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sabato 23 nov
  • Goccia a goccia

    Devo confessare che non ricordo quanti anni ho. Non credo di essere tanto anziana, ma sembro venuta fuori da un quadro antico. Abito in centro a pochi passi dalla cattedrale in un vicolo dove il caos del Cassaro è solo un rumore di sottofondo lontano. Non seguo i circuiti turistici che si accalcano tra le carrozze degli gnuri e i negozi di souvenir indiani. Sono fatta così sono timida e preferisco rimanere in disparte dando le spalle a quella città che a volte non riesco a riconoscere come mia. Ho molti amici. Oddio, amici forse è una parola grossa. Rashid per esempio non mi viene a trovare con molta gioia. Viene tutte le sere ma più per dovere che per piacere. Borbotta quando si avvicina a me, non capisce perchè tocchi sempre a lui. Arriva con i suoi calzoncini corti, la sua maglietta del Palermo calcio e le scarpe slacciate. A dieci anni gli hanno dato questo compito ingrato e tutte le sere riempie due secchi di plastica azzurri, saluta, aspettando che si riempiano, gli altri ragazzini che passano da lì in bici e carico come un mulo se ne va. Ogni passo una lamentela, non mi saluta neanche. Ma grazie a lui ho imparato la differenza che c’è tra “parannanza” e “falaru” (suo padre è cuoco) e vivo attraverso la sua voce stridula e i gesti concitati mentre è costretto a stare lì davanti a me la speranza che nutre in Ballardini. Nel primo pomeriggio mi vengono a trovare Radi, Cutì e Rada. Avvolte nei loro colori luminosi arrivano parlando, aspettano e parlano, vanno via e continuano a parlare. Emettono suoni che non comprendo ancora dopo tanto tempo e riesco solo a capire quando dicono “Rosalia!”. Il sabato si ritrovano tutte davanti a me e organizzano l’acchianata tradizionale della domenica. Sorridenti con il loro terzo occhio brillante e con le campanelle ai piedi (ma solo d’estate) vanno via con i secchi gialli ricolmi. Annah viene raramente. Biondissima e non più giovane arriva ciabbattando con un paio di bottiglie vuote. Ha la cisterna lei, gliel’ha costruita Pino nei fine settimana quando racconta alla moglie che è fuori per un lavoro improvviso. Con solennità le ha promesso che un giorno la sposerà. Lei ci crede. In realtà però lo spera più per suo figlio che ogni tanto sente per telefono perchè è rimasto in Romania con i nonni e con il quale si sente legata solo da un filo invisibile fatto di MoneyGram mensili. Ogni tanto però, Pino scompare per troppo tempo e allora lei riempie una, due bottiglie con l’illusione rassicurante che tanto lui tornerà presto. Toti e Domenica (detta Mimmina) sono i più organizzati. Lui posiziona il tubo e stringe la bandana rossa per mantenere premuto il beccuccio, se segui il serpente bianco che si muove lungo tutta la via, troverai il suo capo all’interno della loro vasca da bagno. Lì, attenta sentinella Domenica (detta Mimmina) attende che il livello dell’acqua salga sempre di più. Seduta sulla sua sedia di paglia aspetta, e aspetta, e aspetta….”BAAAAAASTAAA!” e Toti con un gesto unico, liquido toglie la bandana, stacca il tubo e segue il percorso bianco tracciato dal tubo e come pollicino ritorna a casa guidato dalla scia. In due arrivano appena a 45 anni, ma sulla faccia di lui e sui fianchi di lei sembra che si siano posati molti più anni fatti di gravidanze precoci e di perdite laceranti perchè vedere per l’ultima volta il proprio padre attraverso una porta sbattuta in faccia a sedici anni con il ventre pesante per una gravidanza improvvisa fa male. Ma lo stesso si va avanti. Insomma un po’ di amici li ho e non mi annoio mai ascoltando le loro storie che goccia a goccia si incrociano qua, davanti una vecchia fontanella nel cuore di Palermo.

    Palermo
  • 35 commenti a “Goccia a goccia”

    1. molto poetica…
      complimenti…

    2. ma quale poetica non si capisce nulla ma propio nulla di quello che vuole dire, c’ho messo tutta la biuona volontaà fino all’ultimo rigo ma NULLA. ma come si fa a scrivere con i piedi fino a questo punto?

    3. ora scrivere a vanvera vuo dire essere poetici? allora aspetta, ci provo anch’io: febbre, un battere d’ali di gabbiano, grotta, rumore, graffiti, buio, freddo cinguettio di pipistrelli, mal di stomaco, scurreggie

    4. ………questa sì! 🙂

    5. Sapientone, ho capito! E’ Batman alle prese con la peperonata!

      Maria Letizia, i miei complimenti. Sembrava quasi di essere davanti alla fontanella…

    6. Bellissimo post, complimenti!
      Mi hai fatto ricordare Palermo in maniera tanto forte che per un attimo anche se sono in “Padania” mi sono sentita a casa, davanti la fontana che c’è davanti casa mia, dove tutti “attaccavano il tubo” per riempire i bidoni…
      E come era bello d’estate quando “veniva” l’acqua aspettare la fila per riempire la bottiglietta di acqua fresca fresca e poi correre in bici sotto il sole cocente della Sicilia…
      Grazie!

      Simona

    7. X IL SAPIENTONE
      non siamo tenuti a vedere tutti le cose dentro un post…
      ne a provare le medesime emozioni…
      ringraziando il cielo…
      e poi rilassati…
      mi sembri un tantino agitato…

    8. e mi fai pure sbagliare…

      “non siamo tenuti a vedere tutti le STESSE cose dentro un post…”

      sorry…

    9. Esiste sempre un qualche d’uno,a cui piace polemizzare per ogni cosa.Per quale motivo poi..mah.

    10. …ci sono delle realtà nascoste tra i vicoli, che non riusciamo ad immaginare! Viviamo dondolando tra aperitivi ed incontri mondani ignorando la nostra città!

    11. magari “il sapientone” è stato un po’ brusco, ma sinceramente nemmeno io ho apprezzato il pezzo perchè non si capiva davvero fino alla fine che il soggetto era la fontanella. se l’autrice avesse fatto un sforzo in più per “presentarla” forse sarebbe venuta fuori anche la poesia
      non tutte le ciambelle riescono col buco!

    12. quindi se qualcuno vuole raccontare una storia, deve iniziare con “C’era una volta…” e finire con “…e vissero tutti felici e contenti”, altrimenti non capite? Ma la finiamo?

    13. Io mi ammazzo dalle risate leggendo su che cosa si attaccano pur di polemizzare sui post. 😀

    14. suggerisco la prossima volta di intitolare il post “la fontanella che si sente sola” così nessuno avrà più dubbi
      😀

    15. tony, credo che oltre ai cosiddetti lurkers si dovrebbe inventare una nuova definizione di utenti che accedono a comunità virtuali (di soli palermitani ):
      i ……… bho non mi viene in mente nulla!Sarà la mancanza di argomenti ….pur di scrivere

    16. Sergio si potrebbero chiamare scassers! 😛

    17. …ad una super polemica come me questo post è piaciuto molto. nella sua semplicità è riuscito a raccontare un piccolo mondo.
      bello!

    18. bei contenuti, alta metrica e spessore culturale del post mi hanno fatto molto riflettere:… e allora… avrebbe dovuto farci sognare, pensare o cosa? boh

    19. notevole!

      questo si chiama amore per la scrittura!

      ps. invito il sapientone a leggere l’ulise di joyce……………………………………………………………

    20. le parole scritte o sparse nell’ aria fanno risalire dal fondo della nostra anima ciò che è dentro di noi. Ognuno di noi ha emozioni e sensibilità diverse da condividere.
      “A ciascuno il suo” .
      Complimenti Maria Letizia!

    21. che non sia romantico lo dici tu. lo sono romantico, eccome:q uando vedo un film porno spero sempre che alle fine si sposino

    22. Complimenti per il post, veramente bello!
      E, diversamente da qualcuno, penso che si poteva capire quasi subito che si tratta di una fontana: A dieci anni gli hanno dato questo compito ingrato e tutte le sere riempie due secchi di plastica azzurri… basta avere un po’ di confidenza con la “letteratura” per capirlo subito.
      Mi ha ricordato,come stile e garbatissima leggerezza, il pezzo di Ficarra e Picone su Padre Pino Puglisi: ci abbiamo messo tutti un po’ che i due comici stessero parlando proprio di lui.
      Complimenti all’autrice!

    23. … errore: ci abbiamo messo tutti un po’ PER CAPIRE che i due comici… chiedo scusa a tutti per il refuso!

    24. Pezzo bellissimo pieno di sensibilità e di lirismo . Mi pare di esserci , nascosta in un angolino , a vedere ciò che accade vicino a quella fontana . Uno spaccato di vita vera , di vita palermitana tinta dei colori di un popolo cosmopolita. Brava Lety !!!!!!
      Ovviamente , un pezzo così , non può piacere a tutti , è troppo raffinato per gente ” sapientona ” , per fortuna il mondo è vario !!!!!!

    25. E’ evidente che a Cnosso dove vive il Sapientone hanno altri parametri, uno tra questi apprezzano i film porno o quanto meno li guardano con una certa frequenza….
      Maria Letizia ha eseguito un dipinto, con le giuste tonalità di colori, con le cose e i personaggi sistemati ai loro giusti posti.
      Mi è piaciuta molto come devo dire che in altri pezzi non mi è piaciuta particolarmente.
      Un pezzo così, quello della fontanella, si deve leggere abbandonandosi e sciogliendosi nell’essenza pura di Palermo, l’odore dei sui vicoli, le urla che si rincorrono, i ragazzini ‘ngrasciati e con il “morbo” che gli cola dal naso….
      Se invece ci mettiamo i punti e virgola, i se ma epperò,
      recensite l’opera omnia di Rocco Siffredi e ci accucchiate meno torsoli di mala figura.

    26. Non ho studiato letteratura in “grecia” come “qualche” fortunato che viene da “creta” e qundi ……
      Comunque a me piace, anche come è scritto volutamente melanconico.
      Brava!

    27. Grazie a chi ha apprezzato un semplice racconto di vita vissuta quotidianamente.

      Per tutti coloro che hanno ancora dubbi: ATTENZIONE IO NON SONO UNA FONTANA

    28. anch’io l’ho trovato molto carino…
      …se lo leggesse un “non palermitano” però penserebbe che nel centro di palermo abitino solo stranieri

    29. E’ evidente che a Cnosso dove vive il Sapientone hanno altri parametri”__sarà forse per questo che Michelangelo ha rappresentato il re della nostra isola, Minosse, in un certo modo nell’affresco della Cappella Sistina? 😀

    30. (scusate l’OT)
      @ Sapientone
      certamente, Miky, era un genio l’ha rappresentato con le orecchie da asino, un diavolo che lo masturba ed una folla di “pacciani assatanati” che fanno la fila dietro di lui per ….
      😀

    31. sappi che con Minosse la civiltà minoica, AUTENTICA CULLA DELLA CULTURA EUROPEA, conobbe lo splendore assoluto anche con invezioni da far strabuzzare gli occhi. invidioso tu e micky pure

    32. Bravo sapientone! Almeno giustifichi i soldini che tuo papà a speso per comprarti il sussidiario. Ora però vai di là a giocare, e non disturbare più i grandi!

    33. parlano, parlano, raccontano le loro tristi storie di solitudine, abbandono, indigenza ad una svogliata e disattenta fontana.
      C’è pero chi, furtiva, ascolta, origlia, carpisce.
      C’è materia per un nuovo nuovo(si, due volte) repertorio dei pazzi della città di Palermo. Magari l’autore userà un più esotico titolo vista l’extra comunitarietà dei protagonisti che alla fine si stancheranno di quello snervante stillicidio.

    34. sono siciliana ma non palermitana, eppure ho la fortuna di venire a palermo almeno una volta al mese. Adoro i vicoli del centro storico, gli odori, i colori, la gente, credo che lì si respiri davvero l’anima della città.
      grazie MariaLetizia

    35. Un capolavoro nato dal cuore. Brava Letizia

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