Una magra consolazione
Come tutti gli azionisti Unicredit, la Regione Siciliana e la Fondazione Banco di Sicilia quest’anno, oltre a non portare a casa un dividendo di circa 14 milioni di euro a testa (convertito in azioni), registrano, ad oggi, una minusvalenza sulla propria partecipazione di oltre il 50% rispetto alle quotazioni di un anno fa: sono così andati in fumo centinaia di milioni di euro! E poiché al danno si aggiunge spesso la beffa, per mantenere immutate tali partecipazioni, i due azionisti dovranno mettere mano alla tasca per integrare con 18 milioni di euro ciascuno l’aumento di capitale deliberato in questi giorni.
Quando il valore di un investimento scende da 100 a 50 la perdita è del 50%, ma per risalire da 50 a 100 la crescita percentuale deve essere invece del 100%: quanto ci vorrà allora per recuperare tale perdita?
È una ben magra consolazione aver sostenuto, in tempi non sospetti, una diversa utilizzazione di queste nostre risorse come sulle pagine siciliane di Milano Finanza dello scorso 30 agosto, riprendendo peraltro idee sviluppate proprio su Rosalio in tempi ancor meno sospetti (22 gennaio 2008!). Questo è il testo dell’articolo apparso su MF.
COSA FARE DELLA PARTECIPAZIONE IN UNICREDIT?
In attesa delle decisioni politiche circa il destino della partecipazione della Regione Siciliana in Unicredit – magari in attesa di un recupero della quotazione – e mentre il presidente della Fondazione Banco di Sicilia ci stupisce con iniziative, forse, un tantino azzardate, è lecito considerare alternative alla riedizione di avventure bancarie già vissute?
Mi permetto di avanzarne una. Continua »
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