Quel palermitano che non volevo sentire alla BlogFest
Per lavoro mi allontano molto spesso dalla Sicilia e spesso incontro palermitani in posizioni manageriali. Molte volte ho guardato con un misto di ammirazione e amarezza a questi palermitani; ammirazione perché fuori dalla nostra terra hanno saputo farsi valere, amarezza perché mi chiedo se il permanere di certe professionalità sul nostro sfortunato territorio non potrebbe innescare processi virtuosi nell’economia isolana. Ma non voglio entrare nella diatriba tra chi parte e chi rimane: credo che ciascuno debba fare ciò che sente sia la cosa giusta.
Volevo invece raccontarvi di come sabato mi sono vergognato delle parole di un palermitano che ho incrociato sulla mia strada: Vicky Gitto, direttore creativo della DDB. All’advcamp, un incontro tematico svoltosi all’interno della BlogFest a Riva del Garda, Gitto ha detto delle cose agghiaccianti sull’11 settembre: l’attentato (l’«operazione», come dice lui) avrebbe «un tasso di creatività altissimo» e sarebbe un’«idea della madonna». :O
I presenti lo hanno subito contestato e sembra che lui l’abbia presa male.
Auspico che si renda conto di quanto l’ha sparata grossa, per esempio leggendo in un coro quasi unanime di irritazione e sdegno post come quello di Gery. Diversamente, tornando all’inizio del post, non avrei dubbi nel pensare che il signor Gitto avrebbe fatto meglio, invece che seguire percorsi formativi e professionali che non l’hanno portato a volere o a sapere distinguere con chiarezza un’orrenda strage da un’operazione pubblicitaria, a rimanere in Sicilia a potare piantine.
lamentiamo di esportare veline e non ci preoccupiamo di mandare in giro palermitani senza guinzaglio…
La stupidità non ha confini geografici.
[…] conferenze sempre più geniali, mi permetto di suggerire al palermitano Vicky Gitto (uno importante) altri esempi di idee […]
Gitto ha commentato il suo intervento e la polemica che ha scatenato qui:
http://spotanatomy.libero.it/index.php/2008/l-intervento-di-vicky-gitto-all-advcamp
Non mi pare si sia reso conto della gravità delle sue affermazioni..
imbarazzante. e anche parecchio subdolo: questo aver fatto parlare di sè ha scandalosamente ‘un tasso di creatività altissimo’, che cosa non si fa per raccattare visibilità..
Il problema di vicky gitto è che scinde l’atto criminale dall’atto distruttivo (creativo per lui). Non capisco perchè le cose non si vedano nell’insieme. Vuole farsi pubblicità? probabile.
secondo questo signore allora Hitler sarebbe stato il più grande pubblicitario e genio creativo della storia.
E noi pr risolvere i nostri problemi e guadaganre in “visibilità” e audience non dobbiamo fare altro che fare saltare in aria il Duomo di Monreale e la Cattedrale. Ma mi faccia il piacere… You always have to urinate outside the bed-pan. 🙂
non ho parole… direi che certuni pur di far parlare di se dicono di tutto (preferisco pensare così piuttosto che credere che questa persona pensi davvero quello che ha detto!)
Perchè proprio a potare piantine? non c’è bisogno di tanta creatività li. Magari invece, come operatore ecologico, avrebbe avuto qualche bella idea per migliorare il problema RSU.
Signori, lavoro anch’io in pubblicità a Milano e per quanto non nutra grande simpatia per il signor Gitto non credo abbia sbagliato a definire quel tragico evento come “un’idea della madonna” (testuali parole).
Il perché è spiegato splendidamente su questo sito:
http://www.lavitaistruzioniperluso.com
“Staccate la spina e non ci sarà più terrorismo” questa frase è di Marshall Mcluhan esperto di mass-media (anche se è stato sempre snobbato). Non c’era bisogno di Vicky Gitto per capire i rapporti tra terrorismo e media. E’ un idea della madonna, vista dalla parte dei terroristi.
“un’idea della madonna”?
nel senso che la madonna è apparsa a osama bin laden e gli ha detto: “sai, mi è venuta un’idea…”?
Rimango scioccato per certe affermazioni…..
@toni
ma non è che, forse, il picciotto si riferiva a questa creatività
http://www.luogocomune.net/site/modules/911/index.php?filename=911/0-Intro/neocons/neocons.html
:O)?
…una volta ero in uno studio televisivo e stavano montando una intervista a Gitto… che ridere tutti…. prima di ogni cosa dovrebbe andare a scuola di dizione… non si può che una persona con un incarico nel mondo della comunciazione debba parlare come uno che vende panini e panelle….
che bello il club di palermo a Milano… corro ad iscrivermi
ma la cosa divertente sapete qual’è? La sua agenzia è americana e fa parte di un gruppo americanissimo.
Vedo un futuro fatto di piantine ed alberelli…
Taglimo la testa al topo: la pubblicità è l’anima del diavolo
sul “restare” o “andarsene” sarebbe bello aprire un dibattito serio. quando me ne andai 16 anni fa ricordo Leoluca Orlando che in una lettera mi disse che il vero coraggio era restare e far valere le proprie capacità a Palermo. Sinceramente ci ho provato, ma le esperienze lavorative a Palermo sono state disastrose, allora mi sono detta che forse ero io che non andavo bene… oggi, a 40 anni, non mi pento di essermene andata e vorrei portare via da Palermo pure mio fratello e i miei nipoti perchè l’energia che ci vuole per fare qualcosa di buono a Palermo in qualsiasi altro posto da risultati impensabili. mi dispiace dire questo, ma è la mia esperienza, tutti i giorni…
C’è da dire che in pubblicità un’idea non è né bella né brutta. Un’idea funziona o non funziona.
Non so quale sia stato il contesto in cui Gitto ha esposto le sue teorie (mi prometto di leggermi i vostri link) ma il succo di quello che ha detto non è per nulla scandaloso.
Poi se si è espresso male o ha usato un linguaggio da pubblicitario adv fashion oriented è un altro discorso.
Ma in buona sostanza l’idea ha funzionato e funziona ancora.
Purtroppo.
ci tenevo a precisare che linguanggio o dizione un pò “colorita” non sminuiscono comunque la professionalità di Gitto e ve lo posso garantire. Tanto di cappello a gente come lui che va via da palermo per farsi valere e mettere a frutto quello che uno vale
Cito una frase del suo commento all’intervento… lui alla fine dice: “Guadagnare uno spazio media è più efficace che comprarlo”
Credo che dal numero di commenti e dallo scalpopre ottenuto, lui abbia dimostrato appieno e con efficacia la “morale” del suo discorso.
Pace & Bene
Vicki ha identificato un obiettivo (voglio che la gente parli di me)e voleva raggiungerlo. Ma, avrà pensato, come faccio a raggiungerlo riuscendo a ottenere una pressione media della madonna senza spendere una lira?
DICENDO CAZZATE.
la pubblicità vende, perché si fa la pubblicità? per far vendere un prodotto, una pomata, una carota o un assorbente.
Totò perché l’idea funziona? ha fatto vendere più Boeing? Ha fatto vendere più case ai piani bassi? O ha fatto mettere i paracadute in tutti i grattacieli?
Allora l’antisemitismo è stata la più grande idea della storia, ancora se ne parla
Anche io sono reduce da una dichiarazione simile si vede che è un argomento che per ora fa “audience”. Questa volta però non è stato un palermitano “del nord” a dirlo, ma un milanese “del sud” cioè Oliviero Toscani attuale Assessore alla Creatività al Comune di Salemi. Per lui infatti l’11 settembre è una rappresentazione artistica elevatissima. Dopo l’11 settembre l’arte che secondo lui serve per spingere il reale sempre un po’ oltre un confine non ha più confini. L’11 settembre insomma è la sublimazione dell’arte. Io sono più terra terra e la chiamo, semplicemente, strage…ma forse sono troppo rozza per capire certe cose.
Anche le idee sbagliate possono funzionare. Anzi, sono soprattutto quelle sbagliate a funzionare meglio.
Ma poi sbagliate per chi?
Per chiddi di al quaeda l’idea di distruggere le torri gemelle era un’idea giusta (poi si può essere d’accordo o no ma mi pare che qua sia chiaro per chi facciamo il tifo).
Ecco. Oltre a non essere belle o brutte le idee non sono neanche giuste o sbagliate.
Se l’anti semitismo non avesse funzionato, dalla notte dei tempi – prima di baffetto – baffetto stesso non l’avrebbe riproposta.
Le idee funzionano e non funzionano.
L’idea spettacolare dell’11 settembre ha centrato l’obiettivo in tutti i sensi (ossia incutere terrore a na puocu di popolazioni). Questo significa quando l’idea funziona.
O tu non hai avuto paura dell’attentato sfinciò?
O quando prendi un boing magari tu non te lo chiedi mai se vai a finisci in un condominio di via libertà al settimo piano o se arrivi agli arrivi sano e salvo in cerca della burza sul tapirulan?
dal dizionario de mauro
creatività= capacità di creare
distruttività= l’essere distruttivo
hitler, bin laden, o gli stessi stati uniti (per i complottisti) hanno avuto un’idea “della madonna”. Distruttiva.
Non un insight di creatività.
Era uno spot di Alitalia???
Io non sono d’accordo con voi. Non capisco questo scandalo. Stu Gitto ha semplicemente detto un’ovvietà. L’attentato alle torri gemelle ha funzionato anche per la sua forza comunicativa. Questo è inoppugnabile. E chi si indigna per questo (eh Tony!) secondo me non lo fa in buona fede. Ci sarebbe da dire che uno si aspetterebbe dal direttore creativo di una così importante società di pubblicità qualcosina di più di queste sparate autoevidenti. Della faccenda se ne è occupato persino Luca Sofri: insomma la conferma del livello davvero scadente dei nostri intellettuali che, si vede, non hanno di meglio da fare, che scrivere sul nulla. Amen.
ma… non credo che quest’uomo volesse dare giudizi morali. Cioè, non riesco a credere che volesse dire CHE E’ STATO GIUSTO O BELLO. Ciò non toglie che è vero che è stata un’idea “geniale”. Da geni del male, s’intende. Infatti se quelle “intelligenze” criminali fossero messe al servizio del bene, anzichè di un’organizzazione terroristica, potrebbero fare grandi cose. Per Al Qaida è stato un enorme spot pubblicitario. Si sono infiltrati nel paese che era il più potente e sicuro del mondo. Nel male, sono stati geniali.
…intelligenze diaboliche…
un conto è il bene o il male, un conto è l’intelligenza o la stupidità.
Uno per riuscire a entrare nella storia deve essere un genio o quasi, poi può essere genio del bene (azz. non me ne vengono per ora) o del male (Hitler o Stalin, occhio alla par condicio).
Poi un cretino è cretino, cretino buono o cretino cattivo (ovvio meglio che sia cretino buono).
Con ciò voglio dire che l’attentato alle twin towers è stata opera di un genio (con minime risorse umane e tecniche è stata bucata clamorosamente la difesa del più grande apparato tecnologico militare al mondo) MA DEL MALE; che poi questo sia entrato nell’immaginario massmediatico è certo e anche logico. Il problema è parlarne senza farci affascinare dal male, tentazione che è sempre possibile (simpathy for the devil, ricordate ?).
Scusate ma io … veramente … non mi ritrovo …, l’apocalisse è veramente vicina? se uno come Francesco Mangiapane ( di cui nutro grande stima) scrive che tal gitto ha detto semplicemente delle ovvietà……… bè è finita; io … spero d’aver capito male.
Eppure, “credo” che non si parlasse di “forza comunicativa” ( e no perchè anch’io in quel caso gli darei ragione), credo che fosse limpido che si parlava di .. “CREATIVITA'” ;.
Ed io che credevo che provenzano e riina fossero degli efferati criminali……………………………….
ncà quannu maiii, stavano solo cercando di entrare nelle grazie di Oliviero Toscani.
Vedi che succede quando uno abituato a piantare basilicò fà studiare i figli nelle scuole private?
” Ravvedetevi gente… ARMAGEDDON è tra noi”.
🙁
Ora mi spiego il post di Brodo Primordiale…
Vincenzo Cammarata ma sei tu? Eri in Accademia a Milano?
Assurdo! Peccato non esserci stato, perché gli avrei lanciato tutto quello che mi capitava tra le mani…
Anche Berlusconi ha avuto un’idea della Madonna….per salvare lui e le sue aziende è diventato capo del governo….
Ciccio perdonami ciccio caro,
innanzitutto un direttore creativo per me non deve essere necessariamente un intellettuale. Anzi.
E poi io da un direttore creativo mi aspetto solo e soltanto idee della madonna. Di più si, di meno no.
Come hai ben detto stu Gitto ha detto un’autovvietà embè? Tu mi insegni che i bricolieures sono chiddi creativi, chiddi che trovano un’idea già fatta e la ripropongono con una chiave di lettura diversa, chiddi che montano e smontano livelli di senso e li incollano e li avvitano in contesti diversi.
Sentirlo in video – direttamente dalla sua bocca – non è come leggerlo qui. E’ senza dubbio più allucinante. Certa gente perde spesso quell’occasione unica per scegliere di star zitti invece che parlare, sparandole grosse. Credo che chi definisce “arte” un’azione di morte e, più generalmente, tutto ciò che non implica il rispetto del prossimo, sia solo un incivile travestito da artista-chic-che-và-controcorrente.Sia che si tratti di Toscani (persona che stimo) sia di Gitto o del Presidente della Repubblica. Ma comunque dà tanto l’idea di un poveraccio (solo solo a livello dialettico)che non sa quel che dice e non sa perchè è lì.
Ciao Totò, se hai problemi con me puoi dirlo apertamente o privatamente per email, perché farei un torto alla tua intelligenza a pensare che non ti fosse chiaro che quando dicevo intellettuali parlavo di Luca Sofri.
Ah! Ma pure luca sofri è un intellettuale?
Non lo avevo capito.
Goku, condivido in parte, nel senso che avevo tradotto “forza comunicativa” nel tentativo di capire cosa davvero intendesse e la conclusione mi era sembrata inevitabile: un’ovvietà.
Ma anche considerando la questione “creatività”, nel senso pubblicitario del termine, mi sembra un ragionamento molto povero: tutto il terrorismo, come hanno fatto notare molti blog (per esempio il post di Pagliaro), funziona così: per distruggere il nemico bisogna attaccarne i suoi simboli.
Gli alieni dei b-movies anni ’50 se ci pensi facevano la stessa cosa: perché mai puntare i loro raggi laser sulla casa bianca e non su una vecchia fattoria sperduta?
Insomma, contro le ZTL il creativo di turno potrebbe pure suggerire di sequestrare il sindaco: la cosa avrebbe un impatto mediatico niente male. Però da qui a considerarla un’ideona ce ne passa.
Corollario di tutto ciò è che nei convegni o blogfest che dir si voglia, di interventi così ne sentono molti: in genere si stende un velo pietoso. Al contrario si è montato un caso, su una questione irrilevante, che ha ottenuto l’effetto di avvantaggiare Gitto. Grazie a tutto sto casino, si è parlato di lui in tutti i blog, ha ottenuto un articolo di difesa da Luca Sofri (che per i blogger è una specie di santone) e di tutta la sua cricca.
Ma questa montatura ha anche avuto l’effetto di dare visibilità, dati i contatti del tizio nei giri che contano, ai suoi accusatori. Insomma, è tutto un magna-magna comunicativo, in cui i contenuti sono scadenti e c’entrano molto poco con la vera questione: che era di controllare chi legge chi, come al solito nel mondo dei blogger. Un vero disastro!
Manuela…. Carrambata… Sì… ma ora, solo dal nome e da una fotina piccola in un blog, non ti visualizzo… 🙂
Grazie Tony… fra poco ti abbinano alla lotteria di capodanno!
P.S. Scusate il commento “out of topics”
Manu, mandami una mail 🙂
Ho visto sul web l’intervento di Gitto. Credo che fondamentalmente sia una persona timida e con poca propensione a parlare in pubblico, lo si nota anche dal tono di voce. L’idea di fondo, non è sbagliata, è stata comunicata in modo poco chiaro e senza una sua forte dialettica difensiva. L’11 settembre è una data che è passata alla storia proprio per la sua tragica teatralità. Ogni giorno muoiono decine di persone in attentati, guerre, stragi, eppure passano inosservate dal punto di vista mediatico. Se in un attentato perde la vita anche una sola persona, ha lo stesso valore della morte contemporanea di migliaia di persone. Solo che a “noi” passa inosservato perché per i media non è una notizia (così anche per gli incidenti aerei, al telegiornale non propongono le singole morti che causano le automobili ogni giorno).
L’aver compiuto un attentato con una regia così analitica, spietata e fortemente di impatto, colpendo dei simboli universalmente riconosciuti, orchestrati come un diabolico film, ha segnato il mondo. E’ indubbio quindi riconoscere una strategia terroristica che ha colpito i media in modo universale. (Potevano mettere una bomba all’interno delle Torri, ma non avrebbe destato lo stesso effetto sulla stampa). Quindi, che l’esposizione da parte di Gitto sia stata poco comunicativa è un conto, che abbia torto nella sua riflessione non credo proprio. Oltre al fatto che ha fatto parlare di sè, forse molto più di tutti gli altri eventi della manifestazione. Questa naturalmente è la mia considerazione personale.
Ovviamente d’accordo con Mangiapane…Gitto non ha detto proprio nulla di sconvolgente e non capisco chi fa finta di non aver capito cosa volesse dire..
Bè, la malerba non muore mai.
Sofri è un delinquente e deve restare in carcere. Puo’ anche essere un intellettuale ma è pur sempre un delinquente omicida assieme ai suoi compagnetti di merenda.
marciscano in carcere! Altro che grazia!
@innocenzo
sei taòmente IGNORANTE da confondere adriano sofri con luca sofri… eppoi uno si chiede perché il paese è nella merda… facci un piacere, innocenzo, EMIGRA
Winston Smith dopo che avrai letto i post di Paolo Attivissimo sull’11 settembre ne possiamo riparlare. Attualmente, e scusami, mi sembri un complottista a cui dedicare poca attenzione.
Francesco io non credo che Gitto sia avvantaggiato da come si sta parlando di lui e della sua sparata, anzi credo il contrario. Ha torto nel momento in cui invece di usare il termine orrenda strage ha detto idea; se voleva esprimere altro impari a farlo. Riguardo alle tue riflessioni sulla blogosfera e sulle sue dinamiche comunicative non credo di aver capito bene e se ho capito bene sono perplesso.
Ma perchè state tanto a discutere di questi novelli apprendisti stregoni, che hanno nei libri dei santoni della comunicazione , la loro bibbia, ai miei tempi non si dava troppo importanza a ciò che dicevano questi tipi il loro posto nella società era unico li si defineva con l’epiteto : pataccari senza offesa!
Tony Siino MORALIZZATORE. ABORRO!!!
Tony, secondo me il punto non è la confusione tra idea e strage. ma tra “idea creativa della madonna” e “idea distruttiva”.
Gaetano ha ragione, prima non si consideravano certi guru della comunicazione. Ora c’è un certo andazzo, di esperti superuomini, che ci dicono che con la comunicazione possono manipolare la gente. Un tempo potevano essere definiti psicopatici.
Non mi riferisco al sig. Gitto in particolare, che non conosco e non giudico solo per alcune frasi. Forse è bravissimo nel suo campo.
http://www.selvaggialucarelli.it/diario/2008/09/blogfest_2008_e_disruptive_inn.html
e fu così che ad una settimana di distanza, l’onda lunga della polemica arrivò su Rosalio… pensavo che su internet le notizie arrivassero istantaneamento o quasi! Vista comunque l’utilità della manifestazione, la genialità della madonna di creativi come Gitto, era meglio fermarsi prima di pubblicare il post, magari lasciarlo in bozze, tornarci un paio di ore dopo e cliccare su cancella.
Vuoi che gitto non abbia pensato alle conseguenze di una minchiata sparata al cospetto di gente che bloggava ANCHE durante il suo intervento? Magari cercava 15 minuti di celebrità, ma sinceramente gliene state dando fin troppi di questi quarti d’ora!
Sintetizzo il mio pensiero: che la modalità di esposizione di Gitto sia stata notevolmente infelice e una “sparata” del tipo ‘idea della madonna’ è da condannare è un aspetto. Nella mia personale riflessione, meritano la stessa attenzione, poiché non ci possono essere morti di serie A e serie B, le vittime di qualsiasi tipo di attentato o strage. Non è che ci sia differenza di brutalità tra chi perde la vita perché si trova in Kenia e scoppia una bomba e chi si è trovato sfortunatamente nelle Torri l’11 settembre. La differenza è che il primo attentato è stato concepito per avere una totale catalizzazione mediatica, al punto di cambiare il mondo (da qui il pensiero di Gitto), il micro attentato poiché non fa notizia merita un trafiletto. Il risultato non cambia: sempre una vita umana è stata annientata. Il problema semmai è da individuare nei media che cercano solo le notizie spettacolari (gioco-forza). In merito alla riflessione sulla blogosfera mi sembra che si stia dando troppo spazio al soggetto, credo invece che ci siano da valorizzare altri contenuti, forse perché io credo che la migliore tattica sia l’indifferenza alle cose che non meritano…
Mi spiace, ma sebbene le parole di Gitto (ho visto il video) siano “politically un-correct”, il senso del pensiero che voleva trasmettere è giusto. Certo, le sue parole appaiono e sono estremamente ciniche e distaccate, ma le analisi semiotiche dovrebbero distinguere l’emotività e le valutazioni morali dal valore del segno in quanto tale. Gitto ha parlato della stessa cosa che detta da Eco o da qualsiasi altro analista semiotico sarebbero state prese per oro colato, ma siccome l’ha fatto col cinismo del pubblicitario… il risultato è stato decisamente sgradevole.
Mi stupisce semmai che Siino non sia stato in grado di cogliere lo svarione nella sua interezza, limitandosi come molti altri a considerare il lato “osceno” delle dichiarazioni portandolo addirittura al quasi insulto personale (la cosa della potatura poteva evitarla. Che c’entrano le attività di famiglia?)
Non vedo differenza tra le affermazioni di questo personaggio e l’opera di alcuni artisti che insudiciano l’acqua delle fontane storiche. Rassegniamoci a chiamare arte anche questa: quella di salire in cattedra e di sculettare a mo di velina.
Abbiamo capito perfettamente che voleva dire il signor gitto. Solo che ha usato delle parole sbagliatissime!
Tonello secondo me hai capito bene: mi vanno bene le lotte di potere per conquistare un posto al sole, però quando sono fatte sui contenuti 😉
Ah un’ultima cosa: attento io non dicevo che Gitto si sia avvantaggiato rispetto ai contenuti del suo discorso, che sono ovvii e scadenti. Si è avvantaggiato nella lotta di potere, perché ha ottenuto la mobilitazione di una parte della blogosfera che conta (Lucarelli, Sofri ecc) mostrando i suoi muscoli e di essere parte integrante della sua lobby. Aggiungevo che è ovviamente un buon posizionamento “scegliersi” cotanti nemici, perché si guadagna ovviamente in visibilità e si entra a forza dentro la “grande conversazione” al massimo livello (il livello in cui girano le consulenze e gli ipod in prova). Però dico tutto sto rumore per nulla, fatto in pubblica piazza, visto fuori dalla blogosfera, squalifica tutto il lavoro buono che viene dai pochi di voi che fanno cose serie su internet 😉
BOH! io no ne capisco niente di beghe tra bloggers e correnti che contanto.
Ho visto il video di Gitto e mi è sembrato tutto molto normale (normale manco lo virgoletto).
Sta cosa dell’11 di settembre che ha detto lui si è saputa il giorno dopo l’accaduto; per cui Gitto avrà sicuramente preso spunto da qualche trasmissione dell’epoca.
Secondo me, dato che stava parlando a dei bloggers e i bloggers sono chiddi più aggiornati del mondo, secondo me lui manco se lo immagginava che avrebbe scatenato tutto stu popò di marasma.
Ma quale visibilità, è che è?, A Vicky Gitto ci serve visibilità? E di chi si deve fare vedere? Già è direttore creativo per una grossa azienda,’un ci abbasta che è zito colla Lucarelli?
Comunque sarebbe interessante che venisse qua a parlarne. Solo solo perché ci debbo fare ancora i complimenti per apriti bastarda.
Lipobay: chi ricorda il nome di questo farmaco? Pochi giorni prima dell’11.9.2001, a causa dei decessi di pazienti cui era stato somministrato, stava per far saltare la sua industria produttrice: la Bayer.
Dopo l’attentato alle Torri non se ne è più sentito parlare e la Bayer è ancora in piedi grazie alle Torri … crollate.
Ho voluto ricordare questo fatto per dire che non ha senso cercare razionalità in chi si occupa di pubblicità, un mezzo di comunicazione rivolto più alla sfera dell’emotività che a quella della razionalità.
Ciò non toglie che Vicky Gitto che conosco e stimo, sia un creativo di valore che onora Palermo.
mah, credo che volesse fare una sparata ad effetto ad un seminario che sarebbe stato meglio fosse stato a porte chiuse e solo rivolto ad addetti ai lavori. In sé teoricamente ciò che intendeva dire è chiaro ma è altrettanto chiaro che Gitto si è mostrato del tutto superficiale e inadeguato anche dialeticamente nel collocare l’esempio in una maniera teorica. Avrebbe dovuto circostanziare meglio il fenomeno e rimarcare la concettualità espressa invece che ripetere “creatività” in tutte le sue declinazioni anche verbali 10000 volte!
Una sparata insomma che gli ha fatto guadagnare anziché comprare spazio sul web.
@ Donato: Se andiamo sul Lipobay… io ricollego quello che ricordi tu… che stava portando alla rovina la Bayer, al post 11/9… e cioè al fatto che “casualmente” la suddetta fosse l’unica casa farmaceutica ad avere l’atidoto contro l’Antrace (ricordate quella polverina bianca a cui piacevano tanto gli uffici postali?)… Grazie all’Antrace, la Bayer riuscì a pagare i danni fatti con il Lipobay. Coincidenze?
ehm … forse pota le piantine anche fuori dalla Sicilia. Poi le essicca e poi se le fuma 🙂
Scherzo, ma visto quello che ha detto …
Purtroppo c’ero anch’io 🙁
Concordo con chi ha scritto che la stupidità non ha confini geografici nè di categoria, altrimenti dovrei sentirmi anche io offeso dalle affermazioni di Gitto in quanto italiano, blogger, pubblicitario o chissà cos’altro.
La gravità di queste affermazioni è dovuta, badate bene, al fatto che sono state ponderate, preparate e pronunciate di fronte ad una platea attenta e competente (anche se di fronte a tali concetti qualsiasi persona dotata di un minimo di buon senso è in grado di discernere i concetti sensati dal resto).
Quando Gitto ha fatto il suo intervento, integrando e rimarcando nella presentazione anche questi concetti ILLUMINANTI, era perfettamente cosciente delle polemiche che avrebbe scatenato, che migliaia di blog ne avrebbero parlato attraverso un tam-tam mediatico (seppur negativo) e che il suo intervento fosse ripreso per essere pubblicato sul web.
Mi rifiuto di credere che sia così sprovveduto da non sapere cosa stava facendo: secondo me ha tentato un maldestro e penoso tentativo di proporsi come Oliviero Toscani del web e l’attentato alle torri gemelle è stato l’unica cosa che la sua “creatività” gli ha suggerito.
Personalmente mi auguro che nelle code di Google i giudizi negativi sulla reputazione di Vitto rimangano fino al 2020.
Ciao Toni e piacere di averti conosciuto.
La prossima volta porta un pò di arance della tua amata Sicilia, così abbiamo qualcosa da lanciare a chi spara simili castronerie.
Roberto
Per quanto contestabile questa sua idea, ognuno è fatto com’è fatto e spesso determinate situazioni o contesti professioali in cui vivi ti portano a vedere le cose in un determianto modo. Io un giorno mi sono ritrovata a dire, e ne sono convintissima, che l’iconografia di Santa Rosalia, esattamente come quella di Maddalena, hanno poco di religioso e molto di erotico, ma è un altro discorso. la creatività nasce anche dalle situazioni distorte. E comunque poteva essere pure Torinese, e rimanersene a Torino a lavorare in qualche fabbrica, l’essere Palermitano o Siciliano non deve essere motivo di vergogna per noi. Il dettaglio non fa la massa. Anche se comunque ammetto che attribuire ad una mano divina una strage e un piaga della nostra storia fa rabbia.
Sinceramente, da tecnico mestiere, credo che si possa ipotizzare sicuramente “istigazione al terrorismo”.
Comunque ho girato il video ad alcuni colleghi che lavorano in postale e se il tutto avrà un seguito lo farò sapere.
:O)!
in questi giorni alcuni cugini d’america sono qui in vacanza e anche loro parlano del 9/11 come “l’operazione” che cheney e compari ha orchestrato per introdurre leggi speciali – leggi che si fanno in tempo di guerra! – a proprio uso e consumo, facendo sparire ogni traccia delle macerie delle torri e delle mura del pentagono.
vi ricordate il film “leoni per agnelli” anche lì si parla dell’operazione mediatica del 9/11, il senatore chiedeva alla giornalista protagonista che vinse il premio pulitzer per aver raccontato meglio di tutti il dolore dell’america il 9/11 di “comunicare bene ed efficacemente” il cambio di strategia nella guerra in afghanistan e lei, invece, si dimette dal giornale in cui lavorava….
chissà forse gitto voleva fare una citazione dell’operazione in questo senso, e magari se tony si fosse documentato meglio sulla vicenda 9/11 ci faceva pure una bella figura, magari…..
Ma se ha scimmiottato e maldestramente copiato una frase non sua…
Damien Hirst, l’artista che ha appena incassato cento e più milioni di euro dalla vendita presso la casa d’aste Sotheby’s dei suoi animali in formaldeide, ha dichiarato qualche tempo fa che l’attentato alle torri gemelle è l’operazione della massima creatività degli ultimi anni. Frase che è stata riportata su Repubblica di qualche giorno fa, in un trafiletto che tracciava il profilo dell’artista.
Gitto, viste anche la debolezza di contenuti e l’incertezza nella presentazione, avrà preparato l’intervento in quattro e quattr’otto, all’ultimo minuto, magari proprio mentre sfogliava il succitato quotidiano. Con questo esilarante risultato…
Jo Vanni dallo stesso IP di Winston Smith documentati qui e non da mihadettomiocugggino. 😉
Ogni volta che parte un post tutto si mischia, si confonde, si intreccia (non dico che non va bene), ma il risultato è che l’argomento sono le dichiarazioni di Gitto (chiunque sia) e si va a finire di parlare di cospirazionismo o di Damien Hirst. Per cui, se si entra in argomento, leggendo tutti i commenti, ci si perde che è una bellezza tra i labirinti di parole.
Gitto voleva dissezionare il problema della comunicazione, e lo ha fatto con un bisturi insanguinato. Non ha sbagliato ad operare, ha solo usato uno strumento che altri avevano già usato senza mai disinfettarlo.
Per cui l’attenzione di chi ha reagito alle sue affermazioni si è orientata sullo strumento e non sull’operazione e tutte le volte che qualcuno chiedeva di cambiare punto di vista (Francesco Mangiapane su tutti), c’era qualcuno che gli diceva che il bisturi era insanguinato dando poca importanza ai risultati dell’operazione.
In tal senso Paolo Attivissimo è concentrato sui risvolti dell’operazione, sulle pieghe, sui bordi e non sa guardare oltre le proprie posizioni (nessun ragionamento a confutazione, ma solo idee preconcette) andando a contrastare con altri (Chiesa, Fo) che sulla base di preconcetti hanno guardato all’intera operazione. Ma cosa ce ne frega? Qui si parla di Gitto, no?
la questione posta da Gitto, a mio modo di vedere, è legittima nella sostanza orrenda nella forma.
Sono d’accordo sull’opportunità di presentare l’idea 11/09 come una orrenda strage così come sono del parere che nessun relatore in nessun contesto possa e debba utilizzare volgarità del tipo “è un’idea della madonna”.
Ma che cosa ha detto Gitto di così dirompente?…nulla. Ha detto una ovvietà. E male. Così come di ovvietà era imbastito tutto il suo intervento.
Io non conosco il soggetto, ho sentito integralmente il suo intervento e mi è parso dilettantesco, pasticciato, e banale.
Quando poi se n’è uscito con l’affermazione che, in Italia, la comunicazione pubblicitaria è di basso livello perchè di basso livello è la tv italiana, ha tirato fuori un concetto di almeno quaranta anni fa; Marshall McLuan : “il mezzo è il messaggio”.
Per cui, se si vuole sostenere l’alto profilo delle sue affermazioni, questo rimane del tutto disatteso, aldilà della metafora scontata e di facile impatto. Nella banalità del suo intervento, e nella mancanza di originalità, l’unica cosa che si ricorda è questa provocazione che non ha restituito nulla al pubblico che lo ascoltava.
Se avessi tempo leggerei tutti i post e mi documenterei meglio sull’intervento di Gitto e sulle discussioni che ha suscitato. Dalle poche cose che ho capito credo che il buon Gitto non sia da criticare, e soprattutto non credo che abbia detto una cosa talmente sconvolgente. quoto mangiapane
[…] Marco Camisani Calzolari ha mirabilmente criticato, qui, ripresa anche da Tony Siino su Rosalio, qui, per rimanere nei dintorni. Di questo passo, e non sto assolutamente riferendomi alla iniziativa di […]
I creativi italiani si possono facilmente valutare dalle pubblicità che vediamo in giro nei vari media. Duole dirlo, ma raramente rendono giustizia al nostro patrimonio culturale (non inteso solo come patrimonio “fisico”, ma anche come bagaglio umanistico di una civiltà millenaria che sembra perduta per sempre).
L’11 settembre è prima di tutto una tragedia. Poi è storia. Non è né mai potrà essere un’idea “della madonna” (che messa in testa a dei musulmani, stona pure filologicamente, per quanto Maria sia una figura venerata dagli amici islamici).
E’ tragedia per chi l’ha subita. E’ tragedia per chi ne ha subito le conseguenze (le decine di migliaia di morti innocenti di Iraq, Afghanistan, Pakistan, ecc.)
E’ la pazzia di chi si erge a vendicatore di popoli oppressi, che per una volta colpisce i mandanti là dove si sentono impenetrabili, e non i sottoposti.
Duole che a pronunciare queste parole sia un siciliano, che per quanto cinico o “cool” (come si dice da Milano in su per darsi un tono), dovrebbe avere nel dna l’empatia verso chi ha sofferto nella vita, verso i più deboli.
Questa non è arte; né creatività. Si chiama in un modo che, se lo scrivo, è querela assicurata…