leggere i precedenti post è veramente insopportabile.
      Poi fammi sapere le tue proposte che fine fanno….

      Infine ti invito a rileggerti un bel libro di grammatica..”in merito alle piste” e non “in merito le piste” 😛

    31. L’evoluzione sociale non serve al popolo/ se non è preceduta da un evoluzione di pensiero
      disse un mio conoscente.. indi per cui, carissimi concittadini, qualsiasi infrastruttura verrà ignorata VEL utilizzata (anche e forse soprattutto) a fini impropri. se all’assassino dai in mano anche un innocente fiore, egli ne utilizzerà i petali per fare un infuso velenoso da offrire alla sua vittima.

    32. scusate, invece di “A fini impropri” sarebbe meglio dire “PER fini impropri”

    33. Da che pulpito la critica? 🙂
      Una parentesi va chiusa sempre con un altra parentesi, e non da un punto Vorrà dire che mi farai compagnia nel leggere il libro di grammatica 😉

      Le mie proposte e quelle di altri ragazzi puoi ben leggerle nel link indicato sul mio nick.
      Sicuramente noi andiamo a rompere le scatole a coloro che stanno seduti nelle poltrone.Tranquilla, qualche risultato l’abbiamo ottenuto.
      Ma pur sempre meglio di lamentarsi come il classico palermitano: bla bla bla senza mai concretizzare nulla.

    34. Sempre meglio che dimenticare apostrofi (un’altra parentesi!!!) e punti.
      Che sofferenza leggerti!
      Mi spiace ma non ci penso proprio a farti compagnia 😛

      By the way, complimenti per le iniziative e per la rottura di scatole…ti seguirò via web!

    35. Non è che pure te sei messa tanto bene (quest’arroganza!!!) 😛
      Poveri noi….
      Per carità, non volevo mica provarci.Pazienza, ognuno leggerà il proprio libro di grammatica 😉

    36. Vedo che ieri non mi sbagliavo. Certi discorsi rimangono forse solo parole per mostrare la propria dialettica o la propria pseudoconoscenza in materia. Speriamo capiate che aldilà di tutto per cambiare (in questo caso) bisognerà avere il coraggio di certe scelte che non si studiano sempre a tavolino e non diventano nè leggi, nè ordinanze ma semplicemente modo di vivere quotidiano.

    37. Amunì non c’è niente pigghiamunni un cafè….^__^

    38. @valentina
      La perseveranza è la virtù dei forti. Continua a godere della tua libertà in bicicletta.
      VINCEREMO!

    39. Sono motociclista da 28 anni ma anche un ciclista quasi incallito, abito al confine tra Palermo e Villabate ed ho provato più volte ad andare in negozio (in pieno centro) in bici con tutti i relativi rischi (uno tra tanti il traffico di via Messina Marine) ma credetemi che è quasi impossibile, alla fine si finisce comunque sulla strada inoltre davanti al negozio non ci sta neanche un palo dove “incatenare” il mezzo. La soluzione al momento per me, purtroppo, rimane la moto. Piuttosto che schiaffeggiarci tra noi sull’inciviltà dell’homo palermitanus e gli errori delle istituzioni, facciamo questa prova, mettiamo in memoria sul cellulare il numero telefonico dei Vigili Urbani ed ogni volta che troviamo un auto sul marciapiede li chiamiamo fino ad un massimo di 5 chiamate a testa. Denunciamo piuttosto che parlare all’aria.
      Tornando alla mia amata bici, per non perdere l’abitudine mi sveglio alle 6.00 del mattino e trotterelliamo per un’ora.

    40. nn ho leto tutti i post, però quello che vorrebe dire Giuliano (che ha espresso benissimo) è che anche se ci fosse l’ordinanza (dopo collaudo) di poter fare le multe, queste nn verranno mai fatte e la dimostrazione lampante la si vede con multe mai fatte ai cittadini che posteggiano in seconda terza fila.

    41. E tu vuoi far aumentare l’utilizzo della bici in città come mezzo alternativo “nascondendoti” e pedalando alle 6 del mattino? Scusami ma sarebbe solo una passeggiata di piacere. Il vero cambiamento sarebbe se i bambini la usassero per andar a scuola, i lavoratori sul posto di lavoro, ecc. Io ribatto sull’incività invece. Che bisogna sdradicare non solo a forza di multe e con misure coercitive ( che sono lecite e ci vorrebbero se fatte seriamente) ma diffondendo tale cultura. Per informazione questa sarà e sarebbe la settimana della mobilità sostenibile (ancora nessuno l’aveva citata…) per cui ci saranno pedalate , dibattiti e altro sulle forme alternative di spostamento oltre ai veicoli inquinanti. Speriamo qualcuni si informi

    42. Io preferisco sempre e cmnq la bici, chi vuole vada pure in macchina o in moto, ma nel pieno rispetto delle regole e senza cercare alibi per la mancanza di posteggi e quant’altro. La polizia municipale la smetta di rompere le scatole a tutta la cittadinanza e vadano in strada tutti millecinquecento (perché tanti sono per chi non lo sapesse) a fare il mestiere per cui sono pagati.

    43. A proposito il giorno 18 alle 21,30 a piazza politeama, in occasione della settimana mondiale sulla mobilità sostenibile, ci sarà la manifestazione selle di stelle di cui troverete maggiori informazioni sul sito http://www.palermociclabile.org

    44. rettifico: Settimana Europea della Mobilità (European Mobility Week)

    45. Mi è successa un’avventura simile quest’estate!abitando dietro via cavuor mi prefiggo un semplice intento:arrivare al foro italico.Scendo contenta con la mia bici,e trovo il traffico allucinante dovuto alle navi da crociera in via Crispi, arrivo alla pista ciclabile, ma toh guarda, si interrompe proprio all’inizio del curvone della Cala!!e dunque nel tratto più pericoloso del percorso devo infilarmi nel traffico,dove ho rischiato la vita 20volte!e poi bella bellina riprende proprio dopo il curvone,costeggiando il parco del foro!mah!!!davvero furbi!!!

    46. Riprendeno l’argomento, “Mobilità Palermo” ha avviato una sorta di campagna di “sensibilizzazione” nei confronti degli amici vigili urbani. Chiunque conosca una via con tratto di ciclabile perennemente ostruita da macchine parcheggiate ILLEGALMENTE” farebbe cosa buona e giusta se chiamasse la centrale operativa al 091 6954203, magari coordinandosi con altre persone. Ad esempio, via don Orione, già menzionata dal post, è una di queste. Io chiamo oggi pomeriggio. Se chiamiamo in tanti, riusciremo a sollecitare un intervento tempestivo dei vigili. Sperando di cambiare le abitudini della gente del luogo. Quindi, senza fermarci alla prima auspicata ondata di multe, alla quale seguirà, sicuramente, una nuova ondata di posteggi incivili. Quindi, ditina sul telefono a go go…

    47. Un’evidente prova che se si vuole, i vigili funzionano.Chiamate, chiamate e chiamate!
      Non limitiamoci solo a lamentarci!

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