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giovedì 21 nov
  • Tasci

    Tascio, ai miei tempi, era una brutta cosa esserlo.
    Non tanto perché uno lo era e ne soffriva, questo no, anche perché chi tascio era ed è, non se ne rende conto, quanto perché era ed è etichettato come persona non desiderata a feste e comitive, compleanni e matrimoni.
    Il tascio era identificato in vari modi.
    Colui che si metteva i pantaloni a zampa quando invece si usavano a tubo e viceversa, era un tascio.
    Chi parlava in dialetto (orrore) era un tascio.
    Anche la macchina poteva essere simbolo di tascitudine. Andare in discoteca o a prendere l’ingrizzo con la fiat 850 bianca o l’Opel di papà era alla stessa stregua di un reato, così come ascoltare musica napoletana.
    Poi capitava che la ragazza di buona famiglia, papà medico, mamma insegnante si mettesse con un tascio. Diciamolo, tascio era anche chi era di umili origini, anzi veniva etichettato come proveniente da “gente bassa” o “popolino”.
    E qui era tragedia.
    – ”Che fa suo padre?”-
    Era la domanda tipica che gli allarmati genitori ponevano alla loro figliola la quale li sbarazzava rispondendo con un evasivo “ma chennesò io”, ma loro indagavano. Conoscevano sempre qualcuno che conosceva zii e parenti stretti del fidanzato. Alla sera la madre, che era sempre quella che dava le brutte notizie, sussurrava al padre in cucina stringendosi le mani: “Franco.. tascio è”.
    Da quel momento in poi, c’erano gli arresti domiciliari.
    La ragazza passava i pomeriggi a scrivere sul suo diario quanto lo amava, altro che blog, e a fare cuoricini con le penne profumate. Poi squillava il telefono, correva, ma arrivava sempre prima papà che rispondeva ad una voce femminile mai udita, simile a quella di un operato a Casablanca, che diceva timidamente: “Chiedo scusi, c’è Giandomenica sono una sua compagna”. Giandomenica… chiamata così da mamy e papy e dalle adorate zia Sifona e zia Amarcanda, Mimma, dal tascio che inevitabilmente si chiamava Jerry, ma che a casa chiamano Mommino.
    Papy, sbatteva giù e Giandomenica correva nella sua stanza a piangere sui manifesti di Luigi Tenco e dell’Equipe 84, altro che messenger e chat…
    Ora i tempi sono cambiati, Franco e Franca, sono i papy e mamy di oggi a cui gli amici dei figli danno del tu e li chiamano per nome. Loro si sentono giovani e amici di tutti, hanno un tatuaggio piccolo e con una punta di orgoglio chiacchierano di blog, msn, my space e altre amenità. Il tascio non è più tascio, ma un alternativo che sa tenere il gruppo con cose divertenti come la gara di rutti.
    Comunque, secondo me, il tascio anche oggi è esistente, non si è estinto, anzi azzardo che è in ognuno di noi, con la sua schiettezza, con la sua ruspanteria, con il suo essere legato a tradizioni e simboli (stigghiole e canottiera)e legato come non mai alla sua lingua.
    Anche il mio gentile consorte con tanto di titolo araldico e tempia brizzolata ama uscirsene con stereotipi tasci della serie “mi stanno squarannu ‘i pieari cu’ ‘sti tappine”, ai quali io aggiungo sempre “ma pecché palli così, se ti sentirebbe quarcuno pensa che sei un tascione” e ci liberiamo in una risata sguaiata, perché in fondo siamo a casa nostra e facciamo quello che ci pare.

    Palermo
  • 108 commenti a “Tasci”

    1. Laura…o signora Laura, visto che hai esattamente due volte e mezzo i miei anni;) ; ma quando te lo apri un blog tutto tuo?!
      Mi piacerebbe leggerti più spesso di una volta ogni tanto quando capita 😀

    2. che carina…
      complimenti…
      molto divertente e reale…
      daniela

    3. ahahahahah…quanto c’hai ragione!!Che brutta st’abitudine di dare di tu ai genitori degli amici! Per me, fatta eccezione gli amici “di famiglia” i genitori degli altri sono “sig. Tizio e sig.ra Tizia”! Peggio ancora quando i “suoceri” pretendono, per sentirsi giovani ed “alla moda” che il futuro iennero gli dia di tu! E da qui orride telefonate tipo “ciao Geppy c’è tua figlia?….AMORINO MIO COME STAI??”

    4. i tasci esistono ancora eccome!!!

    5. …e perchè non scrivere dai Tasci in giacca e cravatta che non sono stati minimamente trattati nel post. Per intenderci quelli che sono la nostra classe politica attuale e, per chi li conosce, sono veramente l’emblema della tascitudine…..o quelli non si toccano!!
      La verità è che siamo un popolo di provinciali, Palermo è un paesazzo e non c’è libertà d’espressione!!!!..Quali tasci e tasci a Londra ci sono agenti di borsa che vanno a lavorare con i jeans a zampa, i rasta, la canottiera e con l’autoradio a palla, sono tasci anche loro? o perchè appartenenti al regno unito si chiamano in altro modo?
      Liberiamoci anche di tutti questi catenacciuoli e forse potremme essere una vera città EUROPEA!!!!

    6. Si può forse dire che, oggi, il concetto di “tascio” abbia assunto maggiormente la connotazione più ampia di “folk”, dato che ormai in un mondo in cui la globalizzazione e il conformismo hanno avuto il sopravvento, è demandato appunto ai “tasci” conservare e tramandare certe tradizioni.
      Per converso, anzi, diverse presunte elite attuali, rappresentate da congregazioni ed associazioni estremamente selettive, si potrebbero definire “tasce”, almeno dal punto di vista di chi non ne fa parte, in quanto ostinatamente convinte della necessità di distinguersi dagli altri ma, purtroppo, anche dalla presunzione di essere migliori.

    7. TASCI, BUZZURRI o TAMARRI, esistono eccome…. Palermo (ma non solo) ne è piena, io penso che siano in numero “dominante”…
      PURTROPPO.

    8. D’accordo su tutto meno che su ““mi stanno squarannu ‘i pieari cu’ ’sti tappine”
      Anche se classificabile come tascia questa è una delle espressioni che ci caratterizzano in quanto palermitani. Cioè, è un modo di dire comune a prescindere dalla “tascezza”. Certo, nonostante la mia palermitanità, non mi permetterei mai di proferire simili parole al lavoro o in una conferenza :-))))

    9. Io la penso esattamente come Jack.
      Viviamo in una nazione di “tasci”. Tascia è la nostra televisione, i nostri giornali, i nostri intrighi politici.
      Tasci sono quelli che si comprano il SUV e spendono migliaia di euro in vestiti e accessori firmati e poi non pagano le tasse. Insomma, altro che estinzione, il malcostume trova sempre terreno fertile.

    10. meraviglioso

    11. ieri sera c’era uno da Oliver che – mi dicono – prende aperitivi invece di amministrare, e tutti dicevano: “talè cu cè, u re ri tasci, e palemmo è nta mmerda !”

    12. Tascio dal francese “Tache” che vuol dire “macchia”.

    13. sono parzialmente d’accordo con laura…vero e’ che ci sono diverse accezioni di “tascio” e dipendono anche da chi le usa e per chi…ma rimane sempre attuale la condizione da lei descritta e cioe’della famiglia di benestanti di alto lignaggio o di recente acquisizione, vedi “pirocchi arrinisciuti”, che si danno arie di nobilta’e si preoccupano sempre molto delle frequentazioni delle figlie… comunque “tascio” non è chi parla in dialetto ma chi sa, soltanto,parlare il dialetto con forte accento di borgata ed è considerato ignorante, ha cattivo gusto nel vestire ecc…

    14. tasci erano considerati anche coloro che nelle zone rionali (borgonuovo anni 67-68) camminavano con la radio o con il mangiadischi in spalla canticchiando l’ultima di LITTETONY, o gironzolavano con il loro vespino 50, smarmittato per farsi sentire, o con il MINIBIKE sotto il balcone dell’amata “ca un puteva niasciri” almeno 50 volte al giorno, e poi ci scappava la fuitina, ma erano altri tempi, forse chi legge questo commento penserà: ma ri chi stamo parrannu!!! eppure andava così non li biasimavo prima e non lo faccio neanche adesso ERA IL LORO MONDO FATTO DI PICCOLE COSE!! Non erano meno tasci dei nostri politici che, nascondendo la testa sotto la sabbia come gli struzzi,si presentano ai microfoni tutti abbronzati come i fighetti dicendo che la nella nostra amata Palermo va tutto OK male che vada a MINNUZZA na TINEMU RINTRA PER QUACCHE 2 O 3 GIORNI IL TEMPO NECESSARIO CHE INISCE LO SCIOPERO. Io CIASTRAMINASSISUTTASOCASA PARAPARA!!!!

    15. Pochi ricordano che Celentano era negli anni sessanta il re dei tasci e oggi è sempre più sulla cresta dell’onda. O tempora o mores…

    16. Io ne ho visto uno, di tascio naturalmente, è seduto in parlamento ed ha il “riportino”…..

    17. stradaccordissimo gaetano 56

    18. ma mi sbaglio o stiamo travisando il post?
      in realtà la conclusione diceva che ormai siamo tutti un pò TASCI… e come darle torto…è troppo facile additare sempre gli altri dello status di TASCI…
      c’è un TASCIO dentro ciascuno di noi… FACCIAMOCENE una ragione…
      daniela

    19. Tascio è bello! evviva i tasci! siamo tutti tasci!!! yeeeee 🙂

    20. Tascio è chi va in giro in auto con lo stereo a tutto volume. Tascio è chi getta carte e chewingum per terra.

    21. Comunque per me i tasci imbattibili sono quelli che girano in auto con lo stereo a tutto volume con canzoni napoletane, latino americane e techno!!!
      Al secondo posto quelli che si distruggono le mani e i piedi quando vedono il tirapugni o il tiracalci al bowling o in fiera…quelli mi fanno morire

    22. Gran bel post, complimenti! 🙂
      Quando mi chiedono cosa vuol dire “tascio”, sorrido e rispondo che non glielo so proprio spiegare.. Inutile provarci, tascio racchiude tanti di quei significati!
      Quelli che preferisco però sono quelli che noi chiamiamo : “pidocchi arrinisciuti”.
      Il tascio alla fine è divertente, il pidocchio arrinisciuto è improponibile 😀

      Cmq io, che quando sono in giro mi sento una first lady, e che in famiglia, nonostante i miei mi abbiano sempre parlato in dialetto io sono ormai abituata a replicare in italiano (e dir che sono grande e potre permettermi di non farlo), quando sono con le mie amiche palermitane, al telefono o lontane da orecchie indiscrete diamo vita al palermitano tascio che c’è in noi, passando in rassegna detti e modi di dire tramandate dalle nonne!
      Vuoi mettere il gusto di un “non ho parole :O” con una bella faccia schifata e un : “ci voli uno ca chianci e uno ca ripieti!” 😀
      W il palermitano tascio!

    23. La verità é che io amo guardare i tipici tasci o “mao mao” al mare, tanto quanto trovo divertente far uscire la tascia che c’é in me e dare libero sfogo alla mia creatività…E se mi riesce così bene é perché infondo un po tasci lo siamo tutti ormai…Monica parliamone di quando chattiamo in MSN scrivendo un palermitano ostentato e divertente…evé evé (tipica richiesta di conferma del tascio)…
      🙂

    24. eh si si avevo dimenticato le chattate in dialetto stretto!Tascio è bello!

    25. Il tascio vero e proprio è quello che pur essendo nato in Italia non sa parlare in italiano ma solo in dialetto palermitano.

    26. Laura o…Sig.ra Laura, il post è molto divertente ma la foto è davvero tascia! 🙂
      Consiglio di cambiarla subitissimo!

    27. capisco affrontare la leggerezza dell’argomento, capisco che ci vuole ogni tanto staccare la spina da tutto quello che pesantemente ci circonda, ma non capisco come, in un momento storico come questo, non si ingolfi il blog di argomenti serissimi!!!
      Ritengo e non sono il solo, che oggi l’informazione debba essere veicolata sul web. Ci sarebbero tantissimi argomenti da affrontare ed invece parliamo di tasci, di commesse, di voli, ecc., senza prendere minimamente in considerazione che qualcuno, mentre scriviamo, ritiene che la Sicilia abbia gli stessi interessi del Nord nell’ambito del federalismo fiscale!!! Ecco il vero tascio, che guardacaso lo abbiamo titolato noi

    28. Jack non te la prendere ma…se l’avessi capito non avresti fatto questo commento. 🙂 Se si parla sempre di cose serie e di impegno (tralasciando sull’efficacia di alcune declinazioni dell’impegno) la vita diventa più grigia di come può essere.

    29. …bravo Tony…
      …stavolta sono d’accordo con te…:)

    30. Jack, a proposito, per me uno che si chiama Jack a Palermo è veramente tascio…è tanto bello il nome Gioacchino! No, non è vero, è tascio anche quello. Naturalmente scherzo! Ogni cosa se la guardi dal verso giusto è tascia! E cmq, si deve anche babbiare nella vita…non si può sempre parlare di crisi dell’Alitalia, del caro petrolio, caro pasta, cara vita, dell’uomo col riportino, della munnizza a Palermo della situazione in Georgia e del fatto che se in America vincono di nuovo i repubblicani siamo tutti nella pupù…! Ha ragione Tony! Abbiamo bisogno anche di sorridere, non soltanto di angosciarci!

    31. Per me,i piu tasci,sono i tipi da campeggio,attipo 30 anni nello stesso campeggio,con posto “caravan” rigorosamente uguale…

    32. Amelia, jack è jack, tascio per quanto sia, non è abbreviativo di Gioacchino, Giacomo, ecc, lo porto da quel giorno che mia madre in quel di Camberra mi diede alla luce.
      Tony l’ho capito perfettamente lo spirito del post, ma se si vivesse tutti i giorni, come vivo io, a contatto con questi TASCI che ci stanno rovinanado, ti verrebbe tanta rabbia nel vedere l’immobilismo di noi siciliani che, anzicchè far la rivolta delle coscenze, vivono passivamente aspettando che qualquno dall’alto gli cali la manna!
      Per chi non mi conoscesse, sono un ottimista, che ama la leggerezza e vivere cazz…….do, ma da qualche tempo a questa parte, mi sento in dovere verso me stesso, verso i nostri figli e verso quelle persone che hanno un po di coscenza, di cazz…..re meno possibile!
      Siamo in balia di Tasci con la “T” maiuscola, anzi lassù, dove le pietre li chiamn sassi, si definiscono TAMARRI!!!
      Scusate se volevo spostare l’argomento, impossibile divagare, ma la situazione è veramente triste!

    33. Giudicare gli altri pensando di essere migliori è Tascio.

    34. Sei tascio se…

    35. Jolanda ti riferisci a me? Allora: chi a giudicato chi! …..o dovrei scriverti che…, non te la prendere ma…se l’avessi capito non avresti fatto questo commento.
      boh!!!!

    36. BELLO!
      Carino e ben scritto.
      Brava Laura

    37. @jack: non ti avevo nemmeno notato, i miei commenti sono sempre riferiti all’argomento del topic.
      _
      Credere di avere sempre ragione è tascio.
      Ostentare le proprie qualità è tascio.
      Prestare più attenzione all’avere che all’essere è tascio.
      Voler fare le “prime donne” è tascio.
      Sei tascio se…

    38. a proposito di piedi, cu rispiettu parrannu(anche questo è tascio?), ma non si “surriscaldano” con le scarpe chiuse?
      Quando ero un bambino il dialetto era “out” dentro casa. Era proibito perchè i genitori temevano diventasse un’abitudine pericolosa per il sapere parlare bene l’italiano.
      Una delle cose che più mi ha fatto ridere, e mi fa ridere ogniqualvolta ci penso, fu il relazionarmi da parte di un mio conoscente un incidente stradale con la frase iniziale ho “trisciato” la macchina. Strisciato ‘cci parieva troppu dialettale.
      A proposito di dialetto penso che sia molto tascio il parlarlo rivolgendosi a persone che per origini geografiche non possono capirti.
      Il negarselo tra conterranei credo sia come rinnegare le origini.
      Sempre riferendomi al dialetto vi esplicito l’antitesi del tascio, u toco.
      Qui i palermitani siamo maestri. They are coming to teach us good manners but won’t succeed because we are gods(Giuseppe Tomasi Di Lampedusa).

    39. E mi viene da aggiungere: Essere off-topic è tascio! 😀

    40. sei tascio se sei convinto di non esserlo.

    41. ……………………….scrivere fuori tema ” essere off-topic”, E’ VERAMENTE TASCIO. Metticci un cientra nienti ca fai kkiù fiura, visto che si parla di tascitudine!

    42. in sintesi: sei tascio se sotto il vestito di marca ci metti l’intimo scadente picchi’ tantu un si viri! se tiri fuori il sirbizio buonu quannu veni genti e quannu si’ a tavola ci cafuddi ‘u cacio nno barattolo ra nutella

    43. omissis: “quannu si’ SULU a tavola ci cafuddi etc etc…”

    44. e le 112 abarth con le tendine di Marilyn Monroe? chi eranu tasciiiii

    45. credo che tascio significasse e significhi solamente volgare,al di là della poesia di cui vuole rivestirne la titolare del post. Non riguarda posizione sociale o economica, anzi direi che oggi proprio la buona collocazione economica riveli sempre più spesso una sostanza di tasciume ben evidente. Diciamo però che il tasciume è talmente abbondante che è molto più raro sentir dire: “toh, ma che persona elegante…”

    46. Concordo con Jack: quanto è tascio distinguere tra tasci e non tasci!

    47. Un giorno chiaccherando con un amico triestino in vacanza per la prima volta in sicilia, passò vicino a noi il Tascio con la T maiuscola, quello con Gigi D’Alessio a manetta, la fiat 1 turbo con 8 marmitte e l’assetto ribassato e tutti gli adesivi regolamentari prescritti dal manuale dei tasci, asso di bastoni e dito medio compresi. Gli spiegai nei dettagli tutte le sfumature del termine e le varie tipologie di tascio esistenti poi ingenuamente gli chiesi: e da voi come li chiamate quelli così? Mi guardò con lo sguardo un pò bastardo e alzando le spalle a mò di scuse rispose: TERUUN!

    48. Con i miei amici abbiamo dato luce a un nuovo neologimo: sca-sci, ossia scavazzati o scafazzati chic.
      Si riferisce a quelle persone che la mattina vendono i mandarini a ballaró, e trascorrono le sere vestiti di tutto punto alla Cuba.
      Normalmente le loro conversazioni affrontano temi che riguardano i vari reality show e i programmi del tipo “Uomini e Donne”.
      Ovviamente questo si riferisce ad una particolare tipologia di tasci.
      Inoltre nella lingua degli sca-sci entrano molto spesso le espressioni: c’è bella gente, la meglio cosa, e tamarro (che sempre tascio significa, ma l’uso piú diffuso al nord la rende piú accettabile dalla sudetta categoria).

    49. scusate suddetta va ovviamente con una d doppia

    50. Nessuno ha ricordato (e quindi lo faccio io) che in quel di Catania esiste la distinzione fondamentale tra il tascio Monfiano (da via Monfalcone, quartiere alto della città) che è quello per intenderci che risponde al telefono PRONTUUUUUUUUUUU…?
      ed il tascio Mammoriano (da “mammoriri me omà”, mi deve morire mia madre) che è l’opposto del Monfiano, è quello “in pietra”.

    51. la musica techno ad alto volume è tascia
      la musica latino-americana a tutto volume è tascia
      la musica neomelodica napoletana a tutto volume è tascia
      parlare al cellulare ad alta voce è tascio
      le borse “alviero martini” sono tasce
      il taglio di capelli della maggior parte dei ragazzi e tascio
      i peluches con le ventose nelle automobili sono tasci
      dire: “cinguanta” …è tascio!!
      le trasmissioni televisive fino alle 18’00 sono tasce
      le radio locali sono tasce
      il navigatore per auto con la ventosa è tascio
      l’anello d’oro al mignolo è tascio
      l’unghia del mignolo lunga è tascia
      il riporto è tascio
      la Signora Priulla (4° piano) è tascia
      il genero della Sig.ra Priulla (capello riccio lungo) è tascio
      scrollare la cenere fuori dal finestrino è tascio
      le ragazze che non me la danno sono tasce!!!!!!!!

    52. espressione tascia della bonanima di mia nonna,per esprimere stupore “sciaturemmatri e vuogghiu riri”,uso anche io questa espressione quando voglio fare la tascia

    53. la musica techno ad alto volume è tascia (si, ma io amo la dance 90 (a basso volume))
      la musica latino-americana a tutto volume è tascia (si, anche a basso volume)
      la musica neomelodica napoletana a tutto volume è tascia (si, anche a basso volume)
      parlare al cellulare ad alta voce è tascio (si, ma può dipendere dall’interlocutore sordo o stolito)
      le borse “alviero martini” sono tasce (non saprei)
      il taglio di capelli della maggior parte dei ragazzi e tascio (concordo)
      i peluches con le ventose nelle automobili sono tasci (demodè)
      dire: “cinguanta” …è tascio!! (no, dipende dall’intonazione)
      le trasmissioni televisive fino alle 18′00 sono tasce (si, ma anche dopo le 18 non si scherza)
      le radio locali sono tasce (perchè mai? forse ti riferisci a radio napoli special)
      il navigatore per auto con la ventosa è tascio (no, è utile per chi non ha il navigatore integrato)
      l’anello d’oro al mignolo è tascio (si)
      l’unghia del mignolo lunga è tascia (si)
      il riporto è tascio (no)
      la Signora Priulla (4° piano) è tascia (probabile)
      il genero della Sig.ra Priulla (capello riccio lungo) è tascio (può essere)
      scrollare la cenere fuori dal finestrino è tascio (non ci avevo pensato)
      le ragazze che non me la danno sono tasce!!!!!!!! (no, forse non gli mancano diottrie… si scherza)

    54. Ostentare la borsa louis vuitton taroccata è tascio.

    55. sentenziare sui post degli altri è tascio

    56. @Luciano:
      Giusto per restare in tema dico che il termine scafazzato è il massimo del tascio.
      Se invece devo dire ciò che effettivamente penso scrivo che dare a qualcuno quel termine è il non plus ultra del becero classismo.
      Vorrei inoltre che mi spiegassi per quale motivo un venditote di agrumi al quale gli affari vanno particolrmente bene tanto da potersi permettere indumenti chic non debba frequentare la Cuba ad evitare che qualcuno confortato da un bellu pugnu r’amici lo definisca uno scafazzato elegante.
      Credo infine che conoscerai tutti i venditori di Ballarò così profondamente da poterne giudicare le loro attitudini alla frequentazione dell’anzidetto locale.

    57. fine anni 80 era tascia una persona poco fine

    58. @Jolanda: Ostentare è sempre tascio!In linea di massima, tra l’altro, penso che avere la vuitton sia tascio…se poi è fasolla oltre che tascio è anche trishte e ridicolo

    59. Oltre la borsa luis vitton è tascissima anche la borsa pollini, ormai ce l’hanno tutte le stracchiolare.
      Ed in genere le stracchiolare si zitano con quelli che hanno la minicooper o le smart…ed in genere questi tizi mettono sulle loro auto le luci blu.

    60. parlare l’indialetto è tascio?!?!??!?!?

    61. propongo un sei tascio se..

    62. sentenziare? era il mio punto di vista.

    63. @Andrea: l’avevo proposto prima iooooo ahahah 😀 Proporre le idee avute prima dagli altri è tascio. 😀 ahahah scherzo ovviamente
      SEI TASCIO SE … fai le collezioni dell’edicola.
      Sei tascio se … parli al cellulare mentre guidi e non usi l’auricolare.
      Sei tascio se … non metti la freccia per svoltare.
      Sei tascio se … suoni il clacson per ogni stupidagine.
      Sei tascio se … entrando alla profumeria Limoni ti spruzzi addosso tutti i profumi, ti trucchi con i tester e non compri nulla.
      Sei tascio se … posteggi in doppia fila!
      Sei tascio se …

    64. Beh, è ancora più tascio portare una borsa Vuitton NON taroccata…nel senso che hai abbastanza soldi per permetterti di essere AUTENTICAMENTE tascio, e spendere migliaia di euro per un pezzo di plastica stampata, valore reale 3 euro, compreso il trasporto.

    65. Sei tascio se … quando c’è un buffet, ti piazzi davanti al tavolo e ti riempi il piatto come se non mangiassi da tre giorni.
      Sei tascio se … getti la cicca della sigaretta ancora accesa dall’auto in corsa.
      Sei tascio se … credi di essere una persona per bene solo perchè sei ben vestito.
      Sei tascio se … blocchi il traffico per salutare un ipotetico tuo “cucì”.
      Sei tascio se … non sai cosa significa kitsch.
      Sei tascio se …

    66. Il tascio era colui che scadeva nel volgare ora è stato rivalutato!!MA diamine dove siete stati fino ad ora?!Oltre che qui a parlarne…parlarne…Da oggi il tascio,che abbia le tendine di Marilin, la mattina faccia il melonaro e la sera il CUBARO, poco importa. Ognuno di noi è tascio nell’animo. Perchè?! Perchè ognuno di noi si è comportato in una qualche maniera che poi avrà esclamato:”Ma che sugnu tascio/a!” Vero?! Quindi il palermitano è tascio per vocazione. Non per indicazione. La nostra è una risorsa che bisogna valorizzare! Il tascio al potere è bello…:-D E’ forse l’unico modo che abbiamo ancora per renderci conto che siamo “i miegghiu” anche in questo! In continente non lo sanno fare!Perchè al nord se vuoi essere tascio non troverai gente con l’ironia fare capire cosa sia…

    67. Il Tascio per me, é capisco, é la persona che parla male, veste male, si comporta inadeguatamente. Un Tascio, é la persona che non sa stare con gli altri chiunque siano, e si distingue per incapacità di adeguarsi all’ambiente, in cui si ritrova.
      Il tascio é chi é incapace di capire certe regole di buon gusto ed educazione, lìeccessivo, voluto o nato tale.
      Tasci ci si nasce, diventarlo snobisticamente come fenomeno imitativo radical-chic non é mai riuscito a nessuno.
      In qualunque contesto si nasce cmq, si può scegliere cosa diventare. Tasci ci si può nascere, non é detto che lo si rimanga a vita.

    68. Cara Laura, devo dirti che amo le stigghiole a livello parossistico, le mangio avidamente, uso, in casa però, le canottiere e tutt’ora uso il vernacolo palermitano quando posso, naturalmente con gente che mi capisce.
      Impazzisco per la frittula, pani ca mièlusa, sfinciuni e arancine, ma…non mi sento tascio, per niente.
      Mi piace accattàrimi i babbaluci a Avusa, a tempu i fistinu, innaffiando con Forst agghiacciata bevuta affunciando, per strada e in compagnia di amici ed amiche.
      Prediligo il musso e il carcagnolo, senza limone o polifosfati aggiunti, ne mangerei a chili.
      Spesso a fine raid per i quartieri giusti, la finisco dal quarumaro che mi conosce da bambino e sa quale parti deve tagliarmi.
      Se poi vado alla presentazione di un libro o di una personale pittorica,indosso un abito blu, con o senza cravatta e riesco ad esprimermi correttamente in quattro lingue.
      Se poi vado a un congresso, di partito per esempio, vesto sobriamente, evitando accuratamente calzini bianchi o corti.Uso boxer, mai slip.
      Ti sembro tascio, Laura ?
      Un abbraccio, scrivi benissimo ed è un piacere leggerti.
      Giuanni

    69. nulla di nuovo sotto il sole.
      da quando la dimensione della società umana è passata da piccola comunità (tribù, paese, borgo) con cultura omogenea a grandi insediamenti fino a megalopoli dispersive, c’è una necessità continua ed atavica di riconoscersi, di identificarsi.
      l’insicurezza della propria appartenenza porta a mettere alla berlina (a sfottere) chi clamorosamente dimostra di non rispondere ai taciti canoni.
      per noi “tascio”, ma in altre comunità “burino”, “buzzurro”, “coatto”, “bardascio”…
      riconoscere i ‘tasci’ quindi oltre che un gesto sopraffattorio è un atto liberatorio ed una rassicurazione per l’intimo bisogno di conferma della propria identità.

    70. è Tascio chi veste con la camicia sbottonata fino al petto è la collanazza di con crocifissone in bella vista.
      è Tascio chi ostenta un’abbronzatura marroncina stile contadino
      è Tascio chi si gonfia in palestra e si fa di beveroni proteici e poi urla ad ogni ripetizione per far vedere agli altri che alza pesi alti
      è Tascio chi posteggia sulle strisce pedonali e sui passaggi per i disabili.

      comunque siamo tutti tasci inside

    71. Sono tasce/i quelle/i che criticano i tronisti e le troniste e poi sanno vita morte e miracoli di tutti i concorrenti e non si perdono una puntata di…(non mi ricordo nemmeno come si chiama quello schifo di trasmissione)
      E sono ancora più tasce/i quelle/i che sanno tutto su di loro e dicono di non vedere la trasmissione!!!
      Sono tasce e anche un pò ridicole tutte quelle ragazze che per andare a mare mettono 2 kili di trucco…

      Il barbiere sotto casa della mia ragazza è un covo di tasci.All’interno le pareti sono viola, mentre taglia i capelli si fa le canne(così ha più (a)ispirazione)…e mette la house a volumi incocepibili…Vi dico solo che il 50% dei motorini che sono posteggiati lì hanno la sella tapezzata con la pelle stile alviero martini…e quelli che hanno la macchina invece sono tutti in mini couper con bandierone annesso!!!!( e non vi dico che tagli che sforna…)

    72. P.S. però il/a tascio/a sicuramente non si fa mille paranoie mentali e quando esce da casa non inizia a squadrare nessuno dalla testa ai piedi cercando un difetto per poterlo/a sfottichiare con l’amica/o accanto…come invece fanno tante/i ragazze/i della palermo in…………o che si sentono della palermo in……

    73. …è tascia la “neo-laureata in lingue” che per interloquire con l’anziana zia (le cui conoscenze della lingua italiana si fondano su Iva Zanicchi e Mike Buongiorno) gli si rivolge dicendo:
      “Quantunque mi trovassi…” 🙂
      Inserire un corso di “siciliano” nel percorso di studi no?

    74. Tascio è semplicemente un termine inventato da chi si vuole distinguere dalla povera gente, senza capire che proprio questo è un atteggiamento tascio. Tascio è stato inventato per convincersi di essere “non tascio”.

    75. @giuanni: grande, tu hai capito tutto!:)( cenare con te però escluso, sorry..: DD)

    76. Sapreste indicarmi una pizzeria non tascia? Ho degli ospiti, sapete com’è non vorrei fare la figura della tascia 😀

    77. Essere juventino è tascio…

    78. Quoto Nissa.

    79. @miia, naturalmente non mi sbutrìo tutti i giorni,se accetti possiamo farci una caprese e un filetto, a cena,quando e dove vuoi tu.
      Ti assicuro che nn mi comporterei da tascio e dunque non farei il provolone che ci deve provare per forza…
      Con viva simpatia, Giuanni

    80. Tascia sono io quando, trovandomi con una mia collega che crede che il liceo dove andava, il cannizzaro, fosse una scuola “di frontiera” e sentendosi un’operatrice umana perchè fa volontariato al don orione, mi dice “noi a casa il siciliano non lo parliamo, poverina solo mia nonna lo parla, io non conosco il dialetto” ed io “ah, mi dispiace che non lo conosci e non lo parli, picchì a mia cu un parra a sò lingua mi pare nanticchia fuadde”

    81. La nostra lingua è l’italiano. Chi parla così tanto in dialetto da non riuscire a parlare bene in italiano è “il tascio” per eccellenza.

    82. bè, è pur vero che siamo probabilmente l’unica regione che non fa volentieri sfoggio del proprio vernacolo. da parte mia, che purtroppo non conosco il dialetto quanto vorrei per i motivi già citati, me ne rammarico. ci son espressioni che rendono solo in siciliano e ‘tascie’ forse, ma anche deliziosamente esaurienti! : )
      (@giuanni, lo credo bene. anche perchè provarci sistematicamente è alquanto tascio..: ))

    83. la battuta in siciliano intercalata in un discorso è carina…un discorso TUTTO in palermitano (che NON E’ IL SICILIANO) è REALLY TASCIO!!

    84. @Amelia:
      fuadde?
      permettimi un piccolo suggerimento:
      fùaddri; per la pronuncia devi portare la lingua contro l’estremità del palato esercitando una piccola pressione nel pronunciare la doppia “d”.
      Mi raccomando, la pressione non deve essere molto energica se non vuoi per l’appunto che ti esca una doppia D che non è molto palermitana.
      Alcuni esempi:
      Monti Piddririnu, puddricinu, addrina, etc. etc.

    85. Il tascio propriamente detto ci prova sistematicamente, ha tecniche d’abbordaggio ben precise, spesso esce di casa con quella e solo quella intenzione. Rimorchiare.
      E’ da dire che negli anni che cita Laura c’era un abbondanza preoccupante di tasci, specie della variante allupati, di gente che cercava nelle ragazze solo quell’argomento e tutto era puntato su quello.
      Oggi in parte con il calo fisiologico della libido, il tascio mira più all’apparire, dunque a vestirsi in un certo modo, a palestrarsi e depilarsi per essere più toco.
      Non c’è più lo stereo otto degli anni settanta, ma il tascio di oggi ha certi impianti stereo in auto che lo fanno individuare subito da lontano.
      Sul discorso del palermitano, è vero che tasci ignoranti lo parlano perchè è l’unico linguaggio che usano in casa e fuori.La cosa peggiore non è questo in sè, ma quando traducono il palermitano in italiano diventano tristemente comici con i loro ponno, quartordici e cinguanta.
      Personalmente quando mi esprimo in palermitano lo faccio con naturalezza, ovviamente con persone che lo intendono, diciamo pure con piacere, specie quando escono fuori frasi caratteristiche che magari non dicevi o sentivi da tempo.
      Non riesco a davvero a capire questo quasi disprezzo per il nostro vernacolo, così colorito, assortito e simpatico.
      Giuanni

    86. @Valeris: Beh è assurdo che un siciliano nato e cresciuto qui non conosca e non capisca il proprio dialetto! Poi se uno è ignorante, e si esprime solo in palermitano “incarcato” è un altro discorso!

    87. Certi discorsi sull’uso del dialetto mi sanno di “razzismo” o di “culto della razza”, oltre che di “snobismo”. Vivi e lascia vivere!

    88. @Jolanda: cos’è per te il culto della razza? E poi scusami quale razza? Quella siciliana? E in che senso? E soprattutto, a cosa ti riferisci? Io adoro il dialetto (quello siciliano, di un paese in particolare, non il palermitano) mi sa di casa, una piccola nicchia a cui posso accedere con persone più grandi di me che ahimè non hanno avuto la fortuna di “alfabetizzarsi all’italiano” come noi, leggi i nonni e le persone anziane, è un mondo di esprimersi che si sta perdendo, ed è un peccato perchè è storia, lì ritrovi la sicilia degli anni 40 e 50 perchè certe cose si possono esprimere solo in dialetto, se le tramuti in italiano perdono il loro fascino. Non bisogna bandire il dialetto dalle nostre case. Facciamo tanti corsi e viaggiamo tanto per imparare l’nglese o il francese, chi il russo e il cinese, e c’è gente che rinnega il dialetto siciliano? Non è un controsenso? La nostra lingua è l’italiano, siamo tutti d’accordo, ma il dialetto è la nostra storia. Ah, dimenticavo, di razza ce n’è solo una: quella umana.

    89. Vuoi mettere la finezza di un “talécuccé” rispetto “a un guarda chi si rivede”? Ma finiamola!

    90. Per maggiore chiarezza il siciliano è una lingua secondo la “Carta Europea delle Lingue Regionali o minoritarie” ed è divisa in 9 dialetti:
      * Occidentale (Palermo, Trapani)
      * Centrale-Occidentale (Agrigento)
      * Metafonetica centrale (Enna, Caltanissetta)
      * Metafonetica sudorientale (Ragusa)
      * Non metafonetica orientale (Siracusa, Catania)
      * Messinese (Messina)
      * Reggino (Reggio Calabria)
      * Pantesco (isola di Pantelleria)
      * Eoliano (Isole Eolie)

      (fonte Wikipedia)

    91. @Amelia “Ah, dimenticavo, di razza ce n’è solo una: quella umana.”. Ti quoto al 200%. Sentire parlare ancora di razze, riferito al’essere uomo/donna, mi fa inorridire, o l’espressione di colore, o peggio negro, marocchino et similaria.
      Chi ragiona in questi termini è razzista.E mi fermo.
      Sul discorso del dialetto/lingua il discorso è un pò più contorto.
      Vivo in una realtà, la Sardegna, dove “sa limba” in molte scuole elementari viene insegnata come una sorta di terza lingua , dopo l’italiano e l’inglese.
      In molti paesi ci sono i cartelli bilingue o le vie sono chiamate con il loro nome locale, non italianizzate.
      La Provincia di Cagliari, Provintza de Casteddu, redige gli atti pubblici in Italiano e in Campidanese. In molti comuni , specie nell’interno, molti consiglieri si esprimono nella loro lingua madre, che è il sardo, nelle diverse varianti.
      Nei quotidiani dell ‘Isola non è raro vedere pubblicare interventi scritti in “limba”, lettere al direttore, ma nel modo più naturale, senza forzature.
      Concludo con una precisazione personale.
      Lingua è qualcosa di parlato, tramandato, scritto.
      E’ tradizione, culto del proprio passato, orgoglio di popolo, fierezza di appartenenza.
      Mi pare che nel caso del nostro palermitano, o siciliano in genere, ben poca, se non nulla, è la produzione scritta in dialetto/lingua.
      Quando una lingua perde l’uso dello scritto, di produrre letteratura scritta, si può allora parlare di dialetto, di tradizione orale e dunque, nel tempo, di una perdita inesorabile dell’ uso.
      Giuanni

    92. Tascio = Tamarro…. e qui al nord purtroppo “Terrone”

      E per chi è fiero, come me, di esserlo, spesso questo fa doppiamente male, anche se poi ti abitui e autoironizzi…

      Mi spiego meglio:
      Tu, da bravo emigrante del sud, arrivi al nord.
      Poi nei discorsi che senti fare dai nuovi amici nordici, spunta sempre fuori la parola “terrone”… all’inizio, viene fuori l’orgoglio… terrone a chi? (visto che quasdi sempre è usato in frasi che certo non lusingano più di tanto la categoria).

      Allora, l’amico “polenta” di turno, che nota il tuo cambio d’umore, si affretta a dere: “no, non te la devi prendere, per noi è come dire tamarro, è un modo di essere…” ti dice che ormai è in pratica entrato nel lessico nordico con quell’accezione… “senza offesa”.

      A quel punto, tu t’infastidisci di più, perchè da noi “polentone” non si usa correntemente se non per sfottere quegli amici che scendendo iniziano a cambiare l’accento o il modo di vestire.

      Segue la fase del “guarda che noi non andiamo in giro con le catenazze d’oro o le canottiere…” etc…
      Poi ti arrendi, li compatisci e alla fine, la pigli con intelligenza e la usi pure tu, magari in senso autoironico.
      Il massimo della goduria l’ho avuta quando, seguendone l’uso locale (terrone=tascio) l’ho elargita ad un sipatico leghista del gallaratese, che vista la cintura pitonata che portava, si è sentito dire dal sottoscritto “Sei proprio un terrone”…

      Chi di spada perisce, di spada ferisce!

    93. @vincenzononparente: son spesso in giro e secondo una mia personale statistica episodi del genere capitano sempre più raramente se non in un clima di intelligente autoironia, appunto. se l’ironia manca è quasi sempre perchè l’interlocutore è in difficoltà o in penuria di argomenti e quindi è lì che va a parare. più che l’orgoglio a me suscita imbarazzo. e sbadigli!

      per il resto mi sembra inevitabile molti di noi vogliano prescindere il profilo del protagonista del post dal dialetto e dalle cose belle e vere che ci caratterizzano(poi è incredibile la faccenda ‘razza’, ma finiamola, su). in realtà c’è una gran bella differenza tra il siciliano del grezzo di turno da quello vero, che è quello delle poesie del Pitrè per capirci. Magari ancora più incomprensibile ma provate ad uguagliare la stessa intensità con l’italiano..

      poi ci sono anche i bluff 🙂
      http://www.scn.wikipedia.org/wiki/P%C3%A0ggina_principali

    94. La tascità è una categoria dello spirito, e si trova a tutti i livelli di cultura, status e latitudine. La mia impressione è che sia in aumento, perfino fra la povera gente, che fino a quando ero ragazzino io ne era immune. Personalmente, mi sento circondato. Ieri una signora a cui ho tenuto aperta la porta di un negozio cedendole il passo, invece di uscire e lasciare che le si chiudesse in faccia, mi ha guardato male. E vi giuro che non sembro uno scippatore.

    95. hai ragione, il galateo è quello dell’anima…

    96. @Amelia: mi riferivo proprio a tutti quelli che hanno definito “tascio” l’uso del dialetto, che poi è la nostra cara bella lingua siciliana. Viva il folk.

    97. Vuoi individuare subito un tascio7tascia fra un gruppo di persone? Di seguito il dialogo per riconoscerlo/a:
      – Scarpe Hogan (vere o presunte)
      – jeans a vita bassa ma così bassa che gli uomini fanno intravedere l’elastico degli slip in microfibra e le donne con un salvagente gonfiabile che trasborda.
      – cinta Zoon (quella coi pianeti x intenderci)
      – borsa Alviero Martini o pseudo Louis Vuitton
      – t-shirt D&G con strass a tempesta
      se li conosci li eviti. ciao a tutti

    98. Secondo me si é fatta confusione.
      Il Tascio non é chi parla siciliano. Il Tascio é la persona fuori luogo, poco attento agli altri, e molto ed a volte troppo attento solo a se stesso.
      Non confinerei il tascio nella dimensione di classe o di vernacolarità.
      Esistono persone anche molto bene vestite e frequentati luoghi in, che sono ‘tasci’, ossia, ineleganti, inadeguati,pesanti, invadenti, indelicati, in tutti i loro comportamenti.
      L’abito mi spiace, per me non ha mai fatto il monaco.
      In questo, distinguo il tascio dal non.

    99. …il tascio è quello che quando lo vedi capisci subito che è …tascio!

    100. @miia:
      io rispetto anche il grezzo di turno che probabilmente non ha il bene della scelta ed il fatto che tu lo definisca tale perche parla solo la lingua che conosce non credo ti faccia molto onore.
      Il grezzo, come tu lo definisci, magari non ha avuto la fortuna di poter imparare a parlare bene, forse iniziò a lavorare in giovanissima età e non ha avuto modo di frequentare la scuola così come ha fatto chi adesso si permette la spocchia di definirlo tascio.

    101. alla fine degli anni ’60 il tascio era la persona poco fine, un pò rozza. La mia comitiva era costituita da “figli di papà” e da cosiddetti “tasci”che per lo più erano persone di ceto medio basso,ma educate, gentili, rispettose degli altri, persone simpatiche che anche se non brillavano (ma allora eravamo tutti abbastanza semplici, ci si divertiva alle feste in casa, e facendo il bagno a Mondello!) stavano benissimo insieme agli altri, magari interiormente soffrivano per qualche differenza sociale, ma ci divertivamo lo stesso ed erano anche più sensibili dei figli di papà. Io penso che molti dei tipi citati prima più che tasci siano incivili ed arroganti , e questi purtroppo ce li
      ritroviamo in tutte le fasce sociali,chi vestito bene perchè ha i soldi, e chi vestito così così perchè i soldi non ce li ha. Comunque sostengo sempre che il galateo è quello dell’anima, pechè chi è gentile dentro lo è anche fuori, anche se nessuno gli ha insegnato il bon ton !

    102. @ninni: se metti un secondo da parte l’inevitabile ‘paladino dei semplici’ che l’argomento invita a tirar fuori dai ‘giusti’ non avrai difficoltà a considerare che non è solo il grezzo ad aver cominciato a lavorare giovanissimo, credi a me..Questo parametro è fuoriluogo. Ah, e x inciso, grezzo non era affatto usato in tono dispregiativo, ma ci sono le parole quindi usiamole. Senza buonismi, appunto.

    103. Si, Miia, tu per disprezzare chi non sa parlare bene la lingua hai usato benissimo la parola. Hai reso pienamente il concetto.
      Quanto all’età vorrei tanto capire cosa intendi per giovanissima, vorrei tanto conoscere dove si attesta per te la non giovanissima.
      La mia fa riferimento a quello spazio temporale che non ti permette un percorso di studi che tale si possa chiamare.
      Conosco per esempio degli universitari di lungo corso che farebbero impallidire l’ideatore dei percorsi di laurea attuali e non ti parlo solo di quelli triennali.
      Quanto al paladino dei semplici e, perchè no, dei complessi, credo che qualche disinteressato difensore dei deboli non sarebbe da disdegnare anche se personalmente non è a questo ruolo che aspiro ergermi.

    104. Oggi,purtroppo,i tasci si riconoscono subito:sono tutti berlusconiani!

    105. il concetto di questo post è passato, vecchio e astruso come la piccola borghesia ignorante che lo ha partorito. viva ‘a lingua siciliana! viva i nostri tradizioni! viva ‘u populu sicilianu!

    106. @phil:
      comu un capisci nienti, va chiuiti o scuru!

    107. Un post abbastanza classista, come anche il puntualizzare che il marito ha un “blasone”… solo a palermo si può parlare ancora di blasone…
      mah?!?

    108. Conosco persone che parlano in siciliano che non sono affatto tasce, pur appartenendo al cd popolino. Educazione e gentilezza che raramente trovi nei blasonati. Il tascio è indescrivibile in un banale post.

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