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venerdì 22 nov
  • Factotum

    Un disoccupato, per definizione, dispone di una preziosa risorsa che a tanti altri invece manca: il tempo. Partendo da questa elementare osservazione e volendo inventarmi qualcosa per trovare una qualche soluzione al problema della mancanza di lavoro che coinvolge tanti nostri concittadini, ho pensato a questo modello di impresa: una cooperativa di servizi che offra, ad una comunità di persone a corto di tempo, questa risorsa comunemente paragonata addirittura al denaro. Da un punto di vista economico, avranno interesse ad avvalersi dei servizi di tale cooperativa tutti coloro il cui tempo dovesse valere più di quanto richiesto dalla cooperativa (se per pagare una multa alla Posta devo perdere un’ora in orario di lavoro e in un ora di lavoro rendo più di quanto mi costerebbe demandare ad altri tale mansione, mi conviene avvalermi della cooperativa e la convenienza ci sarebbe anche se il mio beneficio dovesse essere di altra natura come si avrebbe, ad esempio, demandando ad altri la classica spesa del fine settimana al supermercato per stare invece di più con i propri figli).

    La cooperativa “factotum” (dallo slogan: “siamo il tempo che a voi manca!”) si occuperebbe infatti di disbrigo faccende e piccoli servizi (pagamenti, piccole commissioni, ricerca per negozi di pezzi di ricambio, piccole riparazioni, pulizie straordinarie, mini traslochi, ecc.) avendo prima accuratamente “inventariato” e verificato attitudini, competenze ed esperienze professionali dei suoi membri. Sinora, ho incontrato un gruppo di sette persone – uomini e donne dai 47 ai 22 anni – con precedenti esperienze come falegnami, impiantisti, lavoratori domestici, baby sitter, camerieri, ecc., tutti auto o moto muniti e uno dotato persino di un furgone e di un magazzino. A chi non farebbe comodo, per esempio, un autista ad ore (o una persona che semplicemente resti in macchina) per un più rapido giro per uffici oppure per accompagnare la nonna in visita al cimitero o dall’amica oppure al teatro?

    La cooperativa dovrebbe avere un sito internet con tutti i contatti e in cui rappresentare volti, nomi e competenze con un’esemplificazione di tutti i servizi che potrebbero essere prestati e che potrebbero anche arricchirsi di nuove esigenze proposte dalla stessa clientela. Ho spiegato a questo primo gruppo di persone, tutti con assoluto bisogno di lavorare, che il segreto di ogni impresa di servizi sta nel guadagnarsi la fiducia e una reputazione di affidabilità. Ho parlato pure con il responsabile di Banca Etica che sarebbe disponibile a finanziare questo tipo di iniziativa, specie se trovasse dei professionisti-sponsor in grado di assisterla nei primi passi.

    Personalmente, credo in una meritocrazia che non significhi solamente premiare i migliori, ma anche aiutare chi voglia fattivamente riscattarsi dal proprio disagio economico e sociale. C’è qualcuno che vuole darmi una mano?

    Palermo
  • 35 commenti a “Factotum”

    1. ….prima si chiamavano “sbrogghia facenni”

    2. …se fosse no-profit sarebbe una banca del tempo, che, ovviamente, nella perfetta emilia-romagna esiste già dalla fine degli anni 80.
      il pagamento del servizio, e quindi il denaro, potrebbe essere garanzia non solo della riuscita del progetto (chi contribuisce col suo tempo sarebbe di sicuro più motivato dal possibile guadagno) ma anche del fallimento (non è facile stabilire il rapporto tempo/denaro, specialmente in tempi come questi).
      buona fortuna!

    3. E’ difficile al giorno d’oggi, quando alcuni professionisti hanno ormai sostituito la classica segretaria con la … segreteria telefonica, potersi permettere un commesso alle proprie dipendenze: in questo modo ne ne usufruirebbe a ore …
      @Fede, la “banca del tempo” è un lusso che un disoccupato non può permettersi.

    4. è un’operazione commerciale che la Accor Italia sta già facendo da circa un anno a roma e milano. si rivolge in particolare ai dipendenti degli uffici che non hanno tempo per sbrigare faccende come posta, bollette, piccole spese..è vero che a palermo non c’è forse questa grande domanda (quanti sono i colletti bianchi a palermo che lavorano dalle 8 alle 8?)però si può sempre provare.. non richiede grandi capitali

      io ho sempre pensato invece a delle cooperative di quartiere che si sostengano per contributi volontari (in denaro o in lavoro) e che suppliscano a quello che AMIA e altre aziende comunali non sanno fare.. pulire marciapiedi da erbacce, muri, raccogliere spazzatura, togliere volantini..il fatto che i coinvolti siano anche gli abitanti del quartiere avrebbe anche un effetto educativo (senza contare la cazziata al vicino di casa che butta una carta a terra dopo che hai pulito la strada dove vivi!). c’è tante gente disoccupata a palermo, meglio che stare a casa a guardare maria de filippi, no?
      lucio

    5. Sarebbe praticamente la risposta alle ronde di quartiere in uso nelle città del nord!
      Credo sia un’ottima idea, anche nella variante pensata da Luciano.
      E vorrei anche a fare i complimenti a Donato perchè è uno dei pochi, se non l’unico, a lanciare proposte concrete invece di lanciare critiche. Per le critiche siamo infatti bravi tutti, a sbracciarsi un pò meno.

    6. Però non ho capito una cosa: Lei chiede una mano.
      cosa dovrebbe contenere, eventualmente, la mia mano?

    7. @Totò, disponibilità ad assistere con la propria competenza ed esperienza queste persone, almeno nei primi passi, far loro pubblicità, dare loro ide o semplicemente sperimentarli.

    8. La scoperta dell’acqua calda. In forma al nero, oppure in società già esistenti, tutto questo esiste già.

    9. Signor Didonna, allora la mia mano contiene la sua.
      Purtroppo per mancanza di tempo non sono riusito a scriverle un’ e-mail. Chiederebbe ad un suo collaboratore di farlo per me?
      No, babbìo! Domani o domenica le scrivo e le do quanto le occorre.

    10. “siamo il tempo che a voi manca!”

      Caro Didonna, forse molti hanno il tempo che a me manca, perchè se c’è un cantiere siciliano lo vediamo tutti come funziona: uno lavora stanco e cinque guardano e dirigono. poi vuoi mettere un caffè? e che vuoi che sia? un caffè di mezz’ora??? e che tieni fretta? miii che camurria!!!!
      siamo in sicilia non a milano!
      io purtroppo spesso devo fare per cinque e mi dicono….oh ma vai sempre di fretta!
      io la gente che sa lavorare e ne ha voglia la cerco come il pane…a trovarla…
      quelli bravi e lavoratori di lavoro ne hanno in abbondanza e giustamente si fanno anche pagare e non hanno un buco libero, ci mancherebbe altro!
      è una favola quella della sicilia senza lavoro. ragazzi giovani e sanissimi che passano un sabato notte intero in discoteca ti mandano certificati medici che non possono venire a lavorare perchè gli fanno male i piedi (sigh) esperienza diretta.
      io la finirei con statuti speciali, assistenzialismo, finte disoccupazioni (a volte è difficile mattere in regola la gente perchè tiene la disoccupazione e io rischio il penale e passo pure per stronza che non capisce i loro problemi), comunità europea, ambaradam e finti infortuni….magari cerchiamo di prevenire quelli veri con una politica seria e non il pizzo di stato di responsabili della sicurezza sul lavoro che ti chiedono 2000€ per farti un malloppo di fotocopie dal costo di 10€ per metterti a posto con la 266. ma quale valutazione del rischio?
      ci tengo a precisare che non sono di destra, idealmente, per quanto può contare nel 2008, tutt’altro.
      se hai gente seria e responsabile fatti dare la mia mmail da rosalio…ma se ci mettono una mattina a pagare una bolletta?
      ti vengo a prendere per il collo e te le faccio pagare a te le bollette!
      sei il tempo che a me manca?
      senza polemica e scusa lo sfogo.

    11. …Mentre altri Siciliani sono su Ebay
      (oggetto n.320304801384 )

      😉

      (non immaginate neanche….)

    12. La scoperta dell’acqua calda: si chiamano “spiccia-faccende” e davanti ad un qualunque ufficio pubblico (inps, catasto, ecc.) ne trova quanti ne vuole!
      Ma a chi piglia per il c***?

    13. E’ una grande idea!

    14. @lisa simpson in questo caso pero’ la cooperativa lavorerebbe regolarmente: contributi, tasse e tutto quello che comporta il lavoro regolare. E’ molto triste pensare di potersi accontentare di dare l'”elemosina” a chi davanti a questi uffici che hai citato ti fa il “favore” di consegnare una pratica al tuo posto. Immagino che l’idea di un lavoro regolare, vero e a norma di legge possa essere considerata un’utopia, ma, tieniti forte, si puo’ fare!

    15. Confermo: penso ad una regolare cooperativa sociale. Quanto all’idea, sarà pure “la scoperta dell’acqua calda”, ma ciò che importa è che diventi per qualcuno un’alternativa alle promesse elettorali regolarmente disattese.

    16. magari fosse “la scoperta dell’acqua calda”, è populismo, secondo me anche controproducente.
      è facile dare la colpa sempre ai politici e alle loro promesse elettorali, regolarmente votati da chi cerca scorciatoie e poi si ritrova con un pugno di mosche in mano. per molta gente dare un voto o comprare biglietti della lotteria è quasi uguale. unica differenza è che il voto te lo comprano e il biglietto lo paghi, comunque sogni e speranze che ti allontanano dal problema, te lo fanno rimandare ogni giorno.
      cominciamo a pensare a come dare più strumenti culturali per aver una vita dignitosa.
      e poi mi sembra tristissimo delegare persone per farci risparmiare tempo, che una volta risparmiato poi magari sprechiamo, o peggio non sappiamo neanche che farci.
      non credo che non riusciamo ad accompagnare una nonna al cimitero o dialogare con i nostri figli perchè non abbiamo TEMPO!
      bisogna dare alle persone lavoro vero e DIGNITOSO dargli SRUMENTI affinchè possano trovarlo.
      ci vuole una rivoluzione culturale, scardinare un sistema…altro che cooperative!
      se ci serve qualcuno che sbighi pratiche per noi lo dobbiamo ASSUMERE e non AFFITTARE.

    17. @Stalker, torna con i piedi per terra: se dovessi proporre a chi cerca di guadagnare per vivere “una rivoluzione culturale” mi attirerei solo male parole.
      Un lavoro autonomo che offra ad altri un servizio utile, anche se a basso valore aggiunto, è sempre dignitoso. Ed è sempre meglio che niente. O pensi che abbiano dignità sociale solo i dipendenti pubblici?

    18. Sono disoccupata da tempo e la mia età 41, a volte nella ricerca di lavoro è stata quasi un handicap. Magari ….. mi piacerebbe molto fare parte di qs. progetto.

    19. Benvenuta! Mandami una mail. Organizzerò a breve un incontro con quanti mi hanno già contattato.

    20. “O pensi che abbiano dignità sociale solo i dipendenti pubblici?”

      mi sa che non ci capiamo! cmq buona fortuna.

    21. @Stalker, “io la gente che sa lavorare e ne ha voglia la cerco come il pane…a trovarla…” sto dicendo a questi candidati “factotum” che non cerco gente infallibile, ma affidabile, sì: se si dimostreranno tali, non mancherò di segnalarteli.
      Non ci capiamo se, coi problemi oggettivi che già ci sono, pretendi che mi fasci anticipatamente la testa con altri: sono disponibile a dare fiducia alle persone fino a prova contraria, non a toglierla in anticipo!
      Voglio dare una chance, risolvere a qualcuno un problema che non è certo mio e proprio perchè non è mio.
      La mia filosofia civile è: chi ha la capacità di capire, ha la responsabilità di agire.

    22. “La mia filosofia civile è: chi ha la capacità di capire, ha la responsabilità di agire.”
      questo lo condivido in pieno e apprezzo il tuo voler agire, anche se non so se la strada sia qualla giusta. non mi voglio ripetere, i miei dubbi li ho espressi, forse in maniera troppo sanguigna, ma quando i temi mi stanno a cuore il pragmatismo e il savoir faire vanno a farsi fottere (scusa il francesismo).
      il tema mi interessa non solo per questioni personali ed utilitaristiche, bensì politiche, intese come polis, non certo come mercato delle vacche!
      sarebbe utile se entrassi maggiormente nei dettagli per una più ampia comprensione del tipo di rapporto lavorativo che si andrebbe ad instaurare (costi e benefici da entrambe le parti ecc).
      non pensare che la mia sia sterile contrapposizione!
      detto questo, ti rinnovo gli auguri (assolutamente non sarcastici).

    23. stalker entra nei dettagli e proponi!!grazie

    24. A chi è capace a fare polemica vorrei anche ricordare che dovrebbe dare delle proposte. Atteggiamento disfattista, Stalker!

    25. L’iniziativa di Didonna è lodevole,ma Stalker ha ragione…

    26. @mao, purtroppo ricette facili non ne ho.
      potrei dire citando Didonna che ho una “mia filosofia civile”:
      ho dodici dipendenti assunti a tempo indeterminato anche se avrei potuto fare diversamente traendone maggiorei vantaggi.
      chi non vuole farsi mettere in regola perchè ha la disoccupazione da buscare può rimanere a fare il disoccupato senza sottrarre risorse allo stato, comunque ad altrie a discapito della comunità (che brutta parola vero?).
      non ho mai venduto il mio voto, magari avrò sbagliato ma sempre in buona fede. forse quello del 2008 è stato il mio ultimo voto, sarò vittima di daltonismo acuto ma non li distinguo più.
      non ho mai chiesto un finanziamento perchè non credo nell’assistenzialismo che spesso si trasforma magicamente in furto senza neanche destrezza, semmai connivenza sotto gli occhi di TUTTI. imprese che sorgono come funghi, gonfiano le fatture, assumono quattro disperati…il tempo di comprare una fuoriserie e quattro carabattole e chiudono lasciando i lavoratori per strada.
      non ho mai chiesto “favori” che mi avrebbero fatto perdere la libertà = non devo favori.
      noi ho mai messo il profitto personale in cima alla mia lista di valori.
      e poi non ho mai “pagato”!….. se non i fornitori e chi è a busta paga! fino ad oggi tutto ok…niente brucia!
      penserei di essere una persona “normale”, se vivessi in un paese normale, e invece vivo in sicilia, italia…secondo te che cos’è che non funziona in sicilia???
      tutto questo per dire che sono ben felice se sette, settanta o settecento (voglio proprio esagerare) persone si “sistemano” come factotum in cooperativa…e tutti gli altri? tutte le altre migliaglia?
      questa è la mia etica…
      che dici mao, solo disfattismo?
      @formichiere, veramente i dettagli li chiedevo a Didonna, il progetto e il suo.

    27. Stalker, se è questo quello che fai tanto di cappello e complimenti. Non mi sembra di vedere la tua posizione cosi distante da quella di Donato.

    28. son convinta che l’iniziativa non funzionerebbe ( e invece altrove è già bella che collaudata da tempo, giustappunto) perchè essenzialmente non c’è la forma mentis. siamo di certo una minoranza a bramare troppo spesso il dono dell’ubiquità per il gran da fare contingente infatti è lampante che il problema del palermitano medio non è la mancanza di tempo ma l’indolenza atavica e le lungaggini che ne conseguono, come faceva notare giustamente stalker. dare fiducia a priori? bè, sì. ma in effetti in una prima fase queste cooperative di ‘servizi’ prevedono un periodo di volontariato con rimborso spese, in questo caso ecco l’utilità di un ‘mecenate’per il resto non credo ci sia gente disposta ad acquistare ‘a scatola chiusa’. la fiducia è ancora più preziosa, di questi tempi..

    29. dimenticavo, l’ultima e poi non rompo più!
      due o tre anni fa ho preso a lavorare un ragazzo giovanissimo, dentro per rapina con il permesso di uscire durante il giorno per lavorare.
      mi sembrava giusto e doveroso dargli una possibilità!
      ho avuto una marea di problemi con questo ragazzo, non ultimi gli assistenti sociali che sembrano una caregoria che non vede più in la del proprio naso, specializzata nel farti perdere tempo piuttosto che darti una mano e collaborare (mi scuso con la categoria, forse tutti quelli camurriusi sono capitati a me!).
      io sono disposta a prendermi le mie responsabilità, ma non posso farlo da sola, supplendo dove lo stato e le istituzioni latitano, non ne ho neanche gli strumenti.

    30. Terrò tutti informati del seguito dell’iniziativa che ha già imbarcato un paio di sponsor. Sono, ovviamente, graditi i suggerimenti di tutti.

    31. stalker credo che Donato si riferisse all’idea di essere sostituti del tempo che gli altri non hanno. Ossia di inventarsi lavori in base alle necessità che possono prodursi in una città ed in contesti molto pressati dal tempo.
      Condivido questo, e sottolineavo, che certe realtà, esistono. Ti faccio un esempio banale, mia madre ha 78 anni, ha amiche con cui va a giocare a carte, io spesso non posso accompagnarla. Lei si é organizzata con una rete di autisti locali, che si occupano di questo vuoto di bisogno.
      Donato credo si riferisse a questo, alla capacità di individuare bisogni non soddisfatti, ed a proporsi quali persone capace di soddisfarli.

    32. Uma, hai colto perfettamente. Riferirò a breve del seguito.

    33. […] al precedente post la storia dell’idea di promuovere una cooperativa di disoccupati che scambi, con modalità anche […]

    34. […] suo volto più ottuso, anche se “a rigore di legge”.Nel settembre del 2008 avevo scritto su un blog palermitano quella che poteva restare solo una provocazione sul tema della disoccupazione giovanile. Un […]

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