Un disoccupato, per definizione, dispone di una preziosa risorsa che a tanti altri invece manca: il tempo. Partendo da questa elementare osservazione e volendo inventarmi qualcosa per trovare una qualche soluzione al problema della mancanza di lavoro che coinvolge tanti nostri concittadini, ho pensato a questo modello di impresa: una cooperativa di servizi che offra, ad una comunità di persone a corto di tempo, questa risorsa comunemente paragonata addirittura al denaro. Da un punto di vista economico, avranno interesse ad avvalersi dei servizi di tale cooperativa tutti coloro il cui tempo dovesse valere più di quanto richiesto dalla cooperativa (se per pagare una multa alla Posta devo perdere un’ora in orario di lavoro e in un ora di lavoro rendo più di quanto mi costerebbe demandare ad altri tale mansione, mi conviene avvalermi della cooperativa e la convenienza ci sarebbe anche se il mio beneficio dovesse essere di altra natura come si avrebbe, ad esempio, demandando ad altri la classica spesa del fine settimana al supermercato per stare invece di più con i propri figli).
La cooperativa “factotum” (dallo slogan: “siamo il tempo che a voi manca!”) si occuperebbe infatti di disbrigo faccende e piccoli servizi (pagamenti, piccole commissioni, ricerca per negozi di pezzi di ricambio, piccole riparazioni, pulizie straordinarie, mini traslochi, ecc.) avendo prima accuratamente “inventariato” e verificato attitudini, competenze ed esperienze professionali dei suoi membri. Sinora, ho incontrato un gruppo di sette persone – uomini e donne dai 47 ai 22 anni – con precedenti esperienze come falegnami, impiantisti, lavoratori domestici, baby sitter, camerieri, ecc., tutti auto o moto muniti e uno dotato persino di un furgone e di un magazzino. A chi non farebbe comodo, per esempio, un autista ad ore (o una persona che semplicemente resti in macchina) per un più rapido giro per uffici oppure per accompagnare la nonna in visita al cimitero o dall’amica oppure al teatro? Continua »
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